Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 152
The tempest Pag. 1 The tempest Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 152.
Scarica il documento per vederlo tutto.
The tempest Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 152.
Scarica il documento per vederlo tutto.
The tempest Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 152.
Scarica il documento per vederlo tutto.
The tempest Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 152.
Scarica il documento per vederlo tutto.
The tempest Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 152.
Scarica il documento per vederlo tutto.
The tempest Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 152.
Scarica il documento per vederlo tutto.
The tempest Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 152.
Scarica il documento per vederlo tutto.
The tempest Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 152.
Scarica il documento per vederlo tutto.
The tempest Pag. 41
1 su 152
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

F I N E

Harold W. Mandefield

PROSPERO

Tesi di laurea in lingua e letteratura inglese

Traduzione di Goffredo Raponi

Facoltà di Lettere

Università di Bordeaux

Aprile 1936

SOMMARIO

INTRODUZIONE

§ 1. Prospero, protagonista e regista della "Tempesta".

CAPITOLO I - IL MAGO

§ 2. Prospero è il diretto discendente di una generazione di maghi e incantatori.

§ 3. Il sapiente di Orléans, di Chaucer.

§ 4. Famosi alchimisti dell'epoca.

§ 5. La magia nel dramma religioso francese.

§ 6. La magia nel teatro elisabettiano: Marlowe, Greene, Peele, Dekker, "L'allegro diavolo di Edmonton".

§ 7. Munday e Ben Jonson.

§ 8. La grande popolarità della magia e i tratti essenziali della figura tradizionale del mago.

§ 9-10. Il tradizionale incantatore: Arcimago.

§ 11-12. Prospero come dominatore dell'universale.

§ 13. Shakespeare era superstizioso?

§ 14. I poteri di Prospero e la loro

spiegazione razionale. § 15. Prospero e lamitologia germanica. § 16-17. Il “magico accettabile” di Shakespeare. § 18. Gli espedienti tecniciper farci accettare il magico. § 19. Lo scetticismo dei personaggi come razionalizzazione delmagico. § 20. Realtà e irrealtà nella magia di Prospero. § 21. Prospero e Oberon. § 22. La magia diProspero come chiave dell’economia dello spettacolo. § 23. Prospero-mago e il palcoscenico.

CAPITOLO II - IL DUCA§ 24. C’è una fonte storica in Prospero? § 25. La cospirazione nella vita e nel dramma. § 26.Prospero, un illuminato principe italiano. § 27. Un despota pieno di esperienza. § 28. Il Prospero diRenan: un aristocratico. § 29. Prospero l’imperturbabile. § 30-31. La sua “crudeltà” di aristocraticodella Rinascenza. § 32. Il suo metodo di dominio: “divide et impera”. § 33. L’atmosfera

Italianadella "Tempesta" e l'atmosfera tedesca della "Sidea". § 34-35. Prospero e Ludolfo.

CAPITOLO III - L'UOMO§ 36. L'umanità di Prospero è l'aspetto più originale del personaggio. § 37-38. Uomo e nonsuperuomo. § 39. Il padre. § 40. Il suo "supremo sacrificio": secondare l'amore della figlia. § 41. Un vecchio sotto il peso del passato. § 42. Austerità e amarezza. § 43. Prospero, il pedagogo. § 44. Prospero come modello del mago del romanzo cavalleresco. § 45. Un saggio, quasi un filosofo. § 46. Prospero, una "Mente". § 47. Lo spirito dell'indulgenza e del perdono. § 48. Il pentimento redime l'anima. § 49. Una saggezza non cristiana, ma umanistica. § 50-51. La sua morale sessuale: forse un'eco dell'esperienza personale del poeta. § 52. Grande sacerdote del mistero dell'amore. § 53.

