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Estratto del documento

RER:

◦ 1. traduzione → procollagene ( catene a N-term e C-term in eccesso)

2. rimozione peptide segnale

3. idrossilazione specifiche proline e lisine

4. glicosilazione idrossiprolina

5. associazione di tre catene alpha di procollagene ( al C terminale con

formazione di S=S, presenza cisteina solo in estremità per impedire

avvolgimento in cellula)

tripla elica di procollagene

• non coinvolge le estremità → globulari

• legami H tra amminoacidi idrossilati

Golgi:

◦ 1. glicosilazione

2. vescicole

spazio extracellulare:

◦ 1. procollagene peptidasi → tagliano estremità selettivamente

2. ho tropocollagene con telopeptidi ( brevi sequenze peptidiche non

elicoidali)

si dispongono testa-coda

▪ e in file parallele

3. microfibrille

4. fibrille

5. fibre ( diametro fino a 3 micron

6. fasci di fibre

MALATTIE:

• scorbuto

RETICOLARI

2. :

costituite da collagene di tipo III

COLLAGENE TIPO I COLLAGENE TIPO III

90% collagene dell'organismo In fibre reticolari

Stessa proteina costitutiva del collagene ma

minor grado di associazione

Tendono ad associarsi lateralmente

Alto contenuto di idrossilisina

Maggiore glicosilazione

Periodicità Assile 64-70 nm

Diametro fibrille <50 nm ( meno del tipo I)→ si

anastomizzano fra loro → intreccio ramificato,

ampi spazi occupati da matrice amorfa → fibre

0.5-2 micron

Non è visibile la striatura longitudinale ( per il

minor grado di aggregazione)

• Ben colorabile con metodo di

impregrazione argentica → dette fibre

argentofile

• si colora in rosso con il medoto

periodico-Schiff ( PAS) per maggiore

glicosilazione

Malattie: sindrome di Ehlers-Danlos

ELASTICHE

3. :

fibre gialle

◦ molto abbondanti in:

◦ tonaca elastica delle arterie ( possono essere membrane elastiche fenestrate)

▪ legamenti elastici

▪ tendini

▪ cartilagine elastica

spesso mescolate nei tessuti con le fibre collagene

◦ NO striatura longitudinale

◦ possono anastomizzarsi → formano reticolo

◦ diametro: 0.2- 1 micron ( meno del collagene)

◦ nel legamento nucale dei ruminanti spesse 4-12 micron

▪ possono associrsi in fibre o in lamelle/ membrane ( grosse fibre cementate

▪ insieme)

si colorano con orceina e fucsina-resorcina di Weigert

◦ digerite da elastasi

◦ facilmente distendibili

◦ composte da:

◦ elastina:

▪ • componente amorfa ( contiene anche proteoglicani e lisil-ossidasi)

• al centro

• 30% peso secco in aorta e vasi maggiori, 50% in legamenti elastici, meno in

derma, polmoni, tendini

• è polimero di tropoelastina:

precursore solubile

◦ 70 kDa circa

◦ NON glicosilate

◦ 30% Gly

◦ 70% amminoacidi ( Gly, Val, Ala, Pro) ha residui idrofobici che

◦ costituiscono ampi domini idrofobici intervallati da piccole regioni ricche

di Ala

unico gene su cromosoma 7 → splicing alternativo

• elastinogenesi:

interno cellula:

◦ tropoelastina legata a proteina così i monomeri non si aggregano

▪ modificazioni post-traduzionali ( idrossilazione residui prolina)

secrezione → liberata proteina

◦ spazio extracellulare:

◦ polimeralizza

▪ legami crociati

▪ formazione fibra elastica: polimero amorfo e insolubile ma altamente

▪ idratato, reticolo tridimensionale ,tratti idrofobici flessibili a cui sono

associate microfibrille di fibrillina

Si ritiene che le microfibrille facilitino l’allineamento dei

▪ monomeri di elastina che precede il loro crosslinking ad opera

della lysyl oxidase (LOX).

fibrillina:

▪ • componente microfibrille → alla periferia delle fibre/lamine

• assemblaggio microfibrille all'esterno della cellula e poi sono secrete le

molecole di tropoelastina che si aggregano trasformandosi in elastina amorfa

( fig pag 208)

• presente in due isoforme ( 350 kDa)

• glicoproteina filamentosa

• disposizione testa-coda e per file parallele → microfibrille ( diametro 10 nm)

• molecole associate a fibrillina per formare microfibrille: proteoglicani,

MAGP-1 ( glicoproteina associata alle fibrille),Fibuline e l’Emilina-1

• struttura a filo di perle con periodicità di 50 nm, variabile in rapporto alla

distensione e ad altri fattori ( Ca,.. )

• fasci di microfibrille in cristallino; microfibrille nell'osso, periostio,

cartilagine ialina e membrana basale degli epiteli.

Stampa slide 70-71-73

SOSTANZA FONDAMENTALE O

AMORFA

• è ambiente in cui sono immerse le fibre e le cellule

• i fibroblasti sintetizzano fibre e macromolecole della sostanza amorfa

• invisibile nei preparati a fresco perchè ha indice di rifrazione vicino a quello dell'acqua;

debolmente PAS positivo per glicoproteine, metacromatico con coloranti basici a causa dei

GAG solforati

• ha proprietà di soluzione colloide molto viscosa, lega quantità variabili di acqua

• funzioni:

influenza orientamento microfibrille in formazione

◦ ostacola diffusione di microrganismi

• liquido extracellulare:

( in equilibrio fra loro)

liquido interstiziale:

◦ è: acqua con sostanze e gas in essa disciolti: da capillari e poi vi ritorna; scambi

▪ metaboliti con cellule, ormoni,.. in condizioni fisiologiche non vi sono le proteine

plasmatiche.

