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EMOPOIESI
L'emopoiesi è il continuo rinnovamento degli elementi figurati del sangue con la formazione di
nuove cellule. Questo è necessario perché gli elementi del sangue hanno vita media breve ma il
loro numero deve essere costante. Vengono prodotti a partire dalle cellule staminali emopoietiche
che sono cellule multipotenti . In base al prodotto finale si possono distinguere tre linee
maturative principali:
1. La linea eritropoietica, che porta alla formazione degli eritrociti
2. La linea linfocitopoietica, che porta alla produzione linfociti
3. La linea mielopoietica, che porta alla formazione degli altri globuli bianchi e delle piastrine.
Quest'ultima comprende la linea granulocitopoietica, trombocitopoietica, che porta la
formazione delle piastrine, e la linea differenziativa monocitopoietica delle cellule
monocito-macrofagica.
L'emopoiesi si realizza con una progressiva restrizione della potenzialità di sviluppo con
indirizzamento verso le singole linee differenziative in cui le cellule di ciascuna linea acquisiscono
caratteristiche morfologiche e funzionali proprie, in queste tappe intermedie si parla di
progenitori o precursori. L'emopoiesi ha luogo in organi emopoietici, che sono vari nel periodo
embrio-fetale e nella vita post-natale. Il contesto ambientale, il microambiente, ha un ruolo
fondamentale nel commitment.
La prima sede embrionale è il mesoderma. La cellula staminale multipotente origina dal
mesoderma extraembrionale del sacco vitellino e dalla regione aorta-gonado-mesonefrica. Alla
quinta settimana dello sviluppo embrionale, le cellule staminali emopoietiche colonizzano il fegato
e poi il midollo osseo, il timo e la milza. Nella vita fetale il principale organo emopoietico è il fegato
e per questo assume grandi dimensioni. I linfociti sono prodotti nel timo dalla decima settimana e
dopo la nascita il midollo osseo diventa il principale organo emopoietico. Se necessario, gli altri
possono riprendere la loro funzione in una emopoiesi extramidollare. Il midollo osseo inizia la sua
attività verso il quinto/sesto mese della vita fetale e continua nella vita post-natale.
Si chiama midollo rosso poiché presenta elementi della serie eritrocitaria. Dopo i primi anni di vita
si assiste a una trasformazione in midollo giallo dovuto all'accumulo di cellule adipose. Questo
consegue alla perdita di funzione. Nell'adulto rimane nello sterno, nella diploe delle ossa della
volta cranica, nelle vertebre, nelle coste, nelle ossa pelviche, nelle epifisi prossimali dell'omero e
del femore. Nella sua impalcatura stromale di fibre reticolari vi sono cellule staminali
emopoietiche, progenitori mieloidi e linfoidi, cellule appartenenti alle diverse linee. Si possono
riconoscere un compartimento vascolare, un compartimento di sostegno e un compartimento
emopoietico.
1. Il compartimento vascolare: il sangue proviene dalle arterie nutritizie dell'osso, un'arteria
longitudinale centrale da cui si staccano rami arteriosi radiali che si trasformano in capillari
e si continuano in seni venosi o sinusoidi di calibro irregolare. Questi si svuotano in una
vena longitudinale centrale parallela all'arteria. L'emopoiesi si compie negli spazi
extravascolari compresi fra i sinusoidi. La parete dei seni venosi è formata da endotelio,
membrana basale e uno strato avventiziale incompleto. Le cellule endoteliali sono molto
sottili ma e talvolta non discontinue (fenestrature con diaframma) e sono le aree
attraverso le quali le cellule mature migrano nel circolo sanguigno. Lo strato esterno è fatto
di periciti che impediscono alle cellule danneggiate di passare in circolo e i vasi venosi sono
la sede di scambio fra midollo e circolo sanguigno.
2. Il compartimento di sostegno: vi sono cellule reticolari che formano con le loro
ramificazioni una guaina avventizia. Sintetizzano fibre reticolari argirofile e con i loro corpi
e processi costituiscono la trama reticolare del midollo. Lo stroma cellulare è rinforzato da
collagene e proteine di adesione.
3. Il compartimento emopoietico: Le cellule emopoietiche sono aggregate in cordoni o
interstizi cuneiformi tra i seni venosi. Gli eritroblasti si trovano negli isolotti eritroblastici,
vicino alla superficie esterna dei sinusoidi, questi isolotti sono formati da un macrofago
centrale con intorno uno o più strati concentrici di eritroblasti. Il macrofago può fagocitare
eritroblasti difettosi. Anche i megacariociti si trovano a ridosso della parete vascolare. I
granulociti maturano in profondità nei cordoni, lontano dai vasi venosi, mentre le regioni
staminali mieloidi e le cellule progenitrici si trovano nelle regioni sottocorticali. Linfociti e
macrofagi sono vicini ai vasi arteriosi.
Il midollo ha quindi anche attività emocateretica
.
