TOSSICOLOGIA GENERALE
La tossicologia si occupa dello studio qualitativo e quantitativo degli effetti tossici prodotti dagli xenobiotici
sugli organismi viventi. I due scopi fondamentali della disciplina sono:
descrivere l'effetto tossico e il meccanismo d'azione (stima qualitativa della pericolosità);
valutare la probabilità d'insorgenza di danni alla salute a determinate esposizioni (stima
quantitativa del rischio).
Si tratta di un processo autoreferenziale: inizialmente studiava cosa succedeva all’uomo, ora il campo è
stato ampliato. La tossicologia segue fondamentalmente tre passaggi:
Studiare e vedere l’effetto
Capire il perché
Stimare il danno
Il tossicologo esamina la natura degli effetti tossici prodotti dagli xenobiotici sugli organismi viventi e valuta
la probabilità della loro comparsa (valutazione del rischio); è in grado di prevenire, diagnosticare e curare
eventuali intossicazioni date da sostanze specifiche.
La tossicologia può essere applicata a tutto ciò con cui siamo a contatto: farmaci, pesticidi, additivi
alimentari, etc. Tossicologia ambientale ed ecotossicologia non si basano sull’uomo: la prima ha ancora
riferimenti verso l’uomo, ma è posta anche ad altre specie; la seconda, invece, è molto più complessa
perché non è più riferita a qualcosa di specifico, ma ad un ecosistema e su cosa succede quando
quest’ultimo subisce un cambiamento.
La base della tossicologia è stata coniata da Paracelso: tutte le sostanze sono veleni, la differenza tra la
tossicità e l’avvelenamento è basata sostanzialmente sulla dose.
Xenobiotico: Sostanza estranea alla normale nutrizione dell’organismo e al suo normale metabolismo; è
una sostanza esogena che viene introdotta nell’organismo (es. farmaco). Gli xenobiotici sono
generalmente sostanze inorganiche che non stimolano i sistemi immunitari; alcune volte, però, è possibile
che queste sostanze si leghino a proteine, le quali cambiano conformazione e permettano che quest’ultima
venga riconosciuta come estranea. Affinché questo processo di estraneazione avvenga, è necessario che
prima avvenga un processo di sensibilizzazione.
Veleno: non è un termine definibile; per alcuni è una sostanza che in quantità molto piccole è in grado di
avere proprietà tossiche, oppure che in elevate quantità non produce nessun effetto benevolo.
Sostanza tossica: sostanza in grado di recare effetti dannosi solo in determinate condizioni, quali dose, età,
sesso e specie.
Effetto tossico: effetto principale visibile usando una determinata sostanza; si può notare il meccanismo
con il quale la sostanza ha procurato il danno.
Effetto collaterale: effetto non desiderato di uno xenobiotico, ma noto e prevedibile, solitamente associato
al suo meccanismo d’azione.
Effetto avverso: effetto desiderato ed imprevedibile di uno xenobiotico, solitamente non associato al suo
meccanismo d’azione.
2 Tossicologia Generale
Tutti i farmaci presentano un effetto collaterale, e quindi un effetto tossico, poiché presentano un effetto
intrinseco associato al suo meccanismo d’azione. Sia l’effetto collaterale che quello tossico sono dose-
dipendenti; purtroppo esistono anche effetti tossici che non sono dose-dipendenti, come l’effetto avverso,
e sono effetti imprevedibili perché causati dalle difese del sistema immunitario.
Spettro degli effetti tossici . Lo spettro degli effetti tossici può presentare diversi casi:
• reazione allergica
• reazione idiosincratica, si manifesta solo in pochi soggetti ma non nella maggior parte dei casi
(es. succinilcolina che viene degradata dalle esterasi nel sangue)
• tossicità immediata
• tossicità ritardata
• tossicità reversibile, il danno è riparato dall’organismo perché questo è altamente proliferativo
(es. fegato)
• tossicità irreversibile, il danno non può essere riparato dall’organismo, perché questo non è
altamente proliferativo (es. sistema nervoso centrale). Questa può essere distinta a sua volta in
due tipi di studi:
Effetti carcinogeni
Effetti teratogeni
• tossicità locale, se viene danneggiata solamente una parte dell’organismo
• tossicità sistemica, può colpire l’interno di un organismo o arrivare ad un determinato target.
Tossicità immediata e ritardata sono sinonimi di tossicità acuta e cronica: queste due vengono distinte a
seconda del tempo di esposizione alla sostanza tossica, e spesso non coincidono.
Relazione dose-effetto. Si tratta di una relazione che descrive l'intensità dell'effetto biologico in funzione
della quantità a cui sono esposti i modelli sperimentali o l'uomo, e senza questa è impossibile determinare
la tossicità di una sostanza. Affinché sia possibile questa relazione, è necessario che vengano soddisfatte
determinate caratteristiche:
• L’effetto osservato deve essere dovuto all’agente tossico;
• La risposta osservata deve essere funzionale alla dose;
• Deve essere utilizzato un metodo di quantificazione molto preciso per misurare gli effetti.
