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TOSSICITÀ DI FITOTERAPICI, INTEGRATORI ALIMENTARI E PRODOTTI ERBORISTICI
Sono prodotti che hanno in comune la caratteristica di essere a base di piante medicinali, piante che hanno al loro interno sostanze ad attività terapeutica. Le piante medicinali possono essere utilizzate tal quali o come fonte di principi attivi utilizzati poi per la produzione di farmaci o come precursori di semisintesi. I prodotti di origine naturale possono essere a tutti gli effetti dei farmaci, infatti l'OMS stabilisce che un farmaco è ogni sostanza ad attività curative e profilattiche, che sia essa di sintesi o naturale, ma che sia chimicamente determinata. I farmaci costituiti da principi attivi di origine naturale devono essere sottoposti a studi uguali a quelli dei farmaci tradizionali che comprovino l'efficacia e la sicurezza di questi prodotti: devono essere effettuati studi farmacologici (permettono di valutare l'attività e il meccanismo d'azione).
nel campo della fitoterapia. I prodotti erboristici, invece, sono preparati a base di piante medicinali che possono essere venduti anche al di fuori delle farmacie, ma devono comunque rispettare determinati standard di qualità e sicurezza. Gli integratori alimentari, infine, sono prodotti che contengono sostanze nutritive o altre sostanze con effetto fisiologico, ma non sono considerati farmaci e non richiedono l'approvazione dell'AIFA. Questi prodotti possono essere venduti liberamente, ma devono comunque rispettare le normative vigenti in materia di sicurezza e qualità.all'interno dei preparati fitoterapici. I prodotti erboristici hanno funzione salutistica o alimentare di cui però non esiste un'approvata attività terapeutica, e possono essere venduti in farmacia e in erboristeria. Gli integratori alimentari invece sono dei preparati il cui scopo è quello di integrare la dieta e costituiscono quindi una fonte concentrata di sostanze con lo scopo di mantenere un buono stato di salute o integrare eventuali carenze. Questi tre prodotti sono sottoposti a normative diverse per quanto riguarda le valutazioni di sicurezza ed efficacia, ma anche per quanto riguarda la valutazione della loro tossicità. Fitoterapici I fitoterapici sono sempre più utilizzati sia perché in molti casi è stata comprovata la loro attività, sia perché sempre più richiesto il prodotto di origine naturale dal consumatore, ma visto il loro ampio utilizzo, vi è stato anche un aumento degli effetti.indesiderati e tossici. Gli effetti collaterali o tossici non possono essere generalizzati alla pianta ma alla preparazione. Spesso vi è difficoltà a collegare l'effetto avverso al fitoterapico assunto, e questo perché spesso si parte dal presupposto che prodotti di origine naturale non sono tossici e quindi non possono avere effetti avversi, e perché in associazione al fitoterapico si assumono altri farmaci convenzionali non pensando che questi due possano interagire dando origine alla comparsa di effetti indesiderati. Le reazioni avverse o la tossicità legate al fitoterapico sono dovute a diversi fattori: fattori inerenti al fitoterapico (profilo chimico della pianta, dose, frequenza di somministrazione, durata della terapia e preparazione), fattori inerenti al paziente (età, patologie concomitanti, assunzione di altri farmaci) presenza di fattori aggiuntivi (interazione possibile con cibi e bevande). Spesso i fitoterapici sono costituiti da una
Droga o da un estratto, e all'interno di questi vi sono numerose molecole che possono avere tossicità. La complessità maggiore è spesso questi preparati non sono costituiti da una sola droga o un solo estratto, ma sono costituiti da più droghe o più estratti, quindi si ha un quantitativo maggiore di molecole che l'uomo assume e che possono avere effetto sull'organismo, interagire tra loro o con altre sostanze come farmaci, cibo e bevande. Questo complica la tossicità relativa al fitoterapico, e sono tutti fattori da tenere in considerazione durante le valutazioni degli effetti collaterali e della tossicità associati ai fitoterapici.
I fattori inerenti al fitoterapico si differenziano in fattori intrinseci e i fattori estrinseci: i fattori intrinseci fanno riferimento ai fattori che intervengono prima della raccolta della droga e quindi dipendono dalla pianta e dall'ambiente in cui la pianta è cresciuta e coltivata,
mentre i fattori estrinseci fanno riferimento a tutti i fattori che intervengono dalla raccolta alla commercializzazione e quindi raccolta, essicamento, confezionamento e conservazione. Tutti i fattori intrinseci vanno ad influenzare la produzione dei metaboliti secondari che possono avere attività terapeutica ma anche di quelli che possono essere fonte di tossicità, e quindi sono un punto importante per la valutazione della tossicologia dei fitoterapici. I fattori intrinseci sono: - Droga: è la parte della pianta che contiene le sostanze responsabili dell'attività terapeutica. La droga può essere una sola parte della pianta o più parti della pianta. Spesso la pianta produce metaboliti secondari in più zone, ma questi sono maggiormente rappresentati in una sola parte della pianta che ne rappresenta la droga. Non solo la quantità di principio attivo può variare, ma anche il rapporto con altre sostanze che possonoessere tossiche quindi se è vero che la droga della pianta ha un effetto terapeutico, un'altra parte della pianta può avere un effetto tossico. - Tempo balsamico: la loro produzione ha una variabilità stagionale, infatti vi sono dei periodi dell'anno in cui viene raccolta la droga affinché possa manifestare la sua attività terapeutica. Se raccolta nel periodo sbagliato, la droga può non presentare attività terapeutica o può presentare sostanze tossiche. - Ambiente: quello in cui crescono le piante influenza la composizione della droga, infatti una pianta deve crescere nelle condizioni più adattate, non solo per svilupparsi morfologicamente ma anche per quanto riguarda la produzione di principi attivi. Ad esempio la pervinca del Madagascar se coltivata in Europa non viene utilizzata come fitoterapico poiché non produce principi attivi ad azione terapeutica, ma se coltivata in Madagascar sì. - Luce: va adinfluenzare il contenuto in principi attivi e quindi la sicurezza e la tossicità della pianta. Ad esempio se la belladonna cresce in ambienti soleggiati presenta un titolo in alcaloidi maggiore rispetto a quelle cresciute all'ombra. - Temperatura: vi sono delle temperature ottimali per la crescita della pianta e per lo sviluppo dei metaboliti secondari. - Latitudine: influenza la composizione della droga e quindi la sicurezza, infatti la latitudine influenza le droghe ricche in acidi grassi e ne modifica la produzione. Il grado di insaturazione prodotti è inversamente proporzionale alla latitudine, quindi nelle zone vicine all'equatore vi sono più acidi grassi saturi, mentre in zone alle latitudini più alte si trovano più acidi grassi insaturi. - Altitudine: alcune piante producono i principi attivi solo se cresciute in montagna, e viceversa. - Terreno: possono influenzare la produzione di metaboliti secondari il pH, se sabbioso o meno e la composizione chimica del suolo.suacomposizione.- Allelopatia: presenza di piante nelle vicinanze che possono influenzare in modo positivo o in modo negativo la crescita di altre piante e la produzione di metaboliti secondari. Ad esempio la belladonna produce più metaboliti secondari se cresce vicina all'assenzio. I fattori estrinseci invece sono quei fattori che possono andare a modificare o a rendere tossiche le piante usate a scopo medicinale da quando vengono raccolte a quando sono utilizzate. Uno degli aspetti più critici che può influenzare la tossicità delle piante è l'identificazione: per le piante coltivate, che rappresentano una buona percentuale delle piante commercializzate, questo fattore non esiste perché si ha controllo dall'inizio alla fine, ma il problema è per le piante raccolte in modo spontaneo, soprattutto perché nella maggior parte dei casi si tratta di piante raccolte in altri paesi e poi utilizzate per preparare prodotti di.Origine naturale che vengono poi venduti anche nel nostro paese. I problemi di identificazione possono rendere un preparato anche particolarmente tossico, ad esempio la passiflora viene utilizzata per preparare estratti alcolici con proprietà sedative grazie agli estratti benzoflavonici contenuti nel frutto, ma alcuni studi hanno evidenziato come queste proprietà ansiolitiche hanno effetti paragonabili a quelli del diazepam. In alcuni casi invece erano stati raccolti i frutti dell'Adenia palmata che contiene prodotti tossici e che quindi avrebbe potuto portare alla produzione di preparati tossici. Preparati tossici sono già stati ottenuti e commercializzati in passato, in particolare è noto il caso negli anni '70 di preparati assunti per scopi dimagranti a base di Stephania tetranda, pianta che cresce spontaneamente nei paesi asiatici e il suo nome non botanico con cui viene chiamata normalmente è simile al nome non botanico della pianta di Aristolochia.
Quest'ultima contiene principi attivi che sono particolarmente tossici al livello renale e dato che suonava simile il nome, il raccoglitore le ha confuse e quindi sono stati preparati e commercializzati prodotti a base di Aristolochia. Molte donne che hanno assunto questi preparati hanno poi dovuto passare la vita in dialisi o sottoporsi ad un trapianto renale per il suo effetto nefrotossico elevato. Il preparato è stato ritirato dal commercio e la problematica della confusione dei nomi è diventata di importanza notevole. L'identificazione quindi è il primo modo per rendere sicuro un preparato ed evitarne la tossicità. Una volta che le piante medicinali sono raccolte possono essere usate direttamente fresche (per i preparati o i macerati) oppure possono essere essiccate per essere usate successivamente. Tutto il processo che va dalla raccolta alla commercializzazione viene regolato dalle linee guida della WHO, quindi tutti coloro che si occupano di.Effettuare questo trattamento devono seguire queste linee guida di produzione. Anche l'essicamento è fondamentale per garantire la sicurezza e la tossicità di una pianta, infatti quando vengono utilizzate piante secche è fondamentale valutare la loro qualità.