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TEORIE E PRATICHE DELLA FOTOGRAFIA
2014-2015
Arti Visive
6 ottobre 2014
CATALOGAZIONE DEI SEGNI DI PIERCE (anni '30)
Pierce opera una catalogazione dei segni in base al tipo di rapporto che si stabilisce tra
RAPRESENTAMEN (parte materiale del segno) e oggetto dinamico (REFERENTE).
1. SIMBOLO --> tipo di segno il cui rapporto con il referente è TOTALMENTE
ARBITRARIO. Il rapporto tra segno e realtà è stato prodotto da una cultura, ne
abbiamo conferma notando come, passando da una convenzione (LINGUA) ad
un'altra, il segno (GRAFIA) cambia: per es. SEDIA-CHAIR-CHAISE
2. ICONA --> segni in cui il rapporto con il reale è PARZIALMENTE ARBITRARIO,
cioè la rappresentazione è fondata solo in parte su regole stabilite da qualcuno. Fatto
salvo di alcune caratteristiche, c'è un tasso di arbitrarietà dovuto allo STILE, che
riporta al ruolo autoriale. Un esempio classico sono le immagini manuali, i DISEGNI.
INDICE → tipo di segno determinato dal referente e costruito in presenza del referente
3. stesso. Per es. le IMPRONTE.
Immagine di un dito mozzato-->REFERENTE (genera)--> Immagine dell'impronta
digitale (INDICE)
Segno non arbitrario.
La fotografia da che parte sta?
-SIMBOLO: è impossibile definire la fotografia come un segno completamente arbitrario
-ICONA: sì
-INDICE: sì
Per es. il REPORTAGE è a metà strada tra icona e indice, la radiografia è indice.
Motivazioni a favore della fotografia come icona:
1) in una fotografia c'è passaggio, trasformazione*. Secondo i semiologi è un passaggio
fondamentale. La realtà tridimensionale viene riportata come bidimensionale.
2) In ogni fotografia c'è un problema di STILE > stilos (greco), bacchetto per scrivere sulle
tavolette, era tenuto in mano da CHI scriveva, stile della persona. Due autori possono trattare
in maniera differente lo stesso soggetto. Stile del MEZZO FOTOGRAFICO.
*Il problema della trasformazione nella fotografia è legato alla sua “parentela” con la camera oscura.
All'origine della fotografia ci sono le invenzioni di Daguerre -lavora sul positivo, copia unica, non
riproducibile- e Talbot-lavora sul negativo.
La camera oscura nasce con intenti scientifici, per osservare le eclissi solari. Gli artisti se ne
appropriarono per avere un conforto scientifico.
C'è una parte della fotografia che attiene all'ottica ed un'altra che attiene alla chimica.
Panofsky, storico dell'arte che nel 1900 scrisse “La prospettiva rinascimentale come rappresentazione
simbolica”.
Il tipo di visione della camera oscura è identico a quello della rappresentazione manuale per mezzo
della PROSPETTIVA LINEARE. L'immagine prodotta nella camera oscura è trasformativa. La
fotografia è erede di questo sistema di rappresentazione.
Non è neutra la rappresentazione della prospettiva lineare--> non è neutra la
rappresentazione della camera oscura-->non è neutra la rappresentazione della fotografia.
Weltanschaung=visione, vedere:
-vedere tecnico
-vedere di pensiero, filosofico
Fotografie di:
-Alfred Stieglitz, 1903
-Steichen 1904
Fotografano entrambi il Flat Iron sulla V strada a New York: era vicino ad un edificio storico della
fotografia, la galleria 291.
i due usano modi differenti di rappresentare l'edificio:
-Stieglitz è maggiormente interessato all'architettura artificiale in rapporto ad un'architettura naturale
-Steichen è interessato ad un'architettura abitata.
Motivazioni a favore della fotografia come INDICE:
in quanto TRACCIA è stata generata direttamente dal proprio referente.
prodotta “in presenza” del proprio referente →
Perché è stata È ciò che non ha il pittore
lavora negli anni ’60, è una ritrattista con un gusto del grottesco,
Esempio: Diane Arbus (film Fur)
del soggetto inquietante. È importante e significativo il suo rapporto con il soggetto, ha una relazione
frontale. → l'essere “in presenza” non è solo una questione tecnica, ha delle conseguenze. Diane
Arbus era arrivata a capire intuitivamente che il lavoro fotografico è un lavoro di relazione.
7 Ottobre
Giulio Paolini: autore italiano estremamente concettuale.
“Giovane che guarda Lorenzo Lotto” (1967): arte concettuale.
DIDASCALIA: ricostruzione nello spazio e nel tempo del punto
occupato dall'autore (1505) e (ora) dall'osservatore di questo quadro.
“Ritratto di giovane”. Paolini pensa di
Il quadro di Lotto si chiama
fotografare Lotto, attraverso la fotografia ribalta le prospettive. Ancora
una volta è in ballo il concetto dell'essere “in presenza”.
Pierce stesso non è chiarissimo su come si debbano intendere le
fotografie.
“Semiotica” (1980): antologia di scritti di Pierce. Per certi versi le foto appaiono come ICONE, ma
poi vengono da lui prese (almeno quelle di un certo tipo) ad esempio degli INDICI.
