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CESARE LOMBROSO

Degenerazione

Cesare Lombroso sostiene che la criminalità è innata e biologicamente

condizionata. Le condotte atipiche del delinquente sono condizionate, oltre

che da fattori ambientali e socio-economici (di cui Lombroso non riconobbe il

vero peso), anche da fattori indipendenti dalla volontà umana, come

l’ereditarietà e le malattie nervose. Nell’opera “L’uomo delinquente” Lombroso

sostiene che i comportamenti criminali sarebbero determinati da

predisposizioni di natura fisiologica, che spesso si rivelano esteriormente

nella configurazione anatomica del cranio. Con la tesi della “fossetta di 11

Lombroso” egli ritiene che tale fattore rappresentasse il carattere

degenerativo più frequente nei delinquenti. Sostiene che il delinquente

presenta delle caratteristiche ataviche simili a quelle degli animali inferiori e

all’uomo primitivo. Tutto ciò rende difficile o impossibile al delinquente la

possibilità di adattarsi alla società moderna e per questo motivo sarà sempre

incline a compiere nuovi reati. Lombroso arrivò ad elaborare il concetto di

“criminalità evolutiva” che si caratterizza per una delinquenza propria della

civiltà avanzata. Lombroso individuò nei reati economici, e nella truffa in

particolare, la manifestazione delinquenziale tipica della società moderna.

Per spiegare tali fenomeni non ricorre solamente ai caratteri atavici, ma

considerando la figura del delinquente occasionale, sostiene anche

l’influenza di fattori ambientali, sociali e culturali. Dunque ritiene che la

società moderna sia caratterizzata dal fattore “delinquenza”.

MAX NORDAU

Degenerazione

La visione della “degenerazione” di Nordau riguarda l’intera cultura moderna

post-industriale. Secondo Nordau la degenerazione si rivela nell’uomo

attraverso dei segni caratteristici fisici, che consistono in deformità,

escrescenze ed asimmetrie del cranio (simile a Lombroso). Ma oltre ai fattori

fisici vi sono anche quelli intellettuali e psicologici. Secondo Nordau l’uomo

debole non essendo in grado di vivere in un ambiente soggetto a profonde

mutazione e ricco di innovazioni, finisce per cadere in una condizione

malinconica di isolamento sociale, che l’autore definisce con il termine “Fin

de Siclè”. Le cause che portano a tale degenerazione sono insite

nell’intossicazione, in quanto l’origine dei comportamenti isterici e nevrotici,

dell’uomo moderno, sono da ricercare nell’abuso di sostanze narcotiche

(alcool, oppio, ecc.). Dunque l’abuso di tali sostanze ha portato alla

formazione di una de-generazione. La degenerazione fa si che si creino delle

generazioni non sane, che a sua volta trasmetteranno ai loro eredi “morbose”

degenerazioni, ad esempio deficit culturale, deformità ed altri difetti. Tuttavia

Nordau afferma che la generazione degenerata, a differenza di quella sana,

non è in grado di conservarsi e di perdurare nel tempo, sarà destinata ad

estinguersi in poche generazioni. Nordau non fornisce, dunque, alcuna

terapia o soluzione a tale problema, si limita solamente a definire tali uomini,

incapaci di adattarsi ai cambiamenti, come “matti”. Nordau afferma che la

degenerazione e l’intossicazione porteranno ad una società moderna

degenerata, che produrrà altrettanti uomini degenerati, finché la generazione

non sana non sarà più in grado di riprodursi.

GINA LOMBROSO 12

Degenerazione

Gina Lombroso offre un’analisi del concetto di degenerazione osservando le

sue conseguenze individuali e sociali ed i danni e vantaggi che ne derivano.

Gina afferma che occorre confrontare la nostra generazione con quelle

passate, dalle quali noi siamo degenerati. Tuttavia sottolinea che non sia

possibile fare un confronto, in quanto le conoscenze sui nostri antinati sono

troppo scarse per fare un paragone. L’unico elemento di paragone può

essere rappresentato dai popoli contemporanei dell’Africa, Asia ed America, i

quali rappresentano, sotto certi aspetti, caratteristiche degli uomini primitivi.

Gina Lombroso riconosce a questi popoli contemporanei “primitivi”

caratteristiche che nella nostra civiltà moderna sono scomparse, ad esempio

ha analizzato che la frequenza delle malattie tra questi popoli è inferiore

rispetto alla civiltà moderna. Infatti, osserva, che nella società moderna le

malattie sono aumentate, come la i disturbi nervosi, l’insonnia e la

malinconia. Anche le caratteristiche fisiche e biologiche sono prettamente

diverse, ad esempio i nostri sensi hanno subito delle alternazioni permanenti,

che aumentano con il crescere della civiltà. L’ultimo cambiamento che ha

dovuto subire l’uomo moderno riguarda il cervello e la sua attività celebrale.

