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Limiti della comunità cattolica
"UUS, limiti della comunità cattolica non c'è il vuoto ecclesiale." 13)
"Diventa più difficile la Chiesa esprimere sotto ogni aspetto la pienezza per UR, della cattolicità nella realtà della vita." (4)
"La mancanza di unità tra i cristiani è certamente una ferita per la Chiesa" (Dominus Iesus, 17)
Possiamo dare il nome Chiesa ad altre realtà ecclesiali. Ma ad alcune condizioni. Episcopato e eucarestia fanno la Chiesa! Tutte le altre non possiamo chiamarle Chiese. Come possiamo chiamarle? Comunità ecclesiali. Comunità cristiana significa che queste persone credono in X. Il concilio non dice solo questo, ma che fanno parte della CdC, hanno una certa partecipazione. Sono realtà ecclesiali. In teoria dovremo dire Chiesa. DI dice che l'ecclesialità nostra è piena anche se ferita. La mancanza di unità è una ferita per la C. 6. Apporto delle altre"
comunità ecclesiali alla Chiesa CattolicaUt unum sint riconosce anche l'apporto delle altre comunità ecclesiali. Possiamo ricevere dagli altri. I doni comuni sono a volte meglio sviluppati in altre comunità ecclesiali.
"Lungo il cammino che conduce verso la piena unità, il dialogo ecumenico si adopera a suscitare un fraterno aiuto reciproco per mezzo del quale le Comunità si applicano a darsi reciprocamente ciò di cui ciascuna ha bisogno per crescere secondo il disegno di Dio verso la pienezza definitiva (cfr. Ef 4,11-13). Ho detto come siamo consapevoli, in quanto Chiesa cattolica, di aver ricevuto molto dalla testimonianza, dalla ricerca e finanche dalla maniera in cui sono stati sottolineati e vissuti dalle altre Chiese e Comunità ecclesiali certi beni cristiani comuni. Tra i progressi compiuti durante gli ultimi trent'anni, bisogna attribuire un posto di rilievo a tale fraterno influsso reciproco. Nella tappa alla quale siamo pervenuti,
Taledinamismo di mutuo arricchimento deve essere preso seriamente in considerazione. (UUS, 87)
1.2.3 I principi cattolici dell'ecumenismo
Convinzione che viene da Dio
"Questo santo Concilio esorta tutti i fedeli cattolici perché partecipino [...] all'opera ecumenica." (UR, 4)
"La cura di ristabilire l'unione riguarda tutta la Chiesa, sia i fedeli che i pastori." (UR, 5)
Nuovo sguardo sull'altro:
"Bisogna conoscere l'animo dei fratelli separati. A questo scopo è necessario lo studio, e bisogna condurlo con lealtà e benevolenza." (UR, 9)
"[Bisogna promuovere] ogni sforzo per eliminare parole, giudizi e opere che non rispecchiano con giustizia e verità la condizione dei fratelli separati e perciò rendono più difficili le mutue relazioni con essi." (UR, 4).
"Nelle altre Comunità certi aspetti del mistero cristiano sono stati a volte [...]
(UUS, messi più efficacemente in luce.” 14)
10Prudenza e guida dei pastori“Queste cose, quando con prudenza e costanza sono compiute dai fedeli(UR, della Chiesa cattolica sotto la vigilanza dei pastori...” 4)
Tre modi di fare: “Con la preghiera, la parola e l'azione.” (UR 4)
Ecumenismo spirituale (UR,“La preghiera è l’anima di tutto il movimento ecumenico.” 8)
“Non esiste un vero ecumenismo senza interiore conversione. Infatti ilUR,7)desiderio dell'unità nasce e matura dal rinnovamento dell'animo.”
(“Quanto infatti più stretta sarà la loro comunione col Padre, col Verbo e conlo Spirito Santo, tanto più intima e facile potranno rendere la fraternità(UR,reciproca.” 7)
“La Chiesa peregrinante è chiamata da Cristo a questa continua riforma(perennem reformationem) di cui, in quanto istituzione umana e terrena, ha(UR,sempre bisogno.”
6) Dialogo teologico“Bisogna assolutamente esporre con chiarezza tutta intera la dottrina. Niente è più alieno dall'ecumenismo che quel falso irenismo, che altera la purezza della dottrina cattolica e ne oscura il senso genuino e preciso.” (11)
“Allo stesso tempo la fede cattolica va spiegata con maggior profondità ed esattezza, con un modo di esposizione e un linguaggio che possano essere compresi anche dai fratelli separati.” (11)
“Nel mettere a confronto le dottrine si ricordino che esiste un ordine o 'gerarchia' nelle verità della dottrina cattolica, in ragione del loro rapporto differente col fondamento della fede cristiana.” (11)
“L'insegnamento della sacra teologia e delle altre discipline, specialmente storiche, deve essere impartito anche sotto l'aspetto ecumenico, perché abbia sempre meglio a corrispondere alla verità dei fatti e non in maniera...” (UR, ...)
polemica.
10)Ecumenismo della carità.
La collaborazione ecumenica è soprattutto necessaria nella missione fra le masse scristianizzate del mondo contemporaneo. La capacità per cristiani ancora divisi di dare, fin d'ora, una testimonianza comune alle verità centrali del Vangelo può costituire un forte richiamo a rinnovare la stima per la fede cristiana in una società secolarizzata.
