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Fonti bibliografiche

1. Meyer, Alphabétisation, lecture et écriture. Essai sur l'instruction populaire en Bretagne du XVIe au XIXe siècle, Histoire de l'enseignement de 1610 à nos jours, Bibliothèque Nationale, Paris 1974, t. I, pp. 339-40.

2. Per un recente quadro complessivo RA. Houston, Literacy in Early Modern Europe. Culture and Education 1500-1800, Longman, New York 1988. Per la separazione di lettura e scrittura anche sull'altra sponda dell'Atlantico cfr. D.D. Hall, in Introduction: The Uses of Literacy in New England 1600-1850, Printing and Society in Early America, a cura di W.L. Joyce, D.D. Hall, R.D. Brown e JB. Hench, American Antiquarian Society, Worcester 1983, pp. 1-47.

3. ASC Castelnuovo di Garfagnana, Lettere, avvisi, conti, carte diverse (1792-1800), b. 23, lettera del 24 febbraio 1793.

4. AS Modena, Università, Archivio antico, b. 8, Lettere 1780-85.

5. Su G. Mancasali cfr. P. Severi, Grande riforma e piccola scuola. Maestri e "Contributi".

VI, 1982, nn. 11-12, dedicato ascolari in una comunità del ‘700,Istituzioni scolastiche e organizzazione dell’insegnamento nei domini estensi nela cura di G.P. Brizzi, pp. 103-107.

XVIII secolo,

6. ASC Bagnolo in Piano, Libri dei partiti (1787-1800), c. 27, 22 settembre 1788(Jotti sarà licenziato il mese seguente).

7. Cap. XLIII degli Statuti di Crevalcore in AS Bologna, Assunteria di governo,b. Capitoli delle comunità. Per alcuni esempi di contratti di comunità con i maestricfr. ASC Nonantola, Cart. Amm.vo, Serie Amm.ne (1740-49), 30 dicembre 1744;ivi, Partiti (1749), cc. 2-3, 7 gennaio 1749; ivi, Partiti (1758), c. 44 8 maggiov.,1758; ASC Fiorenzuola, Parte I, Serie Il, Ordinazioni dell’Anzianato, 3 ottobre1736 e 7 luglio 1737; Museo comunale Busseto, Ordinazioni dell’Anzianato,Registro 10 (1725-34), 28 aprile 1733.

8. È il caso di Granarolo, in Archivio arcivescovile Modena, Stato mater., fz. A,fasc. 6 (per il quadro generale

Di queste scuole parrocchiali dove si insegna almeno a leggere cfr. G.P. Brizzi, in Riforme scolastiche e domanda d'istruzione, VI, 1982, nn. 11-12, p. 64, nota 52).

9. AS Modena, Università, Archivio antico, b. Lettere 1772-85.

15/1,10. G. L. Masetti Zannini, in Strenna storica Bolognese, 28 (1978), pp. 255-92.

11. ASC Bagnacavallo, Capitoli per i salariati ed appaltatori (1764), n. 157, 1753-1803, Il maestro del leggere e scrivere di Lugo "non ammetterà alla Scuola se non quelli che abbiano appreso a sillabare dalle maestre" (ASC Lugo, Diacetto O, fasc. 199, n. 2/b, 29 dicembre 1794).

12. L. Guidi, "Le prime educatrici del genere umano". Scuola e alfabetizzazione femminile a Napoli nell'Ottocento preunitario, Sulle vie della scrittura. Alfabetizzazione, cultura scritta e istituzioni in cura di M.R. Pelizzari.

