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CONCORRENZA PERFETTA
Nell'industria numerose imprese di dimensioni considerevoli osservano il comportamento di altri eguali, ma non sono in grado di modificare il contesto in cui operano:
- Non c'è interdipendenza strategica;
- Prodotti perfettamente omogenei per i consumatori;
- Prezzo unico variabile di scelta per i consumatori;
- Libertà di entrata (fino a che π=0);
- Condizioni di simmetria tecnologica;
- Informazione completa.
Sotto queste ipotesi, nel mercato concorrenziale la condizione di equilibrio è data dall'assenza di extraprofitti e dalla presenza di un unico prezzo. L'omogeneità del prodotto implica che se un'impresa fissa un prezzo più alto, non venderebbe nulla. Se vi fosse un prezzo che consente extraprofitti, il mercato otterrebbe finché π=0.
Si giunge ad un equilibrio pareto ottimale, a partire dal quale non ci si può muovere migliorando la condizione di uno senza peggiorare la condizione dell'altro.
MONOPOLIO
C'è un'unica impresa che fronteggia l'intera domanda. Non c'è comportamento strategico perché non ci sono avversari, il prodotto è omogeneo (perché uno solo), simmetria tecnologica (perché unica impresa).
OLIGOPOLIO
Contesto con "poche grandi imprese" che hanno la capacità di scegliere il prezzo (price maker). C'è interdipendenza strategica (le scelte di una influenzano l'altra). I beni possono essere differenziati (in questo caso i consumatori non saranno guidati solo dal prezzo). Le condizioni di accesso sono libere (a livello di tecnologie e comportamenti strategici). I processi produttivi possono essere uguali o diversi (imprese in posizioni dominanti, per esperienza, apprendimenti). L'informazione si può ritenere completa.
I mercati non perfetti come quelli hanno in comune il potere di mercato (p>mc).
Elasticità incrociata della domanda al prezzo:
- M ij > 0 sostituti
- M ij < 0 complementari
- M ij = 0 caso particolare
APPROCCIO STRUTTURA-CONDOTTA-PERFORMANCE
La performance di un'industria dipende da:
- Struttura dell'industria
- Comportamento imprese che in essa operano
Condizioni di base; si fa riferimento all'offerta (tecnologia di prodotto ed eventuali economie di scale) e alla domanda (elasticità della domanda di prezzo).
Struttura: la struttura è in primo luogo definita dal grado di concentrazione (poche imprese ↔ mercato poco concentrato; molte imprese ma quota di mercato molto sbilanciato ↔ concentrato [HHL=Σᵢ₌₁ˢ₄sᵢ²;]).
Anche la presenza di barriere all'entrata ne determinano la struttura perché ne indica la stabilità nel tempo. La tecnologia, ed in particolare le economie di scale, richiede imprese grandi e mercato concentrato. L'elasticità della domanda (inelastica) se è bassa definisce un mercato concentrato perché non ci sono molti prodotti in grado di soddisfare la domanda.
Condotta: insieme le scelte fatte dalle imprese attive sul mercato a livello strategico
di prezzo e necessario che ci sia:
- potere di mercato: è indispensabile che l'impresa possa opporre p > pmc e quindi ottenere un margine entro il quale massimizzare il profitto (flusso e pmc);
- capacità dell'impresa di segmentare il mercato: individuare classi di utenti secondo parametri oggettivi (età, professione, ecc.), modalità di acquisto (evidenziate dalla tendenza del consumatore all'autoselezione);
- assenza di arbitraggio (mediante lo stesso bene-servizio, presenza di costi di transazione per la rivendita, restrizioni legali alla rivendita).
DISCRIMINAZIONE INTERTEMPORALE
Condizione fondamentale è la presenza di beni durevoli, ossia quei beni utili per i consumatori in uno molteplicità di periodi. Chi acquista oggi il bene non acquisterà di nuovo lo stesso bene domani. I consumatori hanno la facoltà, in base alle loro utilità di rimandare l'acquisto, aspettandosi di pagare domani un prezzo minore. Ciò fa sì che le scelte dell'impresa siano canalizzate dal comportamento di consumatori.
Monopolio Multipr. Intertemporale
Semplifichiamo il caso a domanda indipendente e costi di produzione non separabili. In un contesto intertemporale si può considerare ad un monopolista che vende lo stesso bene in due periodi diversi.
Il fatto che i costi non siano separabili indica che c'è una relazione tra i costi sostenuti nei diversi periodi. Questo è riconducibile al fenomeno delle "economie di apprendimento" (learning by doing). L'impresa impara a produrre in base a quello che ha prodotto nel periodo 1 e avrà costi inferiori nel periodo 2.
Nella massimizzazione del profitto dovrà quindi tenere conto fin dall'inizio dell'influenza che le q1 avrà sulle q2.
si possono classificare come casi di competizione
per il mercato (il monopolista cerca di essere
scelto creando due meccanismi per vincere la
competizione e prendersi il mercato divenendo
monopolista in quel segmento)
Asta al ribasso: il monopolista viene scelto dal
regolatore attraverso una gara in cui le imprese
competono sul prezzo (se 1 fisso P1>AC, 2 fisso
P2=AC, 3 fisso P3=P2-ε=AC, e cosi, via fino e
quando P=AC). Le condizioni che si devono
verificare affinché sia possibile ciò sono: numero
di partecipanti elevato, simmetria tecnologica. Gli
inconvenienti sono: se numero di partecipanti è
basso le imprese possono coordinare le offerte (collu-
sione tacita ), qualità del servizio (l’impresa ex ante
ha offerto un prezzo più basso possibile e ex-post rece-
pera extraprofitti, aumentando e peggiorando la qualità
del servizio, perciò il bando di gara deve prevedere
standard minimi di qualità ), investimenti (se
c’è bisogno di modernizzare, il monopolista potrebbe non
investire perché non riesce a riavere i)
Contendibilità: se non ci sono costi sunk
e il monopolista fa P>AC, il mercato risulterebbe
Bisogna ora fare delle riflessioni. Tra monopolista libero e monopolista regolato:
- a parità di quantità scelta dalla massimizzazione del profitto e del Welfare, il monopolista libero sceglierà una qualità subottimale rispetto alla qualità ottima socialmente.
- potendo scegliere quantità e qualità le scelte del monopolista saranno svincolate. Può succedere che in essi in cui la qualità coincide con quella scelta del monopolista e delle edelittività, il prezzo fissato dall’impresa sia superiore a fronte di una quantità offerta minore.
Abbiamo un trade-off tra prezzo e qualità del prodotto: non si può avere contemporaneamente prezzo basso e qualità alta (l’impresa aumenta la qualità solo se può aumentare anche il prezzo). Viceversa, se si vuole un prezzo relativamente basso si dovrà pagare in termini di diminuzione della qualità. Per questo motivo spesso vengono impostati standard minimi di qualità.
CASO MULTIPRODOTTO
L’impresa offre una gamma di prodotti diversi dal punto di vista della qualità.