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TRATTAMENTO DEI COSTI DI DEFAULT
• alcuni test empirici mostrano che i costi di default sono tra il 2% e il 3% del valore ante default
• in genere, non vengono considerati nel contesto delle valutazioni
• alcuni analisti aumentano (arbitrariamente) il costo del capitale approccio aggregato
• altri riducono (arbitrariamente) approccio disaggregato
• Per noi il procedimento corretto consiste nella aggiunta di un nuovo “scenario di default”
28
Esempio che dimostra che WTS va agli azionisti [ ∗( )]
=
Tutti i flussi in questo caso vanno agli azionisti, perché non
c’è indebitamento.
Se sono state emesse 100 azioni, il valore di ogni singola
azione = = 13.40€
Vengono rimborsati 600€ agli azionisti, il numero di azioni
rimborsate sono = 44.8
.
PROBLEMA 2: PROCEDIMENTI ALTERNATIVI DI VALUTAZIONE IN PRESENZA DI BENEFICI FISCALI
1) PROCEDIMENTO DISAGGREGATO (APV)
2) PROCEDIMENTO AGGREGATO - RETTIFICA DEL TASSO PER OTTENERE, IN VIA IMPLICITA, LA VALORIZZAZIONE DEI
BENEFICI FISCALI
PROCEDIMENTO AGGREGATO
SE:
- I flussi sono rendite perpetue costanti
- Il rapporto di indebitamento e’ costante
- Il tasso di attualizzazione dei benefici fiscali è
LA FORMULA DI CALCOLO DI DIVENTA ∗
[ ] (1
= + − ∗ − ) ∗
LA FORMULA DEL WACC ∗
∗
(1
= ∗ + ∗ − ) ∗
OPPURE: ∗
= ∗ [1 – ∗ ]
Il beneficio fiscale viene quindi integrato implicitamente nella formula del WACC*.
*= riferimento al procedimento aggregato 29
Esempio – approccio aggregato
… )
∗( metodo disaggregato
= =
PROCEDIMENTO AGGREGATO
Ipotesi: =
∗ ( )
= + − (1 − ) ∗
oppure
∗
∗ ∗
(1
= ∗ + − ) = [1 − ]
ASPETTI CRITICI DEL PROCEDIMENTO AGGREGATO CONNESSI ALL’ADOZIONE DEL PROCEDIMENTO AGGREGATO
Ipotesi:
1) FLUSSI RENDITE PERPETUE COSTANTI
2) RAPPORTO DI INDEBITAMENTO COSTANTE
Poiché’ le hp. 1 e 2 non sono quasi mai realistiche, si assume che nel medio-lungo periodo venga rispettato un
rapporto – obiettivo D/E se tale ipotesi è realistica, il procedimento aggregato fornisce risultati accettabili.
Alternativamente il tasso va rettificato anno per anno con un procedimento iterativo
Il procedimento aggregato non funziona nelle seguenti ipotesi:
1. Situazione di valutazione di acquisizione di aziende indebitate
2. Levered transactions: operazioni di acquisto mediante debito
3. Project financing: progettazione delle operazioni finanziarie per il futuro
PROBLEMA 3: VALUTAZIONE EQUITY SIDE E ASSET SIDE
Ci sono 2 scelte:
1.
=∑
= −
( )
2. =∑
( )
Esempio: Prendendo l’esercizio precedente, calcolando il , partendo dal togliendo l’indebitamento.
( ∗ )( ) ( ∗ %)( , ) ,
= = = = = = 938
∗ ∗ ∗ , % , %
30
PROCEDIMENTO AGGREGATO PROCEDIMENTO DISAGGREGATO
∗ ∗
= → = − = + →
∗ ∗
∗ ∗
= = + −
∗
− ( ∗ ∗ ) ∗ ∗
= +
1.Asset side FCFO scontato al sottratto il 2.Asset side FCFO attualizzato al sommato
,
valore del debito passare al valore del (tax shield)
( )per
dell’equity 4.Equity side FCFE comprende anche il debito,
( )
3.Equity side FCFE attualizzato al quindi estrapoliamo e consideriamo separatamente
∗
il debito, li valuto autonomamente
In ottica asset side posso usare l’FCFO oppure il RO scorporato delle imposte, scontate poi del (in approccio
disaggregato) o WACC (approccio aggregato).
Nell’equity side invece posso utilizzare l’utile netto tolte le imposte, l’FCFE oppure i dividendi (dividend discount
mode); in tutti e tre i casi viene utilizzato il (o ).
∗
ALTRE CONSIDERAZIONI
Nel calcolo del potrebbero sorgere i seguenti problemi:
Nella nostra ipotesi utilizzeremo: Valore contabile = valore di mercato
Gli strumenti ibridi (es. obbligazioni convertibili in azioni) – tra equity ed debito.
31
32
CAPITOLO 4: LEVERAGE E VALORE IN CONTESTI STEADY GROWTH
Contesto steady growth
Ipotesi semplificatrici Tasso di crescita dei flussi di cassa costante (g)
PROCEDIMENTO DISAGGREGATO
Se g=0 siamo in un contesto steady state, mentre con g>0 siamo nello steady growth.
In questo nuovo caso non sarà possibile semplificare il in quanto è legato al tasso di crescita dei flussi di cassa.