Il poeta-filosofo. § 54-55. L'immaterialismo dell'idealista. § 56. Il suo pessimismo, filosofia della disillusione. § 57. Il poeta-sognatore. § 58. Sognatore, ma anche uomo d'azione. § 59. La sua concezione del "sociale". § 60. Originalità della concezione shakespeariana. CAPITOLO IV - PROSPERO È SHAKESPEARE? § 61. Una identificazione "impressionistica". § 62-63. Critiche alla suddetta identificazione. § 64. L'uomo-Shakespeare è migliore dell'uomo-Prospero. § 65. "La Tempesta": una sinfonia da interpretare. CONCLUSIONE § 66. Prospero è una creazione della fantasia poetica, e niente altro. INTRODUZIONE 1. Prospero, protagonista e regista della "Tempesta" Della "Tempesta" Prospero è il protagonista e il regista allo stesso tempo. La "Tempesta" è, nella sostanza, un mono-dramma dove Prospero, il

più cospicuo di tutti i personaggi, torreggia altosu tutti, come la figura di un uomo al centro di un quadro simmetrico. Tutto il corso dell’azionescenica è regolato dai mutamenti del suo umore: dalle sue parole possiamo seguire le fluttuazionidella vicenda, la cui intensità si rafforza o s’attenua a seconda dell’umore di lui. Così, quando ilvecchio Duca si mette a contemplare retrospettivamente le vicissitudini della sua vita, lo spettatoreè cullato in un dolce scorrere d’immagini poetiche; quando, invece, egli deve attendere al presente,a piegare gli altri alla sua volontà, a fronteggiare chi complotta contro di lui, l’azione si fa rapida ecompressa; quando infine è pervaso dallo spirito del perdono e dalla gioia per la felicità della figlia,il dramma s’innalza alla luminosa serenità della scena finale.È interessante notare che anche in termini quantitativi, dell’economia

generale del lavoro, Prospero è di gran lunga il personaggio più importante. La "Tempesta" consta di circa 1985 righe (tra versi e prosa), di cui la parte di Prospero occupa circa un terzo (605); e la proporzione diviene ancor più significativa se si considera che egli non compare affatto nel II atto, e che questo, da solo, (1). contiene circa 500 righe. Proposito di questo studio è tracciare un ritratto, per quanto possibile esauriente, del personaggio, analizzando la sua personalità sotto i suoi tre aspetti: il mago, il duca, e più importante di tutti, l'uomo: ora padre amoroso, ora vecchio gentiluomo, in qualche modo soggetto a difficoltà ed errori, ora uomo di pensiero, che ha perduto tutte le illusioni della vita ed ha elaborato nella sua mente un proprio sistema improntato a poetico idealismo, etico e metafisico ad un tempo. Dopo aver scrutato sotto questi tre aspetti il comportamento del personaggio, tenteremo un approccio.al problema di sapere se Shakespeare, nel creare il personaggio, avesse in mente unaqualche rappresentazione simbolica di se stesso, e se tale interpretazione sia plausibile.

CAPITOLO II

Il MAGO

Prospero è il diretto discendente di una generazione di maghi e incantatori. Allo spettatore del XVII secolo che l'ha visto per la prima volta apparire sulla scena, Prospero deve aver fatto senza dubbio l'impressione di un mago, un incantatore su di un'isola. Leggiamo che l'attore che lo interpretava indossava una "roba" da renderlo invisibile; ossia, come è dato immaginare, un lungo manto trapunto di stelle luccicanti e di lune crescenti, in mano una bacchetta e il libro, in testa un cappello a punta e il mento coperto da una barba bianca fluente, quale si vede nel ritratto di John Dee, l'astrologo ufficiale della regina Elisabetta. È la tipica presentazione del mago da palcoscenico; ma

si tratta solo di(1) Le cifre si riferiscono alla numerazione dell'edizione Clarendon 1874 della "Tempesta", a cura di W. A. Wright.

(2) Citato dal Furness nel "Variorum Shakespeare"- (H. H. Furness, "A New Variorum Edition of Shakespeare", vol.IX, pagg. 77 e 354).

