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CHIESA FRANCESCANA- TERAMO
La chiesa medievale venne lasciata intatta all'esterno mentre all'interno venne introdotto uno schema di cappelle laterali con un presbiterio ed un abside adattandosi alle nuove esigenze liturgiche.
Nel 1703 e 1706 l'Abruzzo viene colpito da fortissimi terremoti (Aquila e Sulmona). Si procede ad un grande rinnovamento soprattutto delle chiese Abruzzesi.
CHIESA S.FRANCESCO - LORETO APRUTINO
L'intenzione è sempre quella di mantenere la scatola muraria dell'edificio per mantenere intatto il corpo storico e della memoria della chiesa medievale.
Inizialmente era ad una unica navata con presbiterio e tetto piano. Nel Barocco vengono inseriti altari laterali separati da pilastri addossati alla struttura precedente su cui si inseriscono cupole e volte a vela che non sono vere ma fatte con un sistema detto 'acanna'.
CAP 44.1 RESTAURO, ARCHEOLOGIA, NEOCLASSICISMO: le esperienze sui monumenti antichi a Roma e in Italia nel primo
‘800.A partire dalla fine del ‘700 è importante analizzare ciò che accade in ambito europeo masoprattutto francese, che influirà notevolmente lo sviluppo italiano.In Francia la RIVOLUZIONE FRANCESE cambierà il clima culturale e ovviamente anchequello del campo artistico: nasce il sentimento di conservazione dei monumenti antichi.Questo nuovo modo francese di concepire le antichità avrà un riverbero in tutta Europa e soprattutto influirà gli architetti italiani, in questo periodo concentrati a Roma.In Italia alla fine del ‘700 c’è un grande fervore nei confronti delle antichità iniziato con le scoperte di Pompei ed Ercolano e continuato durante la metà del secolo con le scoperte dei templi greci in Sicilia e con le conseguenti campagne di restauro.Ma gli architetti si trovano nell’incapacità di usare gli strumenti fino ad allora usati per avvicinarsi ad un edificio antico: molti
Monumenti vengono maltenuti e mal custoditi, subendo altri processi di deterioramento. A Pompei gli affreschi venivano "strappati" e portati altrove con enormi problemi di comprensione del testo antico e di esposizione al pubblico. I francesi cercavano di evitare di cambiare le destinazioni d'uso degli edifici antichi, invece, sotto SISTO V si era ipotizzato di trasformare il Colosseo in una fabbrica di panni di lana e come questo anche molti altri ruderi erano usati come botteghe. Se per gli italiani tutto questo era accettabile, per i francesi era importante riconoscere il valore di ogni singola opera.
Venne istituita la COMMISSION DES EMBELLISSEMENTS che decideva i miglioramenti da apportare a Roma e per cominciare si pensò a procedere alla rimozione di tutti i cumuli di terra da tutte le rovine antiche. Il foro romano era coperto e trasformato in un grosso spazio sterrato chiamato campo vaccino, e anche gli altri monumenti - campidoglio palatino -
Erano ruderi inseriti in paesaggi quasi agresti. Fu adottato lo schema dei parchi francesi per rivalutare le rovine con viali alberati che conducessero ai monumenti e demolendo tutte le case ad esse addossate, creassero viste prospettiche costruendo quindi una cintura verde. Era stato previsto un parco del Campidoglio che si prolungava nel Foro Romano e si collegava al Palatino e a tutti gli altri resti. Qualcuno vide in questo l'anticipo degli sventramenti operati a Roma alla fine dell'800 ma la situazione urbanistica era ben diversa in quanto le aree interessate erano più libere e con poche case da abbattere, e con queste modifiche per molte città era previsto una rinascita urbanistica ad opera di architetti francesi. I resti antichi assumono una funzione estetica: non più utilitaria o funzionale; c'è un intento di liberazione, ad esempio venne tolta una bottega di un fornaio a ridosso del Pantheon.
L'organizzazione della tutela negli stati preunitari italiani. Nell'ultimo anno del XVIII sec. Venne eletto Papa Pio VII, pontefice liberale. I suoi predecessori avevano instaurato una politica di riscoperta dei monumenti che arriva al culmine durante la dominazione francese fino al 1814.
Prima della dominazione ci furono modifiche legislative:
- Lo stato si dota di leggi estremamente moderne sull'argomento CONSERVAZIONE dei ruderi antichi. Il più importante è quello del 1802 che stabilisce in maniera evidente l'ingerenza dello stato nella gestione delle opere antiche (primo tentativo di creare una struttura culturale preposta alla tutela).
- Il papa riscopre la carica di COMMISSARIO alle ANTICHITÀ che Leone X aveva conferito a Raffaello e ora, tale carica viene affidata all'archeologo Carlo FEA.
- Viene istituita la figura dell'ISPETTORE DELLE BELLE ARTI affidata allo scultore Antonio CANOVA.
Il loro compito era quello di vigilare, sia le
proprietà private che il suolo pubblico, su tutte le attività di scavo, trasformazione e conservazione.
