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LA CONSERVAZIONE DELL'ENERGIA
Si definisce SISTEMA una parte dell'universo separata da una superficie, reale o immaginaria, dall'universo circostante, il quale viene denominato AMBIENTE.
- ISOLATO: non scambia nè materia nè energia con l'ambiente
- CHIUSO: scambia solo energia, ma non materia, con l'ambiente
- APERTO: scambia sia materia che energia con l'ambiente
- L'AMBIENTE CONDIZIONA IL SISTEMA (chiuso o aperto)
- IL SISTEMA NON CONDIZIONA MAI L'AMBIENTE
Principio Zero
DUE SISTEMI CHIUSI, IN CONTATTO TERMICO TRA LORO, cioè in grado di scambiare calore attraverso una parte in comune della rispettiva superficie di separazione, TENDONO A PORTARSI ALLA STESSA TEMPERATURA.
Questo postulato costituisce il presupposto per tutti gli altri principi della Termodinamica e viene talora denominato.
tra due corpi in contatto termico il calore fluisce sempre da quello a temperatura superiore a quello a temperatura inferiore (ciò è conseguenza del secondo principio della Termodinamica).
ΔU = Q + W
w = - pex dV
dU = q - pex dV
PRIMO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA
qualunque variazione di energia del sistema deve corrispondere al bilancio complessivo di calore e lavoro scambiati con l'ambiente.
W > 0 subito = compressione
Q > 0 assorbito
W < 0 compiuto = espansione
Q < 0 ceduto
dU differenziale ESATTO (NON dipende dal percorso): FUNZIONE DI STATO
- ISOCORO (a volume costante, dV = 0),
- ISOBARO (a pressione costante, dp = 0),
- ISOTERMICO (a temperatura costante, dT = 0),
- ADIABATICO (senza scambio di calore q = 0),
- CICLICO (senza variazione complessiva di energia, ΔU = 0).
Introduzione di U per riconoscere i cambiamenti permessi (in cui si conserva l'energia)
SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA
Permette di individuare i cambiamenti SPONTANEI tra quelli permessi, sulla base di una nuova funzione di stato ENTROPIA
L'ENTROPIA TOTALE DI UN SISTEMA ISOLATO AUMENTA NEL CORSO DI UNA TRASFORMAZIONE SPONTANEA (≠ IRREVERSIBILE)
Disuguaglianza di Clausius
ΔStot ≥ 0 con ΔStot = ΔSsist + ΔSint
ENTROPIA: MISURA DEL GRADO DI DISORDINE DEL SISTEMA. Connessa al concetto di Q, che è forma di trasferimento di energia che sfrutta il moto caotico degli atomi dell'ambiente.
DIVERSAMENTE DA H e U, L'ENTROPIA POSSIEDE UN SUO VALORE ASSOLUTO
ΔSsist = Qrev/T
VALE SEMPRE QUESTA ESPRESSIONE INDIPENDENTEMENTE DA COME CONDUCA LA TRASFORMAZIONE POICHÉ S’È FUNZIONE DI STATO
PER UNA TRASFORMAZIONE IRREVERSIBILE:
ΔSint = Q'/T = −Qirr/T → Qrev−Qirr/T > 0 → Qrev > Qirr
SEMPRE !!!
si comprende anche da qui ... dU = q + dw
↦ Wcond, reversibili > Wcond, irreversibili
→ processo reversibile.
VARIAZIONE DI ENTROPIA IN CASI SPECIFICI
PASSAGGI DI STATO ALLA temperatura di transizione T
T = T’: REVERSIBILE
ΔStot = ΔtransH/T − ΔtransH/T’ = 0
T < T’ IRREVERSIBILE
ΔStot = ΔtransH/T − ΔtransH/T’ > 0
ISOTERMICO (a temperatura costante, dT = 0 → dU=0 → q= - w)
Wrev = −nRT ln Vf/Vi
Qrev = nRT ln Vf/Vi
ΔSsist = Qrev/T = nR ln Vf/Vi
SE REVERSIBILE → ΔSint = −nR ln Vf/Vi
CALCOLO ΔG di REAZIONE
aA + bB + ... ⇌ cC + dD + ...
ΔrG° = ΣνjΔfG°(j)
νj è il coefficiente stechiometrico di jpositivo per prodottinegativo per reagenti
L'ENERGIA DI GIBBS STANDARD DI REAZIONE È DATA DALLA DIFFERENZA DELLEENERGIE DI GIBBS STANDARD DI FORMAZIONE DEI PRODOTTI E DEI REAGENTI,OGNUNO CONSIDERATO NEL PROPRIO STATO STANDARD ALLA TEMPERATURASPECIFICATA.
Gli elementi nel loro stato standard hanno un'energia di Gibbs standard diformazione pari a ZERO
COMBINANDO LE ENTRALPIE ED ENTROPIE STANDARD DI REAZIONE SI POSSONORICAVARE LE ENERGIE DI GIBBS STANDARD DI REAZIONE
reagenti → prodotti
stato iniziale = reagenti
stato finale = prodotti
ΔG = G(prodotti) - G(reagenti)
TRE POSSIBILI SITUAZIONI
- ΔG < 0, la reazione avviene nella direzione indicata, cioè ilprocesso è spontaneo;
- ΔG > 0, la reazione avviene nella direzione opposta, perchè èquesta che porta allo stato più probabile;
- ΔG = 0, il sistema è in equilibrio: saranno cioè presenti molecolesia di reagenti che di prodotti.
REGOLA DELLE FASI – Varianza
Tale regola stabilisce che per un sistema all'equilibrio, si verifica:
V = C – P + 2
Dove:
- V = numero di gradi di libertà
- C = numero componenti
- P = numero di fasi
Es: per un singolo componente si ha :
V = 3 – P
Quindi …
TERMODINAMICA DELLE MISCELE SEMPLICI – sostanze non reagiscono tra loro
Quantità parziali molari: applicabile a qualunque funzione di stato estensiva
Volume molare parziale
Volume molare parziale di una sostanza A in una miscela è la variazione in volume che si verifica in seguito all'aggiunta di una mole di A ad un largo eccesso della miscela.
Vj = (∂V/∂nj)p,T,n
Il volume molare parziale di una componente di una miscela varia con la composizione poiché l’intorno chimico di ciascun tipo di molecola varia con la composizione.
Variando la composizione della miscela di dnA di A e di dnB di B, il volume totale varia di:
dV = (∂V/∂nA)p,T,nA dnA + (∂V/∂nB)p,T,nB dnB
Conoscendo il volume molare parziale dei due componenti della miscela alla T e p in esame, si può dire che:
V = VA nA + VB nB
Se si considera un largo eccesso della miscela, la composizione rimane praticamente identica e pertanto anche i volumi molari parziali restano costanti.
Risposta dell'equilibrio a varie condizioni
Effetto della variazione di temperatura
Cercando di esprimere la pendenza del grafico che lega la costante di equilibrio in funzione della temperatura.
RT lnKc = -ΔrG0
lnK = -ΔrG0 / RT
Ricordando la GIBBS-HELMHOLTZ
∂lnK/∂T = ΔrH0 / RT2
Equazione di Van’t Hoff
- SE ΔrH0 < 0 all’aumento di T la K diminuisce
- SE ΔrH0 > 0 all’aumento di T la K aumenta
*
∂A + bB ⇌ cC + dD + …
ΔrG = ΔrG0 + RT ln Q
Q = ( (PA/P0)-a )/( (PB/P0)-b )
Reagenti -> segni negativi
Prodotti -> segni positivi
All'equilibrio Q diventa K
Q = ( (PC/P0)+c ) / ( (PA/P0)+a )