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Inoltre l’epitelio si può anche specializzare, diventando ad

esempio in grado di produrre delle sostanze: è questo il caso

delle cellule che vanno a costituire le ghiandole, specializzate

nella produzione di particolari secreti.

Le cellule epiteliali sono strettamente impacchettate tra loro,

presentano un lato basale e un lato apicale; le pareti laterali di

queste cellule a contatto tra di loro sono specializzate alla

funzione di tenere unite strettamente le cellule tra di loro.

Questo orientamento spaziale (lato basale/lato apicale) fa si

che la cellula distribuisca gli organi in modo particolare (c’è

anche una polarizzazione funzionale): in genere il nucleo è

spostato verso la superficie basale, i mitocondri e il RER in

sede basolaterale, il Golgi in posizione intermedia, mentre le

vescicole di secrezione si spostano verso l’apice della cellula

dove possono far fuoriuscire il loro contenuto all’esterno

fondendosi con la membrana plasmatica.

Ognuna di queste superfici, quindi sia le superfici laterali che

quelle basali o apicali presentano delle specializzazioni di

membrana con ruoli specifici. In corrispondenza della

superficie apicale possiamo trovare ciglia (l’epitelio prende il

nome di cigliato. Essendo estroflessioni della membrana

plasmatica dotate di mobilità, il ciglio serve a far defluire i fluidi

che si trovano sulla superficie dell’epitelio. coppia di

microtubuli centrale o fibrille e nove fibrille periferiche costituite

da una tripletta di microtubuli) o microvilli (sono sempre delle

estroflessioni della porzione apicale della membrana cellulare

ma in genere più corti e larghi e non sono mobili. Essi servono

ad ampliare la superficie della porzione apicale della

membrana plasmatica della cellula epiteliale in modo da

aumentare la superficie di contatto tra cellula e l’ambiente,

esterno oppure interno come l’ambiente che troviamo dentro

un organo cavo delimitato dal tessuto epiteliale; ciò è utile ad

esempio nella funzione dell’assorbimento. All’interno dei

superfici

microvilli troviamo dei microfilamenti di actina). Le

laterali delle cellule epiteliali presentano specializzazioni di

membrana che consentono l’adesione stretta tra le cellule

epiteliali per garantire la continuità dell’epitelio e che

impediscono l’entrata libera di sostanze, in quanto lo spazio è

quasi del tutto assente tra le cellule ed esse devono per forza

passare attraverso le cellule epiteliali che quindi operano un

processo di selezionamento delle sostanze. Le giunzioni

intercellulari che garantiscono la connessione tra cellule vicine

giunzioni occludenti strette

sono dette o giunzioni (esse

garantiscono una stretta adesione tra cellule vicine

trasformando l’epitelio in una barriera, grazie a delle proteine

integrali di membrana chiamate occludine o claudine. Ad

esempio nell’intestino impediscono che gli enzimi lì presente

possano penetrare negli strati sottostanti. Im genere troviamo

queste giunzioni nella porzione apicale della cellula così da

impedire il passaggio di sostanze dall’ambiente che delimita

l’epitelio; c’è una parziale fusione della porzione lipidica delle

giunzioni ancoranti

membrane), (queste giunzioni hanno più un

ruolo di connessione meccanica, di stabilità meccanica,

essendo legate con il citoscheletro. Tra queste troviamo le

giunzioni aderenti che si trovano un po’ più in basso rispetto a

quelle occludenti, lascia un piccolo spazio tra le due

membrane. Lo spazio tra le due cellule collegate da giunzioni

aderenti è colmato da una fitta rette di filamenti di

glicoproteine della famiglia delle caderine che sono in contatto

all’interno di ciascuna cellula con i filamenti di actina del

desmosomi

citoscheletro. Tra le giunzioni ancoranti troviamo i

che hanno una funzione di grande resistenza meccanica; sono

delle piccole zone di adesione tra cellule presenti lì dove il

rischio di stress meccanico è maggiore. Lo spazio tra le cellule

vicine è abbastanza ampio ma è colmato da una fitta di rete di

filamenti glicoproteici della famiglia delle caderine che vanno

ad ancorarsi ad una placca proteica posta all’interno della

membrana plasmatica di ciascuna cellula che forma il

desmosoma costituita da desmoplachina. Alla placca vanno

anche ad ancorarsi i filamenti intermedi del citoscheletro

costituiti da keratina. I desmosomi possono essere presenti

sulle superfici laterali delle cellule epiteliali, ancorandole,

oppure troviamo gli emidesmosomi in corrispondenza delle

superfici basali delle cellule perché sono rivolti verso il

versante basale della cellula e collegano la cellula alla lamina

giunzioni comunicanti

basale sottostante) e o GAP

( consentono il passaggio di piccole molecole tra cellule vicine,

poiché formano dei canali formati da proteine dette

connessine: 6 connessine si uniscono insieme a formare un

connessone che consente il passaggio di piccole molecole

(peso molecolare inferire a mille dalton) senza che esse

passino per lo spazio extracellulare. Il connessone rappresenta

come un canale che può essere chiuso o aperto, la

concentrazione di ioni calcio regola l’apertura o la chiusura del

canale. In genere gli ioni Ca2+ sono presenti in scarsa misura

all’interno della cellula e il connessone è aperto, è permeabile,

se la concentrazione di ioni Ca2+ cambia esso tende a

chiudersi. Questi tipi di giunzioni sono particolarmente

abbondanti nel tessuto muscolare striato o cardiaco e nel

tessuto muscolare liscio).

