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COSA SUCCEDE ALLA NOSTRE VENE SUPERFICIALI IN CORRISPONDENZA DELLA FOSSA CUBITALE?

A questo livello vediamo le vene superficiali che si anastomizzano tra di loro. Anastomosi che varia da un individuo all'altro, inoltre tra la vena cefalica e la vena basilica si notano delle altre vene che decorrono ad esse parallele dette vene antibrachiali. Qui siamo di fronte alla sede elettiva dei prelievi, dove è molto ricco di vene superficiali cioè vene facilmente visibili e inoltre perché a livello delle vene il sangue scorre più bassa pressione.

ARCHITETTURA DELLE PELVI OSSEA

Bacino significa conca/catino è un contenitore, costituito da due ossa dell'anca, il sacro e il coccige. Il bacino ha la funzione di sostenere il peso del corpo e trasmetterlo all'arto inferiore, tramite l'articolazione coxo femorale ossia tra l'osso dell'anca e il femore. Costituisce inoltre un raccordo dinamico tra tronco e arto inferiore, ricordare che.

l'ossodell'anca va a costituire il cingolo pelvico, il collegamento tra lo scheletro assile e la parte libera dell'arto inferiore. L'osso dell'anca, infatti, si articola da un lato con il sacro (quindi con lo scheletro assile) e dall'altro con il femore (quindi lo scheletro appendicolare). Poi da attacco a numerosi muscoli della parete addominale che si inseriscono superiormente alle coste e inferiormente alla pelvi ossea. Poi a muscoli del dorso e attacco a numerosi muscoli dell'arto inferiore. Inoltre, sostiene e protegge gli organi degli apparati digerente, urinario e genitale. L'osso dell'anca va a costituire il cingolo pelvico, che collega la parte libera dello scheletro inferiore allo scheletro assile. L'anca ha lo stesso ruolo che hanno la clavicola e la scapola (cingolo toracico). La pelvi ossea con le sue ossa che sono poi rivestite internamente da muscoli, delimita la cosiddetta cavità pelvica. Cavità che

èinferiormente chiusa dal diaframma pelvico, mentre superiormente in continua con la cavità addominale fino al diaframma.

OSSO DELL’ANCA: deriva dalla fusione di tre ossa, ileo – ischeo – pube. La fusione avviene attorno al decimo anno di vita, tale fusione si attua in corrispondenza di una profonda cavità, che si sviluppa sulla faccia esterna laterale dell’osso dell’anca, detta cavità acetabolare. Tale cavità si articolerà con la corrispondente testa del femore.

STRUTTURA: si considera di forma circa quadrangolare, per cui si descrivono una faccia esterna o laterale, una faccia interna o mediale, un margine superiore, uno inferiore, un margine posteriore e un margine anteriore.

FACCIA INTERNA O MEDIALE: dall’alto al basso si individuano la fossa iliaca che darà origine al muscolo iliaco, segue una porzione dell’anca che va a costituire il pavimento della cavità acetabolare (in cui concorrono

Parti dell'ileo - dell'ischio e del pube) e infine si evidenza più inferiormente il foro otturato (delimitato da porzioni dell'ischio e del pube.) Tale foro sarà poi chiuso dalla cosiddetta membrana otturatoria, una membrana connettivale su cui prenderanno poi origine i muscoli otturatori.

FACCIA ESTERNA O LATERALE: dall'alto al basso. Si individua l'area glutea che darà inserzione ai muscoli glutei, quindi la cavità acetabolare per la testa del femore e quindi il foro otturato.

MARGINE SUPERIORE: corrisponde al contorno superiore palpabile della porzione iliaca dell'osso dell'anca e si estende dalla spina iliaca antero superiore alla spina iliaca postero superiore.

MARGINE INFERIORE: si estende indietro dalla tuberosità ischiatica (palpabile da seduti nella regione glutea) fino alla faccetta articolare della porzione pubica che andrà poi ad articolarsi con la porzione pubica dell'anca.

  1. MARGINE POSTERIORE: dall'alto al basso. Si individuano la spina iliaca postero superiore (SIPS) quindi la spina iliaca postero inferiore (SIPI), quindi la grande incisura ischiatica, quindi la spina ischiatica e infine la piccola incisura ischiatica. Tali incisure grazie alla presenza di legamenti saranno in realtà trasformati in fori, saranno dei fori grandi e piccolo foro ischiatico.
  2. MARGINE ANTERIORE: dall'alto al basso. Si individuano la spina iliaca antero posteriore (SIAS) segue la spina iliaca anteriore inferiore (SIAI), segue l'imminenza ileo pettina (rilievo dove confluiscono la porzione iliaca e la porzione pubica), segue la cresta pettinea e quindi il tubercolo pubico. Grazie a due particolare legamenti detti legamento sacro tuberoso e legamento sacro spinoso (legamenti che dal sacro si portano alla tuberosità ischiatica e alla spina ischiatica), le due piccole incisure ischiatiche piccola e
posizione eretta, il bacino è inclinato in avanti. Questa inclinazione è data dalla curvatura della colonna vertebrale lombare e dalla rotazione del bacino stesso. L'articolazione sacroiliaca è responsabile della trasmissione del peso del corpo dalla colonna vertebrale al bacino e alle gambe. È una diartrosi sinoviale, ma la sua mobilità è limitata. I legamenti che la circondano, soprattutto quelli anteriori, forniscono una forte stabilizzazione. L'articolazione sacrococcigea si trova tra l'apice del sacro e la base del coccigeo. È una sincondrosi, cioè una giunzione cartilaginea immobile. La sinfisi pubica è l'articolazione che si trova anteriormente tra le due porzioni pubiche delle anche controlaterali. È una sinfisi, cioè una giunzione cartilaginea con un disco fibrocartilagineo. In sintesi, le articolazioni del bacino sono fondamentali per la stabilità e la mobilità del corpo. La loro struttura e funzione sono influenzate dalla disposizione anatomica del bacino stesso.

