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Le teorie di Freud, riguardanti il Complesso di Edipo e la paura della castrazione, trovano accoglimento nel

caso del “piccolo Hans”.

piccolo Hans

Il caso del “ ” è una storia clinica molto particolare condotta dal padre e riferita a Freud, il

quale interviene direttamente sono una volta nel corso dei mesi di trattamento.

1 Appunti inerenti al manuale “psicologia dello sviluppo” Pearson.

Nella narrazione e analisi del piccolo il padre osserva lo sviluppo, annota le reazioni e le manifestazioni più

singolari. La vita “sessuale” è subito posta in primo piano, fin dai tre anni Hans mostra un interesse per la

genialità, in particolare per quella dei genitori. Il bambino era convinto infatti che tutti gli adulti fossero in

possesso del “fapipi”, nome con cui indica l’organo genitale. Questo suo morboso interesse per il pene lo

portò all’autoerotismo, motivo per cui veniva spesso sgridato dai genitori.

A tre anni e mezzo Hans viene sorpreso dalla madre mentre è intento a toccarsi il membro, in questa

occasione la madre di Hans minaccia il figlio di fargli tagliare il “fa pipì” dal dottore se avesse continuato a

toccarsi. In questa occasione, nota Freud, il bambino acquista il complesso di evirazione.

La nascita della sorellina Hanna riveste molta importanza. È l giorno in cui la mamma partorisce, infatti, che

Hans manifesta i suoi dubbi circa la storia della cicogna. Quel giorno infatti, oltre a sentire i gemiti della

madre, Hans vede anche la bacinella con l’acqua insanguinata. Inizialmente Hans è molto geloso della

sorellina , ma dopo circa sei mesi la gelosia sembra superata e Hans diventa un fratello tenero ma convinto

della propria superiorità. Quando vede fare il bagno alla piccola, infatti, non manca di sottolineare che “il

suo fapipì è ancora piccolo”, esprimendo tuttavia la convinzione che lo stesso sarebbe divenuto più grosso

con il crescere della sorella.

In questo periodo il bambino cominciò a sviluppare una fobia per i cavalli, in particolare temeva di essere

morso in strada da un cavallo.

Il padre incolpava la madre dei problemi psicologici del figlio, dato che la madre aveva l’abitudine di

dormire con il figlio.

Attraverso una serie di sogni, Hans riuscì ad esprimere il complesso di inferiorità che nutriva nei confronti

del padre , e la paura che la madre potesse preferirlo a lui, perché le dimensioni del suo organo genitale

erano superiori . Questo è lo stesso motivo per cui Hans era inconsciamente terrorizzato dai cavalli. In una

di queste fantasie Hans racconta di una giraffa grande e una giraffa acciaccata, dove Hans prese in mano la

giraffa acciaccata e quella grande iniziò a gridare, quando fini di gridare Hans si sedette su quella

acciaccata.

Secondo Freud il padre è identificato con la giraffa grande , in particolare il suo lungo collo rappresenta il

pene del padre, mentre la giraffa acciaccata rappresenta il genitale della madre.

Hans soffre del complesso di Edipo, perciò vuole eliminare il padre per restare solo con la madre.

Un’altra manifestazione dell’attaccamento che Hans ha nei confronti della madre lo possiamo notare

quando durante la solita passeggiata al parco con la governante, Hans comincia a piangere e insiste per

farsi riportare a casa perché vuole farsi coccolare dalla mamma. Il giorno dopo, questa volta a passeggio

con la madre, Hans per strada sembra impaurito e, al ritorno, riferisce alla stessa di aver avuto paura “che

un cavallo lo mordesse”. Alla sera mostra ancora inquietudine e vuole farsi coccolare dalla mamma.

Freud segnala l’inizio dell’angoscia che corrisponde a un’aspirazione erotica rimossa. Nel caso dell’angoscia

la possibilità di soddisfare il desiderio che la determina non riesce a ritrasformare completamente

l’angoscia in libido. C’è qualcosa infatti che mantiene la libido in stato di rimozione. E Freud afferma ciò in

relazione alla passeggiata di Hans con la madre.

Al bambino venne quindi spiegata la motivazione delle sue paure e la paura nei confronti dei cavalli, e cioè

che Hans aveva identificato il cavallo con il padre, e dato che lui voleva molto bene alla madre, temeva una

sua reazione.

Infine H trova una soluzione felice, invece di eliminare il padre lo nomina nonno e gli fa sposare anche a

lui la madre. H guarisce, anche se permane in lui un residuo della malattia, che però non si esprime più in

paura ma nella normale pulsione a far domande.

L’analisi determina la guarigione di Hans che non ha più paura dei cavalli ed assume nei confronti del padre

un tono quasi cameratesco.

L’analisi, d’altra parte, non annulla l’ effetto della rimozione ma ottiene lo stesso effetto per altra via,

sostituendo al processo di rimozione, automatico ed eccessivo, il graduale dominio delle pulsioni

conseguito con l’aiuto delle massime istanze psichiche.

Secondo Freud, sarebbe stato il caso di fare una rivelazione a Hans, che però i genitori non vollero fare.

Confermare cioè i suoi presentimenti istintivi e rivelargli l’esistenza della vagina e del coito, riducendo così

ulteriormente i suoi residui insoluti che davano origine alla pulsione a fare domande.

L’educazione dei bambini, afferma Freud, può esercitare un profondo influsso a favore o a sfavore della

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predisposizione alla malattia .

