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VALLO SINAPTICO
• spazio di ~ 40 nm
• materiale glicoproteico di aspetto elettrondenso al TEM, fioccoso
• tale materiale si insinua anche nelle docce secondarie,
(ruolo fondamentale nella rigenerazione delle connessioni neuro-muscolari a seguito di danno)
formando la membrana basale giunzionale
Tramissione dell’impulso nervoso
Impulso nervoso originato nel motoneurone—>propagato nell’assone—>fino al bottone pre-sinaptico
1) liberazione per microesocitosi di acetilcolina, contenuta all’interno di vescicole del bottone pre-sinaptico
nello spazio inter-sinaptico. Il corpo cellulare del neurone produce le vescicole contenenti acetilcolina,
esse vengono trasportate lungo tutto l’assone
2) Il neurotrasmettitore acetilcolina si lega a specifici recettori nicotinici (nAChR) sulla membrana post-si-
naptica—>apertura dei recettori nAChR, che fungono anche da canali ionici—> Na+ entra e si ha depo-
larizzazione localizzata nella fibra muscolare
Limitazione della trasmissione dell’impulso:
- numerose chinasi fosforilano le 5 subunità dei recettori nAChR—>desensibilizzazione del recettore
- Acetilcolinesterasi (AChE), enzima rilasciato dal bottone pre-sinaptico e accumulato sul sarcolemma
post-sinaptico, idrolizza l’acetilcolina nello spazio inter-sinaptico
Esistono inibitori delle colinesterasi—> no limitazione dell’impulso nervoso
- reversibili= fisiostigmina
- irreversibili= gas nervini, insetticidi
3) Attivazione dei canali per il Na+ voltaggio-dipendenti—>propagarsi della depolarizzazione a tutto il sar-
colemma, tubuli T inclusi
Attivazione dei recettori diidropirimidinici della parete dei tubuli T
Attivazione dei recettori rianodinici nella parete della cisterna terminale—> liberazione di Ca2+ dal lume
della cisterna terminale nel sarcoplasma intorno ai sarcomeri
legame degli ioni Ca2+ alla troponina-C—>formazione del ponte tra actina e miosina
4) Ritorno della concentrazione sarcoplasmatica del Ca2+ ai livelli di riposo grazie alla pompa SERCA nel
lume delle cisterne terminali, in cui il Ca2+ si lega alla calsequestrina
RECETTORI x ACh della fibra muscolare
• 5 subunità proteiche omologhe (a,a, β, γ, δ) ad anello disposte a formare un canale ionico transmembrana
(x Na+ )
• entrambe le subunità alfa hanno sito di legame per Ach
• attivazione del recettore Ach - -> apertura cancello - -> entrata massiva di Na+ nella fibra muscolare -->
DEPOLARIZZAZIONE
TESSUTO MUSCOLARE STRIATO INVOLONTARIO=>MIOCARDIO
• si distingue: specifico ed aspecifico
• Le fibre miocardiche sono elementi cellulari distinti mono o binucleati
• non sono sincizi morfologici plurinucleati
• sono sincizi funzionali, per mezzo di strutture di connessione= dischi intercalari
forma dei cardiomiociti e loro disposizione nella costituzione del miocardio
• i miociti=fibre muscolari cardiache hanno forma grossolanamente cilindrica nella loro porzione centrale
• alle loro estremità hanno prolungamenti tozzi che si connettono tra loro, formando una rete tridimensionale
• lungh 80μm, Ø15μm 11
• rari contatti tra superfici laterali di cellule adiacenti, che in genere delimitano spazi ( abbondante connetti-
vo lasso molto vascolarizzato)
• Numerosi mitocondri => elevato metabolismo energetico
• Golgi, mitocondri, granuli di glicogeno, vescicole di secrezione: si concentrano nelle aree ai lati del nucleo
centrale, lasciate libere dalle miofibrille che si flettono per accerchiarlo
sezione trasversale
Miocardio al M.O:
• contorni irregolari
• calibro variabile, senza gradualità
• NUCLEO: centrale (anzichè periferico), allungato, subsarcolemmale, voluminoso nelle sezioni più grandi
• spazi tra le cellule
sezione longitudinale
Miocardio al M.O:
le cellule del miocardio presentano filamenti spessi e sottili simili a quelli del muscolo scheletrico anche per
l’organizzazione sarcomerica—>anch’esse mostrano striatura trasversale
• I filamenti sottili sono più sottili, quelli spessi più spessi=> maggior contrasto tra banda I e banda A
• TUTTAVIA, c’è minor individualità delle miofibrille, perchè i fasci di miofilamenti tendono a confluire gli uni
negli altri, intrecciandosi lungo il loro decorso
• quindi, la striatura TRASVERSALE risulta meno evidente per:
1) miofibrille meno voluminose
2) miofibrille meno numerose, c’è più distanziate tra di loro per sarcoplasma
3) mitocondri molto abbondanti disposti lungo i fasci di miofilamenti
4) Miofibrille con decorso non rettilineo a causa del nucleo centrale
• il connettivo interstiziale è abbondante
strie scalariformi/dischi intercalari
• molte ai confini cellula-cellula
dischi intercalari o strie scalariformi:
sono zone di contatto e adesione tra le estremità di cardiomiociti contigui
• Nei preparati istologici con ematossilina appaiono come tratti trasversali, interposti tra le estremità di fibre
adiacenti
• I dischi intercalari possono avere decorso rettilineo uniforme per tutto lo spessore della fibra
più spesso, risulta frammentato su piani diversi, collegati da segmenti verticali, a costituire una scala—>
strie scalariformi
