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MARCA NAZIONE
Una marca nasce sempre all’interno di un contesto e ogni marca globale non può non condividere
almeno una parte dei valori della nazione di origine; più una marca si allontana e perde tali valori e
più corre il rischio di perdere e dover ricostruire la sua identità.
Sia le marche che le nazioni sono testi narrativi che sono suddivisibili in livelli narrativi:
• Livello superficiale manifestazione discorsiva
• Livello intermedio manifestazione narrativa
• Livello profondo manifestazione dei valori
Sia una nazione che una marca devono rispettare questa tripartizione, devono essere interpretabili
come un wafer composto da strati e ogni strato deve essere in grado di generare lo strato che gli è
più superficiale.
I valori si dividono in:
• Valori di base sono quelli che riguardano direttamente il bisogno di possedere il prodotto
• Valori d’uso riguardano ciò che si ottiene dal possesso del prodotto.
La nazione è dunque un testo perché costruita e pensata, perché dotata di un’organizzazione
interna che produce percorsi di significazione e perché è in grado di accompagnare le istanze
interpretative di un lettore. La nazione è una narrazione, è una rappresentazione che passa
attraverso tutti gli elementi culturali, dalle regole della vita sociale che mediano fra individuo e
società, alle arti, alle scienze, alla letteratura.
La nazione non è lo stato perché essa definisce il tipo di legame delle persone che abitano un
certo territorio mentre lo stato riguarda la costituzione di una sovranità politica. Intesi come stato-
nazione ci sono 2 significati: il popolo che sceglie il suo governo, caratterizzazione di peculiarità
etniche, linguistiche e culturali alle quali appartiene un certo stato.
Cross country effect mettere in relazione i mercati di 2 nazioni che possono radicarsi in 2 culture
distanti. Talvolta è chiamato anche product country effect se si vuole porre l’accento sul legame
culturale e simbolico che intercorre tra il prodotto e la nazione (made in) e si suddivide in country of
origin effect e country of destination effect.
Lo stato e la nazione producono un’identità narrativa quando si può vedere la nazione come un
testo ricchissimo di narrazione, ricolmo di fatti, avvenimenti e di intrecci che conducono un
determinato popolo ad avere quei modi peculiari di differenziarsi e di esistere.
La globalizzazione è il frutto di una rivoluzione tecnologica dei trasporti e dei mezzi di
comunicazione di massa che ha reso tutto più vicino, tutto ciò è stato cavalcato dall’economia che
necessita di nuovi mercati. Dunque l’economia moderna, la recente tecnologia e gli attuali mezzi di
comunicazione di massa hanno creato la globalizzazione e oggi il miglior modo di gestirla sembra
il glocal (think global and act local).
La globalizzazione però non schiaccia le tipicità nazionali, perché in realtà essa si fonda su un
sistema di valori che non è quello dei prodotti e delle marche non globalizzate: determinati prodotti
sono più adatti ad essere globalizzati e affrontano le loro radici all’interno di nazioni dalla
narrazione più potente; certi prodotti possono essere internazionalizzati ma rimangono fortemente
radicati nei loro valori locali e si affacciano alla ribalta proprio per la loro tipicità; certi prodotti
rimangono nazionali o per mancanza di forza economica, politica o per scarsa struttura valoriale
dei paesi di origine. Queste realtà convivono.
Il testo nazione è formato da più livelli: al livello più profondo stanno i valori che concordano a
creare il profilo di identità della nazione; se gli eventi e gli accadimenti costituiscono l’intreccio, i
valori sono responsabili di quell’intreccio.
La marca è un testo che produce narrazione e tale narrazione è in grado di determinare identità: la
marca nazione è molto più complessa e solo guardandola da una certa distanza è possibile
coglierne il profilo di un’identità che si avvale di tratti distintivi fra cui gli stereotipi e i luoghi comuni.
I valori di una nazione nutrono i valori delle marche che vi appartengono e esse si imbevono di tali
valori. Tali valori sono produttori di narrazioni e di identità e quindi sia le nazioni che le marche
funzionano, semioticamente, allo stesso modo.
Se una marca riesce a inserirsi nella mappa valoriale della nazione di appartenenza, essa riesce a
veicolare parte di quei medesimi valori e a produrre un superiore impatto comunicativo. Una marca
che accordi parte dei suoi valori con i valori della nazione di provenienza non potrà non avere un
superiore impatto comunicativo.
STRUTTURA DELLA RICERCA SEMIOTICA DESK – PUBBLICITÀ
Ricerca su base nazionale della pubblicità nazionale
Ricerca su base nazionale delle principali pubblicità internazionali che vengono
programmate allo scopo di percepire il peso e la forza narrativa degli stereotipi
Ricerca sulle principali pubblicità nazionali all’estero studiando le variazioni e gli
accomodamenti
Questo può essere condotto solo con le marche che attingono ai valori di una nazione e li attuano
traducendoli per il mercato.
BAV
Far emergere attraverso domande i tratti distintivi di una nazione; bisognerebbe confrontare e
sommare tutti i profili che il BAV traccia di determinate marche.
