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La riduzione dell‟eccessiva applicazione d‟acqua in terreno meno
• esigenti
La riduzione degli sprechi dovuti a sovrapposizioni del passaggio dei
• sistemi di irrigazione
La possibilità di regolare le diverse esigenze idriche di differenti
• colture nello stesso appezzamento
Il minor dilavamento di elementi nutritivi mobili (azoto) e minor
• erosione del terreno
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! 2.2 La semina
! Le seminatrici sanno variare la densità di semina durante il lavoro all’interno
dell’appezzamento e questo avviene disconnettendo la trasmissione tra la ruota e il
sistema di distribuzione del
seme e inserendovi un
motore, idraulico o elettrico,
per dare gli input all‟organo
di distribuzione, in modo da
variare il regime di rotazione
a seconda delle esigenze.
Infatti tramite una console
montata sul trattore si può
indicare la quantità di semi o
chili da seminare. Attraverso
poi un sensore di velocità
istallato nella ruota della
macchina si determina in
tempo reale la velocità alla quale il motore deve girare per applicare la dose
prevista mentre un sensore di lavoro indica contemporaneamente quando
dovrebbe iniziare o ultimare il dosaggio.
La variazione della profondità di semina invece si ottiene applicando martinetti
idraulici comandati da opportuni sensori a monte delle ruote di profondità. Infine
si può variare il tipo di seme all‟interno dello stesso appezzamento predisponendo
la seminatrice con tramogge multiple e indipendenti, quest’esigenza è
particolarmente utile in zone con varietà resistenti a fitopatie o a carenze
strutturali.
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2.3 La concimazione
!
La necessità di ottimizzare la distribuzione di fertilizzanti azotati, rappresenta una
priorità per il comparto agricolo, per motivazioni economiche legate ai costi e
all’aumento dei prezzi, ma anche per aspetti ambientali e normativi.
La distribuzione variabile dei concimi si può effettuare tramite l’uso di sistemi
basati su due principi di funzionamento.
La prima tipologia prevede il posizionamento di sensori di riflessione sulla cabina
del trattore rivolti verso la vegetazione; i valori trovati vengono trasmessi all’unità
di elaborazione, che a sua volta comunica la quantità di concime da distribuire
all’attuatore posto nello spandiconcime.
La seconda tipologia si basa invece
sull’abbinamento tra mappe già
predisposte e caricate nel computer di
bordo, il quale una volta riconosciuto il
livello di concimazione da
somministrare, comanda l’attuatore
(idraulico o elettrico), il quale
provvederà a modulare la serranda di
apertura o il sistema di regolazione
volumetrico dello spandiconcime.
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2.4 I trattamenti
!
Il controllo delle malerbe è un'altra operazione presa in considerazione per la
gestione sitospecifica.
La modalità di controllo come le operazioni precedenti può essere effettuata in
due modalità:
· Applicazione variabile attraverso sensori, che dopo aver rilevato l’infestante
controllano in tempo reale l‟entità del trattamento.
· Applicazione tramite l‟utilizzo di mappe di prescrizione, generate negli anni
precedenti.
Quest’ultima modalità risulta essere la più affidabile, offrendo i seguenti vantaggi:
Visione più globale dell’infestazione che permette una scelta più
• specifica del principio attivo da utilizzare.
Facoltà di individuare il periodo più appropriato per la rilevazione delle
• infestanti in base alle loro caratteristiche.
Possibilità di effettuare i trattamenti prima della nascita delle malerbe.
•
Per poter realizzare questa tecnica è necessaria la costruzione di mappe di
infestazione, convertibili successivamente in mappe di prescrizione della dose, e
l’uso di macchine irroratrici idonee.
La costruzione delle mappe è possibile attraverso rilevazioni delle zone infestate
con analisi delle immagini a terra o aeree, tramite il monitoraggio diretto
dell’appezzamento mediante l‟uso di veicoli dotati di sensori o con una
rilevazione manuale diretta, cercando di abbinare le rilevazioni con ricevitori
satellitari o computer palmari. Una volta create le mappe di infestazioni si devono
rilevare le aree soggette da un grado di infestazione tale da ipotizzare perdite di
resa. Questo va fatto intersecando le aree su cui si vuole intervenire con una
mappa di perdita di resa con un valore economico di soglia stabilito
Una volta determinata la mappa di prescrizione del trattamento con diserbante si
devono utilizzare irroratrici specifiche, che utilizzano sistemi di controllo
automatico della dose che sono alla base delle tecnologie di applicazione
variabile, quali:
· Sistema on/off: il più semplice attuabile attraverso l‟accensione e lo
spegnimento degli ugelli
· Controllo della pressione: agisce regolando la variazione del volume di
pressione, che è proporzionale alla portata: raddoppiando la portata occorre
quadruplicare la pressione
· Controllo della portata: agisce sulla variazione della velocità di avanzamento del
trattore e grazie alla selezione automatica degli ugelli attraverso attuatori elettrici
o pneumatici, che variano la portata in variazione del diametro dei propri fori.
