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maggiormente la tolleranza di un americano nei confronti dello
straniero.
Infine abbiamo tentato di individuare una relazione funzionale tra il
numero di omicidi nei vari stati dell’Unione e alcuni fattori che
secondo il nostro parere, o quello del Presidente in persona, debbano
essere considerati rilevanti. Siamo sicuri che sia necessario costruire
un muro che separi Stati Uniti e Messico?
“In times of crises, wise men build bridges while fools build walls”
- King T'Challa, AKA Black Panther
PAGINA 3
Raccolta dati
Nella nostra analisi abbiamo utilizzato diverse tipologie di dati: in
primo luogo, ci siamo serviti di dati provenienti dal sito ufficiale
dell’FBI (www.fbi.gov), divisi in due dataset.
Il primo dataset riguarda il numero di omicidi commessi negli Stati
Uniti nel loro complesso divisi per anno (1990-2016), mentre il
secondo riguarda il numero di omicidi commessi nel 2016 divisi per
stato membro dell’Unione. Abbiamo integrato poi tali dataset con
informazioni aggiuntive: in particolare abbiamo calcolato tramite
Google Maps la distanza dal Messico e la latitudine di ciascuno stato
e abbiamo reperito su Wikipedia informazioni riguardanti la
popolazione totale degli Stati Uniti negli anni considerati, la
popolazione di ciascuno stato nell’anno 2016 e il reddito pro capite
medio per ciascuno stato nello stesso anno. Infine, abbiamo reperito
dal sito del Department of Homeland Security (www.dhs.gov) il
report annuale sull’immigrazione, dal quale abbiamo estratto dati
riguardanti il numero di immigrati clandestini residenti negli Stati
Uniti negli anni in analisi.
Abbiamo poi utilizzato dati provenienti da un sondaggio riportato dal
Washington Post (www.washingtonpost.com) riguardante le
opinioni dei cittadini statunitensi sul problema dell’immigrazione.
Abbiamo, infine, arricchito il nostro dataset con dati riguardanti il
numero di omicidi effettuati in quattro stati (New Mexico, New
Hampshire, Maine e Kentucky) negli anni che vanno dal 1996 al 2016,
reperiti dal sito www.deathpenaltyinfo.org. PAGINA 4
Statistica descrittiva
Dati raccolti divisi per anno
Analizziamo prima di tutto i dati relativi alla percentuale di omicidi
in rapporto alla popolazione totale negli Stati Uniti negli anni che
vanno dal 1990 al 2016.
Riportiamo, dunque, istogramma e boxplot ottenuti a partire da tali
dati.
Notiamo subito che l’istogramma presenta una forte asimmetria con
coda a destra: di conseguenza in più della metà degli anni è stata
registrata una percentuale di omicidi inferiore a quella media del
periodo considerato.
Notiamo infine che il picco della percentuale di omicidi si è avuto nel
1991 ed è stato del 0.009720%, mentre il minimo si è avuto nel 2014
ed è stato del 0.004450%. PAGINA 5
Il grafico a seguire riporta, su due scale diverse, il numero di omicidi
e la popolazione dell’intera Unione negli anni (1990-2016).
Notiamo subito che, pur essendo la popolazione aumentata
linearmente nel corso degli anni, come del resto era più che
prevedibile, il numero di omicidi sembra essere invece diminuito dal
1990 al 2016: questa è quindi una prima evidenza del fatto che lo
scorrere degli anni non abbia portato solo aspetti negativi per gli USA.
PAGINA 6
Il successivo grafico mostra, invece, il numero di immigrati
clandestini e di omicidi in funzione degli anni (1990-2016).
Notiamo, dunque, che non sembra essere immediatamente
riconoscibile un trend nell’andamento del numero di immigrati nel
corso del tempo, in quanto, come è chiaro, esso è fortemente
influenzato dalla situazione geopolitica.
Per quanto riguarda invece una possibile relazione tra omicidi e
numero di immigrati clandestini, sembra che i due grafici “vadano a
braccetto” esclusivamente nella fase finale (2007-2016), ma lasciamo
comunque il compito di individuare una relazione funzionale tra i
due parametri alla statistica inferenziale. PAGINA 7
Dati raccolti divisi per stato
Passiamo ora all’analisi dei dati riguardanti la percentuale di omicidi
in rapporto con la popolazione nei diversi stati nell’anno 2016.
Riportiamo innanzitutto istogramma e boxplot ottenuti a partire dai
dati.
Il grafico non presenta particolari asimmetrie, dunque possiamo
concludere che nel 2016 circa la metà degli stati dell’unione ha avuto
una percentuale di omicidi inferiore alla media.
Notiamo infine che la massima percentuale di omicidi è stata
registrata nello stato della Louisiana, mentre la minima è stata
registra nello stato del New Hampshire, come riportato dal grafico a
barre qui sotto. PAGINA 8
Test di normalità dei dati
Siccome nell’ambito della statistica inferenziale verranno effettuati
dei test che hanno come ipotesi fondamentale la normalità dei
campioni considerati, abbiamo dovuto effettuare un test di normalità
di Shapiro-Wilk su quattro dataset riguardanti il numero di omicidi
commessi in diversi anni (1996-2016) in quattro stati (New Mexico,
New Hampshire, Maine e Kentucky).
Riportiamo di seguito i riportati ottenuti:
1) New Mexico:
> shapiro.test(data$New_Mexico)
Shapiro-Wilk normality test
data: data$New_Mexico
W = 0.94831, p-value = 0.3163
2) New Hampshire:
> shapiro.test(data$New_Hampshire)
Shapiro-Wilk normality test
data: data$New_Hampshire
W = 0.94897, p-value = 0.3257
3) Maine:
> shapiro.test(data$Maine)
Shapiro-Wilk normality test
data: data$Maine
W = 0.95775, p-value = 0.4719
4) Kentucky:
> shapiro.test(data$Kentucky)
Shapiro-Wilk normality test
data: data$Kentucky
W = 0.93071, p-value = 0.1422
Dai p-value adeguatamente alti, concludiamo che l’ipotesi di
normalità può essere confermata per ciascun campione. PAGINA 9
Statistica inferenziale
Test d’ipotesi
La prima parte della nostra indagine consiste in una serie di test
d’ipotesi mirati a stabilire se la popolazione americana ritenga che
l’immigrazione sia un problema correlato al tasso di crimini violenti
registrato in America e se ci siano fattori che influenzano tali opinioni.
In secondo luogo, invece, ci siamo preoccupati di effettuare ulteriori
test per confrontare la probabilità che ha un cittadino statunitense di
essere vittima di omicidio in stati caratterizzati da scenari geopolitici
ed economici differenti.
Gli americani credono che gli immigrati siano
più propensi a commettere crimini?
Per rispondere a tale domanda, abbiamo considerato la variabile
′
1