vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
TESSUTO CARTILAGINEO
È un tessuto connettivo specializzato di sostegno. Lo ritroviamo a livello dello scheletro dell’embrione e del
bambino, nel naso nella trachea, bronchi, orecchio esterno, superfici articolari, cartilagini costali.
Caratteristiche generali
È un tessuto flessibile grazie alla composizione della sua matrice: è formatta dal 80% di acqua,
proteoglicani, GAGs. È priva di vasi e nervi poiché si trova in zone soggette pressione e sollecitazioni
meccaniche. È circondata da un involucro di tessuto connettivo fibroso, il pericondrio.
Ci sono tre tipi di tessuto cartilagineo: cartilagine ialina, fibrosa, elastica.
1) CARTILAGINE IALINA
Ha un aspetto vetrato ed è quella più diffusa, che va incontro ad ossificazione. È costituita da tre tipi di
cellule, condroblasti condrociti e condroclasti.
Queste cellule si originano da cellule mesenchimali le quali iniziano a differenziare ritirando i prolungamenti
e assumendo una forma circolare. In questo modo danno vita ad accumuli cellulari che prendono il nome di
Blastema protocondrale. Le cellule iniziano secernere le componenti della sostanza amorfa diventando
condroblasti.
I condroblasti sono cellule circolari che producono tutte le componenti della sostanza amorfa e della
cartilagine in generale.
A questo punto i condroblasti saranno circondati dalla matrice da loro prodotta che non permette alle
cellule di muoversi. Così, la loro attività diminuisce e questi maturano in condrociti.
Man mano che i condrociti si dividono formano i gruppi isogeni (chiamati così perché derivano dalla stessa
cellula madre)all’interno di cavità della sostanza amorfa dette lacune cartilaginee.
Il mesenchima che circonda tale cartilagine in via di formazione, forma l’involucro esterno detto
pericondrio. Il successivo accrescimento della cartilagine avviene per apposizione o per accrescimento
interstiziale:
-Apposizione: il differenziamento di cellule mesenchimali avviene alla periferia.
- accrescimento interstiziale: gli elementi già differenziati si dividono formando nuove cellule che depositano
nuova sostanza amorfa.
Possiamo distinguere tre zone all’interno di una cartilagine ialina:
ZONA RADIATA (interna) ricca di gruppi isogeni;
ZONA INTERMEDIA con cellule arrotondate e senza gruppi isogeni;
ZONA TANGENZIALE (periferia) con cellule più appiattite e abbondanti, senza gruppi isogeni e
con lacune cartilaginee vicine.
La parte fibrillare della cartilagine ialina è rappresentata da microfibrille di collagene di tipo II non raccolte
in fasci. Sono meno numerose intorno alle lacune e più numerose man mano che ci sì allontana dalle
lacune. Infatti, intorno alle lacune ci sarà più sostanza amorfa, tali zone sono più basofile e formano La
matrice territoriale in cui i proteoglicani formano un anello basofilo intorno alle lacune detto capsula.
Tra le lacune ci sono più fibre collagene che rappresentano una parte meno basofila (più chiara) detta
matrice interterritoriale.
La sostanza amorfa è ricca di proteoglicani e GAGs ( come gli eparansolfati e condroitinsolfati ),perciò, è
altamente idratata e basofila. Una proteine abbondante proteina abbondante è la condronectina che media
l’adesione dei vari elementi cellulari.
Granuli della matrice sono granuli non avvolti da membrana contenenti aggregati proteoglicani.
La cartilagine ialina si trova soprattutto nella laringe, trachea, bronchi, naso esterno, scheletro
dell’embrione e terminazioni articolari delle ossa lunghe.
2)CARTILAGINE ELASTICA
È presente soprattutto nell’epiglottide, laringe, tuba uditiva, meato uditivo esterno.
È più elastica e flessibile della cartilagine ialina. Contiene pericondrio e collagene di tipo II, un colore
giallastro dovuto alla presenza di fibre elastiche, le lacune e i gruppi isogeni sono più piccoli, non è soggetta
a calcificazione, le cellule sono più vicine perché c’è meno sostanza amorfa che ha un basso contenuto di
proteoglicani.
3)CARTILAGINE FIBROSA
È presente nei dischi intervertebrali, menischi e labbri articolari, zona di intersezione di tendini su ossa.
È formata da fibre collagene di tipo I organizzate in grossi fasci, i condrociti si trovano negli interstizi tra le
varie fibre, gruppi isogeni sono più allungati, non vi il pericondrio.
TESSUTO OSSEO
È il tessuto connettivo specializzato di sostegno, costituito da fibre collagene di tipo I molto abbondanti che
danno resistenza alla trazione e fibre reticolari disposte intorno ai vasi.
La sostanza intercellulare è rappresentata da una matrice organica e una inorganica detta anche minerale:
- Organica è formata da diverse glicoproteine comenosteonectina consente la formazione di cristalli
( componente minerale), sialoproteine, osteocalcina, proteoglicani come decorina e biglicano.
- Inorganica è formata da cristalli di apatite e idrossiapatite che conferiscono durezza e rigidità e
permettono il deposito di ioni calcio.
Le cellule presenti sono preosteoblasti, osteoblasti, osteociti, osteoclasti.
1)PREOSREOBLASTI
Hanno una forma fusata e appiattita con nucleo grande il centrale. Rappresentano il primo stadio di
differenziamento di cellule mesenchimali. Rivestono i canali di Havers e di Volkman, formano uno strato
continuo rispetto alla superficie interna di endostio e periostio.
