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Introduzione
Lo scopo della termodinamica statistica è di derivare formulare statistiche connesse alle nuove proprietà quantistiche di sistemi di equilibrio per i quali l’enumerazione degli atomi molecole è dell’ordine di Na (1023 p/cm3).
A differenza della termodinamica la termodinamica statistica si pone l’obiettivo ulteriore di fornire ipotesi e preparatoria a LIVELLO MOLECOLARE.
L’obiettivo della termodinamica statistica e quindi è di:
- FORNIRE LA TEORIA MOLECOLARE PER L'INTERPRETAZIONE DELLE PROPRIETÀ DI EQUILIBRIO DI SISTEMI MACROSCOPICI
Le informazioni molecolari, sotto la forma di teorie e quantità misurate, vengono fornite:
- da teorie quantistiche molecolari
- da quantità spettroscopiche
Ipotesi e Postulati
Suddivisione le proprietà, e grandezze fisiche, in due insiemi:
- a meccaniche le possono essere definite in qualunque modo per sistemi microscopici o macroscópici, con gli strumenti della fisica classica e quantistica
Grandezze macroscopiche sono: energia, pressione, numero di molecole, volume, lavoro meccanico.
Macroscopiche, e hanno validità soltanto per numeri macroscopici, cioè costituiti da molti (1020) costituenti (molecole).
Esempi di grandezze macroscopiche sono le variabili temperatura, entropia, energia libera di Gibbs e di Helmholtz, potenziale chimico.
Consideriamo ora una tipica variabile macroscopica, come la pressione.
L'obiettivo è di proseguire con gli strumenti delle termodinamica statistica e calcolare la pressione in un sistema termodinamico da considerazioni molecolari: vogliamo calcolare con la meccanica classica e quantistica la forza per unità di area esercitata su una parete del sistema; tenendo conto del cambiamento di stato delle particelle stesse con il tempo, cioè tenendo conto che le forze siano funzioni del tempo, calcolare il valore medio di una variabile X, nel tempo, significa calcolare
X = <X> = 1/(t2-t0) ∫[t0→t2] dt X [z1(t), z2(t), ..., zN(t), p1(t), ..., pN(t)]
Le traiettorie zi(t) e i momenti pi(t) associati a tutti i gradi di libertà microscopici del sistema macroscopico descrivono lo stato istantaneo del sistema. Il valore medio X ( X ) si ottiene quindi effettuando una media temporale, cioè integrale su di un intervallo temporale [t0,t2].
Media di misurare con lo insieme canonico.
Consideriamo ora un insieme costituito di sistemi fisici, aventi dato valore di (N, V, T).
Considero l'insieme canonico come un sistema isolato.
L'energia di ogni singolo sistema non sono costante, ma l'energia complessiva ET dell'insieme lo rimane, in quanto l'insieme è isolato.
L'energia totale sono dato da:
- ET = Σi mi Ei ; dove mi è il numero di sistemi che hanno energia Ei, consistente alla loro distribuzione ƒi.
Confabulando con l'energia ET dell'insieme possiamo avere più configurazioni: cioè è tanto più vero quanto più alto è il numero di distribuzioni di ni e stati Ei il sistema S, cioè quando lo spettro degli attributi ha più valore.
- ET = Σi mi Ei ; {n1, n2, ..., ni} = M Ω (M)
- ET = Σi mi Ei ; {n1, n2, ..., ni} = Ω (ni)
- ET = Σi mi Ei ; {M1(n1)1, ..., mi} = Ωi(ni)
Lo stato con energia ET può essere realizzata con diverse configurazioni. Ogni configurazione rappresenta una distribuzione(Ω (M)) modo diverso.
Metodo dei moltiplicatori di Lagrange
Supponiamo di dover risolvere un problema di massimo vincolando:
f(x,y) = max
g(x,y) = 0
Il vincolo riduce quindi da 2 a 1 le variabili del prob...
Lo stesso problema può essere risolto con il metodo dei...
Si impone una nuova funzione g', che è una combinazione...
Le soluzione del problema di massimo, cioè i numeri di occupazione Mi*, dipendono dai moltiplicatori di Lagrange α e β.
Mi(k+1) e-βEi = M*(α, β).
Poniamo ora isolare le equazioni di vincolo per trovare un valore per α e β, ed ottenere la soluzione del problema:
a) condizione circa il numero d'elementi dell'insieme:
Σi Mi* = N
Σi e-βEi = IN; e-(α+1) = N 1/Σi e-βEi
Da cui si ottiene:
Ni* = IN/Σk e-βEk e-βEi = Mi*(β), i.
A questo punto si può applicare la seconda condizione, e ricavare β in funzione dell'energia totale dell'insieme ET.
ET = N/Σi e-βEi Σi Ei e-βEi
A parte la difficoltà matematica di ricavare β rispetto ad ET, risulta più conveniente lasciare esplicita la dipendenza di Mi da β, per imporre delle condizioni fisiche alternative.
Quindi, se ogni sistema è suddivisibile in sottosistemi non interagenti, la funzione di partizione canonica risulta il prodotto delle funzioni di partizione dei sottosistemi.
Ora supponiamo che i sottosistemi siano identici:
se A = B, Q = qAqB = (qAq)2.
Se ora i sottosistemi sono indistinguibili, dobbiamo correggere la funzione di partizione, perché abbiamo contato due volte ad esempio il livello E1A + E2A sia il livello E2A + E1A.
L'espansione corretta per Q diventa allora:
Q = ∑k,l e-(εkA + εlA)/kT ≃ 1/2 ∑k,l e−(εkA + εlA)/kT + 1/2 (∑k e−εk/RT)2.
La sommatria ∑k,l limita ad 1/2 ∑k,l al crescere del numero dei livelli Ak.
Si può allora generalizzare questo risultato al caso di N sottosistemi non interagenti:
Q = qN/N!, infatti ogni livello energetico Ei: ∑i=1N Ei può essere realizzato in N! modi diversi, le N! osservazioni orrore sono considerati diversi, se i sottosistemi sono INDISTINGUIBILI.
Se i sottosistemi non interagenti sono le molecole che costituiscono il sistema, avremo una funzione di partizione q che rappresenta solo i livelli molecolari, da però il nome di funzione di partizione molecolare.
continua nella funzione di partizione, legge atrazioni.
Dobbiamo quindi dividere la funzione di partizione rotazionale
per il fattore m numero di simmetria che è l'ordine
del sottogruppo rotazionale del gruppo punto di simmetria
della molecola.
rot = KT / h c B per molecole lineari.
qrot = 1 / 82π2 KT ( I / h ) 1 / 2 per molecole non lineari.
Funzione di partizione vibrazionale.
vib = hπ i qtot
qvib = Σie- s / KT
εs = (υ + 1 / 2)h c σ
qvib = 1 / 1 - e-h c ρ0/KT