– Al M.O. addensamenti
– Al T.E.M. sono visibili numerose escrescenze sulle membrane adiacenti che si interdigitano, sede di molte
specializzazioni:
desmosomi
» = a questo livello sono evidenti ispessimenti dati dalla convergenza in quei punti di
filamenti intermedi di desmina, che prendono attacco col sarcolemma
giunzioni adhaerentes
» puntiformi, non perimetrali = interessano aree di estensione limitata, non si
estendono come cinture continue
- siti di attacco di actina sarcomerica: in corrispondenza delle giunzioni adhaerentes il sarcoplasma
di ciascuna delle cellule adiacenti appare ispessito da materiale filamentoso su cui prendono attac-
co i miofilamenti sottili della banda I del sarcomero, che qui termina, ancorandosi al sarcolemma
pochi nexus
» desmina
NB: Come nelle fibre muscolari scheletriche, la costituisce i filamenti intermedi dei cardiomiociti
mette in relazione i sarcomeri con il citoscheletro subsarcolemmale per mantenere il registro dei sarcomeri
• nei tratti longitudinali => ci sono minori sollecitazioni meccaniche
– non ci sono interdigitazioni di membrane—> separate da 1,8 nm
– molti nexus, ma assenti altre specializzazioni
a livello di queste giunzioni si realizza il passaggio di ioni=> quindi, l’accoppiamento elettrico tra cardiomio-
citi, che non sono individualmente innervati
Si realizza così la rapida diffusione dell’impulso da un cardiomiocita all’altro
Reticolo Sarcoplasmatico e Tubuli T :
nei miocardiociti l’organizzazione strutturale è semplificata
– il RS è serbatoio di Ca2+
– serie di sarcotubuli a formare una rete disposta attorno alle miofibrille
– non esistono cisterne terminali nè fenestrate 12
– ma pedicelli ( ~ cisterne terminali), espansioni terminali dei tubuli longitudinali che aderiscono alle mem-
brane dei tubuli T, in prossimità della linea Z
– Diadi= tubulo T + una sola cisterna trasversale circoscritta
Tubuli T Miocardio
al T.E.M. sono visibili invaginazioni del sarcolemma simili ai tubuli T del muscolo scheletrico, ma
– calibro maggiore
– lungo linea Z: a differenza delle triade del muscolo scheletrico, le diadi sono a livello delle linee Z—> c’è
una diade per ogni sarcomero, anzichè 2 triadi per ogni sarcomero
– c’è del materiale glicoproteico sulla loro superficie, dato dalla continuazione della lamina basale delle
membrana plasmatica nella superficie interna del tubulo T
– quando i tubuli T sono attivati
Tessuto di conduzione del cuore ed innervazione del miocardio
• l’impulso di contrazione della muscolatura cardiaca insorge spontaneamente ad opera di un raggruppa-
mento di cellule muscolari specializzate a livello del , la cui azione è doadiuvata dall’ulte-
nodo seno-atriale
riore raggruppamento del , e poi trasmesso al
nodo atrio-ventricolare fascio interventricolare comune di
His—>Branca dx e sx, fibre del Purkinje
Il sistema nervoso autonomo regola la frequenza, intensità e durata della contrazione, ma non è necessa-
• rio per la generazione del battito cardiaco, che si genera autonomamente=> trapiantabilità del cuore
Fibre nervose e muscolari assumono contatti stretti ma non si osservano giunzioni neuromuscolari elabo-
• rate come quelle delle fibre scheletriche
• NB: ci sono recettori MUSCARINICI per l’Acetilcolina, controllati dal nervo X che inibisce l’attività contrat-
tile del miocardio
Il cuore è innervato dal sistema nervoso:
- parasimpatico, mediante fibre del n. Vago
- ortosimpatico, mediante fibre dei nn. Toracici
Tale contrazione ha i soli effetti di modulazione della frequenza (cronotropo) e della forza (inotropo)
Le fibre nervose amieliniche entrano in contatto con i cardiomiociti, le loro terminazioni nervose contengono
vescicole sinaptiche.
Liberazione di Acetilcolina dal n. Vago (parasimpatico)—> rallenta battito cardiaco
Liberazione di Noradrenalina dal simpatico—> accelera battito cardiaco
=>L’acetilcolina ha effetti opposti a seconda che agisca sul muscolo scheletrico o su quello cardiaco
Recettori per l’Acetilcolina (ACh)
Recettori NICOTINICI per l’Ach sulle fibre muscolari scheletriche
• Sono anche canali per il Na + => conseguente depolarizzazione della membrana plasmatica e
• attivazione della cellula
• Effetto: attività contrattile dei muscoli scheletrici
• Controllo: da parte delle fibre motrici nervi cerebrospinali
• Recettori MUSCARINICI su miocardiociti
• provocano l’apertura dei canali per il K + (non intrinseci al recettore) => iperpolarizzazione della
membrana plasmatica
• Effetto: inibizione dell’attività contrattile del miocardio
• Controllo: da parte del nervo vago (X paio dei nervi encefalici)
Funzioni endocrine del miocardio
cellule mioendocrine localizzate nell’atrio dx
• I cardiomiociti atriali contengono granuli di secrezione con il
• fattore natriuretico atriale (ANF)
– responsabili del controllo dell’equilibrio idrosalino e della volemia
– l’ANF è secreto in risposta ad aumento della pressione venosa di ritorno percepita a livello atriale e della
volemia sanguigna 13
– L’effetto dell’ANF sul rene provoca—> aumento dell’escrezione di Na, aumento della diuresi
– vasod