Età moderna, a 20ESI, Napoli 1989, 486 e «Se sanno scrivere se ne servono perpp. 475-76, passim.fare all’amore», scrive nel 1870 Aristide Gabelli su «La Nuova Antologia» (cit. daG. Bini, inLa maestra nella letteratura: uno specchio della realtà, L’educazionecura didelle donne. Scuole e modelli di vita femminile nell’Italia dell’Ottocento, aS. Soldani, Angeli, Milano 1989, p. 340). Del resto, si può ricordare il caso dellescuole domenicali evangeliche inglesi (fine Settecento e inizio Ottocento, primadell’avvento delle lancasteriane) in cui, senza fare distinzione tracharity schoolsfemmine e maschi, si scoraggia l’insegnamento della scrittura (E.P. Thompson,Il Saggiatore, Milano 1969,Rivoluzione industriale e classe operaia in Inghilterra,ed. orig. Pantheon Books, New YorkThe Making of the English Working Class,1963, vo1. I, pp. 360 e 380-81).13. Statistica d’Italia. Popolazione. Parte I. Censimento

generale (31 dicembreG. Barbera, Firenze 1867, pp. 70-77.1861),14. Su ciò cfr. Severi, cit. pp. 118-23.

Grande riforma,15. Ivi, p. 120; Brizzi, cit., pp. 67 e 69. Per uguali indicazioni

Riforme scolastiche,sui reali tempi d’apprendimento nelle scuole francesi cfr. R.d’ancien régimeChartier, M.-M. Compère e D. Julia, L’éducation en France du XVIe au XVIIIeSédes, Paris 1976, p. 118. R.K. Webb,siècle, The British Working Class Reader,Allen and Unwin, London 1955, p. 17,1790-1840: Literacy and Social Tension,riferisce che al principio dell’Ottocento, nella scuola di Borough Road (Londra),occorrono dodici mesi per insegnare a leggere, da tre a quattro anni per insegnarebene a scrivere e far di conto.

Castelnuovo di Garfagnana, Lettere, avvisi, conti, carte diverse (1541-1779), b.18, lettera n. 76 del 6 gennaio 1777 (corsivo mio).

F. Furet e J. Ozouf, Lire et écrire. L’alphabétisation des

Français de Calvin àMinuit, Paris 1977, voI. I, p. 134.

Jules Fery,18. Cfr. E. De Fort, vol. I,Storia della scuola elementare in Italia, Dall’UnitàFeltrinelli, Milano 1979, p. 217.

Inoltre G. Talamo,all’età giolittiana, La scuolaGiuffrè, Milano 1960.dalla legge Casati alla inchiesta del 1864,19. L. Bergonzini, in «Statistica», XVI, 1956, n. 3, p.L’analfabetismo in Italia,349.

V. Jamerey-Duval, Mémoires, enfance et éducation d’un paysan au XVIIIea cura di J..M. Goulemot, Le Sycomore, Paris 1981.siècle,

Cit. da P. Lucchi, La Santacroce, il Salterio e il Babuino: libri per imparare ain «Quaderni storici», XIII, 1978, n. 38, pp.612 e 628.

Cfr. ivi, pp. 612 sgg. sui libri per imparare a leggere-scrivere-contaresenza maestro, e A. Petrucci, Per una strategia della mediazione grafica nelin «Archivio storico italiano», CXLIV,

gennaio-marzo 1986, Cinquecento italiano, n.527, pp. 97-112. Cit. da P. Del Negro, I letterati e la plebe: il problema dell'acculturazione delle classi popolari negli anni 1770, Economia, istituzioni, cultura in voi. Il, a cura di A. De Lombardia nell'età di Maria Teresa, Cultura e società, Maddalena, E. Rotelli, G. Barbarisi, Il Mulino, Bologna 1982, p. 1057. ASPr, Gridano, vol. 81, Piacenza, 13 aprile Calmiero delle carni da macello, 1756. La bottega e il laboratorio possono avere, oltreché nelle tariffe, anche nelle licenze d'esercizio e negli statuti una forma stabile di esposizione di scritture. B. Ramazzini, a cura Le malattie dei lavoratori (De morbis artificum diatriba), di F. Carnevale, La Nuova Italia, Firenze 1982, pp. 203-204. ASC Massafiscaglia, Determin. Cons. (1738-68), e. 274. La copia della supplica del maestro Fabbri è allegata al verbale della seduta del 30 settembre 1759 (corsivo mio). Cfr. IX Blanc, Les.

