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S
dove k è il coefficiente di salatura (salting) che dipende dalla natura della specie molecolare
.
considerata e dagli elettroliti che determinano la forza ionica
Nel caso della gran parte delle acque naturali, è possibile assumere per le specie molecolari un
valore di pari a 1.
S
Poiché, in molti casi, il coefficiente di attività delle specie ioniche non può essere considerato pari
i
a 1, per le varie reazioni di equilibrio che si verificano in seno alle acque naturali, non si ha
coincidenza tra il valore della costante termodinamica di equilibrio K (espressa in termini di attività
degli ioni) ed il valore della costante di equilibrio di concentrazione K’.
+ -
Va anche considerato che, tranne per lo ione H (e, quindi, per lo ione OH ) per il quale è possibile
determinare sperimentalmente l’attività con l’impiego di un pH-metro, per le altre specie si
determinano, in genere, le concentrazioni analitiche con appropriati metodi di analisi. Di
conseguenza, nei calcoli relativi alle varie reazioni di equilibrio, è necessario trasformare la costante
termodinamica K nella costante di concentrazione K’, conoscendo la temperatura e la forza ionica
dell’acqua, quest’ultima calcolata in base al TDS (eq. (I.2) o (I.3)) o alla conducibilità elettrica
specifica (eq. (I.4)) dell’acqua stessa. La costante termodinamica K è ricavata alla temperatura T
desiderata con l’ausilio di manuali o di relazioni empiriche che, per l’appunto, correlano K con T
(relazioni di Loewenthal-Marais). Si calcolano poi i coefficienti di attività delle specie di interesse
alla temperatura e forza ionica dell’acqua in esame, utilizzando le equazioni più appropriate, in
relazione alla forza ionica dell’acqua stessa. Si trasforma infine K in K’, utilizzando la relazione che
deriva dall’equilibrio della reazione di interesse.
I.2 Salinità
La salinità di un’acqua è definita come il contenuto totale di sali disciolti, espresso in mg/l o g/l, a
seconda dell’entità del contenuto salino.
In base alla salinità, le acque possono essere distinte in: dolci, salmastre e salate.
Le acque dolci, come ad esempio le acque di fiume e di molti laghi, hanno un contenuto salino
generalmente inferiore a 1500 mg/l mentre le acque salate, costituite essenzialmente dalle acque di
mare, sono caratterizzate da salinità non inferiori a 7 g/l. L’acqua di mare è costituita da una
soluzione ricca di sali, alcuni presenti solo in tracce, altri in quantità apprezzabile o addirittura
- + 4-2 +2
abbondante; gli ioni prevalenti sono Cl , Na , SO , Mg . La salinità varia in funzione della portata
dei fiumi che vi sboccano, delle coste, del grado di evaporazione, etc. ed è compresa tra circa 7 g/l
(Mar Baltico) e 39 g/l (Mar Mediterraneo). I sali principalmente presenti sono NaCl (fino a 35 g/l) e
MgSO (circa 3 g/l).
4 2
159 Caratteristiche delle acque
L’acqua di mare non si presta ad essere utilizzata per molteplici applicazioni, a causa
dell’abbondanza e della natura dei sali in essa presenti, che esercitano azione corrosiva nei confronti
di gran parte dei metalli, creano difficoltà alla sua distillazione e al suo impiego come acqua di
refrigerazione o come acqua d’impasto per cementi, etc.
Le acque salmastre sono quelle che hanno un contenuto salino intermedio tra le acque dolci e salate
e sono caratterizzate da salinità generalmente comprese tra 3 e 7 g/l.
La salinità di un’acqua costituisce una porzione generalmente rilevante del TDS. Il contenuto salino
di un’acqua può essere stimato mediante la misura della sua conducibilità elettrica specifica, EC
(mhos/cm) eseguita con un conduttimetro. Questa misura, per la sua rapidità e semplicità, è
preferita a quella basata sulla determinazione del TDS.
Per soluzioni acquose di cloruro di sodio alla temperatura di 18°C, una conducibilità elettrica
mhos/cm
specifica di 1,5 corrisponde ad un contenuto di NaCl di 1 mg/l. Questa relazione può
essere utilizzata per ricavare, approssimativamente, la salinità di un’acqua in termini di mg/l di
NaCl, tenendo però presente che anche altri elettroliti (acidi, basi), oltre ai sali, contribuiscono alla
conducibilità elettrica dell’acqua e che l’apporto alla conducibilità totale è differente a seconda del
tipo di ione considerato.
Se la conducibilità elettrica dell’acqua è misurata ad una temperatura T diversa da 18°C, per risalire
alla salinità, è necessario ricavare il valore di EC a 18°C utilizzando la relazione (I.5):
Per acque salmastre ed acque di mare, la salinità, S, può essere stimata con la relazione:
S = 0,03 + 1,805 Cl (I.11)
- -
dove S è espresso in g/kg d’acqua e Cl è la clorinità (g/kg) dell’acqua, cioè il contenuto di Cl , Br e
-
I dell’acqua, espresso in termini di ione cloruro.
