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Estratto del documento

Descrizione delle inquadrature

La seconda inquadratura, un piano medio frontale, è estremamente rapida: raffigura una donna dal volto stanco intenta a riprendere fiato mentre sostiene un cartellone posto su un suffisso di legno. Infine nella terza è rappresentato un uomo immerso in una folla agitata intento a fomentare gli animi delle persone che lo circondano: anch'essa è un piano medio frontale molto veloce.

In questa sequenza sono rappresentati tre differenti momenti di un moto popolare, nel quale le persone appaiono straniate ed alienate, prive di significato, a causa dell'assenza di voci che permettano di comprendere che cosa li spinga a manifestare, così come di slogan sui loro reclame.

La terza sequenza mostra invece un uomo, apparentemente in una stanza d'albergo, che cerca di fare una telefonata, la quale però non avviene poiché, come si evince dal suo volto stupito, la cornetta del telefono non emette alcun suono. Anche in questa sequenza avviene un...

Raccordo esatto, vale a dire che l'uomo viene mostrato da differenti inquadrature, nell'ordine: un primissimo piano sfocato del suo volto nel quale, così come nella figura intera seguente, è intento a telefonare, un primo piano ribassato, nel quale appare con un volto stupefatto e sorpreso, e un dettaglio, la cornetta del telefono inquadrata dall'alto, che lascia immaginare che egli stia continuando ad osservare il telefono con aria allibita.

A seguire vi è una breve inquadratura ribassata di una targa su un muro nella quale è inserita la scritta "piazzale", con uno spazio sotto che lascia intendere che manca il nome del suddetto piazzale.

Nella sequenza seguente ci troviamo di fronte un ulteriore raccordo di sguardo composto da tre differenti inquadrature: la prima è un primissimo piano di un volto inespressivo di un uomo, al cui fianco, confinata sullo sfondo, vi è una donna il cui sguardo è altrettanto vuoto e immobile.

A seguire possiamo osservare un piano medio ribassato che ritrae svariate persone, tra cui le due precedenti, concentrate nell'osservare in una determinata direzione. L'ultima è un'inquadratura-limite, un primissimo piano di un televisore il cui schermo è completamente bianco, sopra il quale è appoggiata una piccola videocamera.

La seguente sequenza rappresenta presumibilmente una partita a poker alla quale partecipano quattro persone, ma anche in questo caso l'assenza di comunicazione viene enfatizzata dal fatto che le carte non hanno alcuna raffigurazione sopra di esse.

In essa si succedono rapidamente cinque inquadrature: la prima è un dettaglio, ossia la mano di un uomo che getta svogliatamente alcune fiches su un tavolo da gioco; la seconda è un primissimo piano di un volto di un uomo di profilo, con sullo sfondo una donna; la terza è un dettaglio, ritrae due mani che chiudono le carte, come se il suo possessore avesse appena

terminato di guardarle; la quarta è nuovamente un primissimo piano di un uomo seduto al tavolo, ed infine viene presentato un gesto tipico del poker, ossia delle mani che scorrono lentamente le carte, che lascia intendere che colui che le ha ricevute le stia osservando in quell'istante.

La prossima inquadratura a ralenti è un tratto autostradale nel quale vi sono due grossi cartelli, uno completamente nero e l'altro totalmente bianco, sotto i quali passano alcuni camion e delle automobili. La macchina da presa è dinamica, e si muove rimanendo fissa sul cartello stradale, fino al momento in cui viene superato.

La scena successiva inquadra due bagni pubblici, sui quali sono raffigurati solamente i busti di due uomini stilizzati che dovrebbero servire a distinguere a chi sia riservato l'uso del wc.

Vi sono poi le ultime due scene significative dal punto di vista dell'assenza di comunicazione: la prima è uno spostamento in auto di un uomo d'affari

che viene mostrato è quello del logo della Telecom, che si ingrandisce gradualmente fino a riempire l'intero schermo.ritrae due di questi bambini che rivolgono direttamente il loro sguardo nella macchina da presa, sorridenti e gioiosi. Lo sguardo in macchina serve a svolgere nei confronti dello spettatore una funzione di appello: lo sguardo dei due bambini intercetta e riflette in sé stesso lo sguardo dello spettatore, rivelandogli la sua posizione e il suo ruolo nella situazione comunicativa in atto. I passaggi spazio-temporali vengono marcati da transizioni iconizzate, ossia procedimenti visivi che fungono da segni di interpunzione: accanto allo stacco vi sono delle dissolvenze in chiusura, ossia viene scurita gradualmente l'inquadratura fino ad arrivare al quadro nero, per poi ripartire da una nuova sequenza. Per quanto riguarda il suono non vi è comunicazione verbale, ma solamente un brano classico inedito di Astor Piazzolla, "Tres Piezas Breves for cello & piano III Siciliana", che investe l'intero spot e che sfuma nel momento in cui le immagini appaiono colorate.

