Anteprima
Vedrai una selezione di 8 pagine su 31
Appunti presi durante tutte le lezioni Pag. 1 Appunti presi durante tutte le lezioni Pag. 2
Anteprima di 8 pagg. su 31.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti presi durante tutte le lezioni Pag. 6
Anteprima di 8 pagg. su 31.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti presi durante tutte le lezioni Pag. 11
Anteprima di 8 pagg. su 31.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti presi durante tutte le lezioni Pag. 16
Anteprima di 8 pagg. su 31.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti presi durante tutte le lezioni Pag. 21
Anteprima di 8 pagg. su 31.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti presi durante tutte le lezioni Pag. 26
Anteprima di 8 pagg. su 31.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti presi durante tutte le lezioni Pag. 31
1 su 31
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

LE FONTI DEL DIRITTO DEL LAVORO SONO:

La Costituzioneà(norme di principio).

 La contrattazione collettiva

 La legge

 Fonti europeeàin particolare le direttive (atti che necessitano di

 attuazione). Le direttive sono attuate tramite legge interna, o

tramite contrattazione collettiva.

Diritto internazionaleà(es: le convenzioni dell’ILO dettano principi

 che devono poi essere attuati in ciascun Paese).

Contratto individuale di lavoroàil contratto individuale è quello

 concluso tra lavoratore e datore. E’ un contratto disciplinato dal

diritto civile e dal diritto dei contratti. Il contratto collettivo invece è

concluso da soggetti ed è disciplinato dal diritto civile. Il suo

contenuto è un contenuto normativo.

Prassi e consuetudini

 LE FONTI DALLA Più ALLA MENO IMPORTANTE

Legge

 Contratto collettivo

 Contratto individuale

 Il contratto collettivo è sovraordinato rispetto a quello individuale. I

due contratti dovrebbero stare sullo stesso piano. E’ importante che

prevalga sul contratto individuale perché è l’unico modo per 2

impedire che i trattamenti di miglior favore conquistati dai

sindacati, che hanno più forza nell’imporsi sui datori di lavoro,

possano essere vanificati dalla contrattazione individuale.

Questa sequenza è giuridicamente e teoricamente scorretta, perché

la disciplina del contratto collettivo è definita dal diritto civile ma il

suo contenuto è un contenuto normativo.

IL CONTRATTO INDIVIDUALE

E’ un contratto concluso tra datore di lavoro e lavoratore. E’

sinonimo di accordo. Civilisticamente il contratto è un mero-

accordo, ovvero che non necessita di una forma scritta. Può essere

instaurato anche per fatti concludenti. Rispetto al contratto

collettivo, in termini di disciplina, è uguale (non in termini di

gerarchia). Esso contiene una clausola di rinvio che invia un

contratto al contratto collettivo del settore.

La funzione principale del contratto individuale è quella di

instaurare un rapporto di lavoro.

Art 1418ànullità delle clausole contrarie a norme imperative: ossia

il contratto non può disporre di forme in quanto previsto dalla legge,

salvo che la norma non disponga diversamente.

Regole dell’inderogabilità unilaterale in pains: ossia che la fonte

inferiore può sempre modificare la fonte giuridicamente superiore in

senso migliorativo e non in senso peggiorativo.

Il contratto individuale può sempre modificare in senso migliorativo

il contratto collettivo.

Il contratto individuale opera la tecnica del Favor prestator, ovvero

opera tutto a favore del lavoratore.

Art 2113 stata ricostruita la sovra ordinazione gerarchica del

àè

contratto collettivo rispetto a quello individuale.

Il contratto collettivo NON è norma di legge perché c’è una norma

(art 39 della Costituzione) che non è mai stata attuata dalla quale

consegue la qualificazione del contratto collettivo come contratto di

diritto comune. Ha quindi la forma del contratto normativa (o anima

della legge). 3

CONTRATTO COLLETTIVO

Il contratto collettivo è un atto tipico delle organizzazioni sindacali.

Identifichiamo due livelli di contrattazione collettiva:

livello aziendale (o secondo livello) e livello nazionale (o primo

 livello). A volte abbiamo anche un terzo livello, ossia la

contrattazione collettiva a livello aziendale. Il contratto collettivo è

prodotto dall’attività di contrattazione tra il datore di

lavoro(imprenditore) e le rappresentanze sindacali aziendali . La

contrattazione collettiva nazionale è la contrattazione collettiva di

settore merceologico ed è un accordo concluso tra le

rappresentanze sindacali dei lavoratori a livello di settore produttivo

da una parte, dall’altra le organizzazioni sindacali dei datori di

lavoro.

Il livello territoriale: solitamente abbiamo una contrattazione di

 settore territoriale dei lavoratori e dei datori di lavoro che di solito

aggrega imprese che si caratterizzano per essere micro imprese. Il

livello territoriale si occupa d’imprese che si trovano in uno stesso

ambito geografico.

I sindacati si costituiscono e si organizzano liberamente. Lo Statuto

non disciplina i rapporti tra i vari livelli contrattuali. Infatti tutti i

livelli sono equivalenti tra di loro.

Come può esplicare il contratto collettivo la propria efficacia nei

confronti dei rapporti di lavoro dei lavoratori all’interno delle singole

imprese a livello nazionale?

E’ un contratto particolare nelle caratteristiche.

Il contratto collettivo si conclude tra soggetti diversi rispetto ai

soggetti nei confronti dei quali quel contratto andrà ad operare.

Questo avviene attraverso l’istituto della rappresentanza.

Il contenuto del contratto collettivo opera nei confronti dei soggetti

terzi (i lavoratori) che saranno vincolati ad accettare quello che il

contratto pone.

