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FIBRE ELASTICHE

Le fibre elastiche, presenti in minor numero rispetto alle fibre collagene nel tessuto connettivo lasso, sono però abbondanti nel tessuto connettivo lasso elastico. Questo è una variante di tessuto connettivo lasso che ha la capacità di distendersi sotto l'azione di una forza per riprendere le dimensioni originali restituendo energia, una volta cessata la forza. Ciò avviene, ad esempio, nel derma e da esse dipende l'elasticità della cute. Questo tessuto si riscontra nella tonaca elastica delle arterie, nei legamenti elastici e nei tendini, nella cartilagine elastica. In alcune sedi i componenti elastici si presentano sotto forma di membrane o lamelle invece di fibre. Infatti, le membrane elastiche interna ed esterna di tutte le arterie e la tonaca media delle grosse arterie sono costituite da parecchi strati di lamelle elastiche di spessore diverso disposte attorno al lume del vaso. Le lamelle sono spesso fornite di molte aperture irregolari: per membrane fenestrate questo si.

differente chiamata elastina. Le fibre elastiche sono caratterizzate da una maggiore elasticità rispetto alle fibre di collagene e sono responsabili della capacità di estensione e ritorno alla forma originale dei tessuti elastici del corpo. Le fibre elastiche sono presenti in vari tessuti, come la pelle, i vasi sanguigni e i polmoni.

La struttura delle fibre elastiche è diversa sia dall'elastina sia dalla fibrillina (glicoproteina filamentosa). Il collagene, predecessore dell'elastina, è chiamato tropoelastina, simile all'elastina ma priva di desmosina e più ricca di lisina. Le fibre elastiche si formano in questo modo: prima ci sono le microfibrille all'esterno della cellula (fibroblasto) e poi vengono secrete le molecole di tropoelastina che si aggregano trasformandosi in elastina insolubile. La polimerizzazione delle molecole di tropoelastina avviene mediante la formazione di legami trasversali costituiti da desmosina che lega insieme 4 catene di elastina.

La sostanza fondamentale o amorfa è l'ambiente in cui sono immerse le fibre e i glicosaminoglicani (GAG) delle cellule di ogni tessuto connettivo. Essa è formata da proteine che si legano a polisaccaridi formando grossi complessi proteico-polisaccaridici chiamati proteoglicani. La sostanza amorfa contiene anche, in concentrazione minore, glicoproteine, acqua e sali.

Infine, essa è costituita da inorganici, enzimi, ormoni, vitamine e quantità variabili di tropocollagene libero. Questi componenti macromolecolari sono prodotti dai fibroblasti nel tessuto connettivo e la sede di sintesi è l'apparato di Golgi nel quale avviene anche la sulfatazione dei glicosaminoglicani e la loro coniugazione alle proteine.

La sostanza intercellulare amorfa ha le proprietà di una soluzione molto viscosa o di un gel fluido con la capacità di legare molta acqua. L'acqua, con le sostanze ed i gas in essa disciolti, che diffonde e rientra nei capillari sanguigni, costituiscono il liquido interstiziale, plasma. Il liquido interstiziale e la linfa formano il liquido extracellulare e sono in equilibrio tra loro. Il liquido interstiziale è il mezzo di diffusione degli ormoni e inoltre avvengono le reazioni di difesa. Le forze che condizionano gli spostamenti del liquido sono: pressione idrostatica e pressione oncotica; la p.

idrostatica è la pressione generata dal cuore che tende a far ultrafiltrare il plasma fuori dal vaso mentre la p. oncotica è la pressione generata dalle macromolecole del plasma presenti dentro il capillare, e tende a trattenere il liquido all'interno del capillare. A livello del braccio arterioso del capillare prevale la pressione idrostatica invece al braccio venoso il contrario, infine la parte di liquido interstiziale che non rientra nel capillare viene drenata via dai capillari linfatici. La natura delle molecole legate ai GAG influenzano la conformazione della catena che è molto flessibile e può passare dalla forma distesa a quella attorcigliata con viscosità conseguente mutamento della viscosità della soluzione. La della sostanza amorfa dei tessuti connettivi, quindi, dipende in larga misura dai mutamenti conformazionali dei GAG e in particolare, nel tessuto connettivo lasso, dall'acido ialuronico. aL'acido ialuronico è il GAG

più abbondante del tessuto connettivo lasso. L’unitàdisaccaridica che si ripete è formata da acido glucuronico e N-acetil-glucosamina.L’acido ialuronico svolge un ruolo fondamentale nel controllare ladiffusione nel tessuto connettivo di sostanze disciolte nei liquidi interstiziali (prodottinutritivi, ormoni, anticorpi, ecc.) e nel prevenire la diffusione di agenti tossici e dibatteri nelle infezioni localizzate.glicosaminoglicani (GAG)I dei tessuti connettivi sono lunghe catene polimericheunità disaccaridicheformate da un concatenamento lineare di identiche unitelinearmente tra loro da legami O-glicosidici. Ogni disaccaride è costituito da underivato dell’acido uronico e da una esosamina( glucosamina e galattosamina) .

ALCUNI GLUCOSAMMINOGLICANI DEI TESSUTI CONNETTIVI :condroitin solfatiI si trovano nei tessuti come componenti dei proteoglicani.

