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METODOLOGIA

Osservazione naturalistica

Studiare il comportamento specie-specifico nell'ambiente naturale. Infatti riusciamo a

capire il comportamento di un animale solo vedendo come si adatta al proprio ambiente

(il lungo collo della giraffa ha un senso quando la si vede mangiare dagli alti alberi del

suo habitat). Le osservazioni di animali in cattività sono inadeguate per via dell'assenza

di stimoli segnale che attivino le coordinazioni ereditarie. Un esempio in ambito umano

può essere il comportamento dei bambini in ambienti innaturali come orfanotrofi.

Fasi dell'osservazione:

*Sviluppare un etogramma: descrivere dettagliatamente il comportamento di una specie

nel suo ambiente, le caratteristiche dell'ambiente, antecedenti/ conseguenze di ciascun

comportamento.

*Classificare i comportamenti a seconda della loro funzione in termini di sopravvivenza:

creare, quindi, categorie di comportamento distinte (accoppiarsi, prendersi cura dei

piccoli ecc..).

*Confrontare le specie: confrontare, quindi, le diverse modalità di soddisfazione dei

bisogni (coordinazioni ereditarie simili in specie imparentate, per es.)

*Ricorrere alla sperimentazione in laboratorio e ad altri strumenti (test di intelligenza

ecc..) con l'obiettivo di determinare le cause di un comportamento rilevato nelle fasi

precedenti in modo meno faticoso. L'osservazione ci dice cosa succede realmente,

approfondendo ciò in laboratorio. Lo studio condotto unicamente in laboratorio ci dice,

invece, cosa può succedere.

In aggiunta abbiamo la registrazione dell'osservazione che permette di confermare

l'ipotesi, oltre che accelerare o rallentare l'azione per individuare comportamenti

altrimenti difficilmente notabili.

Studi di laboratorio

Studi di deprivazione: privando l'animale di esperienze che determinano il

comportamento che si sta studiando si può determinare se quel comportamento è innato

o appreso. (Esp. scoiattoli con noce, ma senza terra-> si nota che simulano l'azione del

sotterrare la noce-> si inferisce che il comportamento è innato poichè non avevano

avuto possibilità di impararlo, essendo assenti le condizioni per farlo).

I CONTRIBUTI DELL'ETOLOGIA ALLA PSICOLOGIA DELLO SVILUPPI UMANA

Dall'etologia nascono molte ricerche in ambito psicologico soprattutto su:

1)Attaccamento bambino-figura materna

Bowbly-> asserisce che attaccamento= predisposizione innata. (bambini distinguono

l'odore della mamma e viceversa). L'attaccamento tra neonato e chi si prende cura di

lui= fondamentale per corretto sviluppo psicologico poichè contribuisce a formare il

pensiero, i sentimenti e le interazioni. Al contrario, una relazione disturbata può portare

ad un comportamento disturbato o patologico.

Fasi attaccamento:

*Preattaccamento

*Sviluppo attaccamento

*Attaccamento ben sviluppato

*Relazione gestita in funzione dell'obiettivo

Bisogna evitare che il bambino subisca traumi dall'attaccamento (eccessivo o meno) e

bisogna capire se un determinato malessere può essere ricondotto a problemi infantili

nell'attaccamento.

L'attaccamento è in contrasto con l'apprendimento-> non è necessario rinforzo del cibo,

del contatto fisico ecc., perchè l'attaccamento abbia luogo. Avviene, infatti, anche in

presenza di maltrattamento.

Il comportamento dell'attaccamento si è evoluto perchè garantisce la sopravvivenza,

offrendo al piccolo protezione. I neonati utilizzano vari meccanismi di segnalazione

(pianto, sorriso) per attirare a sè gli adulti quando, ad esempio, vanno via

(assenza=indicazione di pericolo). Tali meccanismi sono innati e presenti anche nei

bambini ciechi, sordi ecc..., quindi l'esperienza non è fondamentale per far sì che si

sviluppino tali meccanismi. Il bambino si aspetta che l'adulto risponda alla sua

segnalazione, e ciò è scritto nei modelli operativi interni (rappresentazioni mentali delle

figure di attaccamento, di sè e delle relazioni) i quali determinano delle aspettative. Più

tardi, tra i 9-18 mesi, i comportamenti si integrano in sistemi di controllo complessi che è

possibile autocorreggere; in tali sistemi il bambino ultilizza il feedback per regolare il

proprio sistema e raggiungere l'obiettivo prefissato. (Es. obiettivo=raggiungere adulto;

feedback=adulto è lontano; correzione per ristabilire l'equilibrio=meccanismo di

segnalazione, pianto.)

Ma l'attenzione dell'adulto può essere attirata, oltre che dai meccanismi di segnalazione,

anche dall'aspetto grazioso e infantile del bambino.

Attaccamento=madre=base sicura da cui partire per esplorare il mondo e a cui tornare in

caso di bisogno. Se le risposte alle azioni del bambino sono inadeguate-> meno

probabile che consideri la madre come la sua base sicura. (Esp. Ainsworth, Stranger

situation-> madre si allontana dalla stanza in cui c'è il bambino, al suo posto arriva un

estraneo->dopo aver esaminato la situazione-> 3 risultati )->*Attaccamento sicuro:

bambino ha un bel rapporto con la madre, se si allontana ha interesse a capire cosa è

accaduto, ma continua a giocare, accogliendola quando arriva. *Attaccamento insicuro-

evitante: il bambino evita il contatto con la madre quando rientra, facendogliela pagare

per quell'assenza. *Attaccamento insicuro-resistente: il bambino è molto turbato dalla

separazione e anche quando la madre torna è difficile consolarlo. Inoltre è molto difficile

recuperare il rapporto di attaccamento presistente perchè quell'assenza è vista come un

tradimento.

