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CERVELLETTO(23)
Il cervello è formato da miliardi di neuroni che ricevono informazioni dai nostri sensi e le usano per guidare tutte le attività volontarie (muscoli striati) e involontarie (muscoli lisci) come il battito cardiaco, le attività ghiandolari e i tessuti digestivi. Il cervello è suddiviso in 2 emisferi collegati dal corpo calloso e dalla commessura anteriore: - L'emisfero destro controlla le azioni e l'attenzione rivolta verso l'interno. - L'emisfero sinistro controlla le azioni e l'attenzione rivolta verso l'esterno. Il midollo spinale è protetto dalla colonna vertebrale. All'interno di ogni vertebra si trova il canale spinale che circonda e protegge il midollo spinale. Dalle intercapedini poste tra le vertebre fuoriescono i nervi (fasci di neuroni). Il cervelletto è situato nell'osso occipitale della scatola cranica. Il cervelletto è appoggiato sul midollo allungato e sul ponte e con essi lavora in.Struttura collaborazione per il controllo del movimento. Il Sistema Nervoso Periferico è costituito dai nervi che collegano il SNC con tutto il resto del corpo attraverso 31 paia di nervi spinali e 12 paia di nervi cranici. Il SNP raccoglie gli stimoli dall'esterno e trasmette gli impulsi agli organi esecutori: muscoli, ghiandole, cuore ecc.. Il SNP si distingue in sistema somatico cosciente (per il controllo dei movimenti volontari) e sistema vegetativo o autonomo (per le risposte involontarie).
(27) Strutture del SNC
Relativamente alle funzioni distinguiamo nel SNC le seguenti strutture.
- Strutture inferiori comprendono i circuiti del tronco encefalico situato alla base del cranio i quali controllano: respirazione, temperatura, frequenza cardiaca, arousal, vigilanza.
- Strutture superiori sono costituite dalla corteccia cerebrale sono le aree più avanzate in termini evolutivi e sono sede di funzioni più complesse come il pensiero.
- Strutture centrali sono
Le strutture centrali superiori del cervello sono costituite dal sistema limbico. Esse svolgono un ruolo centrale nel coordinare le attività cerebrali come l'elaborazione delle esperienze sociali e la regolazione delle emozioni. Il sistema limbico include la corteccia orbito frontale, la corteccia cingolare anteriore e l'amigdala. L'amigdala (ha la forma di una mandorla) è situata in profondità nel lobo temporale, anteriormente all'ippocampo, ed è formata da 12 nuclei istologicamente riconoscibili. Per i suoi collegamenti osservati con la corteccia cerebrale e le strutture di controllo, è definita interfaccia tra i processi cognitivi superiori, sistemi motivazionali ed attivazione emotiva.
Le strutture centrali inferiori sono costituite dall'ipotalamo e dall'ipofisi. (p.30) L'ipotalamo è situato alla base del cervello, ha la forma di un pisello e pesa 1/300 di tutto il cervello. L'ipotalamo funziona come un termostato: se fa caldo emette dei segnali per
fardilatare i vasi sanguigni così il sangue si raffredda.
Il talamo ha fibre afferenti ed efferenti ed è collegata con la corteccia cerebrale.
L'ipofisi (o ghiandola pituitaria) è una ghiandola che produce vari ormoni, pertanto è la ghiandola che regola tutte le attività tra il S.N. e il sistema endocrino.
L'ippocampo è la zona del cervello che gestisce le emozioni ed è il principale responsabile dellamemoria conscia. L'ippocampo seleziona le informazioni da trasferire nella memoria secondaria.
Il sistema libico: sede delle emozioni
Il sistema libico è l'area più primitiva della corteccia cerebrale. Nel sistema libico hanno luogole emozioni primarie o automatiche (istintive) coma la fuga, l'attacco, il nascondersi, che hannopermesso agli organismi ancestrali di sopravvivere in ambienti ostili.
Le emozioni primarie determinano risposte somatiche involontarie che interessano i visceri, i muscoli scheletrici.
ghiandole endocrine, sistema vascolare e sistema immunitario (aumento del battito cardiaco, della sudorazione, o il cambio della mimica facciale. Queste reazioni dipendono dall'amigdala e dall'ipotalamo.(35) L'amigdala immagazzina in modo permanente i traumi paurosi; l'ipotalamo seleziona le informazioni da trasferire nella memoria secondaria, ne deriva che l'apprendimento è influenzato dalle emozioni positive o negative: se si prova disgusto, la possibilità di apprendere è scarsa. Un apprendimento positivo stimola il trasferimento di un dato nella memoria secondaria. [LEGGI PAGINE 37-40] La memoria(41) La memoria è un processo della mente che si concretizza attraverso la realizzazione di rappresentazioni mentali. Un qualsiasi evento influenza il cervello attraverso la creazione, il mantenimento e il rafforzamento dei collegamenti neuronali; cioè uno stimolo proveniente dall'ambiente può eccitare una serie di circuiti.un insieme di pattern anatomicamente ecronologicamente distribuiti nell'intero cervello, in maniera che i neuroni che sono eccitaticontemporaneamente una prima volta saranno attivati tutti insieme ogni volta che ci viene inmente quel determinato ricordo (assioma di Hebb). L'impatto iniziale che ha un'esperienza sul nostro cervello è chiamato engramma (o tracciamnestica). (43) Tra memoria ed emozioni esiste una profonda relazione; infatti il modo con cui vengono immagazzinati gli avvenimenti e le esperienze dipendono dallo stato emozionale. Secondo molti autori i tipi di memoria sono 3:- episodica;
- semantica;
- procedurale.