Sul debito iniziale non verranno calcolati gli interessi.
LA SCELTA DEL TASSO DI ATTUALIZZAZIONE DEI BENEFICI FISCALI ( )
1. Abbiamo sempre ipotizzato che il rischio dei benefici fiscali fosse legato al costo del debito, in
=
quanto si ottengono benefici fiscali per l’esistenza del debito
2. Miles ed Ezzel dicono che il rischio legato allo scudo fiscale, non dipende soltanto dal debito, ma
=
da tutti gli asset che l’azienda ha si modifica quindi la formula del WACC*
∗
= − ∗ ∗ ∗
3. nella pratica si utilizza un tasso che sia compreso in questo intervallo
≤ ≤
PROCEDIMENTO AGGREGATO
A secondo delle ipotesi che si generano si modificano le formule.
In presenza di steady growth le formule di e WACC* cambiano in relazione alla scelta di
∗
La textbook formula di WACC* sottende a particolari ipotesi di valorizzazione degli scudi fiscali (tassi
differenziati)
LE FORMULE DI CALCOLO DEL COSTO DI CAPITALE IN PRESENZA DI CRESCITA
33
a) Siamo in presenza della formula della leva finanziaria nella legge di conservazione del valore
b) Formula già vista
c) In steady growth non cambia la formula (v. punto a)
d) Cambia la parentesi, in quanto non è possibile semplificare (v. punto b)
a. (nuova)
b. (già vista nel capitolo 3) utilizzabile anche in ipotesi di steady growth
c. Formula uguale al punto a
d. (non viene mai utilizzata)
Tutte le formule danno risultati riconciliabili con Approccio Disaggregato se i flussi sono rendite perpetue (costanti,
crescenti, decrescenti)
In caso di flussi variabili o rendite limitate le formule danno risultati riconciliabili con l’approccio disaggregato se si
utilizza un unico tasso ( ) 34
CAPITOLO 5: LA STIMA DEL COSTO OPPORTUNITA’ DEL CAPITALE
rendimento accettabile dall’azionista in assenza di debito
rendimento accettabile dai finanziatori
All’aumentare del rischio aumenta il rendimento.
Il tasso da prendere in considerazione è circa in
corrispondenza della linea rossa.
Poco prima il tasso del capitale di debito e poco
dopo il tasso di rendimento all’equity (rischio
superiore per coloro che investono direttamente
in equity in azienda)
Dobbiamo quindi andare a stimare i due tassi di
riferimento calcoleremo il costo-opportunità
del capitale di debito e di prestito.
SIGNIFICATO DEL COSTO-OPPORTUNITA’ DEL CAPITALE
(si utilizza come tasso di sconto nel procedimento aggregato)
N.B.: Non si stima il , ma il , perché il primo lo posso derivare dal secondo tramite la leva finanziaria; mentre
non abbiamo il wacc perché da questi due tassi riusciamo a derivarlo.
STIMA DI
APPROCCI ALLA STIMA
La stima di Keu si basa sul medesimo processo gia esaminato con riferimento alla proiezione dei flussi di cassa.
Le fasi sono le seguenti
1. Analisi del profilo di rischio del business analisi business model (andare a vedere se l’azienda opera in
un'unica ASA o molteplici ASA + Analisi dell’ambiente e del settore di riferimento)
2. Ricerca dei fattori di rischio dominanti
Il rischio è pari alla deviazione standard del rendimento
Il rischio totale è formato dal
rischio sistematico (fattori macro – riguardano la macroeconomia, ovvero il sistema economico; es.
andamento PIL, inflazione, ecc.)
rischio specifico/diversificabile (fattori specifici – riguardano la singola azienda; es. situazioni aziendali:
rinnovo o meno licenza, corruzione del management, ricerca e sviluppo che non va a buon fine, cambiamento
del gusto del consumatore)
Un’azienda potrebbe avere come rischi dominanti i soli fattori macro o specifici o una combinazione dei due.
Il problema della distinzione tra i rischi è data dal fatto che il rischio macro non è controllabile, quindi può solo
essere preso in considerazione, mentre il rischio specifico è diversificabile, perché controllabile, perché non è
prezzabile quando si va a determinare il costo del capitale (se l’azienda ha solo rischi specifici si utilizza il tasso
risk free per scontare). Mentre, nel caso di rischio misto utilizzo del CAPM (capital asset pricing model); il rischio
deve essere prezzato per inserire elementi che vadano a remunerare il rischio.
3. Analisi dell’esposizione al rischio (es. azienda sottoposta al cambiamento del settore, ciclica oppure no)
4. Scelta del modello di pricing del rischio se esistono anche dei rischi specifici utilizzo il CAPM; potrebbe andare
bene anche nel caso di soli rischi specifici ma non è sempre così
I rischi specifici sono rilevanti nel mercato di controllo?
Investitore finanziario vs investitore strategico
Investitore strategico: ha interessi nell’influire la strategia d’azienda, con obiettivo il controllo dell’azienda
(ottenimento della maggioranza aziendale) il portafoglio dell’investitore strategico non è diversificato, in
quanto gli interessa l’azienda
Investitore finanziario: diversifica l’investimento a costo zero (piccolo investitore) in quanto è interessato alla
compravendita sul mercato finanziario
Vale di piu un&r