2)Interazioni tra coetanei

Interagire=predisposizione innata. Oltre che con la famiglia i bambini interagiscono

anche con il gruppo di pari.

*Una caratteristica di tali gruppi è la gerarchia di dominanza-> distribuzione del potere in

un gruppo per evitare conflitto sociale. Queste gerarchie influenzano anche il modo in

cui una madre tratta i figli (madri di un rango sociale basso non lasciano che i figli

esplorino l'ambiente liberamente perchè consapevoli della loro limitata capacità di

soccorrerli). (Studio di Strayer e Strayer-> gioco libero in gruppo di bambini->reazioni di

dominanza visibili in minacce, attacchi-> arresa=non dominante).

Tali gerarchie dipendono anche dal carattere dell'individuo (es. estroverso->vuole essere

dominante). Ma in un gruppo c'è comunque il rispetto della volontà altrui, facendo sì che

ci sia un'interazione equilibrata. Non sempre è così (es. bullismo).

*I comportamenti prosociali (cooperazione, persuasione ecc..) sono una forma di

competizione per le risorse (ciò che si vuole ottenere, giocattoli, persone ecc..). Il modo

in cui ottenere risorse cambia nello sviluppo-> neonato=piangere per ottenere; con la

crescita=molte abilità per accedere alle risorse, imparando a proprie spese qual è la più

efficace nelle diverse situazioni. Esp. Charlesworth sul comportamento cooperativo per

stabilire la dominanza e l'accesso a risorse. Quattro bambini, una risorsa: guardare un

cartone animato. Per farlo-> bambino1: accende la lampada; Bambino2: azionare il

proiettore ecc... ma in questo modo quasi nessuno vede il film, tranne i bambini che,

astutamente, dirigevano la cooperazione e intrattenevano gli altri nei loro compiti.

*Un altro aspetto: desiderio di mantenere una distanza preferenziale tra sè e un'altra

persona-> tale atteggiamento è legato allo stanziamento dei gruppi nel territorio->

obiettivo: ampliare l'area abitata in modo da evitare la sovrappopolazione e la fame.

Soluzione di problemi

Abilità cognitive= utili per risolvere problemi; questa è l'intelligenza-> aumenta la

sopravvivenza perchè aiuta l'adattamento a problemi creati dal suo stesso

ambiente/corpo. La cognizione serve, quindi, a sopravvivere.

Algoritmi darwiniani: simili alle coordinazioni ereditarie, ma meno legati a stimoli

particolari, quindi più flessibili.

MECCANISMI DI SVILUPPO

Gli etologi sottolineano l'importanza dei processi biologici come meccanismi di sviluppo,

poichè è grazie alla maturazione fisica, allo sviluppo del sistema locomotorio e nervoso

se abbiamo i periodi di sensibilità e le coordinazioni ereditarie. (costruzione nido=

emerge quando l'uccello raggiunge la maturità riproduttiva).

POSIZIONI RISPETTO ALLE QUESTIONI EVOLUTIVE

Lorenz: con i suoi stimoli-segnale e coordinazioni ereditarie evidenzia la natura

meccanicistica e automatica del comportamento.

Bowbly: approccio organismico. L'essere umano agisce spontaneamente in base alla

situazione, cercando attivamente il cibo, un genitore ecc..

SVILUPPO QUALITATIVO/QUANTITATIVO

Etologia: ammette cambiamenti sia qualitativi che quantitativi. Qualitativi: quando la

maturazione biologica procede fino a far comparire nuove azioni, capacità,

comportamenti mai comparsi prima. Oppure quando uno stesso comportamento

(attaccamento) si manifesta in forme diverse a seconda dell'età.

Gli etologi si concentrano sì sulle basi biologiche del comportamento, ma sono anche

interazionisti, in quanto consapevoli che anche l'ambiente, oltre il genotipo, collabora per

produrre cambiamenti nel bambino. Comportamenti vengono esplicati sia perchè si ha

una predisposizione a farlo, sia perchè vi sono le esperienze per manifestare tale

predisposizione.

PUNTI DI FORZA

1)Contributi teorici

Possono esserci 4 cause del comportamento:

-cause immediate: antecedenti che causano un comportamento;

-cause ontogenetiche: gli eventi precedenti causano gli eventi successivi, sono quelle

cause che danno vita a cambiamenti nel comportamento durante il corso della vita del

bambino;

-cause funzionali: riguardano il valore adattivo dei comportamenti (a cosa serve il

comportmento x?)

-cause filogenetiche: risalgono alle forme precedenti di un comportamento cercando di

capire com'è cambiato nel corso delle generazioni.

Per capire lo sviluppo bisogna individuare queste cause/funzioni.

2)Contributi metodologici

L'etologia ha fornito il metodo osservativo.

LIMITI

1)Mancanza di spiegazioni dettagliate

Cosa determina cosa? Non c'è un'analisi dei processi cognitivi che causano determinati

comportamenti. (Es. nell'attaccamento resta da definire quali processi dell'attaccamento

sicuro/insicuro determina lo sviluppo di particolari atteggiamenti sociali).

2)Impossibilità di applicare agli esseri umani i metodi etologici

Deprivazione-> non è possibile applicare tale metodo sugli esseri umani (impossibile

impedire a un neonato di vedere un sorriso umano durante le prime settimane di vita per

verificarne l'origine innata, e

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
8 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher vappignani di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dello sviluppo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi della Campania "Luigi Vanvitelli" o del prof Poderico Carla.