Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
La noosfera estetica dei media
Morin introduce questa espressione 'noosfera estetica'. La noosfera è la sfera delle idee, delle nozioni, dei saperi, cioè una sfera che include tutto un ambito astratto, non tangibile. È paragonabile ad una sorta di atmosfera. Non si parla di cultura ma di noosfera perché la cultura, così come si è determinata nel corso della storia umana ha, sì, a che fare con le idee e i saperi ma è un ambito molto strutturato, formalizzato, istituzionalizzato. Questa situazione che caratterizza la cultura tradizionalmente intesa, come qualcosa di strutturato, è ciò che differenzia quella cultura dalla cultura dei media ovvero la noosfera. Quest'ultima può essere intesa come una dimensione nella quale circolano queste istanze al pari dell'atmosfera che respiriamo; allo stesso modo per la noosfera parliamo di una sfera in cui vi è una grande circolazione di contenuti.
idee e saperi che caratterizza di media; una circolazione fluida di contenuti nella noosfera come quella di sostanze nell'atmosfera. La noosfera dei media è qualcosa a cui noi ci esponiamo come utenti dei media, quando ci affacciamo su Internet, quando guardiamo un film, una serie o un telegiornale ci esponiamo all'atmosfera dei media proprio come quando ci muoviamo nell'atmosfera e respiriamo i vari gas che la compongono. Allo stesso modo esponendoci ai media assorbiamo idee, pensieri, contenuti, in maniera inconsapevole (proprio come quando respiriamo i gas nell'atmosfera). La fluidità è ciò che caratterizza l'atmosfera. Questa noosfera è qualcosa con cui entriamo in contatto se pensiamo alla grande percentuale di immagini che circola nei media; entriamo in contatto con la noosfera attraverso le immagini, l'iconosfera. L'iconosfera è la sfera delle rappresentazioni, delle immagini statiche (fotografie), dinamiche.audiovisive; l'iconosfera è il veicolo principale delle idee e nozioni della noosfera. Noi, esponendoci ai media, compiamo delle esperienze di immagini, audiovisivi, Morin definisce la cultura dei media come una noosfera estetica: estetica perché viene chiamato in causa il sensorium nell'acquisizione di idee, principi, ecc.; ecco che attraverso l'esperienza estetica delle immagini, noi conosciamo idee, nozioni, ecc. Anche l'iconosfera è caratterizzata da un alto grado di fluidità, poiché le immagini che oggi circolano, rispetto a quelle che circolavano nei secoli precedenti alla storia dei media, sono quantomai diffuse e numerose, variegate, non si possono distinguere immagini artistiche da immagini non artistiche. Oggi, così come c'è una fluidità di idee, nozioni, ecc. nella noosfera, allo stesso modo c'è una grande fluidità nelle raffigurazioni, immagini rappresentazioni.
nell'iconosfera.STORIA DELLA CULTURA DEI MEDIA
1° FASE - MASS MEDIA COMMUNICATION: La prima fase della mass media communication è quella della occidentalizzazione e va dall'avvento dei media fino a quasi gli anni '60 del '900. È una cultura che viene prodotta dagli Stati Uniti e dall'Europa, dall'Occidente.
Questa prima fase è caratterizzata da una comunicazione verticale: il potere comunicativo è concentrato nelle mani di pochi che si rivolgono a un pubblico mondiale; questi pochi che detengono il potere sono perlopiù statunitensi in genere di origine europea. Ecco che accade che la prima fase della storia dei media, che coincide con la mass media communication, sia caratterizzata da fenomeni di occidentalizzazione delle altre culture. La cultura statunitense, quella europea sono le culture dominanti, principalmente nella prima fase della storia dei media ma ancora oggi è così.
Il fenomeno
Il concetto di occidentalizzazione ha a che fare con una sorta di colonizzazione culturale, una diffusione nel mondo di istanze culturali specifiche, quelle dell'Occidente; questo fenomeno dell'occidentalizzazione segue e rafforza quei fenomeni di colonialismo dell'Occidente, ma anche in epoca post-coloniale, la colonizzazione culturale dell'occidente persiste, giungendo fino ai giorni nostri.
Se noi osserviamo il cinema hollywoodiano nel suo insieme, dall'inizio fino ad oggi, possiamo intenderlo come un lungo grande spot pubblicitario da parte degli Stati Uniti per promuovere i propri ideali, promuovendo questo tipo di cultura.
2° FASE - NEW MEDIA: la seconda fase è quella denominata new media; in questa fase si può parlare di un processo di globalizzazione, inteso come fenomeno che in sé stesso include ibridazioni, intrecci, sincretismi fra culture diverse. È la fase in cui la comunicazione non è più soltanto verticale,
ma è orizzontale, cioè una fase in cui subentra una maggiore democrazia culturale. In questa fase si affacciano nuove possibilità e non a caso si intensificano ed aumentano le ibridazioni, gli intrecci, i sincretismi che pur c'erano già alle origini, ma che costituiscono il fattore più interessante che caratterizza questa seconda fase; fase in cui la parola globalizzazione va intesa come la creazione di una cultura globale fatta da culture differenti.
