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Modelli teorici sull'attenzione e la salienza

Storicamente, i modelli teorici sull'attenzione sono basati sulla salienza. Dal punto di vista attentivo e percettivo, gli stimoli salienti sono quelli che differiscono dallo sfondo, quindi risaltano immediatamente. La salienza è una proprietà su cui si sono basate le teorie del filtro (Broadbent 1958, Treisman 1964, Deutch e Deutch 1963) le quali si collocano lungo un continuum che pone ad un estremo la selezione precoce dell'informazione e all'altro una selezione tardiva.

Attualmente, in ambito di ricerca, si sta assistendo ad un cambiamento di modelli, perché da studi recenti compiuti da Henderson nel 2017 tracciando i movimenti oculari, si è rilevato come gli occhi non siano attratti necessariamente dagli stimoli oggettivamente salienti, ma da quelli emotivamente significativi, dunque l'attenzione non è catturata da dati oggettivamente enfatizzati, ma da quelli soggettivamente importanti. La "mappa attenzionale" non

corrisponderebbe più alla "mappa della salienza", ma a una "mappa dei significati". Questo diverso modello spiega anche i fenomeni della cecità attenzionale, in base ai quali anche se, sullo scenario, compare uno stimolo oggettivamente saliente, è possibile che una persona non vi presti attenzione, se per quella persona non è anche emotivamente importante. Uno degli esperimenti che hanno documentato il fenomeno della cecità attenzionale è stato svolto da Simons e Chabris (1999). Nell'esperimento, a delle persone veniva mostrato un video dando loro il compito di contare con esattezza il numero di volte in cui i giocatori di una data squadra si passavano una palla. La maggior parte delle persone, essendo concentrate sui palleggi, non si accorgeva del passaggio di un gorilla sullo sfondo dello schermo. L'esperimento dunque mostra come l'attenzione venga rivolta a ciò che viene valutato come rilevante per i

propri obiettivi in un dato momento. Similmente, gli obiettivi possono influenzare il modo in cui le persone interpretano un determinato stimolo come positivo, negativo, o irrilevante. Anche nello studio di Heyman e colleghi (2014) si è studiato il fenomeno della cecità attenzionale mostrando che le persone possono essere cieche anche di fronte a degli oggetti rilevanti nell' hic et nunc. Ispirati da un video postato su YouTube, The Money tree, gli autori hanno pinzato 3 banconote da un dollaro a tre rami di un albero in un campus universitario. Per due settimane, i ricercatori hanno osservato la gente che camminava vicino all'albero e annotato se schivava i rami dell'albero o avvistava il denaro (presumendo che chiunque avesse visto il denaro si sarebbe fermato per prenderlo o almeno per accertarsi dello strano accaduto). Complessivamente, 396 persone sono state osservate mentre camminavano sulla stradina in cui si trovava l'albero; 203 uomini e 193 donne.

Dai risultati dell'osservazione è emerso che solo 12 persone sono passate in mezzo ai rami senza evitarli; tutti gli altri passanti invece sono riusciti a schivarli in tempo. Di questi ultimi, però, solo una piccola parte ha notato la presenza del denaro appeso.

Gli autori sostengono che il presente studio fornisce dati al sostegno del modello teorico che propone l'esistenza di due flussi visivi principali per l'elaborazione dell'informazione: uno ventrale, e uno dorsale, che sono stati chiamati da Goodale e Millner (1992) rispettivamente il canale della percezione e quello dell'azione.

Entrambi i canali trasportano l'informazione sulla struttura degli oggetti visti e sulla loro posizione spaziale ed entrambi sono fortemente influenzati dall'attenzione. Quello che cambia è il modo di utilizzare l'informazione stessa: lungo il flusso ventrale si rappresentano le caratteristiche stabili dell'oggetto e le relazioni fra di esse.

Si pensa anche che è qui che viene attribuito un significato, un'identità, a quanto si osserva.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
3 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Chiarenard21 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Esame di stato di psicologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Cagliari o del prof Fanari Rachele.