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Estratto del documento

COMPRENSIONE SPIEGAZIONE

Concreto Astratto

Analogico Logico

Acquisizione globali Acquisizioni analitiche

Predominanza della congiunzione Predominanza della disgiunzione

Proiezione- Identificazione Dimostrazioni

Implicazioni del soggetto Oggettività

Pieno impiego della soggettività Desoggettivazione 75

Martina Cargiolli

1. Pensiero analogico, simbolico, mitologico: è alla base dellacomprensione

Pensiero analogico opposto al pensiero logico, è un tipo di pensiero che procede per analogie (un operazione in cui vengono chiamate in causa le similarità tra concetti, esperienze, idee. Viene usato in poesia conforme quali la metafora, la similitudine, il simbolo…) utile per la comprensione. Per esempio l’analogia può essere riscontrata nei fenomeni mimetici. La mimesi è un imitazione, un processo chiamato in causa da questo pensiero analogico. Lo spettatore trova delle affinità e delle analogie con il personaggio rappresentato e quindi lo imita.

Tutto l'ambito della mimesi è caratterizzata da un riconoscimento, un affinità e una similitudine. Si parla di pensiero analogico e mimetico, sono accomunati da un medesimo alveo di processi, entrambi incentrati sulla similarità e entrambi hanno a che vedere con i sistemi mirror e i neuroni specchio e più in particolare con le proiezioni e identificazioni.

Proiezioni e identificazioni → fenomeno chiave. Il grande fondamento dei processi di comprensione. Un fenomeno che viene studiato in ambito psicologico.

Identificazione

La parola 'identificazione' deriva dal latino "idem" = identico; è un "farsi identico, uguale a qualcuno". È un processo che potrebbe essere espresso come immedesimarsi.

Es. vedendo il personaggio di una serie scopriamo delle affinità, (entra il gioco il nostro pensiero analogico) e ciò richiama in noi delle caratteristiche della nostra persona (sensazioni della nostra persona, fatti comuni).

In questo modo ci identifichiamo con questo personaggio. Il processo psicologico dell'identificazione comporta il condividere con un certo personaggio tratti che possono essere interni ed esterni (modi di vestire e camminare o pensare). Tale processo è molto potente e lo si attua anche nella vita quotidiana, ad esempio stiamo parlando con un amico che ci racconta una sua esperienza, mentre ascoltiamo il suo racconto ci "mettiamo nei suoi panni", ci immedesimiamo in lui.

Quello dell'identificazione è un processo che viene messo in atto nell'esperienza ordinaria e nell'esperienza estetica ed è un processo attraverso il quale viene investita la nostra sensibilità, la nostra sfera emozionale: vi è un coinvolgimento emotivo quando parliamo con una persona a noi cara, ci immedesimiamo. Analogamente ciò accade anche quando ci troviamo al cospetto di immagini. Il nostro cervello e la nostra psiche non creano

una distinzione così netta tra l'esperienza estetica e l'esperienza ordinaria, tipico del pensiero analogico non tracciare una linea netta tra le esperienze che viviamo. Quando ci troviamo dinanzi a una rappresentazione mediale scatta questo apparato della comprensione e quindi dei processi di identificazione e proiezioni, attivati dai neuroni specchio, in maniera automatica e non in maniera uguale per tutti. Dipende dalla nostra sensibilità. Per questo motivo davanti ad un film, guardando la stessa scena c'è chi si commuove e chi rimane impassibile. Sergej Ejzenstejn ha riflettuto a proposito di questo argomento, e noi in un cinema dinanzi ad l'ha espresso attraverso un paradosso: un'immagine sullo schermo non piangiamo perché siamo tristi, ma al contrario siamo tristi perché piangiamo. Ejzenstejn si era basato sugli studi di William James (fratello dello scrittore Henry James): quello che Ejzenstejn voleva dire è che diventiamo

tristi dopo aver pianto e non il contrario. Noi che conosciamo le evidenze scientifiche sui sistemi mirror (dei neuroni specchio), possiamo dire che Ejzenstejn aveva ragione. Ejzenstejn con il suo paradosso dice che i personaggi dei film sono tristi e quindi interpretano delle situazioni corporee tristi, in noi prima c'è l'imitazione (dei movimenti) e solo in seguito dall'imitazione deriva la tristezza. A causa dello stimolo visivo subentra lo stato emotivo della tristezza.

Cosa succede durante l'esperienza estetica? Il piangere in sé è determinato da diversi fattori: la sensibilità individuale, il fatto di riconoscersi in una determinata esperienza, ecc. L'espressione sui volti degli spettatori sono state molte volte filmate per studiarne le reazioni, in particolare c'erano processi di identificazione e proiezione nei riguardi dei personaggi più disparati: sia positivi che negativi.

