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Il realismo visivo. Intorno ai 7 -8 anni, i bambini cercano di raffigurare l’oggetto come appare. Nei
disegni i bambini introducono un numero sempre crescente di dettagli e tentano di risolvere quei
difficili problemi tecnici come la prospettiva e la relazione tra distanza e dimensione.
La figura umana è la raffigurazione più comune tra i bambini. Durante la crescita del bambino il disegno
della figura umana migliora passando per 4 stadi:
Stadio del girino(tra i 2-4 anni), la figura ritrae semplicemente una forma circolare posta su due
linee verticali.
Stadio di transizione (tra i 4-5 anni), la figura del girino viene arricchita con tronco, gambe e
dettagli nel viso.
Stadio canonico (tra i 5-7 anni), i bambini tentano di disegnare persone e oggetti in modo che siano
riconoscibili.
Stadio realistico (intorno agli 8 anni), ), i bambini cercano di raffigurare le persone come sono
realmente ,compresi dettagli come le dita o le sopracciglia, e le varie parti del corpo sono collocate
correttamente. I cambiamenti evolutivi
nei disegni infantili della
figura umana
Organizzazione della mente
La mente interpreta automaticamente le nostre esperienze, organizzandole e disponendole all’interno di
una struttura più generale, e in questo modo semplifica e ordina le nostre rappresentazioni mentali del
mondo.
L’organizzazione della mente si manifesta attraverso:
categorie percettive
script/copione
concetti
teoria della mente
Categorie percettive
La conoscenza si forma attraverso un processo di categorizzazione e concettualizzazione che individua le
somiglianze e le regolarità.
Le categorie percettive non possono essere rappresentate mentalmente in assenza dello stimolo: sono il
prodotto della realtà percettivamente presente e non sono accessibili all’elaborazione mentale. Non sono
concetti veri e propri.
Concetti
I concetti sono categorie mentali utilizzate per la classificazione di oggetti diversi che condividono
determinate caratteristiche. Servono a suddividere l’esperienza in categorie maneggevoli e significative,
che raggruppano cose anche molto diverse. I concetti permettono di memorizzare facilmente e fare
inferenze sulle nuove esperienze.
Con l’età, i bambini acquisiscono una capacità di categorizzazione sempre più sofisticata. Lo si rivela
principalmente in due tendenze evolutive:
passaggio dalle caratteristiche percettive a quelle concettuali. Le caratteristiche percettive sono le
caratteristiche visivamente ovvie. Ad esempio, se si chiede ad un bambino di ordinare “gli oggetti
che vanno uno con l’altro” egli metterà un cappello con una palla perché entrambi sono rossi, e no
il cappello con la sciarpa perché sono capi di abbigliamento. Quest’ultima scelta implica un criterio
astratto e quindi costituisce un compito mentale più complesso adatto a bambini più grandi.
organizzare disposizioni gerarchiche. Il nostro mondo concettuale tende a essere organizzato
gerarchicamente, e più il livello è alto , e più è probabile che la categoria sia comprensiva e astratta.
Secondo Rosch e collaboratori è utile distinguere 3 livelli di organizzazione gerarchica:
Fondamentale: le categorie condividono più qualità, quindi hanno maggiore similitudine tra loro,
ed è più semplice costruire categorie di questo livello, e quindi sono più precoci.
Subordinato
Sovraordinato: comprende categorie più comprensive ed astratte.
animale
gatto cavallo
cane
collie
barboncino samoiedo
Una gerarchia di concetti ordinati ai livelli sovraordinati,fondamenta e subordinato.
I bambini apprendono gradualmente a organizzare le proprie rappresentazioni mentali in gerarchie
sequenzialmente significative , che li aiutano a riflettere sul mondo in maniera efficace.
Script
Gli script sono le rappresentazioni mentali di determinati eventi quotidiani assieme al comportamento e alle
emozioni appropriati in tali situazioni. Lo script è’ una rappresentazione di sequenze di azioni che permette
di anticipare il comportamento altrui e di guidare il proprio. Si riferisce agli eventi a cui il bambino partecipa
quotidianamente. La conoscenza di questi eventi costituisce la prima vera forma di rappresentazione
mentale. Questo tipo di rappresentazione infantile ha una forma pratica ed è piuttosto rigida ed
elementare.
Gli script hanno tre caratteristiche fondamentali:
contengono determinate attività obbligatorie e ordinate in sequenza;
prevedono spazi per eventi opzionali;
attribuiscono specifici ruoli ai diversi attori.
I bambini, a partire dal terzo anno di vita, sono in grado di costruire gli script di un certo numero di attività
di routine. Sanno come comportarsi in esse, avendole memorizzate come una sequenza organizzata di
azioni e sono in grado darne una spiegazione verbale più o meno accurata.
Con l’età gli script:
diventano più lunghi e dettagliati
diventano più elaborati, includendo diverse azioni
accettano deviazioni dalla consuetudine
includono anche obiettivi e sentimenti
Gli script sono importanti dal punto di vista:
Cognitivo, perché sono considerati come forme di conoscenza primarie e base per abilità più
complesse.
Sociale, perché gli script forniscono uno strumento per la condivisione delle conoscenze sociali.
