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I PROTAGONISTI, QUANDO LI INCONTRAMO PER LA PRIMA VOLTA E COME SI SVILUPPANO
NEL CORSO DELL’OPERA
La protagonista è Una donna, alla quale ruotano intorno le figure del marito, del
figlio, del padre e della madre, del ”profeta” ma sono marginali rispetto a lei
Nelle prime pagine emerge la figura paterna e l'autrice rievoca il rapporto con il
padre che ha per lei una grande preferenza e che le trasmette gli ideali di forza e
indipendenza nei quali egli crede. Il contatto con la madre appare invece più sbiadito
perché con lei la (all’epoca) bambina non riesce ad entrare pienamente in contatto e
ne giudica il carattere debole e sottomesso. Quando Sibilla ha circa otto anni, il
padre, che è ingegnere, decide di lasciare Milano per andare a dirigere una fabbrica
di bottiglie nelle Marche, sulla costa adriatica, a Portocivitanova - ora Civitanova
Marche - e così tutta la famiglia si trasferisce. Sibilla è felice e con tutto l'entusiasmo
e la curiosità dei suoi dodici anni collabora in modo attivo alla fabbrica come
segretaria suscitando nella gente del paese meraviglia e critiche per il suo
atteggiamento anticonvenzionale e sprezzante tra gli operai
Tra il padre e la madre della protagonista si accumulano delle tensioni che sfociano in
un tentato suicidio della madre, la quale sopravvive, ma rimane vittima di una
demenza progressiva che la porterà ad essere ricoverata nel manicomio di Macerata,
dove vivrà fino alla morte, abbandonata da tutta la sua famiglia. La ragazza scopre
poi che il padre ha una relazione extraconiugale e da quel momento prende verso di
lui una posizione diversa, lo giudica e ciò causerà la rottura del loro rapporto affettivo
Poi entra in scena la figura del futuro marito che è costretta a sposare. Un
matrimonio senza gioia, lui la maltratta e lei si sente deprivata della sua libertà.
Nasce un bambino che non servirà a modificare la situazione tra i coniugi.
Durante il periodo trascorso a Roma lei si rigenera un po’, inizia a collaborare con una
rivista femminista e a trovare una sua strada
Dopo aver scoperto il tradimento del marito, inizia un doloroso percorso interiore e
decide infine di abbandonare la casa e il bambino
IL PUNTO DI VISTA E LA STRUTTURA NARRATIVA
Il romanzo si compone di ventidue capitoli, senza titolo, contrassegnati dal numero
romano. E’ suddiviso in tre parti, anch’ esse senza titolo e indicate solo come prima,
seconda, terza parte. La prima parte comprende i capitolo I - IX; la seconda parte, i
capitoli X- XIX; la terza parte, la più breve, i capitoli XX - XXII
Il romanzo è scritto in prima persona e i personaggi, inclusa la protagonista, non
hanno nome proprio. L’ impianto del romanzo è prevalentemente soggettivo, con
una netta predominanza dell’ io narrante (la voce della protagonista) su tutti gli altri
personaggi
Linguaggio semplice con frasi brevi, spesso con toni forti
Bisogna distinguere due piani: quello dei fatti oggettivi (primo livello del romanzo), e
quello della confessione soggettiva, della riflessione generale, delle grandi tematiche
che si innestano sui fatti, ma vanno oltre e testimoniano la tensione dell’autrice verso
la scoperta di sé come donna (secondo livello). La narrazione dei fatti, pur seguendo
un ordine cronologico, è organizzata verso la presa di coscienza finale
Il narratore è interno, parla in prima persona
Non diario, non romanzo, né autobiografia, è stato definito “esercizio di autoanalisi”