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I Generi letterari in William Butler Yeats

E’ sempre stato difficile etichettare Yeats in un genere letterario: non era un classico, ma nemmeno un autore senza genere; Sempre in bilico tra romanticismo e decadentismo, era lui stesso cosciente di come il suo stile fosse inaccettabile rispetto alle necessità del teatro irlandese per il quale scriveva e si batteva e, per quanto legato alla sua terra, non era nemmeno un autore che si incaricava di riportare in poesia la “vox populi”. Seamus Heaney ha formulato un’ottima metafora quella per descrivere la vita, poetica e non, di Yeats (la illustrò in un testo poetico chiamato “Small Fantasia for W.B.”): il continuum, inteso come metafora del processo di integrazione totale, teso verso la “Unity of Being”. Sotto questo punto di vista a Yeats, poeta dell’astratta “vision”, era possibile intervenire grazie ai suoi testi in un piano strettamente materiale, come quello degli.maniera in cui viene utilizzato. Tuttavia, è interessante notare come il concetto di ibrido possa essere applicato anche alla letteratura irlandese del periodo. Infatti, molte opere di questo periodo presentano una mescolanza di stili e temi provenienti da diverse tradizioni letterarie, come ad esempio la tradizione celtica e quella anglosassone. Questa fusione di influenze diverse crea un'opera letteraria unica e originale, che riflette la complessità e la diversità della cultura irlandese. Inoltre, il periodo in cui Yeats scriveva era caratterizzato da un forte fermento politico e sociale in Irlanda. La lotta per l'indipendenza e la ricerca di un'identità nazionale erano temi centrali nella vita e nell'opera di molti scrittori irlandesi dell'epoca. Yeats stesso era coinvolto attivamente nel movimento per l'indipendenza irlandese e ha scritto numerosi poemi e opere teatrali che affrontano questi temi. In conclusione, il periodo in cui Yeats ha vissuto e scritto è stato un momento di grande cambiamento e trasformazione in Irlanda, sia dal punto di vista politico che culturale. La sua opera riflette questa complessità e offre una prospettiva unica sulla storia e la cultura irlandese del suo tempo.sua valenza negativa di ibrido = sterile (ma non per questo egli rifiutò le teorie darwiniane). Per discutere dei generi letterali in e secondo l'irlandese, c'è bisogno di qualcosa di più definito di un generale "hibridus", è conveniente usare un lessema a lui caro, "complexity". Nella sua opera omnia, l'autore riconosce di base tre generi: "Narrative Poetry", "Dramatic Period", "Lyric Poetry", inizialmente in questo ordine, che procede verso l'idealizzazione della natura (più avanti questa disposizione verrà poi cambiata) adottando una situazione di continuità, che egli ritiene governi i processi culturali: il risultato è di nuovo tendente all'ibridismo, simile ma distinto. Per l'analisi del continuum in Yeats può anche essere utile paragonare il pensiero del poeta irlandese a quello non dissimile di Bergson, che definiva questo.volta nel corso della sua carriera. Inoltre, Yeats sostiene che ogni genere letterario ha una sua specifica funzione e che la loro combinazione crea un'opera d'arte completa. Questo concetto di continuità e suddivisione delle parti si riflette anche nella sua poetica. Yeats crede che la poesia debba essere un'esperienza emotiva e spirituale, in grado di trasmettere un senso di mistero e di connessione con il divino. La sua poesia spesso si avvicina al simbolismo, utilizzando immagini e simboli per esprimere concetti complessi e profondi. In conclusione, la visione di Yeats sulla letteratura e sulla poesia è fortemente influenzata dalla filosofia di Bergson. La sua idea di un'evoluzione continua e indivisibile delle opere letterarie si riflette nella sua poetica e nella sua concezione dei generi letterari. La sua opera rappresenta un tentativo di combinare la complessità e la continuità per creare un'esperienza artistica completa.

volta nella suavisione.Il Viaggio testuale in W.B. YeatsE’ risaputo che nella biblioteca di Yeats ci fossero molti libri della cosiddetta odeporica, cioè la letteratura diviaggio: da Wortley a Dampier, mappe d’Irlanda e d’Italia… tutto le informazioni per un viaggiatoreinformato. Forse l’odeporica potrebbe anche indica la totalità della letteratura, nelle diverse accezioni deltermine, in quanto si va sempre incontro ad un viaggio, fisico, psichico, cronologico o atemporale in ogniscritto e quindi, anche nell’autore irlandese.Molti testi di Yeats parlano di viaggi, anche fisici, ma la critica non ha mai osservato le sue opere sottoquesto punto di vista, mentre invece si è parlato molto del ruolo attivo e ricco di simbologia del paesaggio(spesso irlandese) delle sue poesie; Proprio perché il paesaggio non è sempre irlandese, non si capisceperché la critica voglia identificare sotto l’etichetta di