EDITTO CHIROGRAFO 1802 (dal greco: scritto a mano)
Legge promulgata dall'autorità dello stato che impone che gli scavi siano notificati ai commissari o ispettori e le chiese non potevano vendere i quadri arbitrariamente. Si cerca, inoltre, di controllare gli scavi italiani dall'esportazione degli oggetti artistici.
EDITTO DI PACCA 1820
Tale legge, che prende il nome dal cardinale che la emanò, rimase in vigore fino ai primi del '900. Riprende l'editto del chirografo e limita ulteriormente i diritti del privato sui beni artistici ora definiti BENI PUBBLICI.
Venne introdotto un principio tutt'ora valido: il DIRITTO di PRELAZIONE secondo cui, in caso di scavi di terreni privati e ritrovamento di oggetti artistici, il privato è tenuto a notificare il ritrovamento e qualora voglia vendere il bene rinvenuto dovrà chiedere
primaallo stato se vuole acquistare e, solo dopo il rifiuto di quest'ultimo, potrà venderlo ospatriarlo.
Con tale editto, gli stati preunitari conoscono il limite della PROPRIETÀ PRIVATA.
La legge analoga, successiva, fu quella dell'ESPROPRIO PER PUBBLICA UTILITÀ del 1865 a seguito del risanamento della città di Napoli dal colera.
CAP 4
TEMPIO DI ANTONINO E FAUSTINA - Foro Romano
Anch'esso trasformato in chiesa, si pone in questo periodo il problema della compatibilità del livello contemporaneo con quello antico; si realizza una balconata circolare che permette di conservare quanto emerso dal terreno.
Con i francesi si toglie tuta la terra, intaccando così il rapporto con gli altri edifici che rimangono sospesi a mezz'aria.
TEMPIO DI VESTA - ROMA
La scissione tra conservazione ed uso funzionale dell'opera architettonica si riscontra in questo tempio circolare di età repubblicana dedicato ad Ercole vincitore.
Infatti non lo
si usava come tempio, bensì venne trasformato in chiesa, murando gli intercolunni. Con l'arrivo dei francesi vengono aperti gli intercolunni, inizia così il restauro, che continua anche dopo la fine della demolizione; con un metodo nuovo tutte le pietre che compongono la cella circolare vengono numerate, così come le colonne; vengono studiate le fondazioni e il risultato fu la ruderizzazione del tempio. Viene applicato un nuovo tetto (oggi in restauro), e i cancelli tra gli intercolunni per limitare i danni. A queste operazioni di studio scientifico si accompagnano spesso operazioni di sterro.
sterro di terra: la terra è asportata tutta insieme per raggiungere il livello originale;
Scavo: la terra è asportata per parti, porzioni, per analizzarla; in questo caso si parla di archeologia stratificata.
PALAZZO DEL TÈ – MANTOVA
Possiamo riscontrare un uso della rovina che il manierismo inizia a strutturare. Infatti, caratteristico, è un concio
del cornicione che sta per cadere (concio cadente) "Gusto della rovina" CAP 4IL COLOSSEO - ROMA
Aveva subito nel '700 gli effetti di un terremoto col conseguente crollo di una parte del perimetro esterno; rimanevano in piedi 2 arcate che però presentavano dei problemi statici.
A causa dell'indebolimento del piedritto esterno, inoltre cominciarono a manifestarsi delle grosse lesioni.
C'erano dei cancelli nelle arcate inferiori perché già nel 1750 il papa aveva devoluto il Colosseo alla gioventù dedita allo studio delle belle arti, per cui erano state tolte tutte le attività commerciali ivi stabilitisi ed erano stati chiusi i fornici con i suddetti cancelli.
Per rendere ancor più forte il carattere autonomo, di valore intangibile del Colosseo, il papa aveva aggiunto al valore archeologico quello sacro, in quanto nel Colosseo furono costruite la via crucis restaurando l'arena interna e creando delle edicole come
stazioni.Sotto il pontificato di pio VII, nel1806, si propone il restauro dellosperone sud: la prima ipotesifu quella degli architetti del vaticanoche proposero di demolire tutto ericostruire secondo lo stile antico; adessi si opposero Giovanni Stern e ilfiglio Raffaele i quali proposero laconservazione delle arcate nella loroautenticità, sostenendole con unacostruzione trapezoidale alta quanto ilColosseo.Stern nell’inserire lo sperone non haraddrizzato i conci ma li ha conservatinella loro posizione di crolloapparente (effetto di congelamento),inoltre il materiale utilizzato per losperone era diverso dal travertino delColosseo in quanto era realizzato conMattoni e malta. Sullo sperone c’è una targa che datava l’intervento.
Sperone nord ColosseoQuesto intervento si è svolto tra il1823 e il 1826.[ poco dopo la morte di pio VII concui si chiude il periodo liberale edinizia il periodo involutivodell’ambiente culturale che comportaun maggiore
che Valadier abbia voluto mantenere una certa coerenza con il materiale utilizzato nel Colosseo. Il risultato finale è un intervento che si integra armoniosamente con l'architettura esistente, creando una continuità visiva e strutturale.