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Ungaretti e La prima guerra Mondiale Pag. 1
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L U

4. ETTURE TRATTE DALLE OPERE DI NGARETTI

Le letture presentate sono tratte dalla raccolta L’allegria (edizione del 1931) che riunisce le poesie de Il porto sepolto (1916) e

Allegria di naufragi (1919). Il titolo allude alla capacità del poeta di reagire alle esperienze dolorose dell’esistenza con un

atteggiamento di accettazione consapevole della realtà. Le poesie sono state composte al fronte durante la guerra e per ognuna il

poeta ha annotato, come in un diario, il luogo e la data di composizione. L’esperienza della guerra offre al poeta l’occasione per una

riflessione sul senso della vita.

G. Ungaretti, Veglia, da Allegria, 1931

 La poesia, scritta in trincea come una pagina di diario, richiama

Un’intera nottata

buttato vicino il rito della veglia funebre e sembra essere costruita con il

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ISE – Istituto Scolastico Europeo Classe Quinta Dispense di Letteratura Italiana

contrasto tra la guerra, e l’amore,

che genera la morte, che

a un compagno

massacrato suscita il desiderio di vita. il testo si può dividere in due parti: nei

con la sua bocca crudeltà della guerra

versi 1­13 il poeta descrive la e la

digrignata lacerazione che provoca nell’animo, nei versi 14­16 esprime il suo

volta al plenilunio attaccamento alla vita.

rinnovato

con la congestione

delle sue mani

penetrata

nel mio silenzio

ho scritto

lettere piene d’amore

Non sono mai stato

tanto

attaccato alla vita

Cima Quattro il 23 dicembre 1915

G. Ungaretti, Fratelli, da Allegria, 1931

 L’occasione della composizione è offerta da una scena di

Di che reggimento siete

fratelli? l’incontro nella notte tra due gruppi di militari

guerra:

Parola tremante appartenenti allo stesso esercito. Il tema centrale della poesia è

nella notte “fratelli”

legato alla parola e al senso di fragilità da essa evocato.

Foglia appena nata La parola “fratelli”, “tremante nella notte” suscita l’immagine della

Nell’aria spasimante “foglia appena nata”; la sensazione di speranza si fa poi

involontaria rivolta insofferenza dell’uomo per la propria condizione di limitatezza

dell’uomo presente alla sua (“nell’aria spasimante / involontaria rivolta / dell’uomo presente alla

fragilità sua / fragilità”). Nel verso 2 la parola “fratelli” era semplicemente

Fratelli un saluto, mentre in chiusura la stessa parola racchiude un senso

più complesso e universale, la coscienza di appartenere tutti alla

Mariano il 15 luglio 1916 stessa fragile e precaria condizione umana.

G. Ungaretti, Soldati, da Allegria, 1931

 Il paragone antichissimo tra la caduta delle foglie e la precarietà

Si sta come come è certo che le

d’autunno della vita ha qui un significato molto triste:

sugli alberi foglie cadranno in autunno, così i soldati sono destinati a

le foglie cadere. Il dramma è rappresentato dall’attesa di questo evento,

sospensione tra la vita e la morte.

dallo stato di Il titolo è parte

Bosco di Courton luglio 1918 essenziale della poesia: senza di questo la lirica avrebbe un

significato diverso, senza un legame con la particolare condizione

di precarietà dei soldati in guerra.

G. Ungaretti, Sono una creatura, da Allegria, 1931

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ISE – Istituto Scolastico Europeo Classe Quinta Dispense di Letteratura Italiana

Come in molte poesie di Ungaretti, il titolo è una parte

Come questa pietra fondamentale del testo: le creature sono unite nella sofferenza

del San Michele

così fredda della vita che non è altro che attesa e preparazione della morte.

così dura La poesia è divisa in 3 parti: la prima e la seconda accomunano

così prosciugata l’uomo alla natura, tra le pietre del Carso (il San Michele è uno

così refrattaria dei monti dei Friuli) e il pianto del poeta.

così totalmente La guerra riduce l’individuo come una pietra disanimata,

disanimata soffoca i suoi sentimenti e lo rende incapace di esprimersi.

Uccidere, essere ucciso o sopravvivere: l’esistenza di chi

Come questa pietra

è il mio pianto combatte si riduce solo a questo.

che non si vede

La morte

si sconta

vivendo

Valloncello di Cima Quattro il 5 agosto 1916

G. Ungaretti, San Martino del Carso, da Allegria, 1931

 distruzione totale di oggetti e luoghi

La guerra ha portato alla

Di queste case

non è rimasto abitati, all’uccisione di esseri umani innocenti di ogni età o

che qualche condizione. Nel corso della Grande Guerra questa sorte è toccata

brandello di muro San Martino del Carso:

a numerosi paesi del Friuli, tra cui

Di tanti l’immagine del paesaggio devastato suscita nel poeta un senso di

che mi corrispondevano rievoca

pietà e di partecipazione alla stessa sofferenza. Ungaretti

non è rimasto le persone, gli amici che hanno perso la vita e che continuano ad

neppure tanto cuore, paragonabile ad un cimitero.

esistere solo nel suo ormai

La corrispondenza tra il paesaggio e il cuore del poeta avviene

Ma nel cuore anche attraverso le parole brandello (termine che si può riferire al

nessuna croce manca corpo umano ma qui si riferisce alle case) e croce e paese (termini

riferiti al paesaggio ma qui attribuiti al corpo umano).

È il mio cuore

il paese più straziato

Valloncello dell’Albero Isolato il 27

agosto 1916

G. Ungaretti, Mattina, da Allegria, 1931

 Si tratta di una delle poesie più celebri e brevi di Ungaretti. Il

titolo originale di questa poesia era Quello

Cielo e mare.

M’illumino definitivo, è molto importante poiché rievoca il momento

Mattina,

d’immenso della giornata nel quale il poeta viene abbracciato da una luce

molto intensa proveniente dall’alto. Tale luce illumina lo spazio

Santa Maria La Longa il 26 gennaio 1917 circostante, facendo risplendere interiormente il poeta e

permettendogli così quasi di percepire la vastità immensa

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Publisher
A.A. 2015-2016
5 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher chiapanero di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Baioni Paola.