Nella cartilagine e in altri tessuti, come il connettivo dell’aorta, la maggior

parte delle molecole di proteoglicano sono solo legate all'acido ialuronico in grossi aggregati stabilizzati da proteine leganti specifiche. Il condroitin solfato prevale nei tendini, derma e cornea, mentre i cheratan solfati sono stati distinti in due tipi: il tipo I è localizzato solo nella cornea, mentre il tipo II si ritrova insieme al condroitin solfato nei proteoglicani dello scheletro. I cheratan solfati sono più simili alle glicoproteine che ai proteoglicani in quanto è assente l'acido ialuronico e il disaccaride che si ripete (galattosio-glucosamina) è simile a quello trovato in molte glicoproteine. I proteoglicani dei tessuti connettivi sono grandi molecole costituite dall'unione di glicosaminoglicani con proteine. Essi sono sintetizzati all'interno della cellula e quindi secreti tramite esocitosi. Nell'apparato di Golgi, in corrispondenza di molti residui di serina della proteina che forma l'asse del proteoglicano, si lega uno specifico.tetrasaccaride dal quale inizia ad essere sintetizzata e si accresce la catena glicosaminoglicanica. Le funzioni coincidono con quelle dei glicosaminoglicani che li formano, ovvero: costituiscono dei filtri molecolari così che regolano la diffusione di molecole da e verso i capillari e proteggono anche gli endoteli e impediscono l'attacco di cellule circolanti nel sangue aggregandosi o aggregato proteoglicanico alla parete del vaso. Vengono chiamati un complesso macromolecolare formato da molte molecole di proteoglicano che si legano lungo una molecola di acido ialuronico tramite una molecola di una proteina di collegamento. Le glicoproteine sono macromolecole contenenti, oltre a proteine anche carboidrati. Esse si distinguono dai proteoglicani, sia per il basso contenuto di esosamine, per la prevalenza della componente proteica su quella glucidica. Le glicoproteine sono costituite da brevi catene oligosaccaridiche legate con legame O-glicosidico ad un'unica catena polipeptidica.

corrispondenza dei residui diserina o di treonina. Una fibronectina glicoproteina è la costituita da due subunità legate da un ponte disolfuro e contiene inoltre siti di legame per integrine, collagene di tipo 4, eparina e fibrina. Il suo ruolo sia quello di permettere l'adesione tra cellule e materiale extracellulare. La fibronectina si può trovare localizzata sulla superficie cellulare dove si lega ad uno specifico recettore (integrina) o nella matrice extracellulare. Un'altra glicoproteina, identificata nella laminina membrana basale, è la laminina, costituita da tre subunità legate da ponti disolfuro a formare una struttura a forma di croce latina. Essa è probabilmente prodotta dalle cellule epiteliali e si trova nella lamina lucida della membrana basale. Essa, inoltre, presenta alta affinità per il collagene tipo IV che è componente specifico della membrana basale, presente nella lamina densa. L'interazione laminina-collagene

tipoIV sarebbe responsabile dell'organizzazione strutturale della membrana basale e della giunzione tra epitelio e connettivo.

CELLULE DEL TESSUTO CONNETTIVO

Le cellule del tessuto connettivo appartengono a diverse categorie e svolgono alcune delle più importanti funzioni dell'organismo. Le cellule si distinguono in:

  • cellule fisse (o residenti): FIBROBLASTI con funzione di sintesi e secrezione di macromolecole. ADIPOCITI con funzione di riserva e metabolismo di lipidi.
  • migranti: cellule MACROFAGI, MASTOCITI, GLOBULI BIANCHI con difesa immunitaria e non immu.

Le cellule fisse sono dette così perché svolgono tutto il loro ciclo vitale nel tessuto connettivo; le migranti invece perché dal circolo sanguigno migrano continuamente nel tessuto connettivo.

A queste due classi si aggiungono le PLASMACELLULE, le cellule migranti provenienti dal sangue (LINFOCITI, GRANULOCITI, MONOCITI). Tutte queste cellule nonché gli elementi del sangue, della cartilagine, dell'osso,

sti sono responsabili della produzione e del mantenimento della matrice extracellulare del tessuto connettivo. CELLULE ENDOTELIALI Le cellule endoteliali rivestono la superficie interna dei vasi sanguigni e linfatici. Svolgono un ruolo fondamentale nella regolazione del flusso sanguigno, nella permeabilità vascolare e nella risposta infiammatoria. PERICITI I periciti sono cellule specializzate che si trovano in prossimità delle cellule endoteliali dei vasi sanguigni. Svolgono un ruolo importante nella regolazione della permeabilità vascolare, nella coagulazione del sangue e nella riparazione dei vasi danneggiati. CELLULA MESENCHIMALE La cellula mesenchimale è una cellula indifferenziata che possiede un'alta potenzialità differenziativa. Durante lo sviluppo embrionale, le fibrocellule muscolari, le cellule endoteliali e i periciti derivano direttamente o indirettamente dalla cellula mesenchimale. Questa cellula è pluripotente e una parte di esse persiste anche nell'adulto come cellule staminali connettivali. FIBROBLASTI (O FIBROCITI) I fibroblasti sono gli elementi cellulari più numerosi del tessuto connettivo propriamente detto. Hanno la funzione di elaborare gli elementi costitutivi delle fibre collagene ed elastiche, nonché i proteoglicani e le glicoproteine della sostanza fondamentale amorfa. I fibroblasti sono responsabili della produzione e del mantenimento della matrice extracellulare del tessuto connettivo.
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Publisher
A.A. 2019-2020
19 pagine
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SSD Scienze biologiche BIO/17 Istologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Gi25 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istologia ed embriologia umana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Canipari Rita.