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Evoluzione ed obiettivi del SFOP
1) 2007-2013: Convergenza, Competitività regionale e occupazione, Cooperazione territoriale transfrontaliera;
2) 2013-2020: Ricerca e innovazione, Tecnologie dell'informazione e comunicazione, Competitività PMI, Sostegno economia a basso tenore di carbonio.
03/05/2021
Principali problemi incontrati nella valutazione dei fondi: mancanza di progettazione e quindi fondi non distribuiti.
Ragionare sulla differenza tra problemi e risultati. È semplice parlare di problemi di politiche e risoluzione ma il compito della valutazione è la ricostruzione di ciò che avviene dal momento in cui si trova il problema di policy e dal momento in cui si hanno i risultati attesi. Quindi vedremo gli attori e la legittimazione della valutazione e le domande valutative e differenti disegni di valutazione ex post.
Politica pubblica: definizione concatenazione di decisioni e di attività, prese da attori pubblici e/o privati (a volte)
politiche pubbliche sollecitate da attori privati), collegate alla soluzione di un problema collettivo, cioè una qualsiasi insoddisfazione relativa ad un bisogno, domanda o opportunità.
Il problema è collettivo non in quanto è di tutti, ma in quanto è riconosciuto un problema rilevante per la collettività. L'autorità pubb si fa carico di un problema che seppur circoscritto ad una fascia di persone e non a tutti, li trasforma in un problema collettivo. Questo problema è legato a bisogni, domande o opportunità: un bisogno è una mancanza di qualcosa, la domanda esprime la richiesta di qualcosa, opportunità è la presenza di condizioni favorevoli al concretarsi di una azione.
Bisogno: può essere riferito a molti aspetti, per esempio affetto, riconoscimento. In riferimento alle politiche pubbliche, per esempio, le politiche assistenziali per anziani non autosufficienti: come policymaker posso chiedermi
cosa posso fare per la mancanza di affetto di anziani soli, per esempio politiche di assistenza domiciliare, politiche di attività in centri ecc. quindi per attivare un intervento pubblico si possono fare molte cose, ma è importate individuare il problema del bisogno, quindi, bisognerà dare una definizione del problema. Domanda: solitamente è collettiva, per esempio domande in materia di lavoro, sanità, scuola, sicurezza. Opportunità: precede la domanda e il bisogno, è un'occasione, nell'ambito delle policy, in cui si liberano risorse che danno la possibilità ad un governo di sviluppare una politica che fino a quel momento non era pensabile. È una sorta di risposta che viene prima. Dipendono prevalentemente da finanziamenti. Quindi una politica pubblica può nascere in tre modi: rispondere ad un bisogno, soddisfare una domanda, ed infine la politica pubblica può nascere da una opportunità ovvero nonc'è magari un bisogno espresso e la soluzione precede la domanda: non è stata individuata una carenza e non vi è nemmeno una domanda collettiva, ma le politiche di opportunità sono nate da finanziamenti già esistenti. Nella politica che sto analizzando quindi c'è stata prima una domanda, un bisogno e quindi una carenza in qualcosa oppure c'è stata un'opportunità basata su risorse che si sono rese disponibili? Quindi è importante capire quali attori sono presenti nella politica, come si sono comportati e che risultati sono stati raggiunti da questa politica.
Esempio: PNRR è tecnicamente un'opportunità finanziaria che l'UE mette a disposizione (viene dato all'Italia un finanziamento) con il vincolo della stesura del Piano con determinati programmi che andranno a valere su quei fondi. Quindi è l'opportunità di attivare politiche di vario tipo, ed è tale
Perché prima viene il finanziamento da parte dell'UE e poi vi è la capacità dei governi di pianificare quei fondi. Il primo scoglio quando valuto una politica è mettere a fuoco il problema perché si capiscono i risultati solo se siamo certi di cosa ha attivato quell'intervento e come si è attivato. Quindi definire il problema è un aspetto cruciale della valutazione: definire significa che bisogna capire come l'hanno definito i policymakers (si cerca nei documenti ufficiali, nelle delibere, nelle riunioni, nelle decisioni dei ministri) quindi si andrà a capire cosa si è inteso fare. Spesso le definizioni del problema sono un po' ambigue. Per esempio: problema di superare l'esame, ma cosa significa? È sufficiente imporsi di superare l'esame per stabilire una linea di condotta decisionale (cosa fare) orientata al fine? Per qualcuno superare l'esame è funzionale al voto, per
esempio arrivare al 18, superare un esame può significare anche capire quella materia, oppure mantenere una media per poter fare qualcosa dopo. Quindi le possibili definizioni di superare l'esame sono:
- apprendere contenuti
- apprendere ciò che vuole il prof
- capire come funziona la società, i governi, come si prendono decisioni ecc perché magari un giorno lavorerò
Dalle possibili definizioni che do si hanno diversi comportamenti. La strategia comportamentale di apprendimento è funzionale al modo in cui implicitamente si intende il problema di superare l'esame. Questo meccanismo di passaggio dalla definizione del problema ai comportamenti adottati, accade anche nel policy making digital divide.
