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The Elephant Man, David Lynch - Musica e sentimentalismo Pag. 1
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THE ELEPHANT MAN (DAVID LYNCH)

L'impatto emozionale della musica filmica

Quando si parla di "impatto emozionale", sono due le domande che sorgono:

  1. La musica può significare uno stato emozionale per lo spettatore?
  2. La musica può suscitare nello spettatore uno stato emozionale?

Si tratta di due domande apparentemente simili, ma a cui si possono dare risposte differenti. Ad esempio, la musica può significare felicità, ma non per forza la provoca nello spettatore.

Teoria dell'espressività musicale

Esistono due correnti di pensiero in merito all'espressività musicale.

  1. COGNITIVISTI: sostengono che la musica può significare emozioni, ma non suscitarle. Secondo loro, l'espressività musicale risiede nel nostro riconoscimento di un'emozione, non nella nostra esperienza di essa.
  2. EMOTIVISTI: sostengono che la musica può significare e può suscitare emozioni, poiché induce una risposta
emozionale negli spettatori-ascoltatori. Il rapporto della musica, nel film, non è solo con la narrazione, ma con le immagini e i suoni. Giudizio ed emozione Comunicare un contenuto emotivo, si è visto, non equivale a suscitare l'emozione corrispondente. La risposta dello spettatore, inoltre, può non corrispondere allo stato emotivo del personaggio (es. la sua rassegnazione suscita tristezza nello spettatore). Osservando The Elephant Man, infatti, lo spettatore non prova le stesse emozioni del protagonista. Funzione drammatica della musica filmica
  1. La musica dà alla visione un senso di continuità, ad es. attraverso il leitmotiv (brano musicale che ritorna)
  2. Rinforza l'unità formale e narrativa
  3. Accresce la valenza emozionale dell'ambientazione (ad es. nei film horror)
  4. Sottolinea gli stati psicologici dei personaggi
  5. Stabilisce il mood generale.
Differenza tra mood e picco emozionale:
  1. MOOD: bassa tonalità emozionale di
  2. lunga durata

    PICCO EMOZIONALE: di alta intensità e breve durata, riattiva il mood

    Possibilità delle immagini di accompagnare la musica

    Le immagini accompagnano la musica in due modi, attraverso la polarizzazione o attraverso la congruenza affettiva.

    POLARIZZAZIONE: il carattere emotivo della musica spinge il contenuto dell'immagine verso lo stesso polo emozionale; un'immagine neutra, ad es., può essere spinta verso l'allegria o la tristezza, che sono poli opposti. La musica, dunque, modifica la qualità emotiva dell'immagine.

    Un es. è rappresentato da Kubrik, che polarizza la musica di Beethoven e Rossini per una scena di stupro (Arancia Meccanica), mentre usa la sinfonia di Strauss, che rimanda a feste di fine Ottocento, su immagini di fantascienza (2001: Odissea dello spazio).

    CONGRUENZA AFFETTIVA: lo spettatore rileva che la dimensione emotiva della musica si accorda con il tono emozionale della narrazione, come avviene guardando i

    film di Spielberg, dove il tema di Indiana Jones è avventuroso, mentre quelli di E.T. e Schindler's List li pongono nel filone malinconico del regista.

    In questo caso, la musica intensifica l'interpretazione delle immagini: il potere emozionale delle immagini si combina con quello della musica e può indurre una risposta nello spettatore.

    The Elephant Man (David Lynch, 1980)

    Retorica del disgusto e sentimentalismo

    La traiettoria emotiva

    1. INCIPIT

    Si parte con un effetto di suspense, poiché la visione del famoso "Uomo Elefante" viene differita. L'uomo è oggetto esclusivo di sguardi altrui e lo spettatore vede soltanto le reazioni dei personaggi: fin da questo momento, nutre il terrore di essere disgustato da ciò che in futuro vedrà. La suspense è presente fin dal titolo e prosegue per ben venti minuti, prima che lo spettatore possa scoprire il volto dell'Uomo Elefante. Lynch lavora inizialmente sull'attesa del mostro.

