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Il Saggio marginale di Trasformazione: SMT =I Costi
La funzione dei costi individua la relazione fra quantità prodotta e i costi per produrla. Bisogna dunque tener conto di queste 2 funzioni, della quantità in funzione ai costi totali e del lavoro in funzione alla quantità CT =F(Q); Q=f(L). I costi totali sono la somma dei costi fissi e costi variabili: quelli fissi non variano al variare della quantità prodotta, i costi variabili invece sono in funzione alla quantità prodotta. Un esempio di costi fissi ad esempio potrebbe essere il canone d'affitto di un capannone per la produzione di macchine: che vengano prodotte 100 macchine o 150 macchine il canone d'affitto non varierà. Il costo variabile invece è una funzione crescente della quantità prodotta: cresce al crescere della quantità prodotta, si tratta prevalentemente dei costi per l'acquisto delle materie prime. Ad esempio se un'impresa...produrrà 100 macchine avràbisogno di una tonnellata di ferro, se ne produrrà 150 ne avrà bisogno di una tonnellata emezza che ovviamente costa più di una tonnellata. Si evidenziano poi i seguenti tipi dicosti.costo medio: Cme = CT/Q Costo totale diviso il numero dei prodotti.
costo marginale: CMg = Δ CT/Δ Q variazione di costo al variare della quantità prodotta.
I costi variabili partono da 0, perché per non produrre niente non servono materie prime nélavoratori, però aumentano, all’aumentare della produzione, in maniera decrescenteall’inizio della funzione e poi in maniera crescente, facendo quindi aumentare il costomarginale.
La funzione del costo marginale è quindi decrescente nel primo tratto e crescente nelsecondo.
Vi sono da considerare inoltre tre tipi di costi medi: totali, fissi e variabili.
CTMe=CT/Q Costi totali medi
CFMe=CF/Q Costi fissi medi
CVMe=CV/Q Costi variabili medi
fissi hanno un peso via via minore al crescere della produzione; sono molto alti quando la produzione è bassa e tendono a zero al crescere dell'output, man mano che aumenta la produzione, costi medi totali e variabili si avvicinano senza però intersecarsi (rimane comunque una piccolo divario costituito dalla presenza dei costi fissi). Infine bisogna specificare che l'innovazione tecnologica fa diminuire i costi marginali, permettendo all'impresa di produrre di più con l'impiego dello stesso capitale, lavoro e delle stesse materie prime. Concorrenza Perfetta La concorrenza perfetta è caratterizzata da infinito frazionamento della domanda e dell'offerta, da omogeneità di prodotto e da perfetta informazione. L'obiettivo dell'impresa è quello di massimizzare il profitto, massimizzando la differenza fra ricavi totali e costi totali e raggiungendo così l'equilibrio. Il ricavo totale di un'impresa.è determinata dal punto in cui la curva dei costi interseca la linea dei ricavi. In questo punto, il ricavo marginale è uguale al costo marginale, garantendo il massimo profitto per l'imprenditore.all'imprenditore è quella del punto evidenziato: punto in cui la differenza fra spese e costi è massimizzata. L'imprenditore può invece immettersi nel mercato producendo la quantità del punto di intersezione fra la curva dei costi totali e la retta dei ricavi totali (immettendosi così il profitto sarebbe uguale a 0 ma non inferiore). Bisogna inoltre considerare che maggiore sarà il prezzo di mercato maggiore sarà l'inclinazione della retta RT. Monopolio Nel monopolio un'unica impresa detiene la totalità dell'offerta. L'impresa è in questo caso un price maker, perché potrà influire direttamente sul prezzo di mercato del suo prodotto. La funzione di domanda dell'impresa coinciderà con quella di mercato e sarà decrescente da sinistra verso destra. Per il monopolista è quindi fondamentale l'elasticità della