Il policy making parte dal problema: definiamo il problema - ridurre il - cosa significa? È sufficiente imporsi di ridurre il digital divide per identificare politiche e azioni? Le definizioni sono tante: può essere un problema di
esclusione dall'accesso (condizioni economiche), scarsa disponibilità di attrezzature (pc), scarsa disponibilità di infrastrutture, scarsa alfabetizzazione informatica (noscarsa sensibilità dei policycompetenze), problema di funzionalità (scarso utilizzo effettivo della rete), makers verso la digitalizzazione (leadership carente). Il problema della regolazione e dell'accesso deisocial, è evidente nel momento in cui non si conoscono le funzioni di quel mezzo e quindi il tema dellaleadership è assolutamente importante.Dopo la definizione seguiranno i comportamenti: se parto dalla definizione di digital divide comeesclusione dall'accesso, allora attuerò politiche sociali perché mi focalizzo sulle condizioni socio-economiche.Quando ricostruiamo le politiche pubbliche ci dobbiamo porre il problema di come i policy maker hannoloro stessi definito il problema.Il problema, quindi, non ha mai un carattere univoco: viPossono essere più definizioni e queste possono essere combinate tra di loro; quindi, non definisco mai in modo univoco. Il problema di policy è una situazione di rilevanza pubblica che richiama l'intervento del governo per modificare quella situazione (soggettiva: competenze o accesso; oggettiva: presenza di infrastrutture). Quindi la politica pubblica definisce il problema e ci farà capire i risultati.
Immagine sacchetti plastica su alberi: definire il problema di policy raccolta e smaltimento rifiuti, decoro urbano, tutela ambiente, inquinamento, educazione ambientale. Quindi ognuno ha un' impressione diversa; in termini di intervento pubblico significa che gli interventi sarebbero diversi: sul fronte dell'inquinamento e del decoro urbano si inizia da una bonifica dell'area, quindi pulizia ma questo risolve il problema sul momento; per fare in modo di adottare politiche pubbliche a lungo termine bisogna guardare il problema che sta a monte: costo.
Le tasse troppo alte, l'educazione, ecc. La politica di raccolta differenziata, quindi, è un insieme di problemi diversi che possono avere diverse definizioni e, di conseguenza, si avranno strumenti di intervento diversi: intervento rispetto alle regole (sanzioni, costi, ecc.), intervento rispetto ai servizi erogati e intervento rispetto all'educazione civica.
Le differenze tra output, outcome e impatto sono gli esiti delle politiche pubbliche. Di fronte al problema dell'inquinamento urbano, posso avere tre esiti:
- Output del programma (regole, standard, ecc.) = realizzazione del programma o della politica, ciò che viene prodotto; rispondono alla domanda: cosa è stato prodotto (quali strumenti)? Per una politica pubblica può essere di vario tipo: un bonus, un'autorizzazione, un corso di formazione, un incentivo imprese, un congedo parentale, leggi. Riguarda quindi la produzione degli strumenti che i policy maker decidono di usare per affrontare il problema;
Il problema di partenza o la domanda o il bisogno che ha alimentato l'intervento pubblico. Quindi cerco di capire quali sono gli effetti positivi o negativi generati dal programma e dai suoi strumenti sul problema iniziale, sui beneficiari ultimi del programma. Ecco che guardano al grado di efficacia delle politiche rispetto al problema di situazione iniziale.
Linea dei risultati di Mohr: è utile quando si vuole valutare l'impatto di una politica pubblica e i suoi esiti. È utile ricostruire la sequenza dell'intervento della politica. Quindi si parte dal problema iniziale: riduzione dell'inquinamento delle acque. Cosa una politica può fare? Se si ipotizza che il rinnovamento tecnologico sia una soluzione, allora do contributi alle imprese, i quali si configura come un output, e lo sono anche le regole sugli impianti inquinanti e limiti di sostanze al fine di sostituire questi impianti. Gli outcome sono la minore concentrazione di sostanze inquinanti.
negli scarichi e nelle acque. Gli impatti sono la riduzione delle patologie e il miglioramento della biodiversità.
04/05/2021
La linea dei risultati di Mohr è una rappresentazione