“Yeats’s Country” solo quel Paese: secondo l’autore è necessario tenere sì conto dell’Irlanda, ma anche della globalizzazione, e della mondanità a cui l’autore era avvezzo. Bisogna quindi analizzare Yeats sotto questa nuova luce odeporica per scoprire che è più giusto parlare di uno “Yeats’s World” piuttosto che di un solo Paese, al fine di definire bene tutte le influenze che stanno alla base della sua poetica.
Un’altra scoperta data da questa analisi è il fatto che, se alla base di ogni testo c’è un viaggio e ciò è riscontrabile anche in Yeats, allora bisogna riconoscere anche un protagonista, un “mental traveller” dal sapore blakeano, di cui lo stesso autore irlandese riconobbe l’ispirazione; Così come in Blake (ma anche in Dante) poi, l’io-viaggiatore di Yeats è spesso identificato con l’autore, come si può ad
esempio riscontrarein modo evidente in "Coole Park, 1929" dove il soggetto trino ("traveller", "scholar", "poet") rappresenta inrealtà un unico viaggio testuale in continua espansione. Nel viaggio testuale esaminato in queste opere il poeta sottolinea, al fine di connettere idealmente l'Irlandacon il resto del mondo, tre luoghi a lui cari: Sligo, Dublino e Londra, che rappresentano la loro essenza, maanche, nella mentalità di "Anglo-Irish" come Yeats, uno scenario globale; Il fine ultimo riscontrabilenell'autore è, grazie a quest'analisi, quello di portare tutti gli irlandesi, protestanti o cattolici, verso unanuova Irlanda ed anche prende l'intero mondo e percorrerlo nella sua opera. Variazioni metaforiche sulla Scrittura in William Butler Yeats Nell'esaminare Yeats, molti critici si riconoscono in due fazioni opposte: filosimbolisti ed antisimbolisti, mala tesi dei primi nonsembra molto credibile, in quanto l'irlandese non continua il rapporto creato dai simbolisti tra realtà e testo, gestisce il rapporto sopraindicato diversamente e soprattutto contrappone alla "entreprise de dissémination" simbolista il suo "living world for text". Nella sua letteratura astratta e complementare, Yeats ha preso spunto da varie correnti, ed ecco quindi il perché alcune parti non sono dissimili dai simbolisti. In questo capitolo si vuole esaminare la diversa accezione metaforica del termine "writing" nel poeta premio Nobel nel 1923, sicuramente influenzato dal "complimentary dream", in quanto la parola è vista come mediazione tra unità e ombra dei suoi segni, ed appare come un simbolo ("symbolical writing"). L'obiettivo di Yeats sembra essere ben preciso: egli vorrebbe creare un nuovo tipo di scrittura, generalizzata e sovrastante ad una scrittura vocale ed una.

scrittura grafica. Nelle opere di Yeats non è sufficiente adottare la storica metafora del "weaving", cioè la tessitura praticata dal soggetto al filo della comunicazione testuale, sarebbe riduttivo: nelle sue opere infatti, questo tipo di metafora è legata al semantismo della parola "trade"; Soprattutto nella prima parte della sua carriera l'irlandese utilizza molto "weaving", inteso come paragone con il paziente lavoro dei ragni, che producono fili per la ragnatela, fili che rappresentano le metafore, i simboli, i personaggi... la loro unione in una ragnatela è la fantomatica conciliazione degli opposti, che molto richiama Blake. Già alla fine del XIX secolo però, la fortuna di questa metafora è già in declino. * * * Declino (ma mai sparizione) causato dal mutamento delle condizioni storico-politiche del periodo precedente la nascita del grande poeta, in cui, come già accennato prima,

“weaving” (appunto, non sparito) si fonde con “trade”, in una sorta di “complimentary dream”. “Trade” nasce sia per il contesto in cui è vissuto il giovane Yeats (il padre commerciava), sia per la funzione che era attribuita alla parola in quel periodo, cioè come veicolo di scambio.

L’autore, nel XX secolo, si interessò probabilmente di economia, estendendo il significato anche alla cultura (come nell’esempio del teatro irlandese); Alla luce di questo fatto, capiamo come mai Yeats ridefinì, ispirato dal “complimentary dream”, la relazione tra “trade” e “art”, sia in senso positivo che in senso negativo, e anche come mai in questo stesso periodo introduca la seconda metaforizzazione della scrittura (“trade”, per l’appunto), nel senso di negoziazione orientata verso la ricezione.

Lo stesso Yeats, parlando dei suoi testi, nota come

“weaving” sia proprio più della prosa che della poesia, mentre “trade” è il suo esatto opposto (conciliato). Folate keatsiane in “The Wind among the Reeds” di W.B. Yeats

Yeats si dichiarava romantico. Ma lo è stato veramente? Oppure avrebbe voluto esserlo? La critica dà versioni discordanti: alcuni sostengono fermamente che lo sia sempre stato, altri ritengono che lo sia stato solamente agli albori della sua poetica, mentre un altro gruppo sostiene che non lo sia mai stato.

Anche nel riconoscere le figure chiave che hanno ispirato l’irlandese ci sono dei contrasti: per quanto tutti siano d’accordo su Blake e su Shelley, alla voce “Keats” cominciano le polemiche; Alcuni critici pensano che Keats abbia avuto un’influenza totale su Yeats, altri ritengono che l’irlandese abbia attraversato una fase keatsiana nei suoi primi anni di lavoro, mentre altri ancora, pur riconoscendo punti in

comune, escludono categoricamente un'influenza di Keats, se non in qualche opera minore di scarso valore. Yeats, in ogni caso, recensì Keats, e lo definì un "fragmentary symbolist": simbolista perché faceva molto ricorso ai simboli, frammentario perché la sua visione poetica non era unitaria, era
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A.A. 2012-2013
4 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/10 Letteratura inglese

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