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EMATOLINFOIDI
1) LINFOMA
METASTASI
1) K PROSTATA (invasione per contiguità)
2) METASTASI da tumori lontani
EPIDEMIOLOGIA
• 7° Tumore per frequenza (4° nell’uomo)
• Sesso : M (4/1)
• Età : 50-80aa
• Fattori di rischio :
- FUMO di SIGARETTA (> rischio di 3-7 volte)
- AMINE AROMATICHE
- FARMACI
Fenacetina/analgesici (implicati nella nefropatia da analgesici)
Ciclofosfamide (causa cistite emorragica che aumenta la probabilità di
neoplasie)
- INFEZIONE CRONICA da SCHISTOSOMA HAEMATOBIUM (risposta
infiammatoria cronica delle uova sulla parete vescicale provoca metaplasia
squamosa, displasia mucosa e infine neoplasia)
- PREGRESSA ESPOSIZIONE della vescica a RADIAZIONI
• Recidiva: 75% dei tumori superficiali recidiva entro 2aa (multifocali)
CLINICA
• EMATURIA macro/micro (spesso l’unico segno)
• DISURIA/POLLACHIURIA (irritazione vescicale occasionale)
• PIELONEFRITE/IDRONEFROSI (ostruzione del collo vescicale o dell’uretere nelle fasi
avanzate)
• DOLORE pelvico/sovrapubico
• INFEZIONI RICORRENTI (ristagno di urina per crescita aggettante nel lume)
• SINTOMI GENERALI ASPECIFICI (debolezza, anemia, perdita di peso)
CARATTERISTICHE
• ALTA CAPACITA’ PROLIFERATIVA
• DIFFICOLTA’ DI ESCISSIONE
• MULTIFOCALITA’ (spesso già all’esordio colpiscono in modo sincrono più tratti delle vie
urinarie)
2 • RECIDIVE (intrinseche e per difficoltà di radicalità degli interventi chirurgici)
TECNICHE
1) CITOLOGICHE: ricerca di cellule uroteliali (normalmente sono poche ma in caso di
neoplasia aumentano perchè le cellule tumorali si sfaldano più facilmente) e analisi per
evidenziare cellule maligne con nuclei irregolari e ipercromici, talora aggregati in gruppetti
(K papillare = decapitazione delle papille da parte del flusso di urina durante la minzione)
- URINE: 3 campioni in gg consecutivi (aumenta sensibilità esame), mitto
intermedio (la prima urina viene dalle vie urinarie inferiori) della 2°urina della
giornata (la morfologia delle cellule rimaste tutta la notte in vescica è spesso alterata)
- LAVAGGIO VESCICALE
- LAVAGGIO SELETTIVO dell’URETERE (in caso di sospetta localizzazione
nelle alte vie escretrici)
2) ISTOLOGICHE
• CISTOSCOPIA + BIOPSIA a freddo (biopsia classica): gold standard diagnostico
che consente di approfondire un’eventuale positività dell’esame citologico, oltre che
dirimere possbili risultati dubbi. Riconosce difficilmente le piccole lesioni papillari
precoci e i CIS, che determinano subdole modificazioni macroscopiche della
mucosa.
• TUR (Resezione Trans- Uretrale): resecazione endoscopica di frammenti di tessuto
tramite ansa a caldo (diatermica) inserita nell’uretere. Viene usato a scopo
diagnostico, stadativo (se il prelievo include frammenti di tonaca muscolare propria)
o terapeutico (asportazione). È indicata per neoformazioni grandi e vegetanti. I
frammenti prelevati con la TUR sono scarsamente orientabili ed il patologo deve
accertarsi che non ci sia invasione oltre la membrana basale; per fare questo si aiuta
con il fenomeno della DIFFERENZIAZIONE PARADOSSA (le cellule che
infiltrano oltre la membrana basale hanno diametro maggiore di quelle sopra e
nucleo più grande).
