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Trattamento dell'emicrania e precauzioni

I pazienti affetti da emicrania possono utilizzare diversi farmaci per il trattamento sintomatico dei sintomi. Tuttavia, è importante tenere presente alcune precauzioni.

I triptani, ad esempio, sono molto efficaci nel trattamento dell'emicrania, ma devono essere evitati dai pazienti ipertesi. Inoltre, è importante sottolineare che i triptani possono avere effetti teratogeni e quindi non devono essere utilizzati durante la gravidanza.

I FANS (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei) come il naproxene, l'ibuprofene (ilMoment(R)) e l'aspirina sono ampiamente utilizzati per il trattamento sintomatico dell'emicrania. In Italia, il nimesulide (Aulin(R)) è anche disponibile, ma non è raccomandato per l'uso nell'emicrania.

I FANS sono indicati per attacchi emicranici di intensità lieve o moderata (MIDAS I-II). Tuttavia, in caso di controindicazioni all'uso dei triptani, come ipertensione o cardiopatia, i FANS possono essere utilizzati anche per attacchi di forte intensità (MIDAS III-IV). È importante somministrare i farmaci tempestivamente all'esordio dell'attacco per massimizzarne l'efficacia.

È consigliabile evitare l'uso di analgesici combinati che contengono FANS e oppioidi (come paracetamolo+codeina) per evitare il rischio di abuso.

Gli antiemetici come il metoclopramide e il domperidone possono essere tranquillamente associati ai triptani o ai FANS senza alcun pericolo di effetti collaterali.

collaterali ogniqualvolta questi non siano stati sufficienti a controllare la nausea o il vomito.

Gli ergotaminici (ergotamina, diidroergotamina) sono una terza scelta rispetto ai triptani e ai FANS per trattare le crisidi forte intensità (MIDAS III-IV): l'uso degli ergotaminici inoltre deve essere limitato a crisi in cui si abbia una bassa frequenza di attacchi emicranici (1-2 al mese) perché se si assumono troppo spesso c'è il rischio che diano dipendenza. Inoltre anch'essi, come i triptani, sono controindicati in soggetti cardiopatici, ipertesi non controllati e in gravidanza, perciò si usano solo nei pochi soggetti a cui i triptani non hanno fatto proprio niente.

2) TERAPIA di PROFILASSI dell'EMICRANIA come detto è indicata solo se il paziente riferisce oltre 2 attacchi emicranici al mese. Il farmaco più efficace nella profilassi degli attacchi emicranici, che costituisce attualmente la prima scelta è il topiramato, un

antiepilettico. Il topiramato è un farmaco nato inizialmente come inibitore della gluconeogenesi ma si è rivelato inefficace; invece è ottimo come antiepilettico "in senso lato" perché blocca i canali del Na+ e quelli del Ca++ voltaggio-dipendenti, facilita il rilascio di GABA e ostacola quello di glutammato. Dose standard: 100 mg. Purtroppo è un farmaco che ha un sacco di effetti collaterali: rallentamento psichico, depressione, "difficoltà nel trovare le parole" e calo dell'appetito con importante dimagrimento: i pazienti in terapia con topiramato diventano proprio meno golosi, smettono del tutto di mangiare carboidrati e dimagriscono anche di 10 kg in 2 mesi. È stato fatto uno studio in cui pazienti in terapia con topiramato venivano fatti passare davanti a tavoli di un buffet e si vede che non si fermano interessati, a differenza dei controlli. Per questa ragione attualmente il topiramato si sta provando anche per laterapia dell'obesità. Prima del topiramato il farmaco di prima scelta per la profilassi era un altro antiepilettico di largo uso, il valproato: dosi standard 600-1.000 mg/die. Anche questo è molto efficace e gli effetti collaterali sono poco frequenti, però (a parte il fatto che non si può usare in gravidanza) il problema è che al contrario del topiramato il valproato fa ingrassare, provoca aumento di peso e quindi non è molto gradito soprattutto alle donne (e il sesso F è quello in cui l'emicrania ha maggior incidenza). In alternativa agli antiepilettici, specialmente nei pazienti depressi, anche gli antidepressivi triciclici funzionano bene, il problema è che hanno più effetti collaterali di tipo anticolinergico. TERAPIA della CEFALEA TENSIVA: è importante identificare eventuali fattori scatenanti o favorenti, ricercare eventuali patologie associate e (come per l'emicrania) tenere un diario per monitorizzare.

L'andamento della cefalea e le sue caratteristiche. Anche per la cefalea tensiva esiste una terapia sintomatica e, nel caso in cui sia cronica, una terapia di profilassi.

Per la terapia sintomatica della cefalea tensiva i farmaci più indicati sono i FANS: paracetamolo, aspirina, ketoprofene, naproxene, ibuprofene (meglio evitare l'associazione paracetamolo+codeina per il rischio di abuso). In alternativa ai FANS possono essere utili anche i miorilassanti (es. tizanidina) e le benzodiazepine.

Per la terapia di profilassi invece il farmaco più efficace è un antidepressivo triciclico: l'amitriptilina. È molto efficace, il problema è che ovviamente essendo un triciclico ha degli effetti collaterali specialmente di tipo anticolinergico. Si sta cominciando adesso a provare gli antiepilettici anche nella cefalea tensiva.

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A.A. 2012-2013
3 pagine
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SSD Scienze mediche MED/26 Neurologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher valeria0186 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Neurologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Sorbi Sandro.