Il sistema emopoietico è costituito da popolazioni riconducibili a compartimenti distinti: il
compartimento delle cellule staminal i, il compartimento dei progenitori, il compartimento dei
precursori. Le cellule staminali emopoietiche sono multipotenti e possono differenziarsi in tutte le
cellule del sangue e in piastrine. Hanno l'antigene di membrana CD34 e i marcatori compaiono
durante il commitment. In genere sono quiescenti e sono reclutate nel ciclo cellulare da fattori di
crescita. Sono dotate di autorinnovamento grazie alla divisione asimmetrica. Nell'adulto sono nel
midollo osseo, ma si trovano anche nel cordone ombelicale e nello sviluppo prenatale si trovano
nell'abbozzo aorto-gonadico-mesofrenico, fegato fetale e milza. Il passaggio al compartimento dei
progenitori dipende dall'interazione di fattori di crescita con appropriati recettori e questo è il
commitment
. Probabilmente la transizione è dovuta a interazione stocastica (modello stocastico)
oppure può essere determinata dal microambiente (modello induttivo). Il risultato è comunque
una restrizione delle potenzialità differenziative e delle capacità proliferative. I progenitori sono
indirizzati verso linee differenziative specifiche e hanno ridotta capacità di autorinnovamento. Vi
sono tre tipi di progenitori per via dei fattori di crescita implicati nella regolazione del
differenziamento e alla linea emopoietica a cui danno origine. La tappa iniziale è il
differenziamento precoce nell' elemento mieloide e in quello linfoide, la cellula mieloide dà origine
a globuli rossi, granulociti, monociti e megacariociti, la linfoide ai linfociti B e T.
- Per la linea eritroide sono stati identificati due progenitori: BFU-E e CFU-E. Il primo richiede
alti livelli di eritropoietina, IL-3, IL-9; il secondo è prossimo al proeritroblasto e richiede
modeste quantità di eritropoietina.
- I progenitori cellulari dei granulociti-macrofagi (CFU-GM) dipendono da fattori di crescita e
ne risultano tre tipi: GM-CSF o CFS-2, G-CSF o CSF-3 e M-CSF o CSF-1.
I precursori unipotenti costituiscono le tappe terminali che precedono la formazione degli elementi
maturi. Sono tipici di ciascuna linea differenziativa e hanno alta attività mitotica. Il microambiente
è costituito dal complesso morfofunzionale formato dalle cellule, matrice e fattori di crescita.
● Le cellule sono vicine ai vasi che hanno una parete sottile e sono definiti seni sanguigni . Le
cellule non emopoietiche sono rappresentate da cellule stromali come fibroblasti,
adipociti, cellule endoteliali, osteoblasti e cellule dendritiche. Le cellule reticolari formano
un intreccio reticolare che avvolge e sostiene le cellule emopoietiche.
● Il microambiente influenza il commitment, oltre a dare supporto meccanico. Infatti può
essere considerato una nicchia differenziativa. Ad esempio il contatto tra cellule staminali
emopoietiche e osteoblasti è fondamentale per mantenere lo stato di staminalità.
● I componenti della matrice più coinvolti sono collagene, laminina, fibronectina, GAG, e
mediano meccanismi di interazione adesiva.
● I fattori di crescita sono fondamentali nel determinare la progressione lungo le tappe
maturative, svolgono un controllo numerico regolando la proliferazione dei progenitori. I
fattori di crescita sono circa 30. L'eritropoietina è una glicoproteina prodotta dal rene in
risposta all’ipossia del tessuto renale, è necessaria per la maturazione dei progenitori
cellulari eritroidi. La sua azione primaria è quella di indurre la comparsa di proeritroblasti.
IL-3 viene prodotta da linfociti e stimola la formazione di granulociti, macrofagi, eosinofili e
mastociti.
I precursori hanno ampia attività proliferativa per amplificare la popolazione cellulare, dopodiché
subentrano le modificazioni necessarie per il differenziamento. Il ciclo cellulare si compie in sedi
specifiche, il compartimento maturativo sono il midollo osseo o il timo, poi vi è il circolo sanguigno
e un compartimento tissutale, in modo che gli elementi adempiano le loro funzioni nei tessuti.
Eritropoiesi. Durante la maturazione, i precursori dell’eritrocito presentano cambiamenti
citologici, aumenta il contenuto di ribosomi liberi e quindi la basofilia, poi la sintesi e l'accumulo di
emoglobina quindi l'acidofilia. La cromatina condensa e poi il nucleo viene espulso. Il
compartimento degli elementi precursori degli eritrociti si chiama eritrone . Il processo di
maturazione dura 4-5 giorni, fino a che il nucleo diventa picnotico cosa che avviene allo stadio di
eritroblasto ortocromatico. I macrofagi collaborano nella maturazione dei globuli rossi.
1. Proeritroblasto: è il primo precursore identificabile. È molto più voluminoso, fino a 25 μm,
ha un nucleo largo e citoplasma basofilo, va incontro a molte divisioni mitotiche
2. Eritroblasto basofilo: ha cromatina condensata e citopl