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S/W).

Regolazione della temperatura in ripresa; regolazione della temperatura in mandata.

Controllo della temperatura di mandata mediante miscelazione; controllo della temperatura di mandata

mediante spillamento.

8. Rendimenti dei sistemi dell’impianto di riscaldamento

Gli impianti di riscaldamento sono costituiti essenzialmente dalle seguenti parti (sottosistemi):

sottosistema di generazione

sottosistema di accumulo

sottosistema di distribuzione

sottosistema di emissione in ambiente e relativo controllo

RCV recuperatore di calore

Ad ogni sottosistema (escluso il recuperatore di calore) corrispondono delle perdite termiche e un

rendimento. Il tutto ci fornisce il rendimento globale dell’impianto. La stima delle perdite di energia

eseguita su tutto l’impianto tuttavia dipende dalle condizioni climatiche che variano di mese in mese.

IMPIANTO DI DISTRIBUZIONE GAS METANO

1. Impianto di distribuzione gas metano: caratteristiche e componenti fondamentali

Tale impianto ha l’obiettivo di fornire gas metano a tutti gli utilizzatore che ne hanno bisogno per il loro

funzionamento, come ad esempio il piano cottura e/o il generatore di calore. I generatori di calore a gas si

possono classificare in funzione del servizio reso:

• solo riscaldamento (caldaie)

• sola produzione di acqua calda sanitaria (scalda acqua)

• produzione combinata di acqua calda per riscaldamento ambienti e acqua calda sanitaria (caldaie miste)

Componenti fondamentali: generatore di calore a gas, tubazioni, canne fumarie, prese d’aria per

ventilazione locali.

2. Tipologie generatori di calore alimentati a gas metano: tipo B e tipo C.

La classificazione dei generatori di calore a gas per uso domestico di potenza inferiore a 35 kW è fornita

dalla norma UNI 7129:08 e suddivide gli apparecchi in tre categorie principali:

TIPO A) Si tratta di apparecchi di piccola potenza, con funzionamento continuo o discontinuo, che possono

essere installati senza condotto di scarico dei prodotti della combustione, purché vengano rispettate

determinate condizioni e limiti indicati sulla norma stessa.

TIPO B) Previsti per essere collegati ad un condotto di evacuazione dei prodotti della combustione verso

l’esterno del locale; l’aria comburente è prelevata direttamente nell’ambiente dove gli apparecchi sono

installati (con eventuale apparecchio a tiraggio naturale, apparecchio a tiraggio forzato, dispositivo

antitiraggio).

TIPO C) Nei quali il circuito di combustione (presa dell’aria comburente, camera di combustione,

scambiatore, evacuazione dei prodotti di combustione) è stagno rispetto al locale in cui sono installati.

3. Modalità di posa delle tubazioni della rete gas metano

L’adduzione del gas dal contatore fino ai singoli apparecchi viene effettuata mediante tubazioni interrate,

sottotraccia o a vista realizzate con tubi di materiali (polietilene-acciaio) e diametri differenti.

Nel caso di tubazioni interrate lo scavo dev’essere di circa 80 cm ed è fondamentale la presenza di un

nastro di segnalazione; in ogni caso occorre prevedere una adeguata protezione meccanica della tubazione

del gas (lamina in acciaio o struttura in laterizio). La protezione deve essere realizzata tenendo conto delle

eventuali sollecitazioni a cui la tubazione del gas potrebbe essere sottoposta.

Nell’attraversamento di muri la tubazione non deve presentare giunzioni o saldature e deve essere protetta

con un tubo guaina passante murato con malta di cemento; nell’attraversamento di solette il tubo deve

essere infilato in una guaina sporgente almeno 20 mm dal pavimento.

Installazione esterna in canaletta.

Non è ammessa la posa in opera delle tubazioni gas a contatto con tubazioni dell'acqua;

Per la posa in opera delle tubazioni sotto traccia è vietato l’uso di tubi in polietilene. Le tubazioni, quando

possibile, devono essere disposte in prossimità (20 cm) degli spigoli tra pareti o tra pareti e pavimento.

Le tubazioni a vista devono avere andamento rettilineo, verticale od orizzontale. Gli elementi di ancoraggio

devono essere distanti l’uno dall’altro non più di 2,5 metri per diametri fino a 33,7 mm e di 3 metri per

diametri maggiori. Le tubazioni a vista devono essere collocate in posizione tale da impedire urti e

danneggiamenti e, ove necessario, devono essere protette.

4. Aerazione e ventilazione dei locali. Caratteristiche canne fumarie singole e collettive

E’ fondamentale la presenza di aperture sulle pareti esterne dei locali da ventilare, essendo il metano un

gas molto pericoloso, dunque tali aperture di ventilazione devono:

• avere una sezione libera totale netta di almeno 6 cm2 per ogni kW di potenza termica installata, con un

minimo di 100 cm2

• essere realizzate in modo da non poter essere ostruite

• essere protette, per esempio con griglie, reti metalliche

• essere situate ad una quota prossima al livello del pavimento (ove ciò non sia possibile si dovrà

aumentare almeno del 50% la sezione delle aperture di ventilazione) e in condizioni di non provocare

disturbo al corretto funzionamento dei dispositivi di scarico dei prodotti della combustione.

Le canne fumarie hanno lo scopo di evacuare i fumi quindi di convogliare i fumi derivanti dalla combustione

del metano verso l’esterno dell’edificio.

