Anteprima
Vedrai una selezione di 6 pagine su 25
Teorie e tecniche della comunicazione mediale riassunto Pag. 1 Teorie e tecniche della comunicazione mediale riassunto Pag. 2
Anteprima di 6 pagg. su 25.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Teorie e tecniche della comunicazione mediale riassunto Pag. 6
Anteprima di 6 pagg. su 25.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Teorie e tecniche della comunicazione mediale riassunto Pag. 11
Anteprima di 6 pagg. su 25.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Teorie e tecniche della comunicazione mediale riassunto Pag. 16
Anteprima di 6 pagg. su 25.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Teorie e tecniche della comunicazione mediale riassunto Pag. 21
1 su 25
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

IL DIAMANTE DI GRISWOLD

“Diamante culturale”. Esso comporta quattro elementi: gli oggetti culturali (simboli, credenze,

valori e pratiche); i creatori culturali, comprese le organizzazioni e i sistemi che producono e di-

stribuiscono oggetti culturali; i destinatari culturali, cioè la gente che fa esperienza della cultura

e degli oggetti culturali; e il mondo sociale, il contesto cioè in cui la cultura viene creata ed espe-

rita” (p. 8). Tra questi quattro elementi, distribuiti ai vertici del diamante, si danno sei legami o

connessioni. La sociologia della cultura mira ad illustrare gli elementi in sé e per sé e a chiarire le

relazioni reciproche che si danno tra essi. 11

Teorie e tecniche della comunicazione mediale

COMUNICAZIONE SOCIALE

Vi sono 2 modelli di comunicazione sociale, i quali non sono uno il superamento dell’altro, bensì

entrambi applicabili, che servono per attivare piani di comunicazione:

Giving Model

1) (modello marketing), processo sequenziale lineare di tipo telegrafico/postale

che ha a che fare con un interlocutore passivo, che porta l’aumento di conoscenza e la conse-

guente modifica dell’atteggiamento e delcomportamento. Di questo modello sono tre i fattori

principali: la percezione del rischio, il comportamento e il calcolo dei benefici. Più semplicemente

si valutano i rischi che comporta mantenere un certo atteggiamento, poi si calcolano i benefici

dell’eventuale mutamento di comportamento e infine i costi di questo cambiamento.

Limiti: - esclusione di fattori non razionali (spesso chi fuma è condizionato da fattori psicologici)

- mancanza di strumenti atti a garantire mutamenti a lunga durata

- sottovalutazione dell’influenza del gruppo e del contesto sociale

es. campagna conrto il fumo

Self empowerment

2) (advocacy o socio-cognitivo), il comportamento è valutato sulla base di

conoscenze ed influenze di fattori cognitivi, ambientali, affettivi, culturali, sociali e il comporta-

mento non è più valutato tramite costi/benefici ma sulla base di sentirsi parte di un determinato

gruppo.

es. campagna contro l’AIDS

Strategie:

- dimostrare credibilità e affettibilità

- effettuare valutazione degli effetti a breve, medio, lungo termine

- prevedere adeguamenti se necessario

- mantenere un atteggiamento critico, consapevoli delle responsabilità etiche 12

Teorie e tecniche della comunicazione mediale

RAPPRESENTAZIONI SOCIALI: COSA SONO?

Moscovici,

Fenomeno teorizzato dal sociologo il quale sottolinea che è possibile dare fruizione

alla collettività di informazioni anche molto complesse, ignote, rendendole familiari, quotidiane.

Discende da una nozione elaboratada uno dei padri della sociologia, Emil Durkem, con le rappre-

sentazioni collettive.

Meccanismi per selezionare, rielaborare, interpretare le informazioni dei mezzi di comunicazione

di massa:

Ancoraggio

-

‌ , contestualizzare in un ambiente familiare, riprodurre un contesto in cui poter ren-

dere significativa l’informazione (es. “vu Cumpra”: extra comunitario africano)

Oggettivazione,

- riprodurre ciò che non è ancora noto tra le cose che possiamo vedere e tocca-

re, un processo in cui le immagini, i pensieri, si trasformano in oggetti reali (es. Hitler:nazismo,

Gutemberg:stampa).