L’uomo moderno, chiuso nelle anguste mura delle città affollate, è in continuo

contrasto con gli altri uomini, ciò ha portato le ultime generazioni ad

esercitare ed aguzzare l’ingegno per essere in grado di sostenere la lotta che

è più intellettuale che materiale. Il cervello è diventato, dunque, l’arma di

difesa e offesa più preziosa. Tuttavia, anche questo sforzo, come tutti gli

sforzi che si richiedono a un qualunque organo del nostro corpo non è senza

inconvenienti. In alcuni individui il cervello, armonicamente, si è sviluppato

dandoci i rari uomini equilibrati di grande ingegno, in altri casi una parte si è

sviluppata di più a danno di un’altra, e si sono presentati squilibri mentali con

individui isterici, nervosi, melanconici, squilibrati e pazzi. Per raggiungere il

punto di evoluzione a cui è arrivato ora l’uomo civile, egli ha dovuto

trasformarsi e la trasformazione non è sempre stata evolutiva, spesso è stata

ed è regressiva. L’uomo moderno ha dovuto rinunciare a caratteristiche a lui

vantaggiose per adattarsi alle continue trasformazioni del mondo. In

conclusione le razze civili sono le più degenerate, in quanto sono quelle che

hanno subìto le maggiori trasformazioni. Ciononostante le razze, i popoli e le

classi più degenerate sono quelle che vivono più a lungo. Se infatti le variate

vicissitudini hanno impresso nel corpo dell’uomo moderno una grande

quantità di fattori degenerativi, l’hanno però anche dotato di una facoltà ben

più preziosa che l’adattabilità, che permette a questi popoli di acclimatarsi più

facilmente a tutte le nuove condizioni di vita. Essendo passate attraverso a

tanti cambiamenti, ciascuno dei quali ha lasciato la sua impronta visibile o

invisibile, queste razze hanno accumulato in loro un gran numero di molteplici

attitudini. 13

Nonostante gli aspetti negativi, Gina Lombroso ha cercato di dare una nuova

identità al termine “degenerazione”, sottolineando che il mondo è in perenne

mutamento, e con esso anche l’uomo, con i suoi pregi e difetti. 14

CESARE LOMBROSO STEPHEN JAY GOULD AGOSTINO VIVIANI

Classificazione dell’uomo Classificazione Classificazione dell’uomo

dell’uomo

Casare Lombroso sostiene Agostino Viviani si oppone

che l’origine del Stephen Jay Gould si alle teorie di Cesare

comportamento criminale è oppone alle tecniche di Lombroso, soprattutto a

da ricercare nelle classificazione e quelle sulla classificazione

caratteristiche anatomiche misurazione. Ad dell’individuo “criminale”.

del criminale, che è un esempio afferma che Lombroso, attraverso la

individuo fisicamente “l’intelligenza” sia tecnica craniometrica e

diverso dall’uomo normale. un’entità che non può fisiognomica, aveva creato

Secondo la teoria della essere misurata e una classificazione del

craniometria classificata. Si oppone delinquente (naturale,

, il cranio degli individui al determinismo pazzo, occasionale ed

criminali presenta in modo biologico incentrato abituale). Viviani ritiene che

maggiore la “fossetta sulle teorie cranio queste classificazione

occipitale mediana”, ed è metriche e pseudo-scientifiche

possibile attraverso la fisiognomiche, in quanto possono influenzare

fisiognomica individuare un hanno portato alla l’operato e l’imparzialità dl

criminale dalle sole formazione di processo penale. Si creano

caratteristiche del volto. pregiudizi. Soprattutto, stereotipi che possono

Oltre al cranio ritiene che sottolinea, che le teorie penalizzare un uomo

un altro fattore che rende di Cesare Lombroso, se durante un processo

l’uomo delinquente siano i interpretate ed utilizzate penale. Secondo Viviani gli

tatuaggi. Cesare Lombroso da persone sbagliate, studi di Cesare Lombroso

crea, dunque, una portano solo a rappresentano una pura

classificazione pseudo- fomentare il razzismo, operazione politica che ha

scientifica attraverso la che può degenerare in portato, e può ancora

quale è possibile un immaginario portare, ad una politica di

individuare un soggetto xenofobo di intere repressione del crimine.

criminale, e ritiene che popolazioni. Dunque il rischio è che il

l’inclinazione di alcuni diritto penale esca dalla

individui ad essere criminali civiltà giuridica e scivoli

ha origine ereditaria. verso il razzismo, le norme

penali possono, dunque,

diventare un alibi

precostituito e non

consentono all’imputato di

essere giudicato in modo

imparziale. 15

Conclusioni personali

Nel confronto tra Cesare Lombroso, Max Nordau e Gina Lombroso emergono

delle similitudini e delle differenze riguardo al concetto di “degenerazione” e

riguardo all’impatto di quest’ultima sul mondo moderno.

Cesare Lombroso offre una teoria prettamente scientifica del fenomeno.

Afferma che la predisposizione di un uomo ad essere delinquente è da

ricercare nella sua fisionomia e nelle misure craniometriche. Lombroso,

dunque, non tiene conto di altri fattori, come l’ambiente e le condizioni socio-

economiche, che possono contribuire a portare l’individuo a compiere reati.

Lombroso arriva ad affermare che la criminalità è evolutiva e che essa

rappresenta una caratteristica della civiltà avanzata. Per lui il delinquente non

è più “nato”, ma “occasionale”. Lombroso, dunque, vede nella categoria del

“delinquente occasionale” la degenerazione della società moderna.

Nordau, contemporaneo di Lombroso, offre un’analisi del concetto di

“degenerazione” partendo anche lui dai soli fattori fisici. In un primo

momento, come Lombroso, ritiene che la degenerazione è insita negli

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A.A. 2016-2017
18 pagine
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/04 Scienza politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher titty734 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Scienza dell'amministrazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Gangemi Giuseppe.