Purtroppo, in questa cultura globale è ancora preminente la cultura di matrice occidentale, tuttavia questa seconda fase è una fase in cui vi sono molte più possibilità di sviluppare intrecci, sincretismi, ibridazioni diversi in cui il pluralismo culturale è favorito da una partecipazione più ampia alla cultura da parte degli utenti che non sono più solo spettatori ma anche produttori di contenuti. La parola globalizzazione va intesa come una cultura unitaria.
ma molteplice, cioè una cultura alla quale tutti possono partecipare, nella quale c'è una maggiore democrazia, libertà di espressione da parte delle persone, e quindi c'è una condivisione maggiore, di scambio fra persone che appartengono a culture diverse. È una cultura nella quale vi è un'unità, ma anche una molteplicità.
LA NOOSFERA ESTETICA PLANETARIA
La noosfera estetica dei media è una nozione formulata da Morin. La noosfera estetica è stata caratterizzata da sviluppi diversi nella storia dei media.
Dal carattere cosmopolita/universale dei media si origina una noosfera estetica planetaria: una sfera condivisa su scala mondiale di conoscenze, idee, paradigmi, principi, valori, ideali, che non sono solo espressi, ma anche fruiti secondo le forme estetiche.
Così come l'atmosfera è composta di gas, di universi, allo stesso modo per quanto riguarda la noosfera, esponendoci ai media ecco
: per inserire un'interruzione di linea -
- : per creare una lista non ordinata
-
- : per creare un elemento di una lista
Ecco come potrebbe essere formattato il testo fornito:
Che entriamo a contatto con questa sfera di idee, ecc.; entriamo in contatto secondo il modo estetico, cioè quella esperienza estetica che coinvolge l'organo dell'esperienza, ovvero il sensorium.
Quando assistiamo a spettacoli di vario tipo, noi stiamo compiendo un'esperienza estetica attraverso la quale acquisiamo conoscenze, idee, paradigmi in un modo diverso rispetto a quello che impiegheremmo se ci mettessimo a studiare un libro, o se assistessimo ad una lezione. Si tratta di una forma di apprendimento che ha sue specifiche caratteristiche e che, fondandosi in gran parte sul sensorium, viene definita conoscenza sensibile (oppure comprensione, diversa da spiegazione), cioè una conoscenza che si realizza attraverso il sensorium. Fruire dei media coincide con un'esperienza dalla quale si origina una comprensione.
La noosfera si differenzia dalla cultura tradizionalmente intesa. Oggi si parla di cultura dei media, ma senza fare troppa attenzione alla formattazione del testo, che è fondamentale per una corretta comprensione e fruizione dei contenuti.
La differenza che è evidente fra la cultura tradizionalmente intesa e la cultura dei media. Per rimarcare questa differenza, Morin introduce il termine noosfera; ecco che uno dei primi fattori a indicare una diversità fra noosfera e cultura ha a che vedere con la fluidità, tratto distintivo della noosfera, e la solidità, tratto distintivo della cultura tradizionalmente detta.
La cultura tradizionalmente intesa ha sue organizzazioni e strutturazioni simili a quelle che hanno i solidi in natura, mentre la noosfera è caratterizzata dalla fluidità, che costituisce un carattere proprio della società tardo-moderna e dell'epoca post-moderna.
Uno dei massimi filosofi e sociologi del nostro tempo, il polacco Bauman è stato uno dei teorici della fluidità. Il paradigma della fluidità che egli ha elaborato rende conto di una serie di dinamiche tipiche della società e della cultura del nostro tempo. La fluidità riguarda
ad esempio, il movimento che caratterizza la globalizzazione (persone che si spostano sulla superficie terrestre) e il viaggio, ma riguarda anche la circolazione fluida di merci e prodotti nel mercato globale. La fluidità, secondo Bauman, riguarda i contenuti e le forme culturali. Sull'aspetto della fluidità e della circolazione di contenuti e di forme nel sistema mediale, è intervenuto un grande antropologo e sociologo, Ariun Apadurai. Egli analizza la presenza di questi flussi di contenuti e di forme che circolano nel sistema mediale e che concorrono a definire la cultura globale. La fluidità è una parola chiave che definisce non solo i fenomeni culturali propri del sistema dei media, e quindi nella noosfera estetica, ma anche i fenomeni sociali nell'epoca della globalizzazione. Questo paradigma della fluidità rende conto del grande cambiamento che si è verificato nella nostra epoca, differenziandola dalle epoche passate, connotate.da una situazione di stabilità. Tutti e tre gli studiosi riflettono sulle conseguenze negative e positive di questi cambiamenti. Un'altra caratteristica della noosfera estetica dei media che Morin mette in luce riguarda il controllo e l'incontrollabilità. La seconda fase della storia dei media è una fase in cui una maggiore partecipazione democratica ha reso difficilmente controllabile sia il contenuto sia le forme della noosfera estetica. L'incontrollabilità diventa un elemento problematico soprattutto laddove vi siano fenomeni che minacciano la persona umana; laddove subentrano forme di violenza, ecco che l'incontrollabilità è una delle grandi questioni aperte da affrontare nell'ambito del sistema dei nuovi media. In passato vigeva un maggiore controllo, tanto più facile da esercitare quanto più la cultura era nelle mani di pochi; inoltre, il controllo nell'ambito della cultura tradizionalmente intesa.Diviene più importante laddove bisogna garantire una formazione coerente, quindi una conoscenza basata su dati certi, su strutture e organizzazioni del sapere estremamente solide. Arriviamo alla distinzione, tracciata da Morin, fra formazione ist