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Il procedimento traduttivo inizia sempre con la lettura e le parole che leggiamo vengono
trasformate in materiale mentale e che a sua volta cade sul terreno fertile interpretativo
che ognuno di noi possiede e da ciò nasce un’interpretazione che si mescola con le nostre
esperienze di vita. Ogni traduzione nasce da questa forma di interpretazione, quindi non
traduciamo i testi, ma produciamo solo interpretazioni di questi. Vi sono due atteggiamenti
ben documentati nella tradizione letteraria scritta:
La traduzione artistica come emulazione dei testi letterari di altre culture, da
- alterare secondo lo stimolo del traduttore;
La traduzione letterale, il traduttore dovrà solo cercare “fedelmente” gli aspetti
- stilistici e di contenuto, senza aggiunte o alterazioni.
La traduzione dei testi per l’infanzia ha caratteristiche molto particolari: il dialogo che
spesso viene imitato il parlato infantile e il baby-talk; onomatopee, parole colloquiali, ai
giochi di parole; le immagini (prime edizione di Pinocchio, Il Piccolo Principe, ecc.). Fra i
tipi testuali la narrazione e la descrizione sono quelli più rappresentati; le rime e le
espressioni fisse che dà un certo ritmo alla narrazione. Problemi principali interni della
traduzione dei testi per l’infanzia sono: i nomi dei personaggi (nomi parlanti), le metafore,
l’umorismo spesso associato ai giochi di parole e la dimensione orale di fondo (baby-talk).
Problemi principali esterni: le esigenze dei destinatari primari che sono suddivisi in fasce
di età e sesso e capacità linguistica; poi le esigenze dei destinatari secondari, cioè gli
adulti che valutano, selezionano e acquistano i libri.
Definizione di identità diasporica: tipico gruppo transnazionale segnato da esperienze di
attraversamento, contatto, scontro e costante tensione tra lingue e culture. L’ibridismo
linguistico e culturale è una caratteristica propria di questa condizione di marginalità
(borderlands).
2.4 Traduzione del testo POETICO
Il testo poetico ha una struttura molto complessa, le cui componenti, sebbene isolabili
(fonologia, ritmo, rima), acquisiscono significato solo nel loro rapporto con gli altri elementi
del testo stesso. La traduzione in versi si chiama metapoesia. Il problema fondamentale è
la scelta della forma in versi più appropriata per la metapoesia, fra le seguenti: mimetica
(forma verso originale simile a forma verso metapoesia), analogica (trovare la forma che
provoca stesso effetto nelle due culture), organica (contenuto e forma poesia si
combinano e definiscono la metapoesia), estranea (no forma ne contenuto della poesia
originaria, ma trae spunto, vi è maggiore libertà traduzione).
2.5 Traduzione del testo TEATRALE
Nel testo teatrale (o drammaturgico) l’autore fornisce indicazioni agli attori sotto forma di
glosse a margine delle battute e inoltre il testo stesso suggerisce scambi di battute fra gli
attori e il pubblico.
Il testo teatrale rimanda alla rappresentazione scenica secondo tre tipi di relazione
possibile:
quando il testo esiste a priori e la sua rappresentazione orale chiede
- l’interpretazione degli attori a livello di mimica e di prosodia (viene rappresentato
ma viene anche letto e tradotto come opera letteraria);
quando il testo scritto non ha dialoghi o monologhi, ma consiste piuttosto in
- esempio nel mimo o nella commedia dell’arte;
quando la scrittura del testo avviene a posteriori, attraverso la trascrizione dei
- dialoghi realizzati nell’improvvisazione.
La lingua del testo teatrale è per definizione strettamente legata all’oralità, sia che tratti di
un testo scritto imitando l’interazione faccia a faccia, sia che si basi sulla trascrizione della
lingua orale.
La specificità della traduzione per il teatro resta comunque quella della recitabilità e
dell’effetto sul pubblico in sala, ma solo quando sia finalizzata direttamente alla messa
in scena. Oltre alla comprensione del pubblico, secondo Lombardo è importante che il
traduttore tenga conto delle battute, dei limiti umani dell’emissione di fiato.
Il testo letterario teatrale richiede al traduttore altissime competenze linguistiche nelle due
lingue in contatto, una eccellente sensibilità letteraria e profonde conoscenze di
stilistica e i letteratura comparata in relazione all’autore del testo, alle tradizioni teatrali
della cultura in cui l’opera è nata e di quella in cui si inserirà la sua traduzione. Inoltre, la
lingua del teatro, sebbene sia scritta, si orienta ai modelli del parlato, quindi è
indispensabile che il traduttore abbia una grande familiarità con le strutture
dell’interazione orale.
2.6 Traduzione dei FUMETTI
Il testo scritto è associato alle immagini, quini il messaggio arriva al destinatario attraverso
il duplice canale verbale e iconico. Il mercato editoriale dei fumetti è esploso nel secondo
Dopoguerra e ha trovato terreno fertile negli Stati Uniti, ma anche in Sudamerica, Europa,
Giappone e Corea. L’azienda più grande al mondo è la Walt Disney Company.
Il fumetto è una storia in immagini, accompagnata da dialoghi e didascalie. I disegni si
leggono da sinistra a destra. Le parole dei personaggi sono scritte nelle nuvolette. Nel
fumetto il messaggio è veicolato dalle parole e dalle immagini. Talvolta le stesse stringhe
di testo acquisiscono valenza visiva, per esempio le onomatopee bang, boom.
I destinatari ei fumetti non sono solo bambini o adolescenti, bensì anche giovani e adulti
appassionati di questo genere di arte verbale e visiva.
Il mercato editoriale del fumetto è in continua espansione, infatti c’è stato un boom
dell’editoria asiatica che ha visto Giappone e Corea affermarsi a livello internazionale
grazie ai fumetti e ai cartoni. L’intervento del traduttore è cruciale, in quanto la componente
verbale va di pari passo con quella iconica e può contribuire in positivo o in negativo al
successo i questi prodotti culturali. La traduzione dei fumetti deve rispettare i limiti di
spazio dalle nuvolette e dall’impaginazione grafica. Come nel doppiaggio, la
comunicazione visiva ha il sopravvento su quella verbale e la gerarchia di priorità e di
soluzioni linguistiche dipende al sottotesto visivo.
I fumetti destinati a adolescenti e giovani adulti giocano spesso sia con le immagini che
con le parole. In questi casi il traduttore deve scegliere: tradurre il senso e spiegare in nota
il motivo dell’immagine, evitare la nota e lasciare che l’immagine resti ambigua oppure
tradurre semplicemente le espressioni in questione ignorando i doppi sensi e le immagini
che in tal modo risulteranno inspiegabili.
Per la traduzione dei fumetti esistono indicazioni editoriali e ogni casa editrice adotta una
propria strategia: alcune preferiscono lasciare i rumori originali e riportare accanto la loro
traduzione (bang, crush).
Adattamenti culturali: cultura occidente – iraniana cibo e rapporti uomo-donna carne
maiale (ariete selvatico), bevande alcoliche (succo di frutta).
2.7 Traduzione del testo CANTATO
Il testo cantato si avvale del codice verbale e di quello musicale: una volta creato un nesso
fra i due, impossibile separare il testo dalla melodia, visto che entrambi si evocheranno
reciprocamente.
In primo luogo si avvalgono della combinazione di parole e musica, con tutta la potenza
evocativa che tale sinergia può esercitare sulla mente e sulle emozioni dei destinatari. Nel
testo cantato possono concretizzarsi varie tipologie testuali (descrittiva, narrativa,
argomentativa, ecc.).
Il tipo di lingua usata può essere:
aulico e letterario nei testi di musica lirica;
- con influssi dell’oralità e dei linguaggi nei testi delle canzoni di musica leggere;
- semplice e colloquiale.
-
Diversi tipi di traduzione:
traduzione interlineare (informativo), ricca di calchi lessicali e sintattici, che si
- attiene al significato del prototesto, pur adattandosi alle necessarie variazioni
sintattiche;
traduzione di titoli e versi autonomi estrapolati dal loro contesto;
- traduzione poetica, che privilegia la ricezione del valore estetico del testo scritto
- nel suo complesso;
traduzione per l’esecuzione canora, il testo di arrivo non può essere più il
- prodotto esclusivo di un traduttore, e neppure di un traduttore-poeta, dev’essere
l’opera ri-creata di un paroliere.
2.8 Traduzione del testo AUDIOVISIVO
Un testo si definisce audiovisivo se è costituito da una combinazione di componenti
semiotiche: verbale, visiva, sonora. Può trattarsi di un film o di un programma televisivo,
che raggiunge il pubblico grazie alle tecnologie. Importanti sono le immagini che si
intercorrono con le parole; anche la colonna sonora e i rumori di sottofondo possono
contribuire alle aspettative del pubblico (es. musica suspense). Il tipo di lingua dipende dal
genere del filmato, dall’epoca e luogo di produzione. I principali tipi sono:
la lingua scritta: sottotitoli, notiziari);
- la lingua orale: parlato spontaneo (talk show), parlato ad alta voce (notiziario,
- documentario), parlato-recitato (film).
Tradurre un testo audiovisivo significa tradurre un testo multimediale.
Definizione di doppiaggio: consiste nella sostituzione su traccia sonora del parlato filmico
originale con le battute recitate da altri attori in un’altra lingua.
Le tecniche traduttive più frequenti nel doppiaggio sono:
l’uso di espressioni più colorite di quelle originali;
- l’inserimento di parti di testo assenti nell’originale, se compatibile con la
- sincronizzazione labiale;
le spiegazioni su aspetti culturali;
- l’eliminazione di espressioni ridondanti che rimandano alla cultura di origine del
- film, ma che sarebbero incomprensibili al nuovo pubblico di destinatari.
In molti paesi i film vengono trasmessi in lingua originale con le battute tradotte che
scorrono sulla parte inferiore dello schermo (es. in Grecia e Scandinavia). Qui le persone
sviluppano una particolare abitudine a leggere le parole che compaiono in basso sullo
schermo, a osservare le immagini in movimento e mettere tutto questo in relazione con i
messaggi sonori provenienti dalle battute in lingua originale pronunciate dagli attori.
Tecniche traduttive dei sottotitoli:
l’aggiunta di spiegazioni;
- la traduzione letterale;
- la sintesi del testo originale, senza perdite di significato;
- la riproduzione di alcuni tratti della lingua di partenza.
-
2.9 Traduzione del testo SETTORIALE
Si definiscono “settoriali” tutti quei testi “non fiction”, scritto o orali, che toccano un
argomento specifico (settore della medicina, economica, arte) e che sono caratterizzati da
un certo livello di esperienza e di specializzazione dell’autore del prototest