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"LEI RITIENE CHE L'ANIMA INIZI A MANIFESTARSI DIGRIGNANDO I DENTI?" (P. 79)

Calzante, infine, anche la distribuzione dell'avvento del robot in due fasi. Il "vecchio" Rossum, scopritore del composto che darà vita ai robot, è un materialista, ma non un tecnico. La decisione di "spodestare Dio in modo scientifico", replicando perfettamente l'essere umano, indugia ancora nel gesto lento della ricerca e in un'etica dei ruoli. Sarà il "giovane" Rossum a convertire la grandiosa scoperta "al modo degli ingegneri".

"HA CANCELLATO TUTTO CIÒ CHE NON ERA DIRETTAMENTE LEGATO AL LAVORO. IN QUESTO MODO HA QUINDI ELIMINATO L'UOMO E CREATO IL ROBOT" (P.67)

L'essere umano, di fronte all'automa altamente efficiente, considera le proprie peculiarità alla stregua di difetti. "LA MACCHINA UMANA [...] ERA TERRIBILMENTE IMPERFETTA. PRIMA O POI"

“ANDAVASOSTITUITA” (P.77). Si tratta solo di un esempio, poiché Čapek articola la sua opera attorno a tematiche cruciali per il ‘900 e oltre. Solo per fare qualche nome, si può pensare ad Heidegger, Asimov, Dick. Il robot, e con esso l’intelligenza artificiale, resta tuttora la declinazione più interessante, e al contempo preoccupante in modo viscerale, del problema della tecnica. Scoprirne l’origine è un passo fondamentale per cercare di comprenderne il futuro.

Edward Morgan Forster (Londra, 1º gennaio 1879 – Coventry, 7 giugno 1970) è stato uno scrittore britannico, autore di brevi racconti, di romanzi e saggi letterari. La sua fama crebbe dopo la sua morte perché da alcuni dei suoi romanzi furono tratti film di grande successo come Passaggio in India (1984) di David Lean e, con la regia di James Ivory, Camera con vista (1986), Maurice (1987) e Casa Howard (1992).

Nato a Londra nel 1879 da un

architetto e da un'agiata borghese, la vita del giovane Forster viene sconvolta a causa della perdita del padre per tubercolosi, avvenuta quando lui aveva soltanto un anno. Ciò spiega l'enorme influenza della madre nella vita del futuro scrittore. A causa di questo avvenimento, la madre e il piccolo Edward si trasferiscono a Rooks Nest nell'Hertfordshire nel 1883 fino a quando non si trasferiranno di nuovo nel Kent. Nel 1896 si iscrive al King's College dell'Università di Cambridge, istituzione alla quale rimane legato sino alla morte. Un legame che lo porta nel 1901 a entrare a far parte della società segreta universitaria a carattere velatamente omosessuale The Apostles (Gli Apostoli), di cui erano membri anche John Maynard Keynes e Lytton Strachey. Consegue due lauree, la prima in lettere classiche nel 1900 e la seconda in storia nel 1901. Al periodo successivo risalgono i primi viaggi: Svizzera, Francia, Austria e Italia. Grazie a questi viaggi

Forster scoprirà la sua vocazione di scrittore. I due romanzi più famosi di Forster, Casa Howard e Passaggio in India, esplorano l'inconciliabile conflitto di classe. Invece Camera con vista, considerato spesso di minor peso letterario nella produzione dello scrittore, affronta il perbenismo e i limiti della buona educazione inglese, che bloccano qualsiasi tentativo di connessione con gli altri che ci circondano. Questo romanzo è di facile lettura e rimane sicuramente uno dei romanzi più popolari, anche a così grande distanza dalla sua pubblicazione. In Maurice, invece, l'autore affronta la possibilità di riconciliazione fra le diverse classi nel contesto di una relazione omosessuale. La sessualità è un altro dei temi fondamentali e ricorrenti nelle opere di Forster. Si è argomentato che Forster sia passato dal trattare l'amore eterosessuale a trattare l'amore omosessuale. Nella prefazione a Maurice Forster

Esprime la sua lotta con l'omosessualità, mentre temi simili sono stati affrontati in molti dei racconti. Il romanzo Maurice e la raccolta di racconti The Life to Come, che hanno come tema fondamentale l'omosessualità, furono pubblicati subito dopo la morte dell'autore.

Forster usa molto i simboli nei suoi romanzi e nei suoi racconti, e per questo è stato criticato (come anche l'amico Robert Fry) di essere troppo attaccato al misticismo. Un esempio di simbolismo è l'olmo in Casa Howard; Ruth Wilcox, sempre in Casa Howard, e Mrs Moore in Passaggio in India, hanno una forte connessione con il misticismo e il simbolismo e sono capaci di relazionarsi anche con chi non appartiene alla stessa classe sociale.