Il funzionamento delle canne fumarie collettive ramificate è affidato ad un equilibrio fluidodinamico; il

tiraggio può essere naturale (fumi caldi densità minore vanno verso l’alto) o effettuato con ventilatore.

IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE

1. Impianti a tutt’aria a portata fissa e variabile: tipologie, caratteristiche e funzionamento

Gli impianti a tutt’aria utilizzano quale fluido termovettore, per la climatizzazione o il condizionamento

degli ambienti, l’aria trattata in un’unità di trattamento aria che viene distribuita agli ambienti serviti

tramite una rete di canalizzazioni. Tale aria ha il compito di assolvere, contemporaneamente, al controllo

del carico termico, sensibile e latente, e della composizione dell’aria ambiente. La provenienza dell’aria può

essere: solo esterna (con recuperatore di calore dall’aria di ripresa), solo interna (per particolari ambienti

produttivi), mista esterna interna.

Gli impianti a tutt’aria si possono suddividere essenzialmente in: impianti ad un solo canale a portata

costante, impianti ad un solo canale con portata variabile, impianti a doppio canale.

Negli impianti ad un solo canale con portata costante, un’unità di trattamento aria provvede al trattamento

centralizzato dell’aria, che viene poi distribuita per mezzo di una rete di canali, ad uno o più locali; (se

vengono serviti più ambienti, ognuno di loro riceve un quantitativo d’aria proporzionale al proprio carico

termico). il sistema funziona continuamente per ricambiare le portate di progetto.

Negli impianti a portata variabile, a differenza degli impianti a portata costante, viene mantenuta costante

la temperatura e si varia la quantità d’aria immessa (all’interno di uno stesso locale?). il sistema è

regolato sulla base di un parametro interno come ad esempio l’umidità relativa.

2. Unità di trattamento aria: schema e funzionamento

L’Unità di Trattamento dell’Aria o UTA, è la parte dell’impianto di condizionamento in cui avvengono le

trasformazioni che consentono di introdurre l’aria negli ambienti nelle condizioni termoigrometriche

desiderate.

In linea di massima le UTA possono essere suddivise in due grandi categorie:

- UTA A TUTT’ARIA ESTERNA: utilizzate per impianti ad aria primaria dove l’aria in mandata svolge le

funzioni di rinnovo ed eventuale controllo igrometrico degli ambienti di conseguenza provvede solo al

ricambio d’aria e quindi al controllo del solo carico latente, mandando in ambiente aria cosiddetta neutra,

ovvero alla stessa temperatura dell’ambiente da climatizzare; il carico sensibile invece sarà controllato da

altre unità interne come ad esempio ventilconvettori in grado sia di raffrescare d’estate che scaldare

d’inverno.

In questo caso specifico non abbiamo ricircolo, dunque l’UTA prende dall’esterno (aria primaria) tutta l’aria

che manderà in ambiente; quest’aria passerà prima attraverso una batteria di raffreddamento e

deumidificazione dove seguendo la curva di saturazione del diagramma psicometrico verrà raffreddata fino

ad una temperatura di 12°C ed un’umidità assoluta di 8,5 g/kg a.s., corrispondente al suo limite

tecnologico; a questo punto l’aria deumidificata e raffrescata passa attraverso una batteria di post

riscaldamento dove verrà riscaldata fino alla temperatura di set point che si vuole ottenere all’interno

dell’ambiente (26°C d’estate) senza intaccarne l’umidità e inviata in ambiente.

Allo stesso tempo l’UTA estrae dall’ambiente la stessa quantità d’aria che viene immessa in mandata (40

m3/h) rimandandola in atmosfera attraverso un ventilatore posto sulla bocchetta di espulsione.

In taluni casi può essere presente un recuperatore di calore con un dato rendimento (60%) in grado di

raffrescare o riscaldare l’aria proveniente dall’esterno prima del suo ingresso nella batteria di

raffreddamento (o di preriscaldamento).

- UNITA’ A RICIRCOLO PARZIALE utilizzate per impianti a tutt’aria dove l’aria in mandata svolge le funzioni di

rinnovo/controllo igrometrico e controllo termico degli ambienti viene utilizzata solitamente per luoghi

(es. sala conferenze) dove non è possibile o conveniente installare unità interne per il controllo termico

dell’ambiente; dunque a differenza del caso precedente provvede sia al controllo del carico latente sia al

controllo del carico sensibile, mandando in ambiente aria ad una temperatura ed umidità tale da ottenere

in ambiente i 26°C in estate e i 20°C in inverno con un’umidità relativa del 50% circa.

Ora, a differenza del caso precedente, l’aria che viene immessa in ambiente non deriva più solo ed

esclusivamente dall’esterno ma viene in parte ricircolata dalla ripresa; quest’aria tramite un ventilatore

viene fatta passare prima attraverso una batteria di raffreddamento e deumidificazione e poi attraverso

una batteria di post riscaldamento, dalla quale verrà poi mandata in ambiente ad una temperatura inferiore

ai 26°C in modo da bilanciare sia i carichi latenti che i carichi sensibili.

L’UTA contiene i seguenti elementi:

- serrande

- camera di miscela e di espulsione

- sezione filtrante

- batteria di preriscaldamento

- sezione di umidificazione

- batteria di raffreddamento e deumidificazione

- sezione “separatore di gocce”

- batteria di postrisc

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Publisher
A.A. 2018-2019
37 pagine
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SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ING-INF/03 Telecomunicazioni

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher marco819 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Servizi tecnologici e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Mazzucchelli Enrico.