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Il ruolo dei telegiornali nella programmazione televisiva

Come già accennato con la riforma del '90 il numero dei tg presenti nei palinsesti televisivi aumenta, le edizioni centrali del tg restano quelle dell'ora di pranzo e della sera. Durante la giornata comunque numerosi sono gli spazi televisivi dedicati al tg, con edizioni mattutine, pomeridiane e piccoli tg flash giornalieri. Per il riconoscimento di ogni singolo tg, importanti sono non solo l'orario ma anche il nome stesso (tg1, tg2, tg5) a cui solo una rete Mediaset, Italia1 ha dato un nome diverso al suo tg, "studioaperto". Importante è anche la sigla che richiama le caratteristiche salienti del programma, solitamente le sigle dei tg hanno come punto di riferimento diretto la visualizzazione del mondo. La scena all'interno dello studio ha anch'essa un importante ruolo, innanzitutto infatti la scena deve essere conforme al tipo di contenuto proposto, due sono le modalità, una parete piatta alle spalle del conduttore nella quale.

L'attenzione si concentra proprio su di lui o in secondo luogo un ambiente dotato di profondità, che sottolinea l'esistenza di uno spazio redazionale ulteriore e quindi una complessità della macchina informativa.

Il perno della conduzione del tg è in ogni caso il conduttore, a lui il compito di trasmettere le notizie direttamente nelle case dei telespettatori ed evitare che il pubblico si annoi. Spesso il telegiornale deve raccontare notizie di difficile comprensione, è necessario quindi un discorso che favorisca la comprensione della notizia.

Chi racconta gli eventi deve essere una persona fidata, in grado di fornire credibilità all'emittente e conquistare la fiducia del pubblico, il suo essere al centro dello studio sottolinea il ruolo di mediazione a lui affidato, egli si pone quale tramite tra il mondo degli eventi che narra e il mondo dello spettatore che ne viene a conoscenza.

Spesso, soprattutto negli ultimi anni, la conduzione doppia.

Si sta estendendo in molte testate giornalistiche. Due conduttori, seduti sulla stessa scrivania, che si alternano nel leggere i titoli delle notizie, spesso di sesso opposto, garantiscono allo spettatore un clima più disteso, un ambiente quasi familiare, che eviti la monotonia di una sola voce. La postura all'in piedi del conduttore è oggi presente solitamente nello spazio di autopromozione del tg, pochi minuti prima del suo inizio, se il conduttore è a proprio agio, la conduzione in piedi può creare un rapporto di maggiore confidenza con lo spettatore.

I modelli degli attuali tg sono sostanzialmente due:

Il primo generalista-oggettivo che si riferisce a tg che si rivolgono ad un target il più possibile eterogeneo, in modo da ottenere l'attenzione di un pubblico più ampio e vario possibile.

Un secondo interpretativo-esplicativo come il tg3 e il tg4 che sposano dichiaratamente una linea specifica e molto marcata, nelle forme e nei modi.

È inoltre più marcata la presenza dei giornalisti con una conduzione personalizzata. Esiste in verità anche un terzo modello, riconducibile a Studio Aperto e al tg2, questi inseriscono al loro interno una quantità di elementi riconducibili ad altri generi televisivi, un esempio Studio Aperto che adotta modelli espressivi tipici dei rotocalchi e lascia molto spazio alle notizie di costume e addirittura di gossip. Il tg2 invece ha una forte vocazione per il costume, ha inserito nell'edizione serale una copertina che anticipa e isola l'argomento del giorno, innovazioni sono costituite anche dal "sottopancia" che scorre in basso allo schermo e riassume le notizie del giorno. Il tg2 così come altre testate, offrono negli ultimi anni dei supplementi aggiuntivi, a volte inseriti all'interno degli stessi tg, solitamente specifici di determinati argomenti (tg1 economia, tg2 costume e società, Gusto canale5). Diverso è ilcaso dei programmi settimanali prodotti dalla testata, in cui vengono proposti reportage e inchieste secondo il più classico stile giornalistico.

CAPITOLO 4

Il varietà

Le strutture storiche di questo genere televisivo sono da ricercare nelle strutture sia teatrali che radiofoniche che intrattenevano prima che la tv diventasse accessibile, lo stesso Sanremo e Canzonissima, sono trasmissioni che sono nate in radio e hanno avuto il loro seguito in tv. Oggi tutto è diventato intrattenimento, varietà, trasmissioni in cui prevalgono il ruolo del cantante e del comico, altre in cui la coppia brillante e comica sono il perno del programma o altre ancora in cui il presentatore ha il ruolo più importante e i numeri fanno parte di una cornice forte.

Il varietà italiano è suddiviso all'interno di tre periodi:

  • un periodo forte: da ottobre ai primi di gennaio abbinata alla lotteria di capodanno il sabato sera;
  • medio: da gennaio a marzo, di buon
interesse per i pubblicitari;- debole: da aprile a giugno, di scarso interesse pubblicitario, con scarse risorse budgetarie difine stagione.Il varietà televisivo richiede personalità televisive di carisma e capacità, ultimamente al contrario ilvarietà è il momento di gare dell'Auditel, dell'improvvisazione e del poco tempo per le prove, diospiti che si amalgamano con lo show e di una scrittura del programma rifinita male.Solitamente il varietà è tutto incentrato attorno al conduttore il quale fa sembrare di saper attrarreintorno a lui tutto il meglio che può interessare a far divertire il pubblico, il tutto abbellito danumerose performance con loro protagonisti o con ospiti determinanti.Il ruolo del conduttore è quello di saper legare le parti che altrimenti risulterebbero indipendenti traloro. Quando poi è il varietà a girare sul conduttore, quando egli occupa ampio spazio spettacolarealloraè "one man show", un esempio ne sono Fiorello, Cementano, Renato Zero e Roberto Benigni. Ma da solo il conduttore non basta per riempire l'intera serata; altri personaggi che occupano diversi ruoli di certo necessari; c'è la soubrette che lavora con il corpo di ballo, il suo linguaggio visivo ed emotivo. L'ospite, cantante o attore che sia, nella sua usa codici basati sul registro esibizione appare come una parte importante della ricchezza del varietà televisivo. Ed ecco che il conduttore insieme con questi ultimi personaggi citati formano la componente più importante del varietà. Ma al pubblico è nota anche un'altra categoria di ospiti, non cantanti o attori famosi, ma personaggi televisivi senza particolari caratteristiche, famosi solo per il fatto di esserci, sono forniti solitamente da programmi come reality e rientrano nei varietà spesso per i loro compensi molto bassi o a volte nulli. Il pubblico in sala haun ruolo "complementare" a quello del conduttore, inquadrato plaudente edivertito, ascoltatore e attento, il primo a piangere o a ridere nello studio. Ma anche il pubblico acasa in un certo senso interagisce col varietà, ciò avviene attraverso il conduttore che lo interpelladirettamente, lo guarda (sguardo in macchina) e lo rende partecipe della serata.La prima esigenza degli autori del varietà è quella di garantire ritmo alle scene, attraverso rapidicambiamenti sia di ambienti sia di attori. La scelta delle inquadrature da parte del regista determinala presenza, la visibilità di un personaggio, inquadrarli in un determinato modo fa la differenza sulcoinvolgimento del pubblico a casa. Il regista modula gli stili di ripresa a seconda dei diversi generidi spettacoli dei numeri, conscio che il varietà, dalla sigla ai saluti finali, deve andare crescendo,arricchito dall'eleganza delle immagini. L'apparato scenico subisce lemodi e i gusti dell'epoca, mamantiene l'occasione di festa, dell'evento, le scenografie importanti, le luci di notevole potenza e unsettore dedicato ai costumi. Per quanto il varietà contenga elementi diversi, è necessario che questi siano legati da una certaaffinità, sigle, canzoni, balletti, modi di dire o tormentoni, l'importante è che diventino segni diriconoscimento, che diano sintonia al rapporto tra emittente e destinatario. Per quanto vario possa essere il varietà, è possibile rintracciare tra di loro, degli elementi comuni, laserie di temi a cui si riferiscono è certamente vasta (teatro, circo, horror-fantasy, donna, costume,paese straniero, ecc.). la missione principale resta comunque quella di divertire e intrattenere, maeducativa, pedagogica e responsabile, non si può di certo scendere a patti con un'eccessivaanchevolgarità, chiamata in soccorso in nome dell'audience. Spesso ilvarietà di oggi si avvale spesso di compromessi, di uno sfruttamento irrispettoso del corpo umano e delle relazioni interpersonali. La RAI degli anni '60-'70 aveva come scopo principale il rispetto per la persona umana, la libertà democraticamente intesa, "il fare bene le piccole cose". Non è affatto un'utopia, capita anche alla tv dei nostri giorni, con show come quello di Fiorello, in cui il consenso ricevuto non è stato casuale, ma dovuto ad un lavoro paziente e intelligente di scrittura e riscrittura dei testi. CAPITOLO 5 Il game show La prima distinzione da intraprendere quando si parla di game show è quella che esiste tra questo genere televisivo di origine americana e il telequiz. Il game show nasce in America negli anni '40 ed è un ambito in cui il pubblico è già abituato alla televisione, con ritmi molto veloci e coinvolgimenti, il classico "botta e risposta" con concorrenti anonimi e un

Conduttore in secondo piano, rapidi e distratti, invece è la forma che il game show assume nella televisione italiana, quest'ultima piano. Il telequiz, pur basandosi sin dall'inizio ai format della televisione americana, si differenziava da essa creando un genere specifico in ogni cosa. La differenza col game show sta nel meccanismo ludico, per il tipo di concorrente e per il pubblico a casa. Si dà più spazio al concorrente sempre meno anonimo e sempre più personaggio, al conduttore vero protagonista della trasmissione e poi a vallette, ospiti famosi e domande legate a filmati, canzoni, inserti e numeri di spettacolo. Questo soprattutto perché lo spettatore italiano era abituato a tempi molto lunghi e a logiche di coinvolgimento spettacolare, proprie del teatro e del varietà, la mezz'ora del quiz americano non sarebbe bastato a soddisfare il nostro pubblico. Con la nascita della nuova televisione, soprattutto a partire dagli anni '80.

programmazione e alla maggiore varietà di contenuti offerti dalla televisione via cavo e satellitare. Questo ha portato a una diminuzione degli spettatori dei telequiz tradizionali, che spesso offrivano solo giochi di domande e risposte senza particolari elementi di intrattenimento. Al contrario, i game show americani hanno introdotto nuovi formati e dinamiche di gioco più coinvolgenti, con premi più alti e spettacoli più spettacolari. Inoltre, la televisione via cavo e satellitare ha permesso ai telespettatori di accedere a una vasta gamma di programmi provenienti da tutto il mondo, offrendo una scelta più ampia e interessante rispetto ai telequiz locali.
Dettagli
Publisher
A.A. 2005-2006
10 pagine
2 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Exxodus di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di TEORIA E TECNICA DELLE COMUNICAZIONI DI MASSA e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Scienze Sociali Prof.