(3) Ved. E. B. Knobel & Robert Steele, in "Shakespeare's England", vol. I, cap. XV "Astronomy and Astrology".

apparenza esteriore, perché la figura di Prospero è ben lontana dalla forma stereotipata, solitamente associata al libro magico, alla bacchetta e al mantello stellato. Shakespeare si stacca da questa tradizione. Quale essa fosse nella letteratura inglese prima del XVII secolo varrà la pena di esporre, esaminando alcune significative figure di tali personaggi, come l'illusionista del "Frankelein's Tale" di Chaucer, il mago Arcimago della "Feerie Queen" di Spenser, stereotipi dell'infinita

varietà di maghi, stregoni, incantesimi che i drammaturghi del periodo pre-shakespeariano rinvennero nella conoscenza del popolo e misero in scena con tutti i loro misteriosi attributi esterni; i quali, come vedremo in seguito, hanno in comune certe caratteristiche che concorrono alla tipizzazione del personaggio-mago dell'epoca. 3. Il sapiente di Orléans di Chaucer Nel XIV sec. cominciarono a giungere in Inghilterra i primi racconti di magia dal favoloso oriente; il Cavaliere dei "Racconti" di Chaucer, divertito ed eccitato - come lo erano in realtà molti(4), parla di una magica presenza alla giovani dell'epoca - da queste storie di meraviglie e di portenti corte di Cambuscan (ossia Gengis Khan), del cavallo di bronzo, della spada incantata, dello specchio magico, dell'anello magico; e avendo ciò sollevato fra i pellegrini un certo gusto per la magia, l'onesto Franklin parla dell'amore di Aurelio per Dorigene, una bella enobile dama di Armorica, la quale, per gioco, promette di corrispondere all'amore di lui se egli sarà capace di far sparire pietre e rocce dalla riva del mare. Aurelio si strugge dalla disperazione, finché suo fratello pensa a un certo sapiente che vive a Orléans, il quale con le sue arti magiche potrà eseguire quanto imposto dalla donna. I due partono per Orléans e sono ricevuti dal mago nel suo studio, in mezzo ai suoi libri. Questi, per offrire ai due fratelli un esempio dei suoi poteri magici, li fa sedere a una tavola imbandita che, rotto l'incantesimo, si dimostra fantastica e irreale, come quella imbandita da Barmecido davanti a Sciacavac. Dopodiché, cominciano a parlare del loro affare e il mago accetta di fare l'operazione, ma "less than a thousand pound he would not have". Aurelio accetta a sua volta, e il mago, per mezzo di astrologici espedienti, riesce a creare agli occhi di tutti l'illusione che le.

Pietre sono sparite. Poi, però, Aurelio non riesce ad ottenere da Dorigene l'adempimento della promessa, e il mago, con gesto magnanimo, rinuncia al compenso e se ne ritorna ad Orléans.

Famosi alchimisti dell'epoca

Si può ricordare anche, stante la larga popolarità del tipo da lui impersonato, la colorita figura dell'alchimista dell'altro racconto, il "Canon's Yeoman's Tale", che sfruttando la credulità e la fiducia di un onesto prete di Londra, lo truffa, vendendogli la ricetta per fabbricare l'argento. La presenza di alchimisti dello stesso tipo nella letteratura inglese è durata a lungo e in forma cospicua; il pubblico inglese ha sempre mostrato curiosità e interesse per le scienze occulte, e l'alchimia era una delle pratiche più importanti.

"Magia" ("magic") era il termine generico col quale si indicavano varie pratiche, specialmente astrologia, alchimia,

che fossero pratiche pericolose e dannose per la società. La cabala e la demonologia erano considerate forme di magia nera e venivano associate a credenze e pratiche occulte. La legge le vietava per proteggere la popolazione da possibili influenze negative e per mantenere l'ordine sociale.
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
152 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/10 Letteratura inglese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher valeria0186 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura inglese e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Vallaro Cristina.