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Introduzione e Normativa

Disegno: insieme di regole che spiegano forme, informazione e funzione.

Nasce nel 1700 e si evolve nel 1800 per arrivare a parlare di tolleranze nel 1900.

Caratteristiche

  • Univocità = non deve porre dubbi in chi esegue il disegno
  • Fedeltà = all'oggetto
  • Esaustivo = deve riportare tutte le caratteristiche dell'oggetto

Disegno

  • Di comprensione
  • Costruttivo
  • Fabbricazione
  • Disegno di particolare (unico pezzo)
  • Disegno di sottogruppo (più pezzi insieme)
  • Disegno complessivo

Norma

Specifica tecnico e breve insieme ai fondamenti specifici. È comunemente intesa una serie di documenti che definiscono determinate caratteristiche di un prodotto.

Tipi di linea

  • 0,4 = linea continua ——————
  • 0,2 = linea tratteggiata — — — — —
  • 0,1 = linea punto-tratto • — • —

La linea continua si suddivide in vari tratti a seconda dello spessore.

Scale Raccomandate

Scale di ingrandimento

  • 50 : 1
  • 20 : 1
  • 10 : 1
  • 5 : 1
  • 2 : 1

Scala naturale

  • 1 : 1

Scale di riduzione

  • 1 : 2
  • 1 : 5
  • 1 : 10
  • 1 : 20
  • 1 : 50

METODI DI RAPPRESENTAZIONE

  • Proiezioni ortogonali
  • Proiezioni prospettiche
  • Assonometrie ortogonali
    • Isometrica (angolo tra assi di 120°)
    • Dimetrica (angolo tra assi di 100°)
    • Trimetrica (angolo tra assi di 40°)

LE PROIEZIONI ORTOGONALI

Sono normate dalla UNI EN ISO 5456-2:2001

Per disegnare un oggetto abbiamo 6 punti di vista, ma c'è sempre una vista che meglio permette di visualizzare l'oggetto. Tal vista è detta:

Vista principale

3 metodi di proiezione

  • Metodo del primo diedro
  • Metodo del terzo diedro
  • Metodo delle frecce

METODO DEL PRIMO DIEDRO

  • È detto metodo europeo
  • Si pone la proiezione oltre l'oggetto
  • Si rappresentano la vista principale e le viste necessarie per descrivere esaurientemente l'oggetto

METODO DEL TERZO DIEDRO

  • Si pongono di proiezione e posto tra l'oggetto e l'osservatore
  • È il metodo anglosassone
  • Si indica con

METODO DELLE FRECCE

  • Scelte le viste le indico con una freccia
  • Permette di non dover eliminare le viste

LE SEZIONI

  • FIGURE ASSIAL-SIMMETRICHE

ricorda sempre di segnare le assi con linea tratto punto.

SEZIONE CON PIANO CHE TAGLIA L'OGGETTO

SEZIONE

è la rappresentazione secondo le proiezioni ortogonali di uno

Piano utilizzato per tagliare l'oggetto

Piano di sezione

si indica con tratto punto ------------ --- (uso a tratto, è un piano ogg. esterni più grossi). Si segna una delle frecce per indicare il verso

stesso in cui è proiettato la sezione. Si infine si indica la sezione con A-A, B-B, C-C,

Linee che indica la posizione del piano o dei piani di sezione

Quando si realizza una sezione vengono eliminate le linee mosccose

TIPOLOGIE DI SEZIONE

  • SEZIONE SECONDO L'ELEMENTO SEZIONANTE
    • un piano
    • piani paralleli (quando si inserisce il cambio di piano si saima con una linea più grossa)
    • piani concentranti
    • piani concentrativi
    • piani con superficie qualsiasi
  • SEZIONE SECONDO L'ESTENSIONE
    • semisezione = SEMI VISTA e SEMISEZIONE
    • Sezione parziale / sezione composta
  • SEZIONE SECONDO LA POSIZIONE
    • in loco
    • sezione successive
    • sezioni in molte macana

...più quotata una quotatura, si ignora m.

...orientamento nello stesso senso delle quotature seguenti dell'ordine delle quotature

...espresse in m 1:1.

DISPOSIZIONE QUOTATURE

  • DISPOSIZIONE LIBERA
  • DISPOSIZIONE IN PARALLELO
  • DISPOSIZIONE IN SEQUENZA
  • QUOTATURA IN COORDINATE
  • QUOTATURA DI OGGETTI NORMALIZZATA

ELEMENTI CONICI

Si definisce CONICIT  il rapporto adimensionale C tra la differenza

dei due diametri D e d di due sezioni di cono e la distanza L tra

queste due sezioni misurata in senso assiale.

C = D - d

             2 tg (a/2)

                1

                         k

ELEMENTI RASTREMATI

Si definisce RASTREMAZIONE il rapporto adimensionale tra la differenza

delle dimensioni S e s di due sezioni di una piramide o tronco di

piramide a base qualsiasi o poligonale e la distanza L tra queste sezioni

misurate in senso assiale.

RASTREMAZIONE =

S - s

    2 tg (a/2), 1

                      k

Si indica con Δ e rapporto adimensionale 1:1.

La realizzazione delle tolleranze è molto importante nella lavorazione di pezzi che devono essere accoppiati.

  • Parte esterna = albero → indica un oggetto pieno. Si indica con lettere minuscole.
  • Parte interna = foro → indica un elemento vuoto. Si indica con lettere maiuscole.

Esistono un accoppiamento che può essere:

  • Giunzione.
  • Umanistico.
  • A scelta di condizione.

ACOPPIAMENTO ALBERO-FORO

Con accoppiamento albero-foro si intende il montaggio tra 2 componenti, un albero e un foro, che presentano stessa dimensione nominale ma diversa tolleranza. L’albero e il foro possono presentare le dimensioni limite diverse.

Tali accoppiamenti in base alle tolleranze assegnate possono essere:

  • Con gioco → dimensione massima commisurabile dell’albero è minore della dimensione minima commisurabile del foro.
  • Con interferenza → dimensione minima commisurabile dell’albero è maggiore della dimensione massima commisurabile del foro.
  • Incerti → avendo un valore intermedio tra le due, si ha quando si possiamo avere sovrapposizione sia completa (tolleranza dell’albero e del foro).

Esigenze di tolleranze sono a parte per un non compromesso che influiscono di più o peggio del temperatura di funzionamento sia un’tensioni che costi estende peggio.

Se qui assicuro il tipo di accoppiamento albero-foro costituendo i valori gioco massimo o gioco minimo o di marginale al massimo e interferenza.

SISTEMA ISO DI TOLERANZE

È univoco per ogni dimensione nominale:

  1. 1a un gamma di qualità le tolleranze, (ampiezza della zona di tolleranza) sono il determinato con la TOLLERANZA NOMINALE UTENTE.
  2. 2o il gioco di scelta di tolleranza sommando a denominatori complessi che si toglie.

Il capezza nell’area della dimensione nominale è dei valori di IP.

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
60 pagine
1 download
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/13 Disegno industriale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Gissor1998 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Disegno meccanico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Governi Lapo.