In questo nuovo contesto è sempre più importante l’intangibile e la brand.com; il paese di origine e
il valore a esso attribuito possono costituire quello della marca.
BAV ossia il Bran Asset Valuator. È uno strumento di misurazione del valore di una marca che sia
in grado di valicare ipotesi su come nasce, si sviluppa e eventualmente decade il valore di marca
permettendo l’intervento del marketing e della pubblicità.
L’dea è dunque che le marche dalla loro nascita alla loro scomparsa dall’orizzonte percettivo del
consumatore, seguano un ciclo di sviluppo e declino, le cui fasi sono distinguibili con 4 indicatori; il
BAV si propone di quantificare il valore dell’asset intangibile di marca.
DIVERSITÀ distintività dell’affermazione da parte della marca delle proprie FORZ
peculiarità in rapporto alle altre componenti del brandscape.
1. RILEVANZA la capacità della marca di adattarsi alle esigenze del consumatore
STIMA rispetto che la marca crea intorno a se STATUR
2. FAMILIARITÀ il grado di vicinanza fra consumatore e promessa della marca A
Se la marca segue un ciclo di sviluppo sano vede inizialmente crescere la forza e poi la statura. Il
declino si avvia quando la marca perde diversità, competività.
Ogni nazione è considerata come una marca.
Il BAV misura la percezione delle nazioni in generale prescindendo da una categoria merceologica
specifica. La teoria del country image annette molta importanza a questa variabile: l’importanza
della country of origin varia con il tipo di prodotto, i consumatori di nazioni altamente
industrializzate tendono a dare ottimi giudizi ai propri prodotti, alcune nazioni godono di forti
reputazioni per alcuni prodotti, gli atteggiamenti verso il country of origin variano nel tempo.
La BAV presuppone anche che le marche siano entità dotate di una personalità; numerosi tratti
della BAV sono riconducibili a quelli base del modello BIG FIVE:
1. Energia livello di forza potenziale attribuita dal consumatore a una marca; fornisce un
indice sintetico del dinamismo e della forza del brand
2. Stabilità emotiva quanto il consumatore percepisce il comportamento affettivo del brand
come fermo e prevedibile, ossia quanto si può affidare al brand
3. Responsabilità quanto e in che modo il brand è in grado di raggiungere i suoi obiettivi;
comprende anche una valutazione sui costi sociali e politici, è un indicatore quantitativo e
qualitativo della coscienza del brand
4. Amicalità intende le 2 dimensioni del livello amicale umano: quella attiva di vicinanza,
attenzione, conforto, aiuto e quella passiva presente eni concetti di abbandono,
affidamento e rimozione delle difese
5. Apertura mentale quanto il brand è orientato verso l’immateriale e l’espressivo; è il valore
più soggettivo
I possibili piani di lettura del modello Big Five sono molti e interconnessi fra loro; si individuano 12
profili ognuno caratterizzato da un diverso rapporto fra i 5 fattori e rispondente a una particolar
configurazione di personalità. I profili sono definiti da 5 fattori calcolati come medie delle marche
appartenenti a ciascun profilo.
Mapping N/O energia e apertura mentale; N/E bassa responsabilità e stabilità emotiva, alta
amicalità e apertura mentale; S/O senso di responsabilità e stabilità emotiva; S/E poca apertura
mentale e energia, alta amicalità.
ITALIA TEDESCA la marca Italia ha raggiunto il suo culmine del ciclo di sviluppo, deve solo
mantenere la propria diversità
ITALIA FRANCESE lavorare sulla diversità ma in modo più aggressivo
ITALIA INGLESE buona diversità ma pessima rilevanza
ITALIA AMERICANA NY l’Italia è percepita come Europa; CALIFORNIA Italia vista come una
marca di nicchia.
Quasi tutte le nazioni sono percepite come stereotipi, ossia un arresto dell’interpretazione, è
assenza di progetto banalizzante e sterile. L’Italia dunque è percepita come caratterizzata da
amicalità e apertura mentale ma è carente di tratti maturi e stabili.
Luogo comune Italia particolarmente creativa ma in realtà è inferiore alla media
Il BIG FIVE prevede anche aree espressive: creatività (energia + apertura mentale), continuità,
istituzionalità, rassicurazione, simpatia. L’Italia difetta di rassicurazione e di responsabilità, per
questo può essere difesa solo attraverso un elevato livello di apertura mentale. Difetta anche di
creatività.
La percezione che gli italiani hanno di se stessi non rientra perfettamente nello stereotipo
internazionale (attribuiscono un livello di apertura mentale molto superiore di quanto non sia
riconosciuto all’estero).
MODA immagine positiva dell’Italia.
L’atto del comunicare persuasorio parte dal pubblico target e non dall’emittente. Il valore della
marca sarà acquisito dal destinatario solo se legato intelligentemente a un valore originario
preesistente nel destinatario stesso. Questa regola però viene spesso disattesa e le definizioni di
target sono generiche, utili solo ai fini della pianificazione dei mass media.
Oggi ci sono diverse categorie di pubblico: la nuova don