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Accesso ai dati personali e accesso civico

Se l'accesso è negato o differito per motivi inerenti ai dati personali riferiti a soggetti terzi, la Commissione per l'accesso ai documenti amministrativi provvede previo parere del Garante della privacy, che si pronuncia entro 10 giorni dalla richiesta. Decorso inutilmente il termine, il parere si intende reso. Il ricorso viene notificato ai controinteressati: questi hanno 15 giorni di tempo per presentare le loro controdeduzioni. Nei casi di accoglimento della richiesta, gli stessi ricorsi/richieste di riesame possono essere presentate dai controinteressati. 1. Istituita presso la Presidenza del Consiglio, è presieduta dal Sottosegretario di Stato, composta da 10 membri e rinnovata ogni 3 anni. Accesso civico Il D.Lgs. 33/2013 allarga il concetto di trasparenza, intesa come accessibilità totale ai dati e ai documenti detenuti dalle PA, allo scopo di tutelare i diritti dei cittadini e promuovere la partecipazione degli interessati all'attività.amministrativa. A garanzia del concetto di trasparenza, il decreto individua 2 strumenti: la pubblicazione nei siti istituzionali di documenti, informazioni e dati concernenti l'organizzazione e l'attività delle PA, cui corrisponde il diritto di chiunque di accedere ai siti direttamente e immediatamente, senza autenticazione/identificazione né motivazione (accesso civico semplice). A seguito delle modifiche apportate dal D.Lgs. 97/2016 in coerenza col "Freedom of Information Act" (FOIA), all'accesso civico "semplice" è stato affiancato l'accesso civico "generalizzato", che consente a chiunque di accedere ai documenti in possesso della PA, ulteriori rispetto a quelli oggetto di pubblicazione obbligatoria. All'estremo opposto del diritto di accesso documentale, escluso se finalizzato a sottoporre la PA a un controllo generalizzato, l'accesso civico generalizzato è riconosciuto proprio allo scopo di.

Favorire forme meno profonde ma più diffuse di controllo sia sul perseguimento delle funzioni istituzionali che sull'utilizzo delle risorse pubbliche. La principale differenza col diritto di accesso documentale risiede, tuttavia, nell'assenza di legittimazione del richiedente: la richiesta non necessita più di una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento cui si richiede l'accesso e, soprattutto, non necessita più della sussistenza di un interesse diretto, concreto e attuale (assenza di motivazione). L'accesso civico, infatti, consente a chiunque di accedere a documenti e informazioni delle PA.

Limiti e casi di esclusione: L'accesso civico è rifiutato se il diniego è necessario per evitare un pregiudizio concreto alla tutela di:

  • Interessi pubblici
    • Sicurezza e ordine pubblico (strutture e personale delle forze di Polizia)
    • Sicurezza nazionale, difesa e questioni militari (difesa del territorio, impiego delle
  1. Forze armate
  2. Politica estera e relazioni internazionali (accordi e negoziati con gli Stati esteri)
  3. Politica finanziaria ed economica dello Stato (atti che possano turbare l'equilibrio della finanza pubblica)
  4. Conduzione di indagini sui reati (soggette a segreto istruttorio)
  5. Regolare svolgimento di attività ispettive, necessarie ad acquisire elementi per lo svolgimento delle funzioni delle PA (unicamente per il periodo in cui la protezione è giustificata dall'esigenza di non compromettere la decisione finale)
  6. Altre eccezioni assolute ai sensi dell'art.24 L.241/90 (segreto di Stato, divieto di divulgazione, procedimenti selettivi)

Interessi privati:

  • Protezione dei dati personali (dati idonei a rivelare lo stato di salute, la vita sessuale o la condizione socio-economica)
  • Libertà e segretezza della corrispondenza (la restrizione vige unicamente per le comunicazioni che, ai sensi dell'articolo 15 della Costituzione, hanno carattere

confidenziale o si riferiscono alla intimità della vita privata)- Interessi economici e commerciali (proprietà intellettuale, diritto d'autore, brevetti, marchi, segreti commerciali)

La limitazione all'accesso si applica qualora l'accesso sia negato per legge solo ad una parte dei dati/documenti: in tali casi, deve essere consentito l'accesso parziale ai restanti dati/documenti, anche utilizzando la tecnica dell'oscuramento.

L'accesso civico, inoltre, non può essere negato ove sia sufficiente fare ricorso al differimento: pertanto, le PA sono tenute a prorogare l'accesso in un momento successivo alla richiesta qualora la natura del pregiudizio concreto agli interessi pubblici o privati abbia carattere temporaneo/transitorio (ad esempio l'accesso a dati rilevanti per la conduzione di indagini su reati).

In merito ai casi di limitazione/esclusione all'accesso civico, indicazioni operative sono contenute nelle Linee Guida

ANAC, emanate nel 2016 d'intesa con il Garante per la protezione dei dati personali e sentita la Conferenza unificata. Le linee guida effettuano una distinzione chiave tra eccezioni assolute e relative, ossia tra i casi in cui il diritto di accesso è tassativamente vietato da norme di legge di rango primario oppure è subordinato ad attività di valutazione e bilanciamento degli interessi in gioco effettuata dalla PA ricevente la richiesta. Alcune eccezioni assolute sono disciplinate dalla L.241/90 in merito all'accesso documentale: in particolare, i dati/documenti protetti da segreto di Stato o divieto di divulgazione e i dati psicoattitudinali dei partecipanti ai procedimenti selettivi. Le restanti ipotesi elencate dalla L.241/90 (procedimenti tributari, emanazione di atti normativi e amministrativi generali), così come i casi descritti dal D.Lgs.33/3013, sono considerate "eccezioni relative o qualificate". In tali casi, la sussistenza di

Un pregio concreto agli interessi pubblici e/o privati necessita di una valutazione caso per caso da parte della PA ricevente. Poiché l'eccezione non opera in termini assoluti, l'amministrazione è tenuta a verificare se il pregiudizio possa considerarsi "concreto", ossia se sussista un preciso nesso di causalità tra l'accesso e il pregiudizio stesso.