Equilibrio fra: fig pag 211

▪ • pressione idrostatica ( pressione sanguigna generata dal cuore)→ 32 mmHg a

estremità arteriosa del capillare ma diminuisce fino a circa 15 mmHg

all'estremità venosa dello stesso capillare

• pressione oncotica ( pressione osmotica generata dalle macromolecole del plama

nel capillare) → -22 mmHg

La pressione idrostatica tenderebbe a ultrafiltrare il plasma al di fuori del vaso ( capillare ha parete

semipermeabile), mentre la pressione oncotica al contrario. Bilancio netto dei vettori pressori:

a livello del braccio arterioso: prevale il vettore idrostatico → fuoriuscita del

◦ liquido interstiziale → cede ossigeno, precursori metabolici, ormoni, etc

a livello del braccio venoso: prevale il vettore oncotico → entrata liquido

◦ interstiziale → ora ricco di CO , cataboliti, …

2

La parte di liquido non riassorbita, entra nei capillari linfatici

ogni cellula dell'organismo è in contatto con tutte le altre

plasma

◦ linfa

• costituita principalmente da proteoglicani e GAG, ma anche da glicoproteine (anche adesive

come fibronectina → collegano macromolecole della superficie cellulare -integrine,

sindecani- a macromolecole della matrice), tropocollagene, ..

Glicoproteine:

◦ molto eterogeneo

▪ costituite da: proteine + 5-40% carboidrati ( acido sialico, glucosio, mannosio,

▪ galattosio, fucosio, esosamine

glicoproteine proteoglicani

Meno esosamina

Prevalenza componente proteica (60-90 %) su

quella glucidica.

Brevi catene olisaccaridiche legate con legame Catene polisaccaridiche

O-glicosidico a un'unica catena polipeptidica in

corrispondenza di serina o treonina; con legami

N-glicosidici con asparagina

VEDI TABELLA 6.3 PAG 214

[Glicocalice: formato da glicoproteine]

▪ Es. fibronectina: slide 30-31-32-33

▪ • due subunità di 220 kDa ciascuna unite da un ponte disolfuro ciascuna

contenente diversi siti di legame a integrine, collagene e proteoglicani.

Assemblaggio subunità non spontaneo e solo su specifiche superfici cellulari

• multifunzionale:

mediare interazione tra cellule e matrice extracellulare

◦ guida per i diversi tipi cellulari durante le loro migrazioni

◦ interviene in cicatrizzazione delle ferite

◦ regolatore meccanico extracellulare

◦ se legata sulla superficie cellulare si lega a integrina con la partecipazione di

◦ un sindecano ( proteoglicano il cui asse proteico attraversa la membrana

può essere nel plasma

◦ circa 20 isoforme ma unico gene → splicing alternativo

◦ legame con collagene mediato da proteoglicani

◦ ruolo importante in organizzazione delle fibre collagene

• laminine:

glicoproteine trimeriche presenti nelle lamine basali

◦ importante ruolo nel differenziamento, nell'adesione e nella sopravvivenza di

◦ numerosi tipi cellulari

• integrine: ??

Glicosaminoglicani (GAG): tabella pag 215

◦ classe di lunghi polisaccaridi modificati costituiti da molte ripetizioni di unità

▪ disaccaridiche unite da legami O-glicosidici → ogni unità disaccaridica è costituita

da acido D-glucuronico o acido L-idruronico ( derivati di acido uronico) e da una

esosamina ( D-glucosammina o D-galattosamina).

Gli ammino-zuccheri possono essere:

• acetilati

• solforati

Molecole molto grandi ( da migliaia a milioni di Da)

▪ elevato contenuto di gruppi anionici:

▪ • basofila e metacromatica

• lega moltissime molecole di acqua

Sostanza intercellulare viscosa e gelatinosa

acido ialuronico:

▪ • singola catena non ramificata

• disaccaride non solforato ripetuto 25mila volte

• digerito da ialuronidasi ( anche alcuni batteri la hanno)

• in liquido sinoviale ( articolazioni) perchè mitiga artriti → viscosità data da:

suo grado di polimerizzazione

◦ conformazione tridimensionalecapacità di legare acqua

queste proprietà si possono modificare velocemente in condizioni funzionali diverse

quindi svolge funzione di controllo nella diffusione di sostanze provenienti dal liquido interstiziale (

prodotti nutritivi, ormoni, anticorpi, ..) e nel prevenire la diffusione di agenti tossici e patogeni

• è sintetizzato su superficie della cellula ( altri GAG all'interno e poi esocitosi)

cheratan fosfato:

▪ • due tipi: I in cornea, II in tessuti scheletrici

eparina: eparan solfato:

nei mastociti, granulociti (EXTRACELLULARE) Sottoforma di

( INTRACELLULARE) → in risposta a certi proteoglicano è un componente ubiquitario della

stimoli: rilasciata. Azione anticoagulante superficie cellulare ( come sindecano,

glipicano..perlecano nelle membrane basali)

unità disaccaride ( glicosamina e residuo acido

uronico)

È GAG solforato + proteina = proteoglicano ad

alto peso molecolare

Forte carica negativa

Prevalgono i gruppi N-solfato Ricchi di gruppi N-acetilici

• Proteoglicani:

dopo la biosintesi I GAG non si presentano mai come molecole libere ( tranne acido

◦ ialuronico) ma sono sempre legati covalentemente a proteine ( no collagene) →

proteoglicani

sintesi:

◦ all'interno della cellula

▪ nel golgi: in

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
15 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/17 Istologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sara_pilla di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Ziparo Elio.