La stazione eretta giace su un piano verticale (vertico-frontale). È posizionato in modo tale che la SIAS e il tubercolo pubico giacciono sullo stesso piano verticale. Quindi anche il sacro che partecipa alla costituzione del bacino risulta con la sua base inclinata anteriormente verso il basso.

La particolare inclinazione anteriore della base del sacro, rispetto alla verticalità della sovrastante porzione lombare della CV (per effetto del peso del tronco che grava sulla base del sacro), facilita la rotazione in avanti della base del sacro. Si parla di movimenti di mutazione.

Per questi movimenti di mutazione abbiamo bisogno di un imponente sistema legamentoso finalizzato a bloccare i movimenti di rotazione del sacro a livello dell'articolazione sacro-iliaca. Si tratta di legamenti che stabilizzano l'articolazione: saranno in particolare i legamenti sacroiliaci anteriori (che collegano anteriormente il sacro e la porzione iliaca dell'osso dell'anca).

quelli posteriori (situati posteriormente) abbiamo poi degli altri legamenti sacroischiatici (si portano dal sacro alle porzioni ischiatiche dell'osso dell'anca) e sono il sacrotuberoso e il sacrospinoso. (legamenti che trasformano la grande e la piccola incisura nei corrispondenti grande e piccolo forischiatico).

Foto dx: quali legamenti in particolare impediranno la rotazione della base del sacro? Saranno soprattutto i legamenti sacro iliaci anteriori e i sacroischiatici. Sono tesi quando la base del sacro tende a ruotare in avanti.

DIAFRAMMA PELVICO: chiude inferiormente la pelvi ossea, che è tutta rivestita internamente da muscoli. Per cui tali muscoli soggiungono in particolare a rivestire la faccia anteriore del sacro i muscoli piriformi (muscoli che dalla faccia anteriore del sacro e si portano al femore) e lateralmente abbiamo i muscoli otturatori interni (originano dalla membrana otturatoria che chiude il foro otturato anche questi si porteranno al femore).

muscoli piriformi, il peso viene trasferito al femore attraverso il grande foro ischiatico. Nella cavità pelvica, vicino al muscolo piriforme, si trova il plesso sacrale, una formazione nervosa importante che innerva le diverse parti dell'arto inferiore. La regione glutea si sviluppa posteriormente all'osso dell'anca ed è una zona di transizione tra la parte posteriore del tronco e la parte libera dell'arto inferiore. È sostenuta dai muscoli glutei e da altri muscoli della regione glutea. L'arto inferiore ha la funzione di sostenere il peso del corpo in posizione statica e dinamica e di trasmetterlo al terreno. Il peso viene distribuito alle due anche tramite le articolazioni sacroiliache e successivamente trasferito ai femori tramite le articolazioni coxo-femorali.utilizzando l'articolazione del ginocchio. L'articolazione del ginocchio è composta da diversi elementi, tra cui il femore, la tibia e il perone. Queste ossa si uniscono per formare un'articolazione a cerniera che consente il movimento flessibile del ginocchio. Il peso del corpo viene trasferito alla tibia attraverso l'articolazione del ginocchio e successivamente alle articolazioni della caviglia e infine al piede, che atterra a terra durante la deambulazione. Questa è una delle funzioni principali degli arti inferiori, che ci permettono di spostarci nello spazio. Un'altra importante funzione degli arti inferiori è quella di mantenere l'equilibrio, sia quando siamo fermi che durante il movimento. Questo avviene grazie alla distribuzione uniforme delle forze lungo le articolazioni dell'arto inferiore. L'arto inferiore può essere suddiviso in quattro regioni. In direzione prossimale-distale, queste regioni sono rappresentate dalla regione dell'anca, quindi dalla regione della coscia (sostenuta dal femore), dalla regione della gamba (sostenuta dalla tibia e dal perone) e infine dalla regione del piede (che può essere suddivisa ulteriormente in tre regioni: tarso, metatarso e dita/falangi). Nella regione dell'arto inferiore, le uniche ossa brevi si trovano nella regione del tarso, mentre tutte le altre ossa sono lunghe. La regione della coscia è collegata alla regione della gamba attraverso l'articolazione del ginocchio.tramite l'articolazione del ginocchio e la gamba sarà collegata al piede tramite l'articolazione della caviglia. NB: mentre anteriormente si definisce un limite netto tra il tronco (regione addomino-pelvica) e l'arto inferiore, limite che poi corrisponde al collegamento inguinale (legamento teso dalla SIAS al tubercolo pubico e che corrisponde al margine inferiore libero dell'aponevrosi del muscolo obliquo esterno.). Posteriormente invece non si individua un limito netto tra il tronco (parte dorsale) e l'arto inferiore, bensì si sviluppa una regione di transizione detta regione glutea (caratterizza solo l'uomo). È estesa dalla cresta iliaca al solo gluteo (è una piega cutanea disposta inferiormente alla natica). Posteriormente si nota la fossa poplitea, a livello del ginocchio. (fossa analogia alla fossa cubitale dell'arto superiore.) Foto dx: in analogia dell'arto superiore, anche a livello dell'arto inferiore.si individuano tre aree molto importanti, saranno sempre attraversate da formazioni vascolo nervose. Aree in direzione
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A.A. 2020-2021
446 pagine
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SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lorenzo.monorchio di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Ferrara o del prof Milani Daniela.