Anteprima
Vedrai una selezione di 6 pagine su 25
Teoria e tecniche delle comunicazioni di massa Pag. 1 Teoria e tecniche delle comunicazioni di massa Pag. 2
Anteprima di 6 pagg. su 25.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Teoria e tecniche delle comunicazioni di massa Pag. 6
Anteprima di 6 pagg. su 25.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Teoria e tecniche delle comunicazioni di massa Pag. 11
Anteprima di 6 pagg. su 25.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Teoria e tecniche delle comunicazioni di massa Pag. 16
Anteprima di 6 pagg. su 25.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Teoria e tecniche delle comunicazioni di massa Pag. 21
1 su 25
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Storia della televisione

In Italia, dal 1926, viene introdotto il canone. La SIPRA (fino al 2013, poi RAI PUBBLICITÀ) è la concessionaria che gestisce la pubblicità, dà spazio alle grandi marche e trascura gli imprenditori locali. Nel 1934 va in onda I quattro moschettieri, in cui si sperimenta una pubblicità basata su concorsi a premi e raccolte di figurine.

Progetto di realizzazione della TV

Nel 2008, due quotidiani inglesi pubblicano dei documenti ritrovati nel bunker di Hitler che trattavano di un progetto di televisione. Lo scienziato Walter Burch installa un cavo da Berlino a Norimberga per trasmettere sui mega schermi delle piazze. Nel 1939, negli USA vengono effettuate le prime trasmissioni sperimentali in TV. La televisione non venne commercializzata fino al 1941, quando negli USA cominciarono ad essere diffuse per uso domestico con programmi trasmessi 2 o 3 ore al giorno. La televisione era già matura, non ci fu la diffusione hobbistica, il quadro legislativo era.

lo stesso della radioe venne usata per incrementare la vendita di spazi pubblicitari. Il pubblico era abituato alle immagini in movimento grazie al cinema. Negli anni 40-50, la TV era vista come status symbol che comunicava benessere e modernità, anche le famiglie meno abbienti l'avevano (pagamento a rate). Ritardo della diffusione della TV in USA Il ritardo della diffusione della TV in USA fu dovuto da una parte alla Seconda guerra mondiale e dall'altra al blocco delle licenze deciso dal governo americano nel 1948 che proseguì fino al 1952. Per tutta la durata della Seconda guerra mondiale lo sviluppo del mezzo televisivo è rimasto bloccato; tuttavia, si sviluppano le tecniche di produzione di materiale elettronico utili anche alla produzione di apparecchi televisivi. Poi il governo degli Stati Uniti svolse un controllo attivo per il controllo delle frequenze televisive e dal 1948 al 1952 furono sospese le concessioni a trasmettere in attesa.di massa sono strumenti che permettono la diffusione di informazioni, notizie, contenuti culturali e di intrattenimento a un vasto pubblico. Tra i principali mezzi di comunicazione di massa troviamo la televisione, la radio, la stampa e internet. La televisione è uno dei mezzi di comunicazione di massa più diffusi e influenti. Negli ultimi decenni, la diffusione della TV è stata rapida e oggi quasi tutte le famiglie europee ne possiedono una. Negli Stati Uniti, la percentuale di famiglie che possedevano una TV è aumentata dal 9% al 78% nel periodo dal 1950 al 1955. Il linguaggio televisivo ha subito diverse innovazioni nel corso degli anni. Fino al 1955-1956, i programmi televisivi venivano trasmessi solo in diretta. Successivamente, nel 1956, è stato introdotto il primo registratore videomagnetico, che ha permesso la registrazione dei programmi televisivi. Il palinsesto televisivo rappresenta il principale prodotto dell'industria televisiva. Negli anni '70 sono state introdotte ulteriori innovazioni nel campo televisivo, come la trasmissione a colori, la televisione via cavo, la videoregistrazione familiare e la ricezione satellitare. A metà degli anni '70 sono nate le televisioni private, che sono finanziate esclusivamente dalla pubblicità. Le industrie culturali trattano i mezzi di comunicazione di massa come prodotti industriali. Questi mezzi permettono la diffusione di contenuti culturali e di intrattenimento a un vasto pubblico, contribuendo alla formazione dell'opinione pubblica e alla diffusione della cultura.massa sono parte integrante delle istituzioni sociali. I mezzi di comunicazione di massa danno un contributo nel mantenere in equilibrio le componenti istituzionali della società. Possiamo parlare in termini di fasi, e ogni fase ha un sistema di comunicazione diverso. All'interno di ogni fase, il sistema mantiene in equilibrio le componenti sociali. Fino a quando il sistema funziona, non verrà sostituito. Media come sistemi sociali I media operano nella società, quest'ultima è vista come insieme di azioni stabili e ripetitive, volte a mantenere in equilibrio il sistema sociale. Il sistema sociale è costituito da azioni e fenomeni ripetitivi. Queste ripetizioni vengono analizzate in base alla loro utilità alla stabilità del sistema sociale. Il pubblico Il pubblico è il destinatario dei messaggi pubblicitari e si comporta in base a: bisogni, interessi, categorie sociali e relazioni sociali tra individui. Gli istituti di