“Ogni dipinto è una rappresentazione di tipo iconico” - Pierce
le fotografie, specialmente le istantanee (legate al fotogiornalismo), sono molto istruttive
perché per certi aspetti sono esattamente uguali agli oggetti che esse rappresentano. Ma
questa rassomiglianza è dovuta al fatto che le fotografie sono state prodotte in condizioni tali
che esse erano fisicamente costrette a corrispondere. → INDICI
[→ inizialmente la ripresa di una foto era molto lunga, si parla di istantanea da quando la fotografia
può essere realizzata in pochi attimi. L'idea dell'istantanea nasce nel '900.]
Altri esempi di INDICE: barometro, banderuola, livella a bolla d'aria, filo a piombo. → esempi di
segni in cui NON C'È RASSOMIGLIANZA, perciò si può essere indice senza rassomiglianza.
La fotografia, nelle sue pretese di artisticità, ha trovato degli ostacoli: è stato detto che non poteva
essere arte perché troppo somigliante alla realtà. Il problema della specularità è stato una palla al
piede per la fotografia.
La DEINDICIZZAZIONE della fotografia è stata una liberazione per questa.
dei segni) → in semiotica un insieme di regole si chiama codice.
CODICE (funzionalità
SIMBOLO: tipo di segno a CODIFICAZIONE FORTE (totalmente arbitrario)
↔ “sedia” Non posso scrivere “tavolo”, ma nemmeno “sidea”.
ICONA: tipo di segno a CODIFICAZIONE DEBOLE
↔
si può disegnare più o meno stilizzato, ma non posso disegnare un gatto.
INDICE: tipo di segno SENZA CODIFICAZIONE → perché è l'oggetto che ha determinato
il segno.
Perché è un segno senza codice?
1) perché è stato prodotto direttamente dal referente
2) Perché p stato prodotto in presenza
c'è una trasformazione “sedia”
<--------------------------------->
il codice permette di svelare la trasformazione
è un segno senza codice → conseguenze di carattere GENERALE: si
allora anche la fotografia
aprono interrogativi (l'indice è un non segno?) sul significato dell'applicazione della semiotica
(scienza dei segni) alla fotografia.
[La semiotica è nata dalla linguistica, le lettere sono il codice per antonomasia. I segni si basano sulla
codificazione. È una forzatura applicare la semiotica alle immagini?]
→ conseguenze di carattere SPECIFICO: si aprono conseguenze per l'identità artistica della
fotografia. Se non c'è un codice, allora non c'è un autore. Anche chi legge l'immagine fa riferimento a
delle regole.
13 Ottobre
Dire che l'indice è un segno senza codice equivale a dire che anche la fotografia è un segno senza
codice → almeno un certo tipo di fotografia.
Chi ha visto con favore l'arrivo del digitale, lo ha fatto perché ha ritenuto che esso superasse i
problemi dell'analogico.
Il concetto di fotografia come segno senza codice era stato per primo proposto da ROLAND
nel 1961, nel saggio intitolato “Il messaggio fotografico”*. Egli fu un
BARTHES (1915-1980)
pioniere di studi teorici sulla fotografia; pioniere anche negli studi di semiotica. Egli definiva la
fotografia come “un segno senza codice”.
“La camera chiara” (1980): Barthes arriva a sostenere che la caratteristica della fotografia è
l'evidenza delle cose, la fotografia non mente.
all'immagine vi è indubbiamente una
*”Dall'oggetto riduzione (TRASFORMAZIONE) di prospettiva,
di colore. Ma questa riduzione non è mai una TRASFORMAZIONE (nel senso matematico del
termine); per passare dal reale alla sua fotografia, non è affatto necessario scomporlo in unità e
costituire queste in segni che differiscono sostanzialmente dall'oggetto (quello che accade alla
fotografia non è ciò che accade alla lingua. Il segno “sedia” è diverso dall'oggetto) che essi offrono in
lettura, tra quest'oggetto e la sua immagine, non è affatto necessario disporre un collegamento, cioè
un codice; senza dubbio l'immagine non è il reale, ma ne è quantomeno l'ANALOGON perfetto, ed è
precisamente questa perfezione analogica (significativo che usi questo termine prima dell'avvento
del digitale) che, per il senso comune (opinione dominante) definisce la fotografia. Appare così lo
statuto particolare dell'immagine fotografica: è un MESSAGGIO SENZA CODICE”
ANALOGON → “analogo”= che ha rapporto… torna il concetto di PRESENZA
-
- MESSAGGIO SENZA CODICE
Questi due concetti definiscono la fotografia “come replica del reale di tipo automatico, senza o con
limitato intervento dell’autore”.
“esistono senza codice? A prima vista, sì: tali sono per l’appunto tutte le
Barthes: altri messaggi
riproduzioni analogiche della realtà: disegni, dipinti, cinema, teatro. Ma, di fatto, ciascuno di questi
messaggi sviluppa in modo immediato ed evidente, oltre al contenuto analogico in sé (scena,
oggetto, paesaggio), un messaggio supplementare, che viene comunemente designato come lo stile
della riproduzione. Si tratta di un segno secondo, il cui significante è un certo “trattamento”
dell’immagine sotto l’azione del creatore, e il cui significato sia estetico, sia ideologico, rinvia a una
certa “cultura” della società che riceve il messaggio”
messaggio DENOTATO= albero, sole, erba….. ANALOGON
CINEMA: Messaggio CONNOTATO
Denotazione: estrarre una prima descrizione
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