È uno di questi scrittori che in un certo senso si trovano a cavallo tra la narrativa ottocentesca e la narrativa novecentesca. Le sue opere principali sono del Novecento ma esordisce nell'Ottocento. Dopo Howards End (1910), comincia

una pausa di una quindicina danni per poi scrivere A passageto India (1924), ma a quel punto la vena narrativa si era esaurita. Verso la fine degli anni '10 Forster, che era un intellettuale di buona famiglia ed aveva frequentato l'Università di Cambridge, inoltre eralegato alle sorelle Stevens (tra cui Virginia Woolf) ed entrerà insieme a loro a far parte del gruppo Bloomsbury. Quando scrive questo racconto forse aveva già fatto gran parte delle sue esperienze importanti, era già stato in India con sua madre, aveva già frequentato l'università e scoperto la sua omosessualità (di cui parla nel romanzo Maurice [1971, postuma per volontà dell'autore]). Dopo il 1924 non scriverà più opere letterarie se non alcuni racconti, si occuperà molto di giornalismo e pubblica il volume molto importante di teoria narrativa che si chiama Aspetti del romanzo (1927). Forster decide di smettere di scrivere negli

anni '20 perché aveva da dire una sola cosa, su unagrande alternativa su cui si basa la vita individuale e collettiva, cioè quella tra conformismo espontaneità.Il conformismo si collega un certo tipo di civiltà britannica, moralista conformista e delle buoneetichette; la spontaneità invece quella che appartiene alle classi popolari e dei paesi del Sud, dellacultura mediterranea. Proposizione forza lava individuare una serie di testi diversi, all'interno di unavita familiare, all'interno di un paese, nella contrapposizione tra popoli del Nord popoli del Sud. InA passage to India viene affrontato lo stesso argomento ma con una posizione tra l'est e l'ovest,nella contrapposizione tra la civiltà europea, in particolar modo quella Britannica, e quella indiana.La soluzione, il messaggio che vuole veicolare forse non è un banale messaggio, è dello stesso chevoleva mandare anche Stendhal nella sua Certosa di Parma,

in cui c'erano i francesi formalisti e conformisti poi c'erano gli italiani passionali e spontanei. Bisogna dire che però in Stendhal vi era un'idea ingenuamente romantica, ma il messaggio di Forster non è quello di far prevalere dell'aspetto passionale sulla ragione, bensì cercare di lavorare, di impegnarsi per raggiungere un'armonia. A Forster piacevano molto gli slogan e uno dei suoi preferiti era "only connect", nel quale esprimeva l'invito a perseguire il dialogo e l'armonia interna (tra le varie componenti dell'individuo) e esterna (tra individui, comunità e culture). È soltanto creando dei legami, aprendo dei canali di comunicazione, sforzandoci di comprendere gli altri che rendiamo il mondo un posto migliore. Sono questi due temi che ci aiutano a capire perché l'aspetto principale della condizione distopica immaginata da Forster siano l'isolamento e lo snaturamento. Infatti i

protagonisti di questo racconto comunicano solo attraverso dispositivi tecnologici, poiché sono isolati tra di loro. Anche quando sono vicini, hanno paura del contatto e cercano di evitarlo. Un esempio di ciò è il rapporto tra la madre e Kuno, in cui la madre prova ribrezzo nel vedere il figlio. Questo è ciò che Forster vede come il peggiore di tutti i mali: il rifiuto a priori o la paura di creare legami. "The Machine Stops" non può essere letto come un tipico racconto di fantascienza, poiché è poco appassionante. Non è nemmeno un tipico racconto modernista, in cui di solito non succede molto, ma ciò che accade viene interpretato nel suo valore simbolico. C'è troppa fantasia per essere un tipico racconto modernista sperimentale. Non c'è abbastanza trama e pathos per essere un tipico racconto di fantascienza. Già all'inizio ci dice qualcosa di importante.strano riguardo al testo rispetto al resto delle opere moderniste.
Imagine if you can
In questo anticipa John Lennon, e mette in evidenza il fatto che questo sia un racconto di speculazione. La storia viene raccontata convenzionalmente al passato remoto, come nelle fiction. Il racconto è orchestrato su due dimensioni temporali: la principale è quella della storia di Vashti; l'altra quella dove c'è l'autore che immagina e medita in una dimensione che è condivisa anche dai suoi lettori. Questo doppio livello temporale della storia verrà fuori nel racconto:
It was thus that she opened her prison and escaped - escaped in the spirit: at least so it seems to me, ere my meditation closes.
A questo punto il narratore riporta in primo piano la dimensione temporale in cui egli si trova e sta inventando.
Questo accade anche nel passo:
Think over as without teeth or hair
C'è questa dimensione di un presente della scrittura che spezza

"l'effetto di irrealtà", una sorta di "rottura della quarta parete". In un genere di trama come dovrebbe essere il racconto fantascientifico, questo presente è abbastanza eclatante. Brecht è stato uno dei maestri delle cosiddette "componenti in metanarrative", in cui rientrano questi due fenomeni, nonché uno dei primi a teorizzare queste strategie, identificandole come quelle cause di straniamento che permette al lettore di comprendere oltre le righe, ed è ciò che fa Forster in questo racconto. Lo scrittore vuole che noi lettori proviamo compassione per la protagonista, ma anche che ci distanziamo da questa: dobbiamo compatirla ma anche disapprovarla. Anche l'aspetto di questa donna ci semplifica il rifiuto, perché il narratore ci dice che è glabra e senza denti. All'inizio del racconto ci viene descritta come "a swaddled lump of flesh" (un mucchio infagottato di carne). Nemmeno un corpo,

o sono automatizzate e prive di sforzo fisico. Non hanno una forma definita, ma sono composte da una serie di linee e angoli che si intersecano in modo casuale. Il loro colore è pallido e poco sano, quasi malaticcio. Non hanno muscoli perché non ne hanno bisogno: per muoversi utilizzano macchine elettroniche che eseguono le loro azioni al posto loro. Tutto ciò che fanno è privo di sforzo fisico e automatizzato.
Dettagli
A.A. 2020-2021
105 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/10 Letteratura inglese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mikyjuventino2000 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura inglese e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Siena o del prof Micali Simona.