Gli istituti di ricerca effettuano indagini di mercato riguardo alle preferenze del pubblico e forniscono informazioni alle aziende. Possono condurre ricerche di mercato o ricerche sul consumo dei media. Anche il pubblico fornisce agli istituti di ricerca informazioni riguardo ciò che preferisce e in base alle proprie abitudini di consumo.

Il ruolo dei distributori

I contenuti arrivano al pubblico tramite un distributore (locale, regionale o nazionale). Il distributore fornisce contenuti al pubblico, che a sua volta presta attenzione e fornisce un feedback.

Il ruolo dei produttori

Il sottosistema produttivo è l'insieme di tutti i gruppi che producono contenuti mediali (es. TV, quotidiani...). Finanziatori e sponsor forniscono loro denaro per permettere al distributore di comunicare un loro prodotto, tramite mezzi di comunicazione al pubblico.

Le agenzie pubblicitarie

Le agenzie pubblicitarie ricevono denaro dagli sponsor e realizzano contenuti appositi. Si avvalgono

diprofessionisti per fornire al distributore contenuti pubblicitari abbinati al prodotto. Sono inoltre legate agli istituti di ricerca che indagano riguardo a ciò che piace al pubblico.

I sottosistemi di controllo

I sottosistemi di controllo possono essere:

  • Istituzioni legislative: approvano leggi riguardo la comunicazione di massa
  • Enti governativi di controllo: verificano che le leggi vengano applicate
  • Associazioni volontarie: promuovono codici etici di condotta

Hanno tutte un potere biunivoco con il pubblico, che si esprime con voto e opinione.

Le condizioni esterne

Le condizioni esterne sono costituite da norme riguardanti il gusto, ma moralità e le preferenze del pubblico. Il sistema delle comunicazioni di massa è formato da sistemi sociali dei mezzi di comunicazione di massa che interagiscono tra loro, rispettando vincoli e confini stabiliti appunto dalle condizioni esterne.

Attenzione del pubblico e stabilità del sistema

In base alle caratteristiche del

Il sistema sociale dei media è il contenuto migliore per il mantenimento dell'equilibrio e della stabilità del sistema, ma è quel contenuto che è in grado di catturare l'attenzione del pubblico, lo convince ad acquistare dei beni e al contempo rispetta i vincoli imposti dalle leggi, dalle norme morali, dai canoni di gusto così da non provocare reazioni controproducenti da parte dei sottosistemi di controllo. I contenuti culturalmente poveri sono fondamentali a mantenere la stabilità del sistema. La dipendenza dal sistema dei media dalla pubblicità riduce la qualità dei contenuti, che però, proprio per questo motivo, sono gratis. Il ceto medio-basso dedica più tempo alla fruizione dei media: pochi soldi non consentono di avere ampia scelta sui prodotti culturali. L'obiettivo dell'intrattenimento è mantenere la stabilità economica del sistema sociale. I media influiscono sull'organizzazione.

All'inizio del XX secolo, i media influiscono sull'organizzazione sociale degli individui, entrando nei tessuti familiari e relazionali.

Auguste Comte nel 1830 sviluppa una concezione organica di società. La società viene vista come particolare forma di organismo collettivo strutturato in parti che operano in modo coordinato. Questo organismo collettivo è sempre soggetto a trasformazioni di tipo evolutivo. Secondo Comte l'attività specializzante contribuisce all'equilibrio generale della società poiché tutte le organizzazioni individuali vengono utilizzate per il bene comune. Tuttavia, Comte sottolinea anche quelle che possono essere le conseguenze negative di un eccesso di specializzazione, perché questo principio, allo stesso tempo minaccia una scomposizione incoerente della società.

Herbert Spencer elabora le sue leggi sull'evoluzione approfondendo l'analogia organica.