Il processo di identificazione avviene in

maniera inconsapevole e inoltre segue dei processi che non sono controllabili. Ci si può identificare con un personaggio e averne un certo grado di inconsapevolezza (se si è studiosi dei media si conosce questo processo e si può averne consapevolezza, chi non se ne è mai interessato non ha consapevolezza), che porta ad una duplice articolazione: 1. un'identificazione primaria (ci si rende conto di parteggiare per un personaggio piuttosto che un altro) è un processo che investe solitamente i protagonisti ed è un po' più consapevole, si creano fenomeni di fidelizzazione del pubblico rispetto a divi e dive con cui esso si riconosce di più; in questo modo si vive più intensamente l'esperienza estetica. Quest'intensità del processo di identificazione è importante per i fenomeni di imitazione e mimetismo sociale. Questi processi sono il fenomeno chiave della comprensione e del pensiero.

analogico; Da questo dipende il grado di coinvolgimento, di“immersione” dello spettatore in un audiovisivo. Il grado dicoinvolgimento dipende dalla probabilità che uno spettatore siidentifichi con un certo personaggio, a tal proposito sin dalle originidella storia del cinema, gli autori e i produttori sono stati moltoattenti a creare dei personaggi con delle qualità che potesseroandare incontro alla sensibilità del numero più ampio dispettatori e spettatrici, da qui sorge il fenomeno del divismocinematografico, Lo Star System si è attestato ad un tipo dicertificazione che prevedeva ci fossero attori e attrici cherispettassero i gusti della maggior parte del pubblico, così dasollecitare i processi di identificazione: es. la diva aggressiva, lavamp, la ragazza della porta accanto, l’eroe aggressivo, il divo piùtimido, ecc.

2. Un’ identificazione secondaria o laterale è il processo cheriguarda tutti i

personaggi non protagonisti (anche personaggi ai quali non ammetteremmo mai di identificarci, o a cui non vorremmo identificarci), si tratta di processi di identificazione di cui siamo molto meno consapevoli, o che non vogliamo ammettere in quanto non sempre si tratta di personaggi positivi.

Argomento 1916 novembre“proiezioni e identificazione” sono i fenomeni/processi chiave che soggiacciono al pensiero simbolico, analogico e mitologico e alla forma di conoscenza che ne deriva ossia la comprensione. 78

Martina Cargiolli

Abbiamo già chiarito in che cosa consiste l’identificazione  processo psicologico in base al quale vengono condivisi contenuti mentali (pensieri, ragionamenti, emozioni, sensazioni, percezioni ecc…) di un’altra persona.

Questo processo viene attivato per lo più in maniera automatica, involontaria, inconsapevole e chiama in causa il pensiero mimetico e i neuroni specchio.

Ci si mette nei panni di qualcuno ed è un’operazione

che vediamo sullo schermo e le persone reali che incontriamo nella vita di tutti i giorni. L'identificazione è un meccanismo fondamentale per coinvolgere il pubblico e creare un legame emotivo tra lo spettatore e ciò che sta osservando. Durante l'esperienza estetica, i nostri sensi vengono sollecitati in vari modi. La percezione visiva è sicuramente una delle più importanti, ma anche l'udito e gli altri sensi giocano un ruolo significativo. È attraverso questi stimoli sensoriali che riusciamo a connetterci con l'opera d'arte o con l'esperienza estetica che stiamo vivendo. Inoltre, l'identificazione non riguarda solo i personaggi protagonisti di un film o di uno spettacolo mediatico. Anche nella vita di tutti i giorni, ci identifichiamo con le persone che ci circondano, con i personaggi dei libri che leggiamo o dei film che guardiamo. È un processo naturale che ci permette di comprendere meglio il mondo che ci circonda e di connetterci con gli altri. Quindi, sia che si tratti di un'esperienza estetica o della vita quotidiana, l'identificazione è un processo fondamentale che ci permette di vivere in modo più profondo e significativo.fittizi e le persone vere. Ha a che vedere con un livello di consapevolezza molto basso

Abbiamo parlato di identificazione primaria e identificazione secondaria. Cosa le differenzia?

Identificazione primaria è un'identificazione attivata automaticamente, involontariamente con personaggi primari/principali di una rappresentazione, ma c'è un grado di consapevolezza dato dal fatto che ci si riconosca affini ad alcuni personaggi piuttosto che ad altri. Dipende da quando siamo vicino a un certo personaggio piuttosto che un altro.

Vi è un grado di consapevolezza anche se molto basso, ma ci rendiamo identifichiamo con personaggi rispetto ai quali avvertiamo delle affinità.

Questo grado di consapevolezza che riguarda l'identificazione primaria varia da persona a persona, ma è comunque in grado di consapevolezza basso.

Martina Cargiolli

Identificazione secondaria investe chiunque, è un'identificazione automatica/involontaria che viene

attivata nei riguardi di qualsiasi personaggio, anche i soggetti più disparati (non protagonista ma secondario, quindi anche antagonisti e negativi che hanno dei connotati morali negativi). È del tutto inconsapevole, ci identifichiamo con dei personaggi verso i quali non avvertiamo consciamente delle affinità.

Che cos'è interessante in questa identificazione? Il fatto che essa sia un processo inconscio/inconsapevole, che sfugge al nostro controllo e che può investire dei soggetti (persone o personaggi) che noi avvertiamo anche come non simili a noi noimagari a livello conscio ci sentiamo lontani da questi personaggi, ma a livello inconscio invece magari condividiamo i

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Publisher
A.A. 2020-2021
144 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher artymarty23 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teoria dei media e cultura visuale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Simonigh Chiara.