superficie basale

La delle cellule epiteliali, ovvero quella parte

rivolta verso la membrana basale e che separa l’epitelio dal

sottostante tessuto connettivo, è costituita da due parti: la

lamina basale ( è la porzione rivolta verso la cellula epiteliale

che viene prodotta dalla cellula epiteliale; è una matrice

costituita per lo più da glicoproteine e da una rete di sottili

lamina reticolare

filamenti proteici) e la (costituisce quella parte

di superficie basale rivolta verso il tessuto connettivo, è infatti

prodotta dalle cellule del tessuto connettivo, è costituita oltre

che da sostanza fondamentale addensata anche da piccoli

fasci di fibre reticolari che sono fibre del connettivo). Le

funzioni della membrana basale è di garantire l’adesione

dell’epitelio al tessuto sottostante, di consentire o meno il

passaggio di sostanze dal connettivo all’epitelio o viceversa

(questa funzione è molto importante poiché l’epitelio non è

vascolarizzato) da cui derivano le sostanze di nutrimento e la

membrana basale può legare anche fattori di crescita che

quindi possono regolare lo sviluppo dell’epitelio.

I tessuti epiteli si possono dividere in due grandi gruppi:

rivestimento

-di : sono epiteli che rivestono o la superficie

corporea come l’epidermide oppure cavità interne del corpo le

quali possono essere in comunicazione con l’esterno (ovvero

le mucose) oppure possono non essere in comunicazione con

l’esterno (ovvero le sierose) oppure possono rivestire condotti

interni dell’organismo come vasi linfatici o sanguigni. Gli epiteli

di rivestimento si possono classificare anche in base al

numero di strati delle cellule che li costituiscono:

semplici o monostratificati:

-epiteli costituito da un unico strato

di cellule. In questa categoria troviamo anche gli epiteli

pseudostratificati. Sono i più comuni nel nostro corpo.

composti o pluristratificati:

-epiteli costituiti da più strati di

cellule. Il più comune è l’epitelio pluristratificato pavimentoso;

o in base alla morfologia delle cellule che li compongono (la

morfologia in un epitelio semplice è riferita alla forma delle sue

cellule, mentre in un epitelio composto la classificazione in

base alla morfologia fa riferimento allo strato più superficiale

dell’epitelio)

Queste due caratteristiche di classificazione possono essere

unite, per cui si avranno ad esempio epiteli pavimentosi

semplici o epiteli cubici semplici o pavimentosi composti.

·tessuti epiteliali semplici:

Possono essere:

-pavimentosi (o squamosi):

Il tessuto epiteliale pavimentoso semplice è costituito da

cellule molto appiattite, basse, più larghe che alte, in cui

l’unica porzione un po’ più rialzata è rappresentata dalla

regione dove è presene il nucleo. Queste cellule sottili non

sono adatti alla protezione degli strati sottostanti ma

consentono il passaggio di sostanze ai due lati dell’epitelio,

quindi favorisce lo scambio di sostanze tra l’ambienti interno o

esterno e il sottostante tessuto connettivo. Ad esempio un

epitelio pavimentoso semplice lo si ritrova nel parenchima

polmonare dove troviamo delle cavità, dette alveoli,

circoscritte da un sottile strato di epitelio semplice

pavimentoso detto epitelio alveolare che permette lo scambio

di gas dall’ambiente che l’epitelio delimita al tessuto

sottostante, il connettivo dove sono presenti i vasi sanguigni

(ovvero i gas della respirazione, l’ossigeno in entrata e

l’anidride carbonica in uscita; questi gas tendono ad andare

per diffusione semplice alla zona a minor concentrazione).

Anche a livello delle sierose, ovvero membrane che rivestono

cavità interne del corpo non comunicanti con l’esterno,

troviamo epiteli pavimentosi semplici. Le sierose nel nostro

corpo sono tre: il peritoneo, il pericardio e pleura . Il peritoneo

riveste gli organi della cavità addominale ed appunto è

provvisto di un epitelio pavimentoso semplice. A livello delle

sierose il rivestimento epiteliale pavimentoso semplice prende

il nome di mesotelio. Un epitelio pavimentoso semplice si trova

anche a rivestire i vasi sanguigni. A livello dei vasi sanguigni il

rivestimento epiteliale semplice pavimentoso prende il nome di

endotelio. Anche le cavità del cuore sono rivestite da un

epitelio pavimentoso semplice.

polmone/cavità corporee non comunicanti con l’esterno:

mesotelio/ rivestimento vasi sanguigni: endotelio

-cubici (o isoprismatici):

cubico semplice

L’epitelio è costituito da cellule la cui altezza

più o meno equivale alla larghezza, cubiche appunto. In queste

cellule cubiche in genere il nucleo ha una posizione centrale.

Questo tipo di epitelio è un po’ più robusto di un epitelio

pavimentoso semplice; la sua funzione di protezione è

comunque limitata poiché si tratta di un solo strato cellulare.

Queste cellule possono specializzarsi nella secrezione o

n

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Publisher
A.A. 2018-2019
17 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sara5657 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia umana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Siena o del prof Lorenzoni Paola.