Oltre alle fasi dello sviluppo psico-sessuale del bambino, Freud analizzò anche altre aspetti legati alla

sessualità.

Infatti ,nella sua opera “i tre saggi sulla sessualità”, troviamo il primo saggio che affronta l’argomento delle

aberrazioni sessuali .

Prima vengono descritte le deviazioni rispetto all’oggetto sessuale:

1. L’inversione: gli “invertiti”sono gli omosessuali e ci sono diversi tipi di invertiti:

sono invertite assolute = il loro oggetto sessuale può essere solo omosessuale e il sesso opposto

non provoca nessun tipo di desiderio sessuale.

sono invertite anfigene = il loro oggetto sessuale può appartenere sia allo stesso sesso che all’altro

quindi l’inversione non ha carattere di esclusività.

sono invertite occasionali = in certe condizioni esterne , ad es. in assenza dell’oggetto

sessuale“normale” , possono prendere per oggetto sessuale una persona del medesimo sesso per

oggetto sessuale e provare con essa soddisfacimento nell’atto sessuale.

2. Persone sessualmente immature e animali come oggetti sessuali.

Esistono individui che scelgono bambini come oggetti sessuali e sono giudicati immediatamente come casi

isolati di aberrazione. Eccezionalmente i bambini diventano oggetti sessuali esclusivi, di solito essi

assumono questo ruolo quando qualche individuo, vile o impotente, li adotta come espedienti, o quando

un istinto urgente non può lì per lì ottenere il possesso di nessun oggetto più idoneo. Una simile

considerazione vale anche per il rapporto sessuale con animali, nel quale l'attrazione sessuale sembra

superare i limiti della specie. Quindi si può dire che in un gran numero di persone e di condizioni, le specie e

il valore dell’oggetto sessuale passano in secondo piano, nella pulsione sessuale l’elemento costante ed

essenziale è qualcos’altro.

Si considera meta sessuale normale l'unione degli organi genitali nell'atto definito copula, che porta a un

rilassamento della tensione sessuale e a una temporanea estinzione della pulsione sessuale. Tuttavia anche

nei processi sessuali più normali possiamo scoprire delle tendenze che, se si fossero sviluppate, avrebbero

portato a deviazioni, definite come "perversioni".

Durante gli atti preparatori ci possono essere delle esitazioni che possono dare forma a nuove mete

sessuali. Secondo Freud la perversione è un rimasuglio dello sviluppo sessuale verso il complesso

2 Freud, S. Analisi della fobia di un bambino di cinque anni. Caso clinico del piccolo Hans. Bollati-Boringhieri.

edipico,dopo la rimozione del quale è di nuovo emersa la componente della pulsione sessuale che era

costituzionalmente più forte.

Nel secondo saggio Freud spiegale 5 fasi dello sviluppo psico-sessuale del bambino, mentre nel terzo saggio

parla delle trasformazioni nella pubertà.

Col sopraggiungere della pubertà, appare una nuova meta sessuale, e tutti gli istinti componenti si alleano

per raggiungerla, mentre le zone erogene vengono assoggettate al primato della zona genitale. Poiché la

nuova meta sessuale assegna ai due sessi funzioni assai differenti, il loro sviluppo sessuale diverge

vistosamente. Quello degli uomini è più chiaro e più comprensibile, mentre quello delle donne subisce una

specie d'involuzione.

Negli uomini la nuova meta sessuale consiste nell'emissione dei prodotti sessuali, dove l'istinto sessuale si

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subordina alla funzione riproduttiva. Mentre la donna ha la capacità di poter generare una vita.

Freud ebbe molti successori che rielaborarono le sue teorie, una di queste fu Melanie Klein che elaborò una

sua teoria riguardo lo sviluppo del bambino.

Melanie Klein teorizzò l’esistenza di due stati mentali, caratterizzati da particolari affetti, difese e modalità

di relazione con l’oggetto, a cui diede il nome di posizione schizoparanoide e posizione depressiva.

La posizione schizoparanoide (da 0 a 4-5mesi) è caratterizzata dall’uso della scissione (schizo) e

della proiezione (paranoide). Il soggetto percepisce gli oggetti in modo parziale, o completamente

buono, o completamente cattivo, e lo stesso oggetto,ad esempio il seno materno, viene percepito

come due entità distinte ,il seno materno buono e gratificante, ed il seno materno assente, cattivo

e frustrante.

Anche l’Io viene scisso in parti buone e cattive. L’istinto di morte, ovvero l’aggressività,

caratterizzante gli oggetti cattivi e l’Io cattivo, viene deflesso all’esterno, tramite la proiezione.

Ciò porta perciò a vedere il mondo esterno come popolato di oggetti cattivi, da cui difendersi. Da

qui, la componente paranoide e l’ansia di persecuzione che caratterizzano questa posizione.

Da un punto di vista adattivo, la posizione schizoparanoide permette al soggetto di categorizzare ed

ordinare il mondo esterno e, ovviamente, di difendere sé stesso dai pericoli.

La posizione depressiva (da 5 a 12 mesi)compare quando l’Io è sufficientemente integrato ed in

grado di tollerare l’ambivalenza della compresenza di aspetti buoni e cattivi all’interno dello stesso

oggetto, che ora è visto come un’unità. Ora la separazione non è più tra buono e cattivo, ma tra sé

e mondo esterno: in tal modo, gli oggetti acquistano una loro autonomia,mentre prima era

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
6 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher eli.92 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dello sviluppo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Braibanti Paride.