    Unascelta tipica del filone horror (ad es. L'alba dei morti viventi, Romero). C'è un allineamento-coinvolgimento dello spettatore con il protagonista attraverso il personaggio di Treves (Anthony Hopkins): è con lui che lo spettatore scopre di allinearsi.

    L'allineamento percettivo, però, non corrisponde a quello cognitivo, perché non si comprende da quali azioni sia spinto; per tale motivo l'allineamento non genera subito coinvolgimento, essendoci ambiguità e opacità. Lynch non rispetta dunque i canoni dal cinema classico, ma è naturale, tendendo lui a essere del tutto anticlassico nei suoi film.

    Treves, comunque, non è il vero protagonista del film.

    DA "UOMO ELEFANTE" A MERRICK

    La narrazione trasforma il "freak" in un personaggio:

    1. parte come spettacolo da fiera, a causa della sua diversità
    2. "diventa" un essere vivente, perché poco alla volta lo
    spettatore lo scopre respirare, vedere, sentire, parlare: a. respirazione: insieme alla deformità, è il primo attributo che viene mostrato; b. sguardo: Merrick osserva attraverso un cappuccio nella fessura; c. ascolto: "Fai un cenno con la testa se capisci"; d. voce: "Sì..." (all'inizio la sua è quasi una fatica fisica). 3) conclude il film come una persona con ricchezza interiore, poiché desidera, riflette e prova emozioni. 24) LO SPETTATORE Le modulazioni del rapporto tra Merrick e lo spettatore si seguono in questo modo: 1) VISIONE MEDIATA (di altri personaggi): paura, stupore, commozione 2) VISIONE DELL'UOMO ELEFANTE: disgusto e al contempo umanità 3) ALLINEAMENTO: sensazione di essere disgustoso, senso di vergogna 4) COINVOLGIMENTO: commozione, compassione sentimentale La retorica del disgusto Il disgusto può essere generato dalla violazione del confine tra umano e animale (deformità fisiche). Ilcinema permette un’esperienza diretta di tale emozione, grazie all’impatto immediato dell’immagine. Il disgusto, sul piano tematico, è in questo film fisico, ma anche socio-morale, con il personaggio di Bytes e con quello di Jim, il guardiano notturno che si fa pagare per le visite all’Uomo Elefante da parte da ospiti esterni alla struttura. I freak affermano: «Buona fortuna. Chi ne ha più bisogno di noi?» Il sentimentalismo del film Merrick (John Hurt) viene mostrato come un bambino nel suo desiderio di ricongiungimento con la madre (ossia con il grembo materno), che per lui pare essere l’unico modo per fuggire dalla propria deformità. Alcune sequenze inducono reazioni sentimentali, come in quella che presenta l’attrice Miss Kendale Mrs Treves. Per quanto anticlassico, c’è qui una ripresa del canone classico hollywoodiano del melodramma. Il sentimentalismo Nel tempo, questo termine ha assunto un’accezione

    culturale negativa, a causa dell’ereditàbrechtiana (esperienza emotiva vs giudizio critico). Si tratta comunque di un’emozione legata alpianto, che dipende da un sentimento di impotenza o resa (nel caso di Merrick, l’impossibilità dinon poter essere mai completamente umano).Il sentimentalismo non produce azione, ma genera vergogna e imbarazzo.È alla base di tutti i generi hollywoodiani.I temi tipici che producono emozioni sentimentali sono:

    1. separazione e ricongiungimento: deriva dal bisogno innato di attaccamento;
    2. disgrazie di un personaggio giusto: si soffre per la sua impotenza.

    Analisi dell’incipit

    Nell’incipit del film si può notare lo stile visionario tipico di Lynch: il regista allude all’incidentedella madre di Merrick, ma non lo rappresenta. Il pianto del bambino allude al tema del rapporto trabambino e madre.Le risate e la musica da luna park risultano stranianti accanto al pianto della donna

    E all'ambientazione della scena, e si scontrano anche con la suspense. Il Freak Show era stato già rappresentato in Freaks (1932), film però in apparenza horror, con attori "freak" e con alla base il tema della vendetta.

Dettagli
A.A. 2014-2015
4 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ilmondohacolori di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Forme del cinema moderno e contemporaneo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Pierotti Federico.