• CISTECTOMIA: analisi del reperto chirurgico dopo asportazione in caso di
diagnosi già definita, anche a scopo stadiativo
LIMITI DELL’ESAME CITOLOGICO:
• Difficoltà diagnostica in caso di presenza di molte cellule (ex. Donna con cistite
= tappeto di granulociti = ripetere esame dopo cistite)
• Bassa SE (anche se ripetuta 3 volte) soprattutto in caso di basso grado di
malignità (neoplasie poco esfolianti = falsi negativi), proporzionalità inversa tra
SE e grado di malignità (alto grado = SE alta, basso grado = SE bassa).
• Non determina se la neoplasia è invasiva o no
• Falsi positivi
- Artefatti da prelievo (catetere, stent, lavaggio)
- Calcoli
- Infiammazione
- Chemio/Radio/BCG
- Alterazioni citopatiche da virus (Polyomavirus = cellule con nucleo
ingrandito, sembrano neoplastiche)
- Cellule provenienti da vescicole seminali
3 Quindi CONFERMARE SEMPRE UN CITOLOGICO POSITIVO CON
L’ISTOLOGICO
! +!
ESAME%
! Ematuria! URINE%
! CISTOSCOPIA%
Sospetto!K!vescica! (citologico)%
! Riscontro!di!una! NO!riscontro!di!una!
lesione!sospetta! lesione!sospetta!
ESAME% Ipotesi:!lesione!a!
ISTOLOGICO% monte!degli!ureteri!
LAVAGGIO%
SELETTIVO%
degli%
URETERI%
(citologico)%
STAGING
T
Tx Non definibile
T0 Non evidenziabile
Ta Ca papillare non invasivo
Tis Carcinoma in situ (piatto non invasivo)
T1 Infiltrante epitelio+ lamina propria
T2 Infiltrante la muscolare propria (prognosi peggiore)
T3 Infiltrante il tessuto adiposo perivescicale
T4 Infiltrante prostata, utero, vagina, parete pelvica, parete addominale
N
N0 Nessun linfonodo
N1 Un linfonodo (ipogastrici, otturatori, iliaci esterni, parasacrali)
N2 Più linfonodi
N3 Linfonodi iliaci comuni
M
M0 No metastasi
M1 Linfonodi non regionali, polmoni, fegato, ossa
4 TERAPIA
• TUR (Resezione Trans-Uretrale)
• CHEMIOTERAPIA
• IMMUNOTERAPIA (Vaccino di Calmette Guerin): instillazione intravescicale del
vaccino con Bacillo di Koch attenuato provoca reazione esfoliativa dell’epitelio (sia cellule
tumorali che cellule sane).
• CHIRURGIA: CISTECTOMIA RADICALE se invasione del muscolo detrusore (T2) o
per altissimo tasso di recidive. Nella cistectomia radicale, si asporta anche la prostata per
la difficoltà di separazione tra questa e la vescica.
PROGNOSI
Dipende dall’interessamento della lamina propria (T1) =importante diagnosi precoce
RECIDIVE: 75% entro 2aa (multifocali) = importante follow-up
UROTELIOMI (Carcinoma a cellule di transizione)
CLASSIFICAZIONE (malignità crescente da papilloma a invasivo):
1) PAPILLOMA UROTELIALE
2) CARCINOMA UROTELIALE NON INVASIVO
b. PAPILLARE a basso grado di malignità
c. PAPILLARE ad alto grado di malignità
d. PIATTO (carcinoma in situ)
3) CARCINOMA UROTELIALE INVASIVO
ANATOMIA PATOLOGICA:
• Sede : parete POSTERIORE/LATERALE vescica
• Caratteristiche : spesso MULTICENTRICO
• Metastatizzazione: LINFONODALE (linfonodi regionali), EMATOGENA (tardiva, nei k
anaplastici)
ALTRE NEOPLASIE
1) CARCINOMA VESCICALE SPINOCELLULARE (5%):
• Fattori di rischio : Schistosoma Haematobium
• Eziopatogenesi : irritazione e infezione cronica della vescica
• Comportamento biologico : tumori aggressivi, vegetanti/infiltranti, ulcerati, molto
invasivo, spesso misti (urotelio-squamosi)
5 • Differenziazione citologica : varia da molto differenziate ad anaplastici
gigantocellulari
• Prognosi
: infausta (70% pz muore entro l’anno)