L'analogia organica di cui parlava Comte. Con Spencer, la società viene definita come un insieme di funzioni, e l'ordine sociale viene analizzato in termini di crescita, funzioni e sistemi di organi. La divisione del lavoro è il fattore unificante che tiene insieme l'organismo. Spencer non considera eventuali conseguenze negative della specializzazione: il processo fondamentale della natura è l'evoluzione, ed è un processo naturale, quindi non può essere negativo. I grandi cambiamenti sociali sono visti da Spencer come manifestazioni dell'evoluzione della natura: è pericoloso interferire con lo sviluppo naturale della società.

La teoria dei vincoli sociali. Nel 1887 Ferdinand Tonnies sviluppa la sua analisi sociologica dedicata alla gemeinschaft e alla gesellschaft (rispettivamente, comunità e società), che si concentra sui legami sociali che esistono tra di esse. La gemeinschaft è

un’organizzazione in cui le persone sono legate in modo solido dalla tradizione, o da rapporti di parentela o di amicizia. La gesellschaft si basa sul contratto, ossia un accordo raggiunto tra le due parti si impegnano a rispettare obblighi specifici.

La divisione del lavoro

Nel 1893 Emile Durkheim pubblica il suo lavoro intitolato La divisione del lavoro in cui affronta i temi dei nuovi modelli sociali focalizzando l'attenzione sull'elemento specifico della divisione del lavoro. Secondo la teoria di Durkheim, la divisione del lavoro è la principale fonte di solidarietà sociale, e una sua modifica corrisponderebbe a un cambiamento nelle forze unificanti della società.

Nelle società moderne, dove prevale la divisione del lavoro, ogni individuo e gruppo svolgono funzioni diverse.

Secondo Durkheim, esistono due modelli di solidarietà: meccanica e organica.

La solidarietà meccanica unisce popolazioni in cui c'è

sono fondamentali per la coesione sociale. La solidarietà organica si basa sulla complementarità delle diverse funzioni svolte dagli individui all'interno della società. Ogni individuo ha un ruolo specifico e indispensabile per il funzionamento del sistema sociale. In questa forma di solidarietà, i valori e le azioni sono condivisi da tutti e vi è una forte interdipendenza tra gli individui. La divisione del lavoro è molto sviluppata e ogni individuo svolge una sua funzione specifica. Nessuno è autosufficiente e tutti dipendono dagli altri. La solidarietà organica si basa sulla diversità e sull'eterogeneità degli individui. Non si fonda sull'uguaglianza o sulla differenza, ma sulla complementarità delle diverse funzioni svolte dagli individui. Nella società caratterizzata da solidarietà organica si verificano due fenomeni: l'armonia, in cui le persone dipendono le une dalle altre per il loro benessere e la loro sopravvivenza, e l'anomia, in cui le persone sono isolate in senso psicologico e l'individualità risulta sempre più forte. Secondo Emile Durkheim, le categorie sociali di appartenenza sono fondamentali per la coesione sociale. La violazione dei contratti sociali produce non punizioni, ma sanzioni per ristabilire l'equilibrio all'interno della società.dere come le persone si comportano e interagiscono tra loro. Le categorie sociali, come il genere, l'età, l'etnia e la classe sociale, influenzano le nostre esperienze di vita e le nostre prospettive. Queste categorie sociali possono creare divisioni e disuguaglianze nella società, ma possono anche fornire un senso di identità e appartenenza. Le categorie sociali possono influenzare il comportamento individuale in vari modi. Ad esempio, il genere può influenzare le aspettative sociali su come ci si dovrebbe comportare come uomo o donna. L'età può influenzare le aspettative su come ci si dovrebbe comportare in base alla propria età, ad esempio, ci si aspetta che gli adulti si comportino in modo diverso dai bambini. L'etnia può influenzare le aspettative culturali su come ci si dovrebbe comportare in base alla propria origine etnica. La classe sociale può influenzare le aspettative su come ci si dovrebbe comportare in base al proprio status socio-economico. I legami sociali che si sviluppano all'interno delle categorie sociali sono importanti per la comprensione del comportamento umano. Le persone tendono a formare legami con coloro che condividono le stesse categorie sociali, poiché ciò fornisce un senso di appartenenza e comprensione reciproca. Questi legami sociali possono influenzare il comportamento delle persone, ad esempio, attraverso l'influenza dei pari o l'adesione alle norme sociali del proprio gruppo. In conclusione, le categorie sociali hanno un impatto significativo sul comportamento individuale e sui legami sociali. Comprendere come queste categorie influenzano il comportamento umano è importante per promuovere l'uguaglianza e la comprensione tra le persone.
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
25 pagine
3 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher arriprz di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teoria e tecniche delle comunicazioni di massa e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica Guglielmo Marconi di Roma o del prof Morreale Domenico.