musica è quasi angosciosa, malinconica, porta con sé un senso di vuoto, a testimonianza del fatto che non essendo comunicazione la vita dell'uomo non ha alcun valore, è privata integralmente della sua essenza. Questo spot, che segue i procedimenti tipici del cinema moderno, è il prodotto di due azioni simmetriche: il "mostrare" e il "guardare". Queste azioni hanno un'origine, l'autore, e una destinazione, lo spettatore. L'immagine filmica è il risultato di un'attività visiva, lo sguardo, che attraverso l'atto del mostrare stabilisce una relazione complessa con lo spettatore: lo fa vedere, ovvero acutizza la sua esperienza percettiva; lo fa conoscere poiché mobilita la sua attività cognitiva, e lo fa credere, in quanto smuove la sua attività affettiva e valutativa. Dopo aver svolto un'analisi ed una trascrizione grafica del testo, vorrei soffermarmi sui codici grafico-visivi.

operanti all'interno del messaggio pubblicitario, dove per codice si intende un insieme di segni in cui possiamo distinguere due piani: il piano del significante, detto da Hjelmslev, "piano dell'espressione", e il piano del significato o del contenuto".

Infatti la ricerca semiotica si pone il problema di analizzare quella parte del testo pubblicitario che utilizza formule espressive di tipo visivo. L'immagine di un annuncio pubblicitario ha una funzione comunicativa, e quindi un potenziale di significazione.

Vista la complessità delle immagini che si presentano quotidianamente ai nostri occhi, la semiotica ha elaborato tre differenti livelli in base ai quali analizzarle: il livello plastico, il livello figurativo e quello comunicativo.

Il livello plastico riguarda l'organizzazione degli elementi visibili nell'immagine, la quale è colta come una configurazione percettiva, ossia come la percezione di macchie di colore su un supporto piatto.

livello plastico si può parlare di tre differenti dimensioni: cromatica, eidetica e topologica. Per quanto riguarda la dimensione cromatica, lo spot Telecom è incentrato su colori freddi essendo stato girato quasi totalmente in bianco e nero. La scelta di questa colorazione non è casuale, in quanto mira ad enfatizzare il peso e la mancanza di comunicazione, che non permette ai personaggi raffigurati di affrontare liberamente la loro quotidianità. Uno stravolgimento cromatico si ha negli ultimi sei secondi dello spot, in cui i vestiti dei bambini assumono una colorazione vivace, che nella cultura occidentale, e più specificatamente italiana, è ascrivibile ai colori utilizzati alla nascita per distinguere il sesso maschile da quello femminile. Il passaggio dal bianco e nero al colore avviene nel preciso istante in cui nello spot, in basso a destra, appare il logo dell'azienda, simbolo della realizzazione della possibilità di comunicare.

dimensione eidetica riguarda invece la forma e i contorni delle immagini: i testi iconici che sisusseguono sono ripresi fedelmente dalla realtà.Infine la dimensione topologica riguarda l'organizzazione dell'immagine: le varie sequenzapresentano sempre l'oggetto o la persona da osservare in primo piano nel centro dell'immagine,offrendo immediatamente al fruitore ciò che deve guardare per comprendere il testo.Gli elementi individuati dalle tre categorie sono chiamati formanti plastici: essi sono presenti inqualsiasi immagine, ma non necessariamente sono portatori di significato o hanno una capacità dirappresentazione.I formanti plastici possono divenire formanti figurativi, e quindi essere analizzati secondo il livellofigurativo, se sono riconosciuti come raffigurazioni della realtà, ovvero se hanno dei tratti pertinentio se assomigliano ad un certo prototipo.Il figurativo non è nient'altro che il riconoscimento in

Un'immagine di una certa figura, e nel caso dello spot vengono riconosciuti elementi appartenenti al mondo reale, quali individui o oggetti di uso comune, che costruiti assieme creano uno spazio tridimensionale e diegetico attraverso il movimento.

L'ultimo livello di analisi di un'immagine è quello comunicativo: ogni immagine implica che vi sia un astante osservatore, secondo la teoria greimasiana. Gli astanti possono trovarsi nella posizione dell'osservatore, secondo il suo punto di vista, oppure possono rappresentare la presenza generica di un osservatore. Infatti il punto di vista su un'immagine è sempre almeno doppio: di chi produce l'immagine e di chi la riceve. Nello spot viene data allo spettatore la sensazione di trovarsi dentro all'immagine stessa e di avere un punto di vista dall'interno del "quadro".

Lo sguardo semiologico sulla pubblicità supera l'idea della comunicazione commerciale come persuasione occulta.

Nel messaggio pubblicitario nulla agisce a livello subliminale su undestinatario passivo che, al contrario, viene costantemente sollecitato dalla molteplicità dei livellisema.
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
5 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/05 Filosofia e teoria dei linguaggi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher fabio.dipi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Semiotica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Volli Ugo.