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FARMACI FIBRINOLITICI

I farmaci trombolitici (anche definiti agenti

trombolitici o fibrinolitici) sono medicinali

che vengono impiegati in tutte

quelle patologie cardiovascolari che si

manifestano a causa della formazione e del

distacco di trombi.

Infatti, il compito dei suddetti farmaci è

proprio quello di "sciogliere i trombi

patologici" che si sono formati nel circolo

ematico.

La fibrinolisi è un processo atto a controbilanciare il sistema della coagulazione del sangue, con la quale si trova in

equilibrio dinamico.

Le funzioni della fibrinolisi sono essenzialmente:

1. Degradare i complessi solubili di fibrina;

2. limitare la formazione del tappo emostatico nelle sedi di danno vascolare;

3. rimuovere la fibrina al termine dei processi riparativi.

Agiscono come trombolitici stimolando la trasformazione di plasminogeno in plamina che degrada la fibrina.

Quando maggiormente veloce agiamo a livello di queste situazioni, tanto maggiori saranno le probabilità di successo

della terapia. Il plasminogeno è una glicoproteina formata da 579 AA legata mediante residui di lisina alla fibrina, che

agisce da cofattore per la trasformazione in plasmina. La fibrinolisi è iniziata da attivatori del plasminogeno che

trasformano quest'ultimo in plasmina. Possiamo avere attivatori endogeni (come il t-PA) ed attivatori esogeni

(urochinasi e streptochinasi).

FARMACI

Prima generazione

La STREPTOCHINASI, il farmaco più utilizzato, non ha attività enzimatica, è una proteina prodotta da streptococco

beta-emolitico. Forma un complesso stabile non covalente con il plasminogeno che, cambiando conformazione, dà

vita ad un complesso SK-plasmina efficace il doppio rispetto alla sola plasmina e ha una migliore immunità rispetto i

fattori inibitori della stessa. L'emivita biologica è 80-180 minuti.

L’UROCHINASI è una proteina di origine umana che esplica la sua azione con un meccanismo d'azione leggermente

differente rispetto a quello degli altri farmaci trombolitici. Infatti, questa proteina è in grado di degradare sia la

fibrina che il fibrinogeno, esercitando così un'azione fibrinolitica diretta.

Questa molecola presenta il vantaggio di essere di origine umana, pertanto, l'organismo non la riconosce come

agente estraneo. Non a caso, l'urochinasi veniva impiegata soprattutto in quei pazienti che presentavano

ipersensibilità nei confronti della streptochinasi.

Tuttavia, anche l'urochinasi presenta alcuni limiti, quali l'elevato costo e la sua non selettività per la fibrina.

Seconda generazione

ALTEPLASI, è l'attivatore tessutale del plasminogeno umano (t-PA) ottenuto mediante la tecnologia del DNA

ricombinante. Attiva fortemente in plasminogeno in presenza di fibrina. Ha un'emivita di circa 4-5 minuti.

RETEPLASE è un mutate a singola catena dall'emivita notevole (100 minuti, resiste meglio alla degradazione

enzimatica) e con una potenza d'azione circa 5 volte maggiore rispetto al primo farmaco.

Usi clinici. Un uso precoce nell'infarto del miocardio permette di salvare una certa percentuale di vita inversamente

proporzionale al tempo passato dall'insorgenza dell'evento. Usato anche nella trombosi venosa, embolia

polmonare, occlusioni arteriose periferiche.

Avvertenze. Sono farmaci controindicati qualora ci fossero interventi chirurgici recenti, fenomeni emorragici

cerebrali (pazienti > 75 anni), ipertensione.

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
2 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/14 Farmacologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher max-92_ di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Farmacognosia e farmacologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Salerno o del prof Parente Luca.