saisonniers de l’écriture. Régents de village en Languedocin «Annales E.S.C.», XLIII, juillet - août 1988, n. 4, p. 875.au XVIIIe siècle,27. A. M. Forlini, inUn borgo montanaro nell’età napoleonica: Bobbio 1806,«Bollettino storico piacentino», LXXX, fasc. I, gennaio-giugno 1985, p. 95.28. Tipografia reale, Parma 1835, p. 31 (in corsivo nel testo).29. Per esempio, il Codice di leggi, e costituzioni per gli Stati di Sua AltezzaSocietà tipografica, Modena 1771, t. li, libro IV, tit. IX, capo X. MaSerenissima,non manca chi, nel secondo Settecento, riconosce nella firma la traduzione graficadell’irripetibile individualità di ognuno. E’, per esempio, l’abate Luigi Lanzi,Storia pittorica dell’Italia dal risorgimento delle belle arti fin presso al fine delMilesi, Venezia 1837, pp. 26-27 («La natura per sicurezza dellaXVIII secolo,società civile dà a ciascuno nello

Scrivere un girar di penna che difficilmente può contraffarsi o confondersi del tutto con altro scritto. Una mano avvezza a muoversi in una data maniera, tiene sempre quella: scrivendo in vecchiaia, diviene più lenta, più trascurata, più pesante; ma non cambia affatto carattere. Così è in dipingere". E già del primo Seicento si possono cfr. le ancor più generali ambizioni di Camillo Baldi e del suo Trattato come da una lettera missiva si conoscano la natura e qualità dello scrittore, Vaschieri, Carpi 1622.

Questo paragrafo riprende il tema della mia comunicazione "Leggere i numeri" tenuta al corso in età moderna, Writing and Reading: Models and Applications in Erice (Trapani), 17-22 settembre 1989 e Modern Europe (16th-18th Centuries), comparsa in "Alfabetismo e cultura scritta", n.s., dicembre 1990, n.3, pp. 26-39.

W. Endrei, in vol. I, Einaudi, Torino 1977, pp.72-77.

H. de Balzac, Garnier-Plammanion, Abaco, Enciclopedia

Paris 1967, p. 34.

Le curé de village,33. R. Thabault, Fondation nationale des sciences politiques, Paris 1982 (ma è del 1943 la prima edizione), pp.70 e 78.

34. Per Parma cfr. ASCPr, Ufficio e vicariato della grascia, bb. 676 (Accuse e1792-1805) e 677-96condanne del vicariato della grascia, (Calmieranti della gra-1605-1635).scia. Denunzie e condanne,

35. F. Braudel, voI.Civiltà materiale, economia e capitalismo (secoli X V-X VIII),I, Einaudi, Torino 1982 (ed. orig.Le strutture del quotidiano, Civilisationvol. I,matérielle, économie et capitalisme, XVe-XVIIIe siècle, Les structures duColin, Paris 1979), p. 419.

36. W. Kula, Laterza, Roma-BariLe misure e gli uomini. Dall'antichità a oggi,1987 (ed. orig. Panstwowe Wydawnictwo Naukowe, WarszawaMiary i ludzie,1970), cap. XIV.

37. ASCPr, Ufficio e vicariato della grascia, b. 676 cit.

38. L

‘impostura alla berlina ossia la rigenerazione di Milano. Almanacco criticoG. Galeazzi, Milano s. d., cfr.veritiero per l’anno 1797 in Italia, Vizj de’ Operaj,abusi delle arti, e mercanzie adulterate per ingannare i meno esperti compratori,pp. 49 sgg.

39. Cfr. rispettivamente il Modena, 24 febbraio 1796 (ASPr,Calmiere delle carni,Ufficio e vicariato della grascia, b. 696); 19 aprile 1833Il Podestà di Parma,(ASCPr, Gridano, b. 2170); aprile 1838 (ASPr, Statuti, o.Il Podestà di Parma, 26351).

40. Ordini et Bandi generali ducali publicati, da osservarsi nell’ill. & incl

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A.A. 2011-2012
25 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher nadia_87 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Etnologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Sarnelli Enrico.