2)OSTEOBLASTI
Hanno una forma cuboidale e sottili prolungamenti sulla superficie, sono molto basofili. Formano uno
strato epitelioide infezioni scolo tramite gap Junctions e caderine. Contengono granuli Pas+ rivolti verso la
matrice in via di mineralizzazione.
Hanno la funzione di sintetizzare La matrice dell’osso deponendo prima la parte organica e poi quella
minerale. Presentano recettori per il paratormone che, tramite tale legame, andrà ad attivare
indirettamente gli osteoclasti.
3)OSTEOCITI
Sono le cellule principali dell’osso è considerati osteoblasti inattivi. Presentano un nucleo piccolo e una
forma stellata causa di prolungamenti molto lunghi. Il prolungamento più sviluppato è detto ciglio primario.
Si formano dagli osteoblasti, che, dopo aver prodotto la matrice rimangono imprigionati nelle lacune ossee.
Nelle lacune sono presenti corpi cellulari mentre prolungamenti li troviamo nei canalicoli ossei che
permettono il collegamento con altri osteociti. I canalicoli permettono anche il nutrimento poiché tra i
canalicoli prolungamenti non vi è matrice ossea ma solo tessuto osteoide(solo parte organica della matrice)
che permette il passaggio di sostanze nutritive.
Il ciglio primario non si trova nei canalicoli ossei perché funge da sensore, cioè, avverte il carico sull'osso. Se
c'è meno carico, lo stile uscita produce FGF23 che inibisce l’assorbimento di calcio a livello dei reni. Se non
è percepito alcun carico è prodotta la sclerotina che induce il riassorbimento dell’osso.
Gli osteociti non possono dividersi a causa della matrice calcificata che li circonda, quindi, dopo la
deposizione di Sali minerali l’accrescimento dell’osso avverrà solo per apposizione.
4)OSTEOCLASTI
Sono cellule abbastanza grandi e multinucleate formano infatti dei sincizi, cioè unione di più cellule. Il
citoplasma è ricco di lisosomi. Si trovano in fossette dalla loro attività erosiva a livello delle trabecole e sono
dette lacune di Howship. Sono cellule polarizzate perché sulla superficie di volta verso l’osso in
riassorbimento presentano un orletto increspato (ruffled border).
Presentano recettori per la calcitonina che permette la loro inattivazione. Derivano da cellule mesenchimali
della linea monocito-macrofagica. Quando il PC HP lega al recettore degli osteoblasti attiva la produzione di
m-csf che attiva i macrofagi permettendo il differenziamento in osteoclasti. Si agisce a livello del midollo
attiva i monociti che attivano gli osteoclasti tramite la molecola RANKL.
La loro funzione è quella di occuparsi del riassorbimento dell’osso che avviene in tre fasi:
- Adesione alla matrice attraverso l'osteopontina, in modo che, le sostanze che producono non
arrivino in altre parti della matrice. Si forma, così, una zona isolata detta zona sigillante in cui
troviamo i PODOSOMI che isolano il microambiente.
- Viene poi un'acidificazione del microambiente tramite una pompa H+.
Gli ioni H+ vengono riversate nella zona sigillante, il pH acido inizia a solubilizzare i Sali minerali.
Avviene, quindi, la degradazione della matrice organica enzimi come la catepsina k che scende le
componenti organiche che attraversano l'osteoclasta per transcitosi e vengono riversati dalla parte
opposta a livello degli osteoblasti.
ORGANIZZAZIONE TESSUTO OSSEO
Il tessuto osseo si divide in lamellare e non lamellare.
NON LAMELLARE : è il tessuto osseo più semplice con fibre collagene non regolari Mara costa in
fasci intrecciati. L’unità base e l'osteone primitivo formato da fibre collagene che circondano un
canale di Havers centrale.
LAMELLARE: tutte le componenti sono disposte in maniera precisa ed ordinata, sono raccolte in
lamelle, le fibre collagene della stessa lamella sono orientate nella stessa direzione. Ci sono due
tipi di lamelle: spesse e sottili. Quelle spesse hanno una maggiore componente minerale e
conferiscono rigidità. Quelle sottili hanno maggiore componente fibrillare e conferiscono maggiore
elasticità. Per far si che l’osso abbia resistenza meccanica in tutte le direzioni, le fibre appartenenti
alla nelle diverse hanno direzioni differenti.
Distinguiamo due tipi di tessuto osseo lamellare classificati in base alla disposizione delle lamelle:
tessuto osseo compatto e tessuto osseo spugnoso.
TESSUTO OSSEO COMPATTO
Le lamelle sono associati parallelamente e in modo regolare, in stretto contatto tra una lamella e l’altra
troviamo la linea cementante. Scavati nella matrice ossea sono presenti i canali di Havers longitudinali e
quelli di Volkmann perpendicolari e connessi a quelli di Havers.
Le lamelle possono formare tre strutture diverse:
-OSTEONE: le lamelle sono disposte concentricamente intorno ai canali di Havers centrali, i canali di
Volkmann decorrono trasversalmente da un osteone ad un altro.
-SISTEMI INTERSTIZIALI: lo spazio tra un ossessione e l’altro occupato da lamelle parallele irregolari,
infatti, sono osteoni vecchi ammassati negli interstizi.
-SISTEMI CIRCONFERENZIALI: lamelle disposte esternamente allo strato di osteoni esterno e
internamente allo strato di osteoni più interno.
TESSUTO OSSEO SPUGNOSO
Le lamelle sono addossate le une alle altre in modo da formare trabecole. Le trabecole sono disposte
disordinatamente delimitano spazi cavi che contengono midollo osseo. Non ci sono vasi sanguigni nei
canali di Havers, infatti