INTERAZIONE “FACCIA A FACCIA”

Primo medium della comunicazione. Studioso più noto è Goffman che, per descrivere l’interazio-

ne sociale tra due persone, utilizza una metafora drammaturgica: il teatro sociale.

ribalta retroscena

Esso si si divide in: (palcoscenico), (le quinte).

frame

Gli individui, in base al (contesto), riescono a capire le regole di interazione più appropia-

te (es. un cameriere assume un attegiamento sereno e formale il ribalta, mentre in retroscena

maschere,

meno). L’individuo assume attraverso le quali presenta agli altri la propria identità

sociale (self).

Quando le regole di comportamento sono violate, il mantenimento dell’ordine dell’interazione

rituali di riparazione

richiede o altrimenti potranno verificarsi procedure di esclusione (es. se

inciampi fai “ahi” per dire che è stato un intoppo, una cosa non voluta). 13

Teorie e tecniche della comunicazione mediale

LA COMUNICAZIONE CON LA INNOVAZIONI TECNOLOGICHE

2 filoni di studio diversi:

Deterministico

- (Innis, McLuhan, Meyrowitz), ritiene cho ogni nuovo medium porti a privilegiare

un canale sensoriale, cioè considera gli aspetti tecnologici come agenti di influenza sociale diretta

e ritiene che un nuovo medium renda obsoleti gli altri

SocioAntropologico

- (Goody, Eisestain, Ong), ritiene importanti le nuove tecnologie di comuni-

cazione, ma le considera complementari al disegno di scenari economici, sociali, culturali, in cui i

protagonisti del cambiamento sono sempre gli attori sociali.

SocioAntropologico

GOODY Studia la prima grande innovazione tecnologica in campo comunicativo: la

separazione

scrittura. Vi è la di affermazione, parlante e contesto; il significato

comincia a vivere senza parlante ed ascoltatore concreti.

Nasce l’opportunità di verificare le fonti e sorge l’esercizio del dubbio (rilegge-

re, riguarare, verificare).

GELLNER Parla di vera e propria età della scrittura che segna l’avvento di un grande mu-

tamento sociale, sorge la possibilità di avere dottrine scritte con il possibile

confronto e scelta tra dottrine diverse.

EISENSTEIN Studia le pratiche sociali rese possibili dalla stampa scritta che rivoluzionano

l’Europa alimentando la riforma protestante e lo sviluppo della scienza.

La stampa scritta permette opportunità di: - diffusione

- astrazione

- controllo

- relazione

WALTER ONG ONG: CULTURA ORALE/MANOSCRITTA/STAMPA

Walter Ong è un padre gesuita, storico delle culture e delle religioni che

ha collaborato con McLuhan. Famoso il suo libro “Oralità e Scrittura”

dove affronta e analizza i temi in questione:

Cultura orale:

1) paratattica, frasi collocate sullo sesso livello, ridondante

e ripetitiva al fine di fissare meglio i contenuti degli argomenti, naturale

(più vicina all’esperienza umana).

Riferimento alla Letteratura orale, Illiade e Odissea, tramandate oral-

mente fino all’edizione di Omero

Cultura manoscritta:

2) determina la separazione tra soggetto e oggetto.

Con la scrittura si trasferiscono le parole dal mondo uditivo al mondo

visivo.

Cultura della stampa:

3) rappresenta l’anticipazione della rivoluzione in-

dustriale con l’invenzione dei caratteri mobili e del torchio da parte di

Gutemberg. Caratterizzata da: duplicazione esatta, facilità di diffusione,

privatizzazione, fortemente condizionata dal sistema grafico. 14

Teorie e tecniche della comunicazione mediale

Deterministico

INNIS Noto per la sua “teoria del medium” con l’ipotesi del controllo, nel quale

afferma che il mezzo di comunicazione è uno strumento attraverso il qua-

le si regge il potere politico e sociale. capacità di

Un nuovo medium spezza il monopolio precedente e ha la

modificare gli ambienti sociali ( es. la stampa infrange il potere ecclesia-

stico sui testi sacri).