I.3. pH
Il pH di un’acqua è definito come:
pH log a (I.12)
H
Per acqua pura (data la bassissima ionizzazione delle molecole di H O), come pure per acque
2
naturali, la cui forza ionica sia trascurabile (soluzioni elettrolitiche estremamente diluite), è
possibile porre =1, per cui . Per acque con forza ionica non trascurabile, la
a H
M
H +
concentrazione degli ioni idrogeno [H ] è legata al pH dalla relazione:
pH
10
(I.13)
H M + -
In generale, un’acqua è definita neutra quando l’attività dello ione H è pari a quella dello ione OH ;
+
è acida quando prevale l’attività dello ione H , è basica quando invece prevale l’attività dello ione
-
OH . In ogni circostanza, deve essere sempre rispettato il prodotto ionico dell’acqua, K , cioè:
W
K = a a - (I.14)
W H+ OH
che dipende solo dalla temperatura, aumentando al crescere di T.
La dipendenza di K dalla temperatura può essere espressa attraverso la relazione empirica di
W
Loewenthal-Marais: 4787
,
3
pK 7
,
1321 log T 0
, 01037
T 22
,
8 (I.15)
W T
dove T è espressa in °K.
La costante di equilibrio in termini di concentrazioni analitiche K’ è data da:
W 3
160 Caratteristiche delle acque
+ -
K’ = [H ][OH ] (I.16)
W
e la relazione tra K e K’ è:
W W
+ - M2
K = [H ] [OH ] = K’ (I.17)
W M M W
In base all’equazione (I.14), si ha anche:
pH + pOH = pK (I.18)
W
con:
pOH log a (I.19)
OH
I.4. Reazioni di equilibrio del sistema H CO -H O
2 3 2
Il pH della maggior parte delle acque naturali è controllato dalle reazioni di equilibrio del sistema
H CO -H O.
2 3 2
L’anidride carbonica disciolta nell’acqua reagisce con l’acqua stessa (reazione di idrolisi) per
formare H CO :
2 3
CO + H O H CO (I.20)
2 2 2 3
A questa reazione di equilibrio corrisponde la costante termodinamica K (costante di idrolisi) data
i
da: a H CO
(I.21)
K 2 3
i a
CO 2
-3
con K pari a circa 10 a 25°C. Ciò significa che soltanto una piccolissima frazione di CO disciolta
i 2
nell’acqua è idrolizzata ad H CO (99,7% rimane come CO e solo lo 0,3% si ritrova come
2 3 2
H CO ).
2 3
Essendo l’acido carbonico un acido diprotico debole, si verificano le seguenti due reazioni di
ionizzazione: + 3-
H CO H + HCO prima ionizzazione (I.22)
2 3
3- + 3-2
HCO H + CO seconda ionizzazione (I.23)
cui corrispondono le seguenti due espressioni per le costanti termodinamiche di prima ionizzazione,
K , e di seconda ionizzazione, K :
1 2
a a
H HCO
K (I.24)
3
1 a H CO
2 3
a a
2
H CO
K (I.25)
3
2 a
HCO 3
-4 -11
A 25°C, K = 1,72 10 e K = 4,8 10 .
1 2
Le costanti termodinamiche K e K sono legate alle rispettive costanti di concentrazione K’ e K’
1 2 1 2
dalle relazioni: 2
K K ' (I.26)
1 M 1
H HCO
3
K '
con: (I.27)
1 H CO
2 3 4
161 Caratteristiche delle acque
M D
e: (I.28)
K K ' K '
2 2 D 2
M
2
H CO
con: (I.29)
3
K '
2
HCO
3
La concentrazione analitica totale delle specie carbonatiche presenti all’equilibrio nel sistema
H CO -H O, indicata con C ed espressa in moli/l, è data da:
2 3 2 T 3- 3-2
C = [CO ] + [H CO ] + [HCO ] + [CO ] (I.30)
T 2 2 3
C è detta anche concentrazione totale del carbonio inorganico.
T
È usuale esprimere la concentrazione globale di tutte le forme acide di partenza del carbonio
inorganico (CO e H CO ) con il termine [H CO *]:
2 2 3 2 3
[H CO *] = [CO ] + [H CO ] (I.31)
2 3 2 2 3
per cui: 3- 3-2
C = [H CO *] + [HCO ] + [CO ] (I.32)
T 2 3 3- 3-2
[H CO *] indica la concentrazione di anidride carbonica libera, mentre la somma [HCO ]+[CO ]
2 3
rappresenta la concentrazione totale di anidride carbonica combinata (sotto forma, per l’appunto, di
bicarbonati e carbonati).
È così possibile definire una costante pratica di prima ionizzazione, K* :
1
K
K* =K (I.33)
1 1 i
-7
che è pari a 4,2 10 a 25°C.
Le costanti termodinamiche K* e K aumentano entrambe al crescere della temperatura.
1 2
I valori di K* e K ad una data temperatura possono essere ricavati con le equazioni empiriche di
1 2
Loewenthal-Marais: 17052
pK * 215
, 21 log T 0
,
12675
T 545
,
56 (I.34)
1 T
2902
,
39
pK 0
, 02379
T 6
, 498 (I.35)
2 T
con T espresso in °K.
La costante pratica di prima ionizzazione in termini di concentrazioni analitiche, K*’ , è data da:
1
H HCO
3
K *' K ' K ' (I.36)
1 1 i H CO *
2 3
Le costanti di equilibrio K*’ e K’ possono essere ricavate dalle costanti termodinamiche K* e K
1 2 1 2
conoscendo la temperatura e la forza ionica dell’acqua in esame.
In base ag