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Tubercolosi, Fisiopatologia Pag. 1
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TEMA PATOLOGIA GENERALE

9. INFIAMMAZIONE CRONICA GRANULOMATOSA: EZIOPATOGENESI DELLA TUBERCOLOSI

(la tbc generale ci va?)

L’infiammazione cronica è dovuta alla mancata rimozione dello stimolo lesivo da parte dei

meccanismi generati dalla risposta infiammatoria acuta. L’infiammazione cronica

granulomatosa è caratterizzata dall'accumulo di macrofagi attivati, che, sovrastimolati

dalla persistenza dell'agente lesivo, si gonfiano e assumono l'aspetto di cellule epitelioidi.

Spesso queste cellulare epiteloidi si fondono per formare le cellule giganti di Langhans

che possono contenere fino a 20 nuclei. Questa infiammazione cronica granulomatosa si

può avere a causa del (bacillo di Koch (tubercolosi)) infezione da parte di Mycobacterium

tubercolosis(MTB) è un batterio aerobiotico che si divide ogni 16-20 ore (velocità

estremamente lenta) ed è in grado di sfuggire ai meccanismi di killing intracellulare dei

macrofagi grazie alla sua spessa parete cellulare, comune a tutti i micobatteri, e di

provocare la lisi dei fagociti. l’antigene tubercolare infatti è molto resistente e nel paziente

non si manifesta un quadro acuto in quanto dall’entrata del tubercolare nell’organismo per

i primi 2-3 mesi non si manifestano segni particolari se non lieve tosse e febbre. La forma

di contenimento, ovvero il granuloma, si forma infatti lentamente ed è dovuto all'attivazione

macrofagica, e le sostante citosoliche che vengono liberate nell'alveolo polmonare dopo la

lisi della cellula, che forniscono un fortissimo richiamo chemiotattico verso i linfociti T e che

giungono causando lo sviluppo dei granulomi tubercolari di tipo immunologici o granulomi

settici, caratterizzati dalla persistenza dell’organismo o di sue parti non digerite e da una

risposta immunitaria mediata da linfociti T; i granulomi impediscono la diffusione dei

micobatteri, forniscono un ambiente locale per la comunicazione delle cellule del sistema

immunitario, hanno un diametro di 1mm, si manifestano con una parte centrale in necrosi

caseosa, friabile e di colore giallo, costituita da quel che rimane dei macrofagi lisati e dai

micobatteri; un anello più esterno di cellule epitelioidi e cellule giganti di Langhans; un

ultimo anello di linfociti e plasmacellule; più esternamente si può talvolta riscontrare la

presenza di una capsula connettivale secreta dai fibroblasti attivati dall'infiammazione. Il

tubercolare cerca di prolungare il più possibile l’immunità cellulare alla base del

granuloma; se questa reazione di tipo cellulare dura a lungo il tessuto si danneggia e si ha

un’ipersensibilità di 4° tipo. (?)

L'infezione tubercolare inizia quando i micobatteri (o il amteriale necrotico???)

raggiungono gli alveoli polmonari, dove attaccano e si replicano all'interno dei macrofagi

alveolari. Nella malattia attiva parte del materiale necrotico si unisce all'aria passante per i

bronchi, e questo viene tossito. L’escreato quindi contiene batteri attivi e può diffondere

l'infezione per questo è necessaria la mascherina. II batteri vengono raccolti dalle cellule

dendritiche, che non permettono la loro replicazione ma che possono trasportare i bacilli ai

linfonodi mediastinali locali. L'ulteriore diffusione attraverso il flusso sanguigno favorisce lo

sviluppo di lesioni secondarie di TBC in ogni parte del corpo, specialmente negli apici

polmonari, nei linfonodi periferici, nei reni, nel cervello e nelle ossa. creano molti focolai di

infezione, tutti con l'aspetto di piccoli tubercoli bianchi nei tessuti. Questa grave forma di

tubercolosi è molto diffusa nei bambini e negli anziani, ed è chiamata tubercolosi miliare. I

pazienti con la TBC disseminata hanno una mortalità del 20% circa, persino con un

[63]

trattamento intensivo.

Significativamente, i batteri non vengono sempre eliminati all'interno del granuloma, ma

possono diventare dormienti, e svilupparsi in infezione latente. Circa il 90% delle persone

infette dal Mycobacterium tuberculosis ha un'infezione TBC asintomatica (chiamata anche

LTBI, da latent tuberculsis infection), e solamente il 10% di possibilità nella vita che

un'infezione latente si sviluppi in TBC. Tuttavia, se non trattata, il tasso di mortalità dei casi

[57]

attivi di TBC è superiore al 50%.

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
2 pagine
SSD Scienze mediche MED/04 Patologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher andreadac di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fisiopatologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Cattolica del Sacro Cuore - Roma Unicatt o del prof Scienze mediche Prof.