Teoria della mente
Il tentativo di comprendere le altre persone compare precocemente nei bambini che assemblano concetti e
teorie con l’intento di descriverle e spiegarle.
Con l’età cambiano le qualità che i bambini osservano negli altri e il tipo di definizioni che utilizzano per
caratterizzarli, infatti i bambini utilizzano dei modi differenti di vedere e descrivere gli altri:
Dalle caratteristiche esteriori a quelle interiori. Il bambino inizialmente quando vede una persona
inizia a descriverla dall’aspetto esteriore, mentre in età più avanzata i bambini comprendono
gradualmente che la vera identità di un individuo si trova nelle sue caratteristiche mentali e non in
quelle fisiche.
Dal generale allo specifico. All’inizio i bambini utilizzano definizioni generali, come “carino”, in
seguito, diventano più precisi e usano parole come “modesto”.
Dal semplice al complesso. I bambini più piccoli tendono a fare affermazioni generali sulle persone
e non riescono a capire che una persona può essere sia buona che cattiva. Con l’età i bambini
riescono a comprendere questo dualismo della personalità.
Dal globale al differenziato. I bambini piccoli tendono a parlare in termini assoluti, mentre i più
grandi tengono conto delle circostanze e introducono gradazioni.
Dall’egocentrico al socio centrico. Quando il bambino è piccolo, è probabile che vedrà le persone in
termini del loro impatto su se stesso,ad esempio, “è molto simpatica perché mi dà le caramelle”. In
seguito le descrizioni diventeranno più obbiettive.
Il confronto sociale. Intorno all’età di 10 – 11 anni compaiono i confronti che il bambino farà con se
stesso e con le altre persone.
L’organizzazione. I bambini piccoli fanno riferimenti a diverse caratteristiche in modo mescolato,
mentre i bambini più grandi cercano di dar vita ad un’ immagine più coerente.
La stabilità. Con il passare del tempo, i bambini comprendono sempre meglio che si possono
aspettare un certo grado di coerenza nel comportamento di una persona.
È importante che i bambini sviluppino una “teoria della mente”, cioè che comprendano che ogni individuo
ha una rappresentazione mentale caratteristica del mondo reale e agisce sulla base di tale
rappresentazione, invece che sulla base della realtà stessa. In particolare, la comprensione del fatto che gli
altri possano agire sulla base di credenze diverse da quelle del bambino, credenze che possono anche
essere false, rappresenta un importante passo avanti nello sviluppo delle capacità di mindreading dei
bambini e consente loro di prevedere con più precisione le azioni altrui.
La Memoria
L’immagine popolare della memoria è quella di un grosso contenitore al
quale noi consegniamo le nostre esperienze non appena le abbiamo vissute.
In realtà il sistema della memoria contiene tre strutture principali:
un registro sensoriale, che consiste nel trattenere per un tempo
breve lo stimolo esterno quando viene ricevuto inizialmente dagli
organi di senso.
un magazzino della memoria a breve termine, che riceve le
informazioni dal registro sensoriale, ma dispone di capacità limitate. Immagine umoristica che spiega
l'idea popolare di memoria come
contenitore.
Infatti la memoria a breve termine non trattiene a lungo le informazioni, a meno che l’individuo
non adotti delle strategie di memorizzazione come la ripetizione.
La memoria a breve termine è costituita da tre componenti:
- un magazzino spaziale – visivo, che raccoglie le informazioni ricevute mediante il sistema
visivo;
- un magazzino fonologico, limitato alle informazioni uditive;
- un magazzino centrale esecutivo , che esegue varie funzioni di livello superiore, come il
coordinamento delle informazioni che passano nella memoria a breve termine e l’applicazione
delle varie strategie,ad esempio la ripetizione.
la memoria a lungo termine, riceve informazioni che , all’inizio, vengono tenute nel magazzino a
breve termine e che, successivamente, possono essere conservate per mesi o anni.
la memoria a lungo termine è costituita da vari componenti:
- la memoria episodica, si riferisce alle nostre esperienze personali o qualunque altro evento
passato significativo che possa essere conservato sotto forma di script e immagazzinato in
ordine cronologico.
- la memoria semantica,si riferisce alla nostra conoscenza dei fatti del mondo ,organizzati in
diverse categorie come i concetti, ma privi di riferimenti al momento in cui quella conoscenza è
stata acquisita.
Queste strutture sono separate tra loro , sia per quanto riguarda la collocazione nel cervello , sia nel loro
corso evolutivo. Infatti un danno neurologico in una determinata area del cervello, ad esempio, può avere
conseguenze sul sistema fonologico e non intaccare il sistema spaziale-visivo.
Data la complessità del sistema della memoria, si possono distinguere quattro aspetti di tale sviluppo che si
riferiscono ad altrettanti ambiti di cambiamento evolutivo:
la capacità
la conoscenza
le strategie
la metaconoscenza
La Capacità
Le scarse prestazioni mnemoniche dei bambini più piccoli sarebbero da attribuire non tanto al minor spazio
disponibile nel loro apparato di elaborazione delle informazioni, dovuto all’immaturità neurolog