La presenza di dati sensibili/giudiziari rappresenta un indice della sussistenza del pregiudizio concreto agli interessi privati, in quanto una loro comunicazione/diffusione può essere fonte di rischi per il controinteressato (minacce, ritorsioni, furto di identità). Pertanto, l'eccezione opera in modo "assoluto" nei procedimenti selettivi in merito ai documenti contenenti dati/informazioni di carattere psicoattitudinale, data la natura di tali informazioni riconducibili all'area dei dati sensibili.

Alcuni esempi di utilizzo del potere di differimento:

possono riguardare le richieste di accesso inerenti i procedimenti tributari l'attività della PA diretta all'emanazione di atti normativi e amministrativi generali: sia il segreto d'ufficio in materia di accertamenti tributari che il divieto di accesso agli atti preliminari di un procedimento hanno carattere temporaneo, per cui al termine degli accertamenti tributari e dei procedimenti, il diritto di accesso può essere garantito. Ecco perché le PA sono tenute a differire o limitare l'accesso, utilizzando anche la tecnica dell'oscuramento dei dati, piuttosto che negarlo, ogniqualvolta debbano rispondere a richieste di accesso connesse alle ipotesi di eccezioni relative. Modalità di accesso & controinteressati Caratteristica dell'accesso civico, rispetto a quello documentale, è l'assenza di motivazioni e di requisiti di legittimazione. L'istanza di accesso deve contenere l'identificazione dei dati.informazioni o documenti richiesti nonché del richiedente. Possono tuttavia verificarsi casi di:
  • Richiesta generica: in caso di richiesta formulata in termini talmente vaghi da non consentire di identificarne l'oggetto, la PA sollecita il richiedente a specificare l'oggetto della richiesta
  • Richiesta esplorativa: in caso di domanda volta ad accertare il mero possesso di dati o documenti, la PA sollecita il richiedente a specificare l'oggetto della richiesta
  • Richiesta anonima (o identità incerta): la PA comunica al richiedente la necessità di identificarsi
  • Richiesta reiterata: la PA può considerarla "inammissibile" qualora sia identica ad una richiesta in precedenza inviata dallo stesso interessato, a condizione che la precedente richiesta sia stata già adeguatamente trattata ed evasa
Quindi, in caso di richiesta generica, esplorativa o anonima, la PA dovrebbe giudicare la richiesta come

“inammissibile” solamente in caso di mancata risposta del richiedente in seguito alla richiesta di integrazioni/identificazione.

Secondo le Linee Guida ANAC, poi, l’amministrazione è tenuta a consentire l’accesso generalizzato anche quando riguarda un numero cospicuo di documenti ed informazioni, a meno che la richiesta risulti manifestamente irragionevole, tale cioè da comportare oneri economici o carichi di lavoro in grado di interferire con il buon funzionamento dell’amministrazione.

L’amministrazione, infine, non è tenuta a redigere o raccogliere documenti/informazioni che non siano già in suo possesso, né a rielaborare i dati in suo possesso ai fini di evadere una richiesta di accesso, ma solo a consentire l’accesso ai documenti nei quali siano contenute le informazioni già detenute e gestite dall’amministrazione stessa.

La richiesta può essere presentata in ogni modalità, anche per

  1. fax o a mano, purché scritta o in formato elettronico (ai sensi del CAD sono equivalenti alle domande autografate se inviate tramite PEC, SPID, CIE oppure sottoscritte con firma digitale).
  2. In caso di accesso civico semplice, la richiesta è indirizzata al RPCT, mentre per l’accesso civico generalizzato:
    • All’ufficio che detiene i dati oggetto dell’istanza
    • All’Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP)
    • Ad altro ufficio indicato nella sezione “Amministrazione Trasparente”
  3. Qualora l’istanza sia rivolta a un ufficio non competente o ad una PA diversa da quella che detiene i dati, questa deve inoltrare tempestivamente la domanda alla PA/ufficio competente e darne comunicazione al richiedente, specificando che il termine di conclusione del procedimento decorre dalla data di ricevimento della richiesta da parte dell’ufficio competente.
  4. Inoltre, poiché il RPCT può ricevere ed ha potere decisionale solamente sulle istanze di
accesso civico semplice, in caso diricezione di richiesta di accesso civico generalizzato deve inoltrare tempestivamente la stessa all'ufficio competente. Solo in caso di accesso generalizzato, l'amministrazione cui è indirizzata la richiesta è tenuta a dare comunicazione ai soggetti controinteressati, ove individuati. Questi, entro 10 giorni, possono presentare le proprie osservazioni all'amministrazione.
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Publisher
A.A. 2021-2022
24 pagine
4 download
SSD Scienze giuridiche IUS/10 Diritto amministrativo

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher davril86 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto amministrativo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof D'Alessio Gianfranco.