Direttorio per l'applicazione dei principi e delle norme (PCPUC, sull'ecumenismo, n° 208)
TEOLOGIA DEL DIALOGO ECUMENICO – TP 1039
II – LE DIVISIONI E GLI ACCORDI ECUMENICI
2.1 Le chiese orientali antiche
2.1.1 Presentazione: storia delle divisioni
Si raggruppano in 7 Chiese. La dicitura antica significa che accettano solo i primi concili. A volte si chiamano anche ortodosse, ma questa parola è usata anche per le chiese ortodosse bizantine. Ortodosse significa anche fedele alla tradizione delle origini, non hanno
cambiò la sua dottrina delle origini. Accettano i concili di Nicea e Costantinopoli. Le chiese nestoriane includono: - La chiesa ortodossa assira (chiesa assira apostolica dell'Oriente), con il rito assiro o caldeo. - La chiesa ortodossa malankarese (o malabarese), in India con lo stesso rito. Le chiese dei tre concili (alcune le chiamano monofisite) accettano i concili di Nicea, Costantinopoli ed Efeso. Queste chiese sono: - La chiesa ortodossa siriana di Antiochia (con sede a Damasco). - La chiesa ortodossa copta (Alessandria). - La chiesa apostolica armena (Echmiadzin). - La chiesa ortodossa etiope tewahedo (Addis Abeba, Etiopia). - La chiesa ortodossa siro-malankarese (Kerala, India). Elementi storici: Il cristianesimo si diffuse a partire da Gerusalemme come un ramo del giudaismo e costituì diverse comunità locali. C'era un gruppo chiamato dei nazareni che divennero i cristiani. Pregavano in ebraico al tempio e a casa, sia in aramaico che in greco. Durante la guerra con Roma, questa chiesa cambiò la sua dottrina delle origini.La storia della chiesa inizia con l'ebraismo, che è quasi distrutto. Poi la chiesa passa sotto la protezione della chiesa di Antiochia.
- All'interno dell'Impero Romano:
- Antiochia è la prima chiesa non ebraica, dove i seguaci di XP sono chiamati per la prima volta cristiani (Ignazio di Antiochia, Giacomo di Nisibis > Chiese giacobite, Efrem il siro IV sec: teologia mistica e poetica). Rito antiocheno. Lingua siriaca, cugino dell'aramaico. Considerano Pietro come il loro primo vescovo.
- Grecia (prima Tessalonica, poi piano piano in tutta la Grecia. Sarà il patriarcato di Costantinopoli); nei primi secoli è questa la chiesa più ricca e viva! La liturgia si chiama greco-bizantina.
- Roma, con Pietro e Paolo, il martirio. Importanza spirituale, dottrinale e giuridica. Chiesa di lingua greca, poi la liturgia passa al latino nel IV sec.
- Egitto (Alessandria), chiesa copta. Cristiani sin dal primo secolo. La lingua è copta, afro-asiatica, non è semitica o indoeuropea.
Queste comunità sono riunite sotto la chiesa di Alessandria. La liturgia è aramaico o greco e poi in siriaco, lingua semitica che proviene dall'aramaico. Fondata da s.Marco. Il rito è antiocheno.
Fuori dei confini dell'Impero:
- Armenia: tracce di Xnesimo nel III sec. Nel 301 è stato fondato il 1° regno cristiano, uno stato con il cristianesimo come religione ufficiale. La tradizione vuole che ci sono stati cristiani fin dal 1 sec, e sono stati evangelizzati dagli apostoli Taddeo e Bartolomeo. Rito armeno antico, indoeuropeo.
- Mesopotamia: Iraq, vicino a Badgdad c'erano piccole città che sono state chiamate dalla tradizione Babilonia. Chiesa che nasce dall'attività missionaria di s. Taddeo. Impero sasanide, persiano, siamo vs l'impero romano, si sviluppa una tradizione romana autonoma. Lingua siriaca, liturgia o assiro-caldea. Chiesa ricca di cultura e missionaria che va verso l'oriente (Cina, India x es).
Etiopia: Chiesa con difficile origine. Sappiamo storicamente che nella metà del IV sec 2 principi si sono convertiti e si sviluppa un Xnesimo legato ad Alessandria. Lingua etiope, liturgia collegata con Alessandria. Più antica chiesa africana.
India (Xnesimo Malankara): tradizione dice che proviene da Tommaso, ma difficile confermarlo. Le prime tracce sono del VI sec. È sicuro che è molto legata alla C di Mesopotamica caldea. Rito assiro, lingua siriaca, nella liturgia nominavano durante la liturgia il patriarca di Babilonia.
Pentarchia (definita dal Concilio di Calcedonia): Roma, Costantinopoli, Alessandria, Antiochia, Gerusalemme.
Riti molto diversi: antiocheno, copto (alessandrino), bizantino, latino, armeno, assiro (caldeo). Tradizioni, lingue molto diverse.
Ci sono più diversità teologiche tra queste chiese che ora fra cattolici e protestanti e ortodossi (Congar). Ma sono in comunione le une con le altre, sono in unità.
Crisi
Non sono in realtà le prime divisioni della Chiesa (gnosticismo, marcionismo ecc...), ma questi movimenti non hanno mai causato una divisione permanente.
Al concilio di Efeso nel 431, la maggioranza di queste chiese ha accettato, ma ci sono due gruppi che non hanno accettato Efeso e i concili successivi. Per questo motivo sono chiamate nestoriane. Questi sono:
- Prima crisi con il Concilio di Efeso:
- La chiesa ortodossa assira (chiesa di Babilonia, che diventa chiesa assira apostolica dell'Oriente)
- La chiesa ortodossa malankarese (o malabarese)
- Seconda crisi con Calcedonia nel 451, non la accettano, insieme ai concili successivi: Chiese dei 3 concili
- La chiesa ortodossa siriana di Antiochia
- La chiesa ortodossa copta
- La chiesa apostolica armena