· Iniezione diretta con controllo del principio attivo: la variazione dl prodotto
distribuito è possibile tramite la presenza di sensori e sistemi di controllo che
adeguano la portata delle pompe dosatrici in base alle condizioni operative.
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3.I vantaggi
!
Vantaggi economici: I benefici di natura economica derivano da una generale
ottimizzazione degli interventi agronomici e da una razionalizzazione delle
pratiche colturali, più che da una riduzione nell’impiego di un singolo fattore
colturale, pur essendo questo un aspetto che non si può trascurare per alcune
specifiche pratiche colturali.
Vantaggi ambientali: L’adozione di pratiche sostenibili per il processo di
produzione attuato da un‟azienda agricola è oggi uno dei più importanti e
strategici aspetti per il miglioramento dell’efficienza in agricoltura e la soluzione
di alcune problematiche ambientali.
L‟adozione di sistemi in grado di consentire l’esecuzione degli interventi colturali
ad intensità variabile rappresenta un‟opportunità per applicare con precisione
l‟intensità delle lavorazioni del terreno, la distribuzione di fertilizzanti e di
fitofarmaci nella difesa alla coltura.
! AGRICOLTURA TRA ROBOTICA E AUTOMAZIONE
!
In questa seconda metà del XX secolo, che ha visto il trionfo della società industriale
e l'impetuosa espansione dei progressi tecnologici, il problema agrario si è posto con
una particolare acutezza. I progressi delle tecniche meccaniche e biologiche hanno
determinato una profonda modificazione delle condizioni di funzionamento delle
società agrarie tradizionali.
L’automazione e la robotica sono due settori che rapidamente stanno abbracciando
svariati campi di applicazione. Si sta lavorando per sviluppare robot in grado di
fornire un sensibile aiuto al mondo dell’agricoltura. Fine ultimo dell’iniziativa è il
miglioramento del processo di produzione di frutta, verdura ed ortaggi, snellendo il
carico di lavoro attualmente presente sulle spalle dei contadini ma soprattutto
migliorando l’efficienza di alcune operazioni.
1.La robotica in agricoltura
La robotica è la disciplina dell'ingegneria che studia e sviluppa metodi che
permettano a un robot di eseguire dei compiti specifici riproducendo il lavoro umano.
I prototipi realizzati fino ad oggi sono quindi in grado di muoversi in un frutteto,
crearne un modello comprensibile da parte dei sistemi di elaborazione, distinguere
singolarmente i frutti presenti su di un albero ed esaminare ciò che hanno dinanzi.
Trattasi insomma di compiti che occupano buona parte dell’attività quotidiana degli
agricoltori, i quali potranno quindi trarre importanti giovamenti dall’ingresso dei
robot e dell’automazione nel loro settore. I miglioramenti riguardano inoltre anche la
produzione stessa, con la possibilità di controllare uno ad uno ogni albero, di
verificare eventuali problemi nelle colture e di correre ai ripari prima che sia troppo
tardi. La seconda fase dello sviluppo di tali robot, poi, riguarderà l’introduzione di
funzionalità avanzate nella gestione delle colture, con la possibilità di svolgere
autonomamente una serie di compiti sulla base delle informazioni raccolte.
Difatti, Oggigiorno l’80% delle aziende riconosce nella tecnologia lo strumento più
utile per:
ridurre i costi
• rendere efficienti produzione e distribuzione
• aiutare la tutela dell’ambiente
•
insomma, la tecnologia è diventata un elemento indispensabile per ottenere una
produzione sostenibile, destinata a valorizzare la biodiversità, le specificità
territoriali, la qualità e la sicurezza degli alimenti, tutti valori sostenuti da sempre e
quotidianamente, dai giovani agricoltori.
Alcuni robot sono già in commercio e si applicano soprattutto al settore viticolo:
Vitirover (BGU Robotics), micro-robot autonomo in grado di falciare l’erba
• fino ad una distanza di 2-3 cm dal piede della vite. Grazie alle celle
fotovoltaiche é completamente autonomo ed é in grado di inviare l’energia in
eccesso nelle batterie al litio di cui é dotato. La sua velocità massima é di 500
m/orari per cui Vitirover può falciare un ettaro di vigneto in un centinaio di ore.
Il robot lavora sulla base di coordinate GPS fornite direttamente dal produttore
per cui esso non solo si attiene ai
limiti della parcella, ma é anche in
grado di evitare eventuali buche o
fosse qualora ve ne sia la presenza.
Il sistema é controllabile da
computer o da smartphone grazie
ad una semplice applicazione
scaricabile via internet e
compatibile con iPhone,
BlackBerry ed Android. Per mezzo
della stessa l’operatore può
localizzare facilmente il robot all’interno del vigneto, conoscerne la distanza
effettiva e richiamarlo in qualsiasi momento. Il sistema GPS consente inoltre al
viticoltore di rintracciare il robot in caso di furto, anche se l’azienda fornisce a
tal proposito uno specifico contratto di assicurazione contro furti ed atti
vandalici. Scopo: rimpiazza i diserbanti.
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Wall-Ye (BGU Robotics), robot capace di potare, legare i tralci, degemmare e
• rimuovere i germogli indesiderat