- per memoria implicita l'autore si riferisce all'insieme dei meccanismi coinvolti in rappresentazioni inconsce; mentre
- la memoria esplicita comprende la memoria episodica (episodi ed eventi autobiografici da ricordare) e la memoria semantica (conoscenze generali e concetti).
semantica (che include la conoscenza di dati, parole e simboli) In entrambe le forme di memoria esplicita (semantica ed episodica) i processi di registrazione richiedono un'attenzione conscia.
Capitolo 2 - Funzione cognitiva delle emozioni(45)
Il modello proto mentale
Le emozioni sono state definite da Siegel come insieme di processi che coinvolgono l'valutazione delle informazioni, e i processi emozionali sono i meccanismi con cui la mente crea e attribuisce alle sue rappresentazioni. Non esiste infatti una reale dicotomia tra "cognizione ed emozione".
Il cervello, dotato alla nascita dell'apparato fisiologico necessario allo sviluppo, è l'esperienza (di ordine sensoriale) è considerata il punto di partenza per ogni forma di esperienza cognitiva.
La difficoltà a considerare la psicoanalisi una teoria dell'apprendimento precisa Imbasciatisembra essere legata al fatto che lo studio psicoanalitico è centrato
sull'inconscio e il concetto di inconscio sembra poco idoneo a spiegare la cognizione intesa come attività consapevole del soggetto. Il lavoro di Imbasciati fonda il possibile superamento della tradizionale dicotomia tra emozione e cognizione; la rappresentazione degli stimoli sensoriali, all'origine del sistema mente, ovvero a partire dalla Klein chiamiamo "oggetti interni" è secondo l'autore la forma primitiva della cognizione costituendo la modalità originaria per il neonato di fare esperienza. (47) A partire da Bion l'inconscio si è andato sempre più delineando come un insieme di rappresentazioni (inconscio rappresentazionali (inconscio rappresentazionale lo denomina Imbasciati di contro all'inconscio pulsionale di Freud. Poi Imbasciati considera l'inconscio come intrinseca assenza di coscienza e ne spiega anche la ragione. Ripensare l'affetto in termini di rappresentazione, cioè come elaborazione.di informazione relativa ad afferenze sensoriali (input) e non più come forza interna all'organismo (equivalente della pulsione secondo la classica visione freudiana), implica da parte di Imbasciati un attento riesame del Freud teorico, che a differenza del Freud clinico, di vivace attualità, risulta per molti versi superato. (48) Il "realismo ingenuo" fu definito un tale atteggiamento quando lo sviluppo degli studi neurofisiologici dimostrò che la traccia mnestica non è mai riproduzione di una realtà esterna nel senso di impronta passiva, ma continuo processo trasformativo in virtù della continuata esperienza dall'esterno e della continua rielaborazione interna. La rappresentazione, dunque, come schema, non solo all'esperienza cognitiva cosciente ma anche a quella inconscia, vale a dire a quella organizzazione interna che struttura il funzionamento inconscio proto mentale. Sicché l'affettopensato come rappresentazione è tale rappresentazione è l'engramma tracciato nella memoria implicita di Siegel, traccia mnestica (= engramma) che si origina a partire dalla valutazione (=appraisal) dell'attivazione (= arousal) costitutiva delle emozioni).
Imbasciati ci descrive puntualmente il processo: "il bambino piccolo sperimenta un qualche cosa nella bocca, delle sensazioni nelle labbra, nella lingua, poi nello stomaco perché gli va dentro il latte, delle sensazioni connesse di fame e di languore e poi di sazietà; queste sensazioni, chiamate così, sia pure con termine improprio, costituiscono un qualcosa che assume un primo significato, ed è questo che noi chiamiamo il "primitivo oggetto interno seno" del bimbo. (49 Certamente egli non ha nessuna idea ancora del biberon come una bottiglia di vetro o di una mammella come una semisfera di carne. Il bambino di pochi mesi usufruisce soprattutto delle afferenze buccali: è
questo che noi possiamo chiamare oggetto interno primitivo, "oggetto seno". Sicché l'autore continua: "la sensazione di fame ed altri stati interiori, che per noi sono staccati dall'idea del seno, per il bambino non lo sono: esse fanno parte dell'oggetto seno e quindi lo individuano; quando un capezzolo entra in bocca, vengono stimolati dei recettori tattili della bocca e della lingua, e un qualche impulso nervoso arriva a dei centri cerebrali, però affinché questi impulsi nervosi si costituiscano in qualcosa che abbia significato cioè che sia mentale e che abbia funzioni operative efficaci per il riconoscimento dell'oggetto esterno, è necessario che vangano raggruppati e che tale raggruppamento sia mantenuto in magazzino acquisendo in tal modo una precisa funzione per il riconoscimento di una certa esperienza esterna, e quindi un significato per la mente. (50) Il concetto Il concetto di percezione presuppone unao e la memorizzazione di informazioni.