E’ Il 30% dei lavoratori delle imprese sindacalizzate ad essere

iscritto. La maggior parte dei lavoratori non sono iscritti al

sindacato.

I lavoratori non iscritti al sindacato possono avere un contratto

collettivo? Si! 4

Il contratto collettivo è costituito dalla parte obbligatoria: contiene

le regole che si sono date le parti contraenti reciproche. Es: la

clausola di tregua sindacaleàle parti che hanno raggiunto il

contratto collettivo si impegnano a non contestare il contratto fino

alla sua scadenza. Questa clausola può essere nulla per contrarietà

alla costituzione (art 40àriconosce il diritto di sciopero).

La parte normativa, invece, contiene le disposizioni che disciplinano

il rapporto di lavoro.

Il contratto collettivo opera nei confronti della legge secondo la

legge classica, che è la regola di inderogabilità unilaterale in pains.

Il contratto collettivo, rispetto alla legge, può ignorare le condizioni

dei lavoratori.

Un contratto individuale che pattuisca 5 settimane di ferie l’anno,

contiene una clausola valida? No. La legge stabilisce 4 settimane di

ferie in un anno per il lavoratore.

(DOMANDA ESAME). Il contratto aziendale può disciplinare

in senso peggiorativo il contratto collettivo?Si, perché tra i

contratti collettivi non c’è un rapporto di gerarchia, e

perché si presume che il contratto collettivo a livello

aziendale sia stato concluso in corrispondenza dei contratti

nazionali (criterio di specialità).

DEROGHE

Le deroghe sono 3:

1. La Derevulationà ci sono due tipi: una secca (paesi anglosassoni).

Se c’è una norma lavoristica rigida che da fastidio in molti paesi non

ci sono particolari vincoli, vi sarà una norma successiva di legge che

abroga la precedente.

L’altro tipo è quella morbida o controllata: può avvenire solo se c’è

una mediazione della contrattazione collettiva cioè l’autorizzazione

della contrattazione collettiva. La norma che dà la possibilità di

derogare a patto che intervenga la contrattazione collettiva a

disciplinare tale norma. ?????

ART 223 DEL 91à prevede la possibilità di derogare al 2013 per

evitare licenziamenti. La disciplina della materia dei licenziamenti

collettivi può essere attuata purché ricorrano i presupposti di cui 5

all’art. 24 della legge n. 223/1991. Un corretto presupposto è che i

licenziamenti avvengano nell’ambito della medesima unità

produttiva o nell’ambito di una o più unità produttive della stessa

provincia.

Un licenziamento collettivo coinvolge più di 5 lavoratori nella stessa

provincia nell’arco di 120 gg.. I 5 lavoratori non è detto che

vengano licenziati tutti insieme, ma uno magari a gennaio, uno a

febbraio ecc.. (licenziamento individuale); la sommatoria però da

sempre 5.

2. Tetti massimi legislativi il sistema della scala mobile si basa su un

à

paniere di beni che all’aumentare del costo dei beni contenuti sul

paniere aumenta una voce nella retribuzione che era l’identità di

contingenza dei contratti collettivi stavano fissi, mentre aumentava

solo l’identità di contingenza. All’aumentare del caro vita aumenta il

costo delle retribuzioni e quindi devo aumentare i salari e le

retribuzioni individuali. Non licenzio, ma aumento il costo dei beni

che produco. Per contenere gli effetti dell’inflazione il legislatore

inizia a emanare dei provvedimenti che hanno come contenuto ai

fini dell’aumento di identità di contingenza non verranno calcolati

più di due punti percentuali. Perché si è arrivati quindi a un tetto

massimo

legislativo? Sulla base del rapporto tra le fonti io non riuscivo a

contenere l’inflazione perché una norma così strutturata dava la

possibilità di chiedere una contrattazione collettiva sulla quale si

concorda che i punti non sono 2%, ma 7%. La legge dice che non

solo non è possibile modificare in senso peggiorativo, ma il

contratto collettivo non può modificare neanche in senso

migliorativo. La norma diventa bilateralmente inderogabile.

Oggi c’è un tetto massimo legislativo che è il divisore del TRF.

3. La contrattazione di prossimitàà ART 8 della legge 148 del 2011 :

questa norma è stata particolarmente discussa perché il legislatore

riconosce alla contrattazione aziendale il potere di modificare

anche in senso peggiorativo le disposizioni di legge. Venivano

imposti dei limiti: le deroghe dovevano avvenire nel rispetto delle

norme comunitarie internazionali e nell’ambito delle materie

elencate nell’art 8 stesso. Il problema era che questo elenco era

ampio. Infatti si poteva fare rientrare tutti i temi del diritto del

lavoro.

La contrattazione collettiva si fa ma non si dice (per due motivi). 6

3/10/2017

La disciplina del lavoro subordinato si applica a quei rapporti di

lavoro caratterizzati dalla subordinazione. Vige una

regola(tassazione del tipo): qualora noi possiamo identificare la

sussistenza di un lavoro subordinato si applica tutta la disciplina ad

esso connessa.

Si crea un’area di rapporti protetti, ossia quelli subordinati. Al di

fuori di quest’area però troviamo tutto l‘universo del lavoro non

subordinato. Il nostro ordinamento lavora secondo questo schema

mentale. Si forma una contrapposizione, ossia quella dei lavoratori

garantiti e quella di quelli senza garanzia. Quest’ultimi ambiscono

ad essere nell’area delle subordinazioni. Sono lavoratori autonomi.

L’area del

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
31 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/07 Diritto del lavoro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher rosatallia di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto del lavoro e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Piemonte Orientale Amedeo Avogadro - Unipmn o del prof Santini Fabrizia.