MEYROWITZ MEYROWITZ: RAPPORTO MEDIA ELETTRONICI/SPAZIO

Allievo di Goffman e McLuhan, mette in connessione l’analisi dell’i-

neterazione faccia a faccia e il mutamento degli scenari mediatici.

La tesi di Meyrowitz è che i media elettronici ci influenzino modifi-

cando la geografia situazionale della nostra vita sociale più di quanto

facciano con i loro contenuti. Meyrowitz sostiene che i media, e in

particolare la tv, abbiano eliminato i confini tra palcoscenico e retro-

scena, rendendo visibili tutti gli angoli della società. Egli sostiene che

la televisione permette di fare esperienza di interazioni che altrimen-

ti non potremmo fare in scenari delimitati delle interazioni faccia a

faccia, più statiche, più ristrette a contesti di compresenza fisica. La

televisione non ha bisogno di un apprendimento come la lettura e

la scrittura per poter offrire accesso alle informazioni. Ad esempio,

i bambini accedono prima a tutta una serie di informazioni e quindi

possono espandere le loro conoscenze sfuggendo in particolare ad

un certo tipo di controllo. Grazie alla televisione le informazioni pos-

sono arrivare anche al di là dei confini pratici e delimitati. Un nuovo

medium, dice Meyrowitz, non sostituisce l’altro, non lo annulla, ma

ne modifica la funzione, i significati e gli effetti. Da questo punto di

vista che Meyrowitz può essere considerato vicino, per certi versi,

al filone deterministico, pur rappresentando una figura intermedia. I

media sono comunque per Meyrowitz degli importanti formatori di

coscienza e di cultura, proprio perché contribuiscono a ricombinare

fattori sociali diversi e a ricostruire ambienti/scenari sociali diversi.

I media possono essere visti come un’estensione dei sensi, che eser-

MCLUHAN citano nfluenza sui sensi umani:

cultura dell’orecchio,

- cultura orale = equilibrio tribale e di villaggio

cultura dell’occhio,

- scrittura e stampa = rottura dell’equilibrio triba-

le e di villaggio sinestesia

- media elettronici = (combinazione dei sensi), “villaggio

globale” 15

Teorie e tecniche della comunicazione mediale

MCLUHAN: VILLAGGIO GLOBALE

Il temine “villaggio globale” (1968) è utilizzato da McLuhan per indicare come, attraverso l’e-

voluzione dei mezzi di comunicazione, (anche tramite la comunicazione satellitare in tempo

reale a grande distanza), il mondo sia diventato “piccolo” e quindi assimilabile ad un villaggio.

McLuhan ritiene che la tecnologia elettronica sia diventata un’estensione dei nostri sensi, della

vista e dell’udito. Le nuove forme di comunicazione, quali la radio e la televisione ed internet,

hanno trasformato il nostro pianeta in uno spazio fisicamente più piccolo, in cui il movimento di

informazione da una parte all’altro del mondo è istantanea. Il termine villaggio globale è inteso, è

identificabile sia da un punto di vista più letterale, e cioè si fa riferimento la nozione di un piccolo

spazio in cui le persone possono comunicare rapidamente tra loro e in tal modo l’informazione

diviene molto più diffusa e immediata, sia da un punto di vista più esteso che si riferisce ad una

comunità globale in cui tutti sono interconnessi in uno spazio armonioso ed omogeneo. (Es. rete

internet dapprima con i forum, my space, e poi facebook.) Mainstream (in italiano corrente prin-

cipale) è un termine che significa “una corrente conosciuta dalle masse”, di “tendenza”. È usato

in genere nelle arti, come la musica, nel cinema, nella letteratura e in molti altri c

Dettagli
A.A. 2019-2020
25 pagine
1 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher nico99.juventus di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teorie e tecniche della comunicazione mediale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica internazionale UNINETTUNO di Roma o del prof Gamaleri Gianpiero.