2) ADENOCARCINOMA DELLA VESCICA (raro):
• Istologia : identico agli adenocarcnomi gastrointestinali
• Origine : residui dell’uraco (originano all’interno della parete vescicale anteriore e si
estendono verso l’ombelico), metaplasia intestinale dell’urotelio
• Prognosi
: infausa (altamente maligni)
NEOPLASIE della VIA ESCRETRICE
SUPERIORE
• 10% tumori uroteliali
EPIDEMIOLOGIA
• Incidenza di tumori sincroni/metacroni controlaterali: 2-4%
• Localizzazione esclusiva all’uretere: 4%
• Probabilità di sviluppare una neoplasia vescicale: 30-50% (se la neoplasia interessa tutto
l’uretere e la pelvi, la probabilità aumenta fino al 75%)
• Sedi: PELVI, URETERI, uretra
• Caratteristiche cliniche, biologiche, morfologiche: identiche a k vescicale uroteliale,
prevalenza di sintomi di ostruzione uretrale (tendenza a occludere l’uretere causando
idronefrosi)
• Istologia: PAPILLARE SUPERFIIALE con crescita aggettante nel lume
• Terapia: anche se la patologia non è spesso infiltrante, la sua tendenza ad occludere l’uretere
costringe ad attuare una NEFROURETERECTOMIA (se la patologia è bilaterale =
DIALISI A VITA)
6 RENE
CLASSIFICAZIONE delle NEOPLASIE
Tumori maligni Tumori benigni
Carcinoma a cellule renali (adenocarcinoma Oncocitoma
renale)
Carcinoma a cellule transizionali (uroteliali) Angiomiolipoma
della pelvi
Tumore di Wilms Cisti renale semplice
Sarcoma Adenoma papillare del rene
EPIDEMIOLOGIA
• Sesso : M (2-3/1)
• Età : picco 60-65aa
• Fattori di rischio :
- FUMO di SIGARETTA
- METALLI PESANTI
- RENE POLICISTICO + IRC terminale
- SCLEROSI TUBEROSA
- S. VON HIPPEL LINDAU
- TUMORI ASSOCIATI (feocromocitoma, cisti epididimo/legamento largo,
emamngioma retinico)
• Razza : nera > bianca
TUMORI
1) ADENOMA PAPILLARE DEL RENE
• Origine : cellule dei tubuli contorti prossimali della corticale renale
• Dimensioni : piccole
• Colore
: giallastro
• Delimitazione : ben delimitati, non capsulati
• Struttura : strutture papillari con abbondanti ramificazioni e fronde
• Cellule : cellule cuboidi con piccoli nuclei e scarso citoplasma
2) ONCOCITOMA:
• Origine : cellule intercalari dei dotti collettori
• Cellule : voluminose cellule eosinofile altamente differenziate con nucleo piccolo e
rotondo e grossi nucleoli
• Colore
: marroncino
• Delimitazione : capsulato
7 • Sintomi : asintomatico
• ECO : cicatrice fibrotica centrale (area stellata)
3) ANGIOMIOLIPOMA:
• Origine : malformazione amartromatosa composta da 3 linee cellulari:
- Cellule muscolari lisce
- Cellule vascolari
- Cellule adipose
• Associazioni : sclerosi tuberosa
• Istologia : strutture vascolari anomale associate ad aggregati di adipociti e cellule
muscolari lisce
• ECO : neoformazione iperecogena (patognomonica)
• Sintomi : dolore lombare, emorragie (emergenza chirurgica), asintomatico
• Anatomia patologica : l’esame si effettua su campione chirurgico perchè
l’agoaspirato aumenta enormemente il rischio di emorragie e disseminazione
metastatica.
• Terapia : CHIRURGICA (se >4cm)
CARCINOMA A CELLULE
EPIDEMIOLOGIA:
• 90-95% tumori renali
• Sesso : M (2/1)
• Età : 5-7 decade
STADIAZIONE TMN: T
TX Assenza di coinvolgimento, tumore primitivo non definibile
T0 Nessuna evidenza di tumore primitivo
T1 Tumore localizzato e confinato all’interno della capsula adiposa
renale (intraparenchimale)
Diametro<7cm
T2 Tumore localizzato e confinat