Senza questi tre elementi non è possibile dimostrare la tossicità di uno xenobiotico; questa relazione è
fondamentale. La funzione che lega effetto e dose è una sigmoide
[Figura 1]: da questa si può ricavare la relazione dose-
effetto, dove quest’ultimo è definito a seconda
dell’esperimento in corso. La funzione è una sigmoide
poiché ad un basso dosaggio le sostanze non sono
tossiche, fino a quando non arrivano ad un plateaux
dove raggiungono il massimo del loro effetto. Il
fattore di sicurezza è un range in cui il dosaggio non
ha alcun effetto, e quindi non può essere considerato
tossico. NOEL è l’ultimo punto a cui non osservo un
effetto della sostanza, ed è seguito dal LOEL, primo
punto dove si nota l’effetto della sostanza; questi due
punti sono relativi al modello sperimentale utilizzato.
Nell’osservazione della curva risulta fondamentale la
Figura 1 – Rapporto dose-effetto sua inclinazione; per renderla più rettilinea possibile,
nella valutazione dell’effetto si passa da una scala aritmetica ad una logaritmica, nelle quali il minimo e il
massimo sono unite da una retta che permette di confrontare diverse sigmoidi e trovare la funzione della 3
Tossicologia Generale
retta. Per rettilineizzare la relazione, è anche possibile utilizzare anche probabilità legate ad una
regressione di tipo binario. Questo processo permette di:
a) Determinare e paragonare più sostanze nello stesso grafico; determinare la diversità degli
xenobiotici e il dosaggio permette di comprendere l’effetto massimo e da quale delle due sostanze
è in grado di raggiungerlo: questo fenomeno è chiamato potenza. [Figura 2, a sinistra]
b) Mostrare una diversità di efficacia quando uno dei due xenobiotici non raggiunge un massimo
effetto[Figura 2, a destra].
Figura 2 – Effetti della rettilineizzazione: a) confronto tra due xenobiotici e determinazione della potenza b) diversa
efficacia di due xenobiotici
È inoltre possibile valutare la distribuzione della
relazione dose-effetto.
DL o LD: sigla che indica la dose letale di una sostanza.
Indica a quale livello ha ucciso il 50% degli individui in
studio, determinando la pericolosità della sostanza che si
sta trattando; questo indice però non è completo,
perché non indica che LD uguali abbiano curve con la
stessa pendenza. È possibile [Figura 3] che il valore di LD
sia uguale, ma una delle due sostanze abbia un maggior
rischio con un dosaggio minore, in questo caso B.
Figura 3 – Dose letale uguale con relazione
dose-effetto differente
È possibile trovare altri tipi di curve, per esempio
sigmoidi rovesciate che si toccano: questo tipo di curva
è visibile quando si studia la tossicità di una sostanza
necessaria all’organismo. Queste sostanze hanno un
effetto dannoso in due casi:
• Carenza, quando la dose è minima;
• Eccesso, quando la dose è troppo elevata.
Le sostanze in grado di produrre questi effetti sono
delle sostanze non xenobiotiche. Figura 4 – Curva di sostanze non xenobiotiche
4 Tossicologia Generale
TOSSICOCINETICA E TOSSICODINAMICA
Le sostanze tossiche per esercitare il loro effetto si compongono di:
• Tossicocinetica, che studia la capacità del nostro organismo di entrare in contatto con una
sostanza, ed è un modello sperimentale;
• Tossicodinamica, che studia il meccanismo d’azione della sostanza sull’organismo.
Tossicocinetica. Si tratta di una tossicologia che ha come riferimento un modello biologico, e studia
l’effetto di uno xenobiotico su un organismo: si tratta di ciò che il modello sperimentale è in grado di fare
sulla sostanza in studio.
La tossicocinetica comporta principalmente quattro fasi, determinate dall’acronimo ADME:
1) Assorbimento della sostanza
2) Distribuzione della sostanza
3) Metabolismo della sostanza o biotrasformazione
4) Eliminazione della sostanza
L’assorbimento è il periodo tra l’esposizione alla sostanza, fino al suo passaggio in un compartimento
fondamentale, che permetterà a questa di viaggiare all’interno del modello in studio. L’esposizione può
avvenire in diversi modi:
Per contatto, tramite diverse vie, tra cui la via inalatoria, la via enterale, la via topica;
Per vie più complesse, nelle quali si entra in campo farmacologico. Per queste vie è necessario uno
strumento o una macchina per permettere che la sostanza venga assorbita, definendo così la via
parietale.
Per comprendere se una sostanza è tossica, è fondamentale conoscere la via di somministrazione: è la
prima caratteristica importante, seguita dalla distribuzione, dal metabolismo e dalla sua eliminazione.
Quando una sostanza entra direttamente nella circolazione sanguigna non si parla più di assorbimento,
questo poiché questa fase deve superare alcune problematiche, come il superamento delle barriere
cellulari. Infatti, generalmente, per raggiungere il compartimento di interesse, la sostanza deve superare
componenti idrofobe ed idrofobiche, richiedendo così una facile reversibilità per permettere di attraversare
entrambe le membrane. Affinché la molecola passi attraverso le membrane perdendo il profilo di
idrofobicità, è